Cari amici noi Books'Angels siamo molto liete di avere in nostra compagnia una brava e simpatica autrice italiana che è stata così gentile da rispondere alle nostre domande per farsi conoscere un po' meglio. Sto parlando della talentuosa
Laura Mac Lem
che è uscita per Asengard con una favola nera assai intrigante e suggestiva: L'incanto di cenere
(La mia recensione QUI ).
Intervista
- Scrivi sotto pseudonimo; ma chi è Laura Mc Lem veramente? Descriviti in tre aggettivi.
Direi curiosa, fantasiosa, pigra. La fantasia vola alta, la curiosit‡ e la pigrizia se le danno di santa ragione tutto il giorno (a volte vince una, a volte l'altra), e quello che ne viene fuori sono io.
- Hobby, passioni, aspirazioni
Ho sempre coltivato due passioni: la lettura e gli animali. Vivo con tre cani, tra gatti, pappagallini, tartarughe, galline, e avrei anche una capretta, se l'altra metà del mio cielo non mi avesse fermata prima che la portassi a casa :D
Ma non Ë detta l'ultima parola...
La mia aspirazione al momento Ë quella di tanti italiani: uscire dal precariato. Discorso deprimente e fin troppo noto, meglio non dilungarsi.
- Letture preferite, personaggio fantastico preferito, film preferito?
L'amico ritrovato, Orgoglio e Pregiudizio, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, Il richiamo della foresta, sono tra i libri che conosco a memoria.
Amo moltissimo Tracy Chevalier e leggo sempre tutti i suoi romanzi, man mano che escono. Ho divorato Ende da bambina, e credo sia stato proprio lui a instillarmi l'amore per la narrativa fantastica in generale e il fantasy in particolare. Quindi se si parla di personaggi fantastici preferiti, il suo Bastiano è ai primissimi posti, e rivaleggia con Leto Atreides, la Morgana di Marion Zimmer Bradley, Durnik e Polgara, Bilbo Baggins; tra i personaggi meno 'antichi', invece, mi sono rimasti dentro Gemma Doyle, Jaime Lannister, e in genere tutti i personaggi contraddittori, che evolvono durante la storia. Non amo le personalità sempre uguali a se stesse.
Tra i film che preferisco ci sono lady Hawke, Willow e Labyrinth, che non dimenticherò mai perchè hanno contribuito quanto i libri a farmi amare il fantasy. Ma se devo citare un film 'da grandi', allora Scoprendo Forrester è bellissimo. Adoro anche Il Miglio Verde, ma ho potuto vederlo solo una volta, causa pianto irrefrenabile.
- Com'è la tua giornata "tipo" e com è la tua giornata "ideale"
Giornata tipo: ottanta ore di cose da fare da comprimere in ventiquattro. La cosa assurda è che ci riesco, anche se la sera ciò che rimane di me non ha neanche più la pretesa di sembrare un essere umano.
Giornata ideale: svegliarmi alle dieci al gorgheggiare degli usignoli, pesarmi e scoprire che ho perso un chilo rispetto alla sera precedente, ricevere un ricco bonifico a titolo di rimborso per qualcosa che boh, basta che arrivi, stare tutto il giorno in giardino sull'amaca a leggere, portare a spasso il cane, mangiare tutte le cose che mi piacciono, quante ne voglio, senza prendere un etto, uscire tutte le sere... sì ok, la pianto. Mi basterebbe avere qualche pomeriggio libero per leggere in pace, senza ritagliarmi perfino i momentini al bagno.
- Progetti e aspirazioni per il prossimo futuro
Scrivere tanto, leggere di più e magari piacere ai lettori abbastanza da poter pubblicare un altro libro.
- Qual è stata la tua più grande soddisfazione professionale (come scrittrice) o un momento che ricordi con gioia?
