Cari lettori, molti di voi conoscono il "lato Paranormal romance" della brava Lara Adrian, i suoi prestanti e coraggiosi vampiri/Guerrieri dell' Ordine. Ma quanti di voi hanno saggiato il suo lato Historical romance? Prima di essere la "madre" dei vampiri di Boston, era un'autrice di romanzi storici, e ha cominciato come tutte le sue colleghe, usando il suo vero nome (o uno pseudonimo). Quello che uscirà a fine mese per LEGGEREDITORE, fu pubblicato in madrepatria con il suo nome di Battesimo, Tina St.John ma, poiché in Italia tutti noi la conosciamo e apprezziamo come Lara Adrian, la casa editrice pubblica la trilogia Warrior, con lo pseudonimo con la quale la riconosciamo meglio. I suoi romanzi storici sono l'esordio nella narrativa, perciò a mio avviso "acerbi", e somiglianti a trame di autrici a quei tempi molto lette oltreoceano (Kathleen Woodiwiss docet...), ma trovo che sia sempre una piacevole e attraente lettura. Credo anche che, nonostante questo sia il secondo della trilogia (il primo è La signora della tentazione ), si possano leggere senza seguirne l'ordine.
DAL 30 GENNAIO IN LIBRERIA
(solo in cartaceo!)
LA SIGNORA DELLA PASSIONE
Lara Adrian
Editore: Leggereditore
Collana: Narrativa
Genere: Romance storico
Traduzione: Laura Liucci
Pagine: 352
Prezzo: 12.00
Trama
Figlia del Re degli Assassini, Zahirah
è stata addestrata per essere tanto letale quanto è bella. Quando entra
furtivamente nell’accampamento deserto dell’esercito inglese, ha un unico
obiettivo: uccidere re Riccardo Cuor di Leone per bandire i crociati dalla sua
patria. Ma il suo piano fallisce e la consegna nelle mani del nemico,
l’impetuoso Leone Nero, Sebastian di Montborne.Messo a dura prova dalla guerra e
desideroso di pace, l’affascinante cavaliere vede in lei solo una misteriosa
bellezza bisognosa di protezione, senza immaginare che la dama che ha messo a
ferro e fuoco il suo cuore è proprio il nemico che ha giurato di distruggere in
nome del suo re. Intrappolati in un gioco mortale di passione e inganno,
Sebastian e Zahirah rischieranno la propria vita pur di abbandonarsi al loro
amore proibito… Dopo Il signore della vendetta e La signora della
tentazione, l’autrice dell’amatissima serie La Stirpe di Mezzanotte torna
con un nuovo romance storico, per immergere i lettori in profumi e atmosfere di
tempi lontani, carichi di sensualità, pericolo e desiderio.
L'autrice
Tina St. John
(vero nome di Lara Adrian) è nata nel 1966 nel Michigan, USA. Discendente dal
ramo dei Mayflower (Governatore William Bradford). Attualmente vive con il
marito nella costa del New England. Ha lasciato la carriera nel campo della
gestione aziendale per diventare scrittrice a tempo pieno nel 1995, ha venduto
il suo primo romanzo alla Random House, nel gennaio del 1998 (Lord of
vengeance). Firma i suoi romanzi storici come Tina St. John, e la sua popolare
serie di vampiri, La Stirpe di mezzanotte, con lo pseudonimo di Lara Adrian. I
suoi sette romanzi storici sono stati ristampati nel 2012 dall'autore in formato
ebook.
WARRIOR'S TRILOGY
1. WHITE LION' S LADY (leggereditore 28 Marzo '12)
La signora della tentazione
2. BLACK LION'S BRIDE (leggereditore 30 Gennaio '14)
3. LADY OF VALOR
Ma non è finita qui....
Nel sito di Tina St.John, c'è il prologo de La signora della passione,
abbiamo chiesto a Charlotte (la nostra NEW ENTRY!!),
di tradurlo per noi.
