Il suggerimento per fruire al meglio, di
questa Lezione sulla Bellezza intrinseca all’ Amore tenuta dall’ammaliante Professor
Collins
( impossibile non accostarlo per
competenza e charme all’ illustre collega canadese ideato da Reynard) coadiuvato da Sarah, è di tenere a portata di mano le immagini
degli eccelsi gruppi scultorei raffiguranti Amore e Psiche opera di Antonio Canova, ai quali Marc e Sarah faranno riferimento durante la loro illuminante conversazione e che stimoleranno
accompagnandola l’ evoluzione del loro
legame. Per una lezione che non lascerà indifferente il lettore.
LA SINDROME DI STENDHAL
Catherine BC
Editore: Self-publishing
Genere: Romance contemporaneo
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 42
Prezzo: 0.99
Formato ebook ( Amazon)
Trama
Marc Collins è un uomo all’apice della carriera
e della sensualità. Braccio destro del curatore del Louvre, docente
universitario, un intellettuale tenebroso e affascinante. Un uomo che nasconde
agli altri la propria fragilità, che non vuole mostrarsi mai debole o esposto,
ma che ama nascondersi dietro maschere sorridenti e parole accattivanti.
Durante la presentazione di Amore e Psiche Stanti incontra una giovane donna
che sembra condividerne l’amore sconfinato per l’arte in ogni sua forma. Sarah
lo ammalia con la semplicità e la capacità di tenergli testa, scoperchiando
quel vaso di Pandora delle emozioni che porta con sé il nascere di ogni potente
attrazione. Come la Sindrome di Stendhal, questo incontro dà vita ad un torneo
di sentimenti, un turbinio di sensazioni che arrivano direttamente all’anima,
mostrando l’essenza stessa della natura umana e la forza primordiale che la
governa da sempre: l’amore.
La mia opinione
La difficoltà principale che un autore incontra nel realizzare un racconto risiede verosimilmente nel condensare
emozioni e avvenimenti in poche pagine senza lasciare a bocca amara chi legge:
è necessario scegliere con cura le parole, equilibrare situazioni,
descrizioni e dialoghi perché l’ esposizione non risulti sbrigativa e incompiuta. In questo
contesto sono palesi la dimestichezza
con la penna e la cultura umanistica di
Catherine BC. La Sindrome di Stendhal è ambientato nel luogo romantico e
artistico per eccellenza - Parigi e il
Louvre – ed è apprezzabile in primo luogo per la ricchezza di vocabolario
che non compromette la fluidità della
narrazione. Il racconto è incentrato su
una conversazione al cospetto delle sculture canoviane raffiguranti Amore e
Psiche, metafora delle dinamiche affettive e quindi elementi chiave del racconto
con la loro doppia valenza, estetica ed empatica. Tale dialogo assume la connotazione di un vero e proprio gioco
della seduzione coinvolgendo i sensi dei
protagonisti e di riflesso quelli del lettore: esso si
basa su colori, sguardi,
modulazioni vocali, respiri, sensazioni tattili e olfattive: questi componenti fanno vibrare i due personaggi di aspettativa , in sublime attesa di un
contatto intimo che è spirituale ben prima che fisico. E di riflesso è tutto un susseguirsi di contrapposizioni tra
i punti di vista di Marc e Sarah, tra arte
e istinto, immaterialità e concretezza, carnalità
e spiritualità;
dando modo al lettore di avvertire la sensazione di inesorabile
avvicinamento tra due spiriti affini che sperimentano la Sindrome di Stendhal, un impulso emozionale di
straordinaria bellezza sbocciato
spontaneamente senza artifici verso un’ anima gemella della quale ci si sente
indegni perché imperfetti.
Con queste premesse, potrei avere dato l' idea di uno
scritto ostico, noioso: ma nonostante il concetto di base espresso da Catherine
BC non sia elementare, il racconto è pur sempre
un
romance e non un saggio sull’ estetica neoclassica, e questa
conversazione è arricchita di situazioni e suggestioni che ne alleggeriscono e vivacizzano la trama. Ed ecco
quindi tocchi frivoli ( una t-shirt sotto lo smoking fa intuire la
sensualità di un personaggio ) e vivide
e incisive pennellate a caratterizzare anche ironicamente gli
attori secondari. Compaiono elementi riscontrabili anche ne Il
Sapore del Proibito: la cotta
adolescenziale, l’ammirazione per l’ oggetto del desiderio, il senso di
inadeguatezza alla persona amata, il corpo traditore delle emozioni: e
soprattutto l’ atmosfera “ da sogno” che tanta parte aveva avuto nel primo
capitolo della Forbidden Trilogy.
