giovedì 8 maggio 2014

L'UOMO DI MARMO. Non dite che l'arte è senza cuore Miriam Ghezzi Recensione

La casa editrice BOOKSALAD ci propone un nuovo romanzo frizzante e ironico, ma al contempo romantico e commovente, ambientato nell'affascinante mondo dell'arte. Dopo Una crociera sui tacchi, la divertente commedia dalle tinte giallo-rosa di Valeria Angela Conti, un altro esordio originale e simpatico, ma dal duplice messaggio. Il primo riguardante l'Arte e le odierne condizioni di chi ci lavora, il secondo diretto alle romantiche in cerca di una piacevole quanto tenera storia d'amore, fuori dai soliti schemi. Se un giorno visitando un Museo, la statua davanti a voi, prendesse vita dopo averla sfiorata, quale sarebbe il vostro primo pensiero? Quale la prima reazione? In questo romanzo leggero e divertente, conoscerete le tragicomiche vicende di una ladra "per necessità", che dopo un furto archittettato nei minimi particolari, torna a casa scortata da un'ospite d' eccezione.
 
 
 
 
IL 10 MAGGIO IL ROMANZO SARA' PRESENTATO AL
SALONE DEL LIBRO DI TORINO
ore 19.30 Spazio Book Padiglione 5
 
 
 
L'UOMO DI MARMO
Non dite che l'Arte non ha cuore
 
Miriam Ghezzi
 
 
 
Editore: BOOKSALAD
Genere: Narrativa
Pagine: 180
Prezzo: 14.00
Ebook: disponibile a breve
ISBN:  9788898067176
 
 
 
Trama
 
È un souvenir davvero strano quello che Vera porta con sé tornando da Firenze: il David di Michelangelo, tutto intero, in carne ed ossa. Appassionata d'arte e dotata di un pungente senso dell'umorismo, Vera coglie la sfida che il destino le ha dichiarato e si prende cura di quest'improbabile ospite che, pur avendone l'aspetto, non è un uomo a tutti gli effetti: il David, infatti, non ha un cuore e ne brama uno per sé, finendo per coinvolgere Vera in un ricerca impossibile. L'unica cosa certa è che quest'uomo di marmo desidera tanto ardentemente un cuore che forse, tra braccia ingessate, gatti diffidenti e fiabe della buonanotte, alla fine riuscirà a conquistarne uno.
 
 
Opinione
 
AVVERTENZE!!!
 
Questo romanzo potrebbe avere più chiavi di lettura.
Io l'ho letto in un momento in cui avevo necessità di una morbida carezza, senza impegni cerebrali, solo una storia commovente, il cui protagonista maschile non si dimentica facilmente... perchè ricorda la purezza e l'ingenuità del Piccolo Principe. 
 