Ringraziandola per il suo splendido lavoro,
vi lascio alla lettura.
Per quei lettori che ancora non conoscono l
o stile Historical romance di Lara Adrian...
(chissà che non vi punga la curiosità!)
Traduzione dall'inglese
di CHARLOTTE
Prologo
Ascalon,
nel Regno di Gerusalemme
Maggio, 1192
Maggio, 1192
Buia e silenziosa, la notte si protendeva sul
deserto come uno spesso velluto nero, un manto complice per la snella figura
che si muoveva con la grazia di un felino nel labirinto di stretti vicoli che
si intersecavano nel cuore della città addormentata di Ascalon. La sagoma vestiva una
tunica aderente e una calzamaglia di seta color ebano, la testa e il viso erano
coperti ad esclusione degli occhi; sembrava che la notte stessa si
fosse fatta crescere delle gambe per aggirarsi nel mercato abbandonato
devastato dalla guerra. L’ andatura della figura era svelta ma cauta
mentre svoltava all’ angolo di una antica moschea, poi continuò attraverso una
fila di botteghe e scese lungo un viale serpeggiante; ogni passo era
silenzioso sull’acciottolato e sulla sabbia compatta della strada , senza
che gli arti agili mostrassero alcun segno di fatica o incertezza. L’ aspetto
atletico e le perfette movenze furtive
celavano la fatica che ancora persisteva dopo il viaggio a piedi durato una settimana
dalla fortezza montana di Masyaf- un viaggio che lo aveva condotto lì, al porto
deserto di Ascalon.
A quello che sarebbe stato il trionfo finale o una fine ignobile.
Perchè era qui che il capo dei Franchi infedeli,
Riccardo Cuor di Leone, aveva insediato il suo accampamento, ad era qui che il
feroce sovrano avrebbe esalato il suo ultimo respiro. Egli aveva arrecato
offesa a molti capi potenti da quando era arrivato in Terra Santa; l’ assassino
non sapeva quale di loro avesse pagato
per eliminarlo. E all’agente mandato a compiere il gesto, che adesso strisciava attorno al fossato del muro
di cinta della città per tener d’ occhio la grande tenda reale, non interessava
chi aveva pagato per questa morte. Come Corrado di Montferrat quindi giorni
prima, Riccardo di Inghilterra avrebbe presto assaggiato la lama del pugnale di
un Assassino. Nonostante l’ ora fosse più vicina all’ alba che
al crepuscolo, il re non stava dormendo. Collocata in mezzo a quelle degli altri soldati, la
grande tenda di Cuor di Leone era illuminata dall’ interno, il guizzo di una singola
candela proiettava ombre contro le pareti a strisce di seta, facendo capire in
questo modo che il suo occupante era solo, le grosse spalle curve sulla
scrivania, immerso nei pensieri. Come se egli si beffeggiasse del pericolo,
nessuno era di guardia nelle immediate vicinanze. L’ arroganza e il coraggio di
Riccardo erano risaputi; questa notte avrebbero significato la sua condanna a morte. Senza perder tempo, il sicario recitò una
preghiera ad Allah, quindi estrasse un
pugnale nuovo fabbricato apposta per questa occasione. La lama curva scivolò
fuori dal fodero silenziosa quanto i
passi che portarono l’ Assassino a pochi passi dalla tenda reale.
Improvvisamente, da qualche parte in lontananza, un cane cominciò ad abbaiare.
Quindi un suono profondo di voci maschili fu udibile nella notte, le loro
parole in franco sembravano preoccupate, ma il volume era troppo basso per
poterle capire . Due cavalieri erano entrati nell’ accampamento dal lato
opposto, i loro ampi profili avanzavano scarsamente visibili nell’ oscurità, i loro
stivali pesanti scricchiolavano sul pietrisco sparso sul terreno mentre si
muovevano verso la tenda di Cuor di Leone.
