domenica 26 gennaio 2014

PROMETTIMI CHE CI SARAI Carol Rifka Brunt Recensione

CIO' CHE NON SI CONOSCE FA PAURA.

Questo è il concetto portante dell' intenso romanzo di Carol Rifka Brunt. La diffidenza dettata dalla paura di ciò che non fa parte della nostra quotidianeità, sia che si parli di sentimenti, sia che si parli di malattie che hanno segnato il secolo appena trascorso e che ancora, in silenzio, fanno paura.... ma solo se accompagnate dal pregiudizio. Una lettura che tocca argomenti importanti e delicati, che vede protagonisti i sentimenti "acerbi" e ingenui di due ragazzine, il contrasto tra il "misterioso" mondo degli adulti, e quello poco più che infantile, dove nessuno muore.
L'idealizzazione di un adulto, il vedere con gli innocenti "occhi del cuore", un uomo che anche dopo essere morto, ha tanto da dare e da insegnare attraverso i suoi diversi modi di amare. Una storia che fa riflettere sui pregiudizi in fatto di amore, su quello che è forte e palese, ma ci si ostina a non vedere, perchè a volte e più facile far finta che un problema non esista, piuttosto che affrontarlo di petto mettendo a nudo i sentimenti più intimi.
 
 
PROMETTIMI CHE CI SARAI
Carol Rifka Brunt
 
 
Traduzione di: L. Piussi e L. Prandino
Editore: Piemme
Collana: Narrativa
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine:  413
Prezzo: 17.90
Ebook: 6.99
 
 
 
Trama
 
Quando hai quattordici anni, il tuo cuore è un luogo oscuro, un labirinto di sentimenti che non sai decifrare. Timida, goffa e sognatrice, June è a disagio tra i coetanei. Preferisce rifugiarsi nel bosco dietro la scuola, con ampie gonne e strambi stivali, fingendo di essere stata catapultata a New York dal Medioevo, l'epoca in cui sarebbe potuta diventare un falconiere. Sarebbe bello riuscire a richiamare a sé, proprio come creature alate, le persone che non ci sono più. Come lo zio Finn: grande pittore e migliore amico di June, l'unico in grado di capirla, strappato troppo presto alla vita da una malattia di cui in famiglia è proibito parlare. Un giorno, June riceve un pacco misterioso. All'interno c'è la teiera preferita di Finn, accompagnata da una lettera firmata da un certo Toby: l'uomo che nessuno, al funerale dello zio, ha osato avvicinare. E che ora chiede proprio a lei di incontrarlo in segreto. June dovrà fare i conti con la paura e la gelosia prima di accettare il fatto di non essere stata l'unica persona speciale nella vita dello zio. E prima di aprirsi a un'amicizia che potrebbe aiutare sia lei che Toby a colmare quel grande vuoto. Dopotutto, era quello che avrebbe voluto Finn: fare incontrare le persone che più aveva amato, unirle come in un'unica cornice affinché si prendessero cura l'una dell'altra. Ecco il suo ultimo desiderio, ecco il suo più grande capolavoro.
 
 
Opinione
 
E BRAVO ZIO FINN...
 