A chi volesse conoscere meglio lo stile di questa brava
scrittrice e ancora non lo avesse fatto,
consiglio vivamente di leggere Il Sapore del Proibito, primo
volume autoconclusivo della Forbidden
Trilogy, la cui succosa anteprima è
visionabile QUI. Di seguito il commento “ a caldo” che ho voluto lasciare su Amazon a Catherine BC appena ho terminato questo libro lo scorso agosto: le immagini oniriche, la tenerezza dei personaggi
e la sensualità delle immagini descritte mi hanno tenuto compagnia per molti giorni dopo la lettura.
" Il sapore del proibito" è suddiviso in due
parti ben distinte: nella prima vengono presentati due protagonisti immaturi
anagraficamente e caratterialmente, e un amore che di riflesso viene
precocemente e maldestramente espresso da uno Stephen ostinato, intenso ma
" acerbo", nei confronti di una Mya inibita da preconcetti e timori
legati alla differenza di età e di ruoli. Nella seconda parte del romanzo i due
protagonisti hanno un vissuto alle spalle e una nuova consapevolezza dei
reciproci sentimenti, che non tardano a manifestarsi nella loro profondità.
Stephen affascina per la sua devozione
incondizionata, per la dolcezza infinita e il bisogno fisico e spirituale di
completarsi con Mya. In un susseguirsi di colpi di scena drammatici, di momenti
di intimità rovente e di intermezzi più rilassanti e spiritosi, i destini di
Mya e Stephen si intrecceranno indissolubilmente. Personalmente ho apprezzato
questo romanzo che si sviluppa in maniera fluida ma non convenzionale: in
particolare ho trovato singolare e piacevole il frequente ricorso al sogno e il
suo accavallarsi, influenzandole, alle vicende vissute dai protagonisti.
Consiglio questo romanzo a chi ama le storie intensamente romantiche e dolci
"condite" da intermezzi piccanti: è un balsamo per l' umore!”.
Infine, una chicca per chi curioso come me è in attesa
dell’ uscita del secondo capitolo della Forbidden Trilogy: ho il piacere di riportare qui sotto alcune righe in anteprima, gentilmente concesse da Catherine BC, tratte dal prologo di Ricatto del proibito; ad ulteriore
riprova della validità della produzione letteraria di questa dotata scrittrice
nostrana.
” Elisabeth si fissava nello specchio
indecisa. Aggrottava le sopracciglia in modo buffo e, una volta scorto il
proprio riflesso, sorrideva di se stessa apertamente. L’abito color carta di
zucchero che sua madre le aveva confezionato le stava molto bene: sottolineava
i suoi punti di forza, esaltandoli, e mimetizzava sapientemente quelli critici.
Le spalle erano scoperte e l’acconciatura, pur scarmigliata ad arte, lasciava
esposto il collo, sottile e niveo, tanto da ricordarle quello di una statua. Il
seno era fasciato e un po’ costretto. Almeno si sarebbe notato un po’ meno.
Quel particolare così florido, così adulto, su un corpo ancora da ninfa
adolescente stonava e, soprattutto, sembrava catalizzare gli sguardi di ogni
ragazzo che incontrava. Avrebbe voluto essere come sua sorella Caroline, alta,
esile, armoniosa, nel portamento e docile nel carattere. Tanto era pacata e dolce
Caroline, quanto irriverente ed energica Elisabeth. Due facce della stessa
medaglia, opposte ma necessarie l’una all’altra. I suoi occhi erano ancora
ancorati allo specchio quando un brivido inatteso le fece accapponare la pelle.
Una sensazione insolita le creò un disagio crescente. Sembrava una carezza
viscida, un formicolio di attesa, ma non di piacere, che le partiva dalle
caviglie e le si insinuava sotto la gonna, oltre la stoffa del vestito, per poi
salire e fermarsi oltraggiosamente sui suoi seni, su di lei. Si guardò attorno
in modo guardingo, compiendo un piccolo giro su se stessa. Era un atteggiamento
irrazionale, una paura atavica che non aveva base. Sorrise per convincersi e si
sussurrò parole di incoraggiamento. Cercò di mantenersi concentrata sulla
serata che aveva davanti, su Alexander e sull’infinità di sensazioni che era
capace di farle provare. Sapeva farla vibrare intensamente, creando melodie di
suoni e colori, sapeva muovere le mani su di lei con la stessa leggerezza che
usava sul suo pianoforte, con la stessa passione e lo stesso trasporto. Era la
porta per un’altra dimensione, quella in cui regnava quel piacere tanto
presente nei discorsi pruriginosi delle sue amiche, quella crescente onda
d’estasi cui voleva andare incontro ancora una volta. Portò d’istinto le
braccia attorno al proprio corpo, come a voler trattenere le particelle di pura
elettricità che si erano liberate nell’aria, quando un rumore netto le fece
riaprire bruscamente gli occhi. Trattenne il respiro perché le sembrava che
anche quello potesse impedirle di recepire la presenza di qualcosa o qualcuno
nei paraggi, ma fu avvolta dal silenzio totale. Sentiva in lontananza il
muggito annoiato delle mucche e le parole concitate dei braccianti di ritorno
dai campi, ma non avvertì nient’altro che potesse sembrarle più vicino.