Occultato dalle tenebre, l’ Assassino osservava,
valutando le sue probabilità di successo e di fallimento, quando Re Riccardo
alzò la testa e cominciò ad alzarsi dalla sedia. C’ era abbastanza tempo per
colpire prima che i cavalieri lo raggiungessero. Salvarsi la pelle non era una
priorità, il martirio era la ricompensa degli Assassini. Ma ancor più irresistibile della promessa dell’
agognato Paradiso era il desiderio che questo gesto potesse godere dell’
approvazione di Rashid al- Din Sinan.
Temuto dalla maggior parte delle persone come il
misterioso Vecchio della Montagna,il Re degli Assassini che aveva dato al
sicario questo incarico, Sinan era meglio noto semplicemente come “Padre”. Fu
il suo nome e non quello di Allah, che
l’ Assassino sussurrò prima di avanzare verso la tenda in cui si intravedeva la
silhouette disarmata di Cuor di Leone.
~ * ~
“Non riesco a immaginare
cosa preoccupi il re tanto da
giustificare l’ urgenza di questa convocazione notturna”.
Sebastian, Conte di Montborne e più di recente
ufficiale dell’ esercito di Re Riccardo di Inghilterra nella guerra contro gli
infedeli Musulmani, diede una scrollata di spalle al soldato che gli camminava
a fianco “ Il re è sveglio e si aspetta di avere rapporto dalle sue truppe. Di quale altra motivazione c’è bisogno?” “ Ah” brontolò il compagno, uno
scozzese grande e grosso, originario delle montagne a nord della selvaggia
regione “ Avrei voluto saperne di più per non lagnarmi con te, caro amico . Tu e Cuor di Leone sembrate
dimenticare che siamo dei comuni mortali che hanno bisogno di cibo e riposo per
prepararsi alla battaglia del giorno dopo” . Sebastian sogghignò “ E in tutti questi mesi hai
cercato di convincermi che il sangue scozzese scorre più denso di quello
inglese. Vorrei sapere cosa direbbe la tua deliziosa mogliettina se ti sentisse
adesso, mentre ti lamenti per qualche ora di sonno ”.
“ La mia dolce Mary” sospirò lo scozzese. “
Senza dubbio mi darebbe un’ adorabile
occhiataccia e direbbe “ James Malcpeer olm Logan, te l’ avevo detto che
eri pazzo a lasciarmi per inseguire la gloria in quel posto orribile. Adesso
riporta il tuo culo nel luogo a cui appartieni prima che io …” Un movimento in lontananza nell’ oscurità catturò lo sguardo di
Sebastian. Egli si fermò, zittì il suo amico con un leggero tocco della mano. “
Laggiù” disse quando anche Logan si arrestò. La sua voce non era più di un
sussurro “ Qualcosa si è mosso dietro quella fila di tende”. Senza la luna ad illuminare il campo, era
difficile vedere qualcosa oltre le forme pallide delle tende dei soldati nel
buio, accentuato dalle mura sgretolate della città di Ascalon che incombevano
nelle immediate vicinanze.
Al fianco di Sebastian, Logan scrutò nell’
oscurità e scosse la testa “ Io non vedo niente”. “No” insistette
Sebastian, sicuro di avere ragione avvertendo un improvviso formicolio tra i capelli sulla nuca. “ Qualcosa- qualcuno- è lì fuori”. Poi ci fu un altro movimento nell’ ombra e una
figura esile si materializzò dalle tenebre. Rivestito di nero da capo a piedi,
l’ intruso era piegato, strisciava in
direzione del centro del campo con propositi inequivocabili. Sebastian non ebbe
bisogno di vedere il pugnale ricurvo nella mano come un artiglio d’ acciaio
mortale per capire che l’ intruso era…
Un Assassino.
“ Sangue di Cristo!” Sebastian estrasse la sua
spada e balzò in avanti “ Il re, Logan! Dal re!”