Io l'ho trovato originale (per certi versi bizzarro), frizzante e al contempo commovente. Una lettura veloce, piacevole, che tiene compagnia una o due sere in modo spensierato e tragicomico, ma allo stesso tempo fa riflettere sul duplice messaggio: quello psicologico legato all' introspezione del protagonista maschile, e quello più "artistico", legato alle "precarie" condizioni di molti addetti ai lavori e ai sempre più esigui fondi destinati alla conservazione di un patrimonio che il mondo intero ci invidia.
Vera ha sempre sognato di lavorare in un museo, o in qualsiasi posto dove si respiri tutto il fascino dell'Arte immortale che ha consacrato uomini come Michelangelo e il Botticelli, alla fama eterna. Ma il destino ha voluto altro per lei, così di professione fa la ladra su commissione, aiutata da sua sorella che fa la guardia giurata e si presta molto bene a fare da palo. Il colpo che sta per realizzare, dovrebbe permetterle di stare a riposo per parecchio tempo; deve semplicemente introdursi nella Galleria dell'Accademia e sottrarre  nientemeno che La Nascita di Venere e La Primavera di Botticelli, per conto del Giapponese (il suo migliore o peggiore cliente...).  Il piano è stato studiato nei minimi dettagli, insieme alla sorella che come sempre farà in modo di trovarsi di turno alla chiusura. Sembra filare tutto alla perfezione, se non fosse per quella insana passione di Vera nel toccare le sculture. Così, passando davanti al David di Michelangelo, non resiste sale sul basamento e abbraccia la gamba della statua. Ma proprio quando si stacca per scappare, si rende conto che qualcosa è cambiato, quel marmo non è più immobile, si muove e la sfiora. Vera è senza parole, sotto choc, viene riportata alla realtà dal rumore delle sirene. Deve fuggire al più presto, ma davanti all'improvvisa quanto scioccante rischiesta di David, lì per lì, nella concitazione non sa cosa fare e i secondi passano inesorabili, deve uscire da lì se non vuole finire in prigione. Così su due piedi decide di portare l'uomo di marmo con lei.
Quando Vera arriverà alla macchina, David è alto quanto un uomo comune. Questa sarà solo la prima di tante strabilianti metamorfosi che avvicineranno l'opera di Michelangelo all'essere umano. E qui inizia la parte più bella e intensa della narrazione, quella che avvicina metaforicamente David al personaggio di Pinocchio, ma al contempo all' ingenuità e purezza di spirito de Il piccolo Principe. Giorno dopo giorno, la convivenza forzata tra Vera e David spingerà entrambi a dei mutamenti interiori, ad un'evoluzione. David, gradualmente, sotto gli occhi increduli di Vera, comincerà ad assomigliare sempre più ad un bel ragazzo, la sua pelle non sarà più dura e fredda, i suoi occhi acquisteranno colore, le sue dita mostreranno impronte digitali, come i comuni esseri umani... ma quello che strugge il capolavoro fatto uomo, è il desiderio di avere un cuore per amare... un cuore che il suo scultore si è dimenticato di scolpirgli.
Questo è il punto di forza di questo bellissimo romanzo!
Il protagonista, la sua metamorfosi, non solo esteriore, soprattutto interiore. Solo imparando ad amare, sa che potrebbe conquistare un cuore pulsante. Ma amare è una cosa, essere amato un'altra... e in questo Vera sarà un pò impermeabile, almeno i primi tempi. Altro punto a favore della storia, è il disequilibrio iniziale tra gli stati d'animo dei protagonisti. Se David mostra subito affetto e riconoscenza verso Vera,  cercando di imparare gli usi e costumi di oggi, Vera all'inizio è molto scostante, lo tiene a distanza e lo tratta come un intruso, un convivente poco gradito.
Poi lentamente, quando ormai David è a tutti gli effetti un uomo, Vera sente che qualcosa in lei è cambiato. L'uomo di marmo ha lasciato un'impronta indelebile sul suo cuore.
Ultimo punto a favore di questo romanzo è il finale, per niente scontato (anche se c'è un particolare davvero bizzarro che non mi ha fatto impazzire),  il cui messaggio forte e chiaro arriva dritto al cuore del lettore: AMORE VUOL DIRE SACRIFICIO, vuol dire mettere al primo posto chi amiamo, anche se significa rinuciare ai nostri desideri.
L'uomo di marmo esaudirà il suo desiderio di avere un cuore? O c'è qualcosa di più importante per cui valga la pena lottare?
Miriam Ghezzi ricama una trama originale, impreziosita dalle ambientazioni e dalle citazioni, per non dimenticare quanto può essere bello e indimenticabile il silenzio e la magnificenza che ci accolgono quando visitiamo i nostri bellissimi e unici musei.
Consigliato per l'intensità e la profondità d'animo di David, per il suo desiderio di amare ed essere amato, per la sua purezza di spirito. Per la storia d'amore da cui c'è molto da imparare.

 
N.B.:  La foto del post, si riferisce al restauro del David, la donna che ha avuto la fortuna di guardarlo negli occhi da così vicino è CINZIA PARNIGONI  e a questo link potete trovare una sua intervista, molto molto interessante:
 
 
 
 
L'autrice
 


 
Il suo sito
 
È nata nel 1989 e nutre da sempre una grande passione per le arti visive, per la recitazione e per la letteratura.
Laureata a Milano in Scienze dei Beni Culturali, attualmente lavora in un museo e si occupa di teatro, come attrice, regista e autrice.
 
 
 
 

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