Che hai da parlare anche quando non puoi, continui ad amare anche se il tuo cuore si è fermato, ma soprattutto hai fatto più dopo essertene andato, che forse in tutta la tua giovane vita.
Attraverso il tuo ricordo, il cuore di una ragazzina e quello di un giovane innamorato, possono battere senza riserve, senza pregiudizi... ma il cammino della consapevolezza è un pò lungo e tortuoso, come se fosse necessario ribadire quanto l'amore sia "impegnativo".  Si, a volte è necessario utilizzare le regole della caccia al tesoro, per rendere consapevoli le persone di quello che provano e di come sia difficile ammetterlo, soprattutto quando in gioco c'è molto più di un'amicizia e ancor di più di un tenero sentimento appena sbocciato. Ma il contenuto di questo romanzo non si ferma qui... da qui parte e si dipana in una matassa di stati d'animo, azioni e reazioni che rendono la narrazione davvero poliedrica. Perchè, se la storia ruota intorno al ricordo di una persona che non c'è più ma che ha lasciato un'eredità emotiva non da poco, non si può tralasciare gli altri personaggi, che all'apparenza fanno da contorno, ma che in realtà sono parte integrante del puzzle.
Non solo June, Finn e Toby, ma anche Greta, sorella di June e i loro genitori. Perchè ciò che mi ha colpito, al di là dei sentimenti dei tre personaggi principali, sono gli atteggiamenti e gli stati d'animo di Greta che, con i suoi exploit riesce a rubare la scena alla sorella... in un muto grido d'aiuto.
Due sorelle un tempo molto unite, che si trovano a dover comunicare attraverso segni fatti col pennello, parole non dette diventano figure con il loro preciso significato. Sta a ciascuna, capire ciò che l'altra vuole dire. June, ragazzina insicura e sognatrice, spesso si costruisce una "scenografia" fantastica per scappare dal mondo che la circonda, fatto di input davvero molto forti, quel mondo che solo gli adulti possono decifrare fino in fondo e che lei ancora non è pronta ad affrontare, soprattutto se implica soffrire e di conseguenza crescere. Ma se a chiederle di affacciarsi alla realtà e al mondo che la circonda, è una delle persone che più ama, allora non si tirerà indietro, ignara che l'ultimo favore allo zio Finn, altro non è che una dichiarazione d'amore verso una giovane donna che ancora deve affacciarsi sulla finestra della vita.
Diventare grandi significa elaborare il dolore, le delusioni, la perdita e il proprio amore, perchè a volte il primo amore non si riesce a spiegare, fa paura. Ammetterlo a se stessi, è il primo passo per capire che esiste, e che non è motivo di vergogna. Così Finn, insegnerà a June, attraverso i gesti e le parole, ad amare in tutti i modi possibili, ricucendo gli strappi del cuore, con il filo dei ricordi.
 
Forse volevo solo che Toby sentisse i lupi che vivono nella buia foresta del mio cuore. E forse era quello il significato. Dite ai lupi che sono a casa. Forse Finn aveva capito tutto, come sempre. Tanto vale dirgli dove abiti, ai lupi, perchè ti troveranno comunque. Lo fanno sempre.
 
Una storia in tutte le declinazioni dell'amore, per un uomo, un figlio, un nipote, un amico. Per capire che le persone speciali lasciano un segno indelebile anche quando non ci sono più. Lo lasciano sospeso, in attesa di essere colto.
 
 
 
L'autrice
 
 
 
 
 Cresciuta nella periferia di New York, ora vive in Inghilterra. Dopo aver pubblicato racconti su varie riviste letterarie, ha ottenuto nel 2006 il premio New Writing dell'Arts Council England, grazie alla quale ha iniziato a scrivere  il suo romanzo d'esordio: Promettimi che ci sarai, acclamato negli USA da lettori, librai e critica come uno dei libri più belli del 2012. Consigliato - tra gli altri - da Goodreads, Amazon, The Wall Street Journal e O, The Oprah Magazine, il romanzo si è aggiudicato l'Alex Award, ha conquistato la classifica del New York Times grazie al passaparola ed è attualmente in corso di pubblicazione in altri quindici paesi.

2 commenti:

Franci ha detto...

Altra bellissima recensione delle mie adorate Books Angels! :D Foschia ho questo libro in wishlist ed ero indecisa se prenderlo o meno, mi sembra molto carino però e le tue parole mi hanno convinta... prima o poi lo leggerò!;)
un bacione!

foschia75 ha detto...

Cara Franci, lo metterei cmq in fondo alla lista.... però è un libro che può dare sensazioni diverse a seconda del lettore e del momento in cui si legge... mi aspettavo un pelino di Pathos in più...