Mentre lo scozzese correva verso il bagliore
della candela della tenda di Riccardo, gli stivali di Sebastian divorarono lo
spazio tra lui e l’ agente di morte siriano. Nel campo qualcuno degli altri
soldati aveva iniziato a svegliarsi. Si catapultarono fuori dalle loro tende e
afferrarono le armi, allertati dal grido di allarme di Sebastian. Il putiferio dovette cogliere alla sprovvista l’ assassino ,
che si fermò improvvisamente come soppesando l’ imminente minaccia della
cattura. L’ esitazione gli costò cara. Sebastian gli sbarrò la strada e fu veloce a rincorrerlo quando il sicario si
girò e iniziò a fuggire verso la porta della città fortificata. Se lo avesse lasciato scappare nel labirinto
delle strade e dei vicoletti di Ascalon, Sebastian non sarebbe più riuscito a
trovarlo. L’ assassino era magro, ma veloce. Sebastian gli
si era avvicinato abbastanza da poterlo colpire con la sua spada almeno due
volte, ma l’ agile piccolo bastardo lo aveva schivato ogni volta, muovendosi come una lepre che scappava da un cane. L’
assassino stava per raggiungere la salvezza della porta ad arco di Ascalon
quando improvvisamente perse un appiglio, scivolando in un punto del terreno costituito
da ghiaia morbida. Una gamba slittò
sotto di lui ed egli cominciò a cadere. Sebastian si scagliò in avanti,
protendendo la mano libera per afferrare il braccio dell’ assassino.
“ Oh-
no!!” gridò il sicario, la sua voce flebile suonava più acuta di quanto
Sebastian si fosse aspettato. Un adolescente, mandato dalle montagne per
uccidere un re? Sembrava ridicolo, ma Sebastian non aveva tempo da perdere in
ulteriori considerazioni.
Imprevedibilmente l’ assassino si girò e
velocissimo colpì Sebastian al fianco. Il colpo non fu particolarmente violento,
ma abbastanza efficace da togliergli l’ aria dai polmoni. Sebastian abbandonò
la presa sul braccio dell’ assassino e il ragazzo scappò via. Sebastian lo
seguì, ma capì ben presto che non sarebbe riuscito a stargli dietro. I suoi
piedi cominciarono a scivolare; la sua
spada diventò un peso che non riusciva più a sollevare. Fece ancora un paio di
passi, gli stivali affondavano nella sabbia mentre l’ assassino sgattaiolò dietro
l’ angolo verso la porta d’ ingresso
alla città e scomparve. Dietro di lui, Sebastian udì il clangore delle armi e il ritmo dei passi
dei soldati che lo avevano seguito. Non si rese conto di essersi fermato finché non sentì una mano poggiarsi sulla sua
spalla.
“
Tutto bene, Signore? “ chiese uno dei crociati.
Sebastian abbassò la testa in segno di assenso e
si girò verso i sui uomini, cercando di non far loro vedere lo sforzo che quel
piccolo movimento gli stava costando. “ Non riesco a… respirare”. Insofferente,
rifiutò la mano in aiuto che uno dei cavalieri gli stava offrendo, era
frustrato per aver lasciato scappare l’ assassino. “ Il bastardo mi ha colpito,
e non riuscivo a respirare. Lasciatemi solo. Sto bene.” Una dozzina di guardie lo squadrava con muto
stupore ed occhi spalancati, sbigottita dalle sue parole.
“ Gesù” farfugliò un giovane soldato.
Sebastian guardò il punto in cui erano incollati
i loro sguardi , e prese coscienza della
ragione del loro turbamento con un’ amara
risata. Sul suo ventre, una grande macchia di sangue bagnava il tessuto
della tunica fino alla calzamaglia,
diffondendosi da una ferita su un fianco. Il piccolo figlio di puttana lo aveva
pugnalato- piuttosto efficacemente, a quanto pareva.
Non c’era da meravigliarsi che gli uomini lo
guardassero come se fosse un fantasma. Ancora poche ore, e lo sarebbe
diventato.
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