Dall’altra parte delle assi di legno, in quell’intercapedine così stretta da
pensare di poterci rimanere incastrato per sempre, qualcun altro tratteneva il
respiro. Teneva gli occhi sbarrati su quell’insulso chiodo arrugginito che era
appena caduto ai suoi piedi, cercando di rimanere immobile. Elisabeth si
avvicinò alla parete, mentre lui si appiattì su quella parallela, allargando le
dita sulla superficie del legno come avesse potuto penetrarla. Non era stata
una grande idea quella di spiarla, ma non aveva saputo resistere. Averla lì
sola e scoprire per puro caso quel ripostiglio per scope l’aveva indotto in
tentazione. Sorrise all’idea di usare le stesse parole di padre Owen,
rilasciando un respiro che risultò subito di troppo. Gli occhi di Elisabeth si
spalancarono mentre la sua mano andò d’istinto a coprirsi la bocca, quasi a
voler trattenere un grido. «Perfetto! Coglione che non sei altro!»
“Padre James osservava incantato le forme insolite che le linee originali delle varie suppellettili assumevano una volta colpite dai raggi del sole, che penetravano attraverso le vetrate della piccola chiesa. Faceva insolitamente caldo in quel pomeriggio di aprile e, con ogni probabilità, non si sarebbe presentato nessuno bisognoso di confessarsi. Tuttavia, ligio al dovere, indossò la stola scarlatta sopra la semplice camicia nera e si sistemò nel confessionale. Lesse con sforzo il libro delle omelie, appuntando con la matita alcune annotazioni sul margine, combatté contro la spossatezza che l’aveva colpito fin dalla fine del pranzo, ma alla fine cedette le armi ad un sonnellino ristoratore.
Fu scosso
all’improvviso dal tonfo di un paio di ginocchia sul legno antico, liscio e
senza le moderne imbottiture ad ammorbidire la postura del penitente. Aprì lo
sportellino che copriva la grata e, dai piccoli fori formanti la sagoma di una
croce, poté scorgere gli occhi verdi di Elisabeth Sawer brillare alla luce come
smeraldi.
«Padre… »
«Elisabeth,
buonasera.»
«Mi scusi se
salto i convenevoli, ma devo assolutamente parlare con qualcuno di questa cosa.
Mi sta divorando l’anima.»
«Non ti agitare.
Non penso che tu abbia commesso un omicidio.»
«Non ancora, ma
questa cosa mi dannerà in ogni modo.»
«Ti ascolto.»
Padre James
sentì il suo respiro farsi rarefatto e la sua voce calare di tono e tremare. Le
sue mani si torturavano l’una con l’altra, mentre i suoi denti avrebbero potuto
a breve inciderle le labbra.
«Che cosa ti
angoscia?»
«Padre, Lucifero
prima di essere quello che è, era un angelo, giusto?»
«Sì, il più
bello e sfolgorante degli angeli.»
«Il problema è,
padre, che la bellezza e il fascino del male son rimasti anche dopo la sua
cacciata dal Paradiso. Lucifero è bellissimo e attira più di una sirena
incantatrice. Sa spogliarti con lo sguardo, accarezzarti con le parole e
possederti ancor prima di toccarti. È subdolo ed inarrestabile. Non ci sono
rifugi sicuri, né preghiere che lo possano impietosire.»
L'Autrice
Catherine
BC è un'autrice italiana. Il suo primo romanzo Il sapore del proibito ha avuto un buon
riscontro ed è stato al primo posto della classifica di vendita di Amazon per alcune
settimane. Esso fa
parte di una trilogia, Forbidden
fruit,
che comprenderà altre due storie d'amore con personaggi che già hanno fatto la
loro comparsa nel primo volume. Catherine BC ha sempre scritto, racconti, poesie e
novelle, postate in altre piattaforme letterarie. Un suo racconto è stato
scelto per far parte di un'antologia "Sono una strega?", edita dal
GDL. Nel 2014 è prevista l’ uscita del
secondo romanzo della serie Forbidden fruit, Ricatto proibito.
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