Sicuramente ricevere l'email con cui l'editore mi diceva che il mio libro era piaciuto ai 'piani alti' e che quindi lo avrebbero pubblicato. E' un'emozione che auguro a tutti di provare, anche se è meglio essere nelle vicinanze di una sedia, perchè le gambe tendono a cedere :D
- La tua più grande delusione o il tuo più grande dispiacere, se c'è stato, sempre per quanto riguarda il tuo percorso di scrittrice
Un episodio veramente antipatico, nel quale un editore che credevo serio si è dimostrato non esserlo. Dato che il libro che avevo proposto conteneva temi forti, questa persona si era fatta un'idea veramente sbagliata del tipo di persona che fossi, e ha fatto della proposte, per dirla con Megara, 'che ho dovuto proprio rifiutare'.
Mi ci sono voluti quasi due anni, prima di trovare il coraggio di proporre ancora un testo a una casa editrice.
- L'incanto di Cenere: come è nata l'idea? Cosa l'ha ispirata?
Anche se la storia è in sè piuttosto inquietante, l'idea è nata pensando "come sarebbe divertente, se i ruoli fossero invertiti!" Da lì ho cominciato a pensare a come si sarebbe potuta sviluppare la storia, a cosa sarebbe cambiato e a cosa invece doveva rimanere esattamente com'era.
Vedere il film di Cenerentola per un anno intero, tre volte al giorno, per assecondare una bimba con le coliche, aiuta parecchio, in questo. Alla fine, morivo letteralmente dalla voglia di fare una strage :D
- Sei riuscita, magistralmente per altro, a ribaltare una delle fiabe classiche più amate e in un certo senso "rassicuranti", donandole tutto un nuovo messaggio, altrettanto forte e potente che si fonda sul coraggio, il sacrificio. Qual è la "tua" morale alla fine della storia?
Preferirei non dare la 'mia' morale. Credo che la cosa più bella della lettura sia trovare la propria interpretazione, e come autrice non sarebbe giusto se mi mettessi in mezzo dicendo ai lettori cosa devono capire e perchè.
- Mi è piaciuta molto la tua versione della Cenerentola (che come chi ha letto il libro sa che non è la "vera" Cenerentola) un po' scortese e disinteressata al principe (non sapendo inizialmente neanche che fosse proprio i principe). E mi è piaciuto molto anche l'atteggiamento del Principe e gli spunti di conversazione che lui riesce a trovare per catturarne l'attenzione. Oggi che le Principesse salvano sè stesse, qual è secondo te il ruolo del Principe in una favola moderna?
Un ruolo paritario. Ormai non è più credibile il principe azzurro che arriva e ti salva dalla tua squallida esistenza di povera fanciulla vessata. E penso che anche ai principi azzurri non dispiaccia una Cenerentola che, pur essendo autonoma e autosufficiente, decida che per essere completamente felice ha bisogno proprio di lui, e non di essere mantenuta da lui. Trovo che il vero romanticismo sia questo.
- "Il Male risorge sempre dalle sue ceneri". C'è un lieto fine possibile per la tua storia; per qualsiasi storia?
Credo che nessuno storia finisca mai veramente. Ma sposo in pieno la filosofia ottimista di Lennon: tutto finisce bene, e se non finisce bene, è perchè non è ancora finito.
- Pura curiosità: l'usignolo Armand è un riferimento (di qualsiasi tipo) al tuo primo Fantasy "Il Lamento dell'Usignolo"? (Non l'ho letto...ma so che lo hai scritto. Volevo sapere se avevano un qualche cosa in comune o se era eventualmente una "citazione")
No, anche se può sembrarlo. L'usignolo del Lamento è soltanto metaforico. Il prode Armand è invece un richiamo al film Disney, e un simbolismo folcloristico, perchè l'usignolo, per tradizione, è capace di donare la pace ai morenti e scortare le loro anime in Paradiso, per via del suo canto celestiale. Mi sembrava perfetto per dare le ultime 'beccate' al male :)
- Perchè si dovrebbe leggere "l'Incanto di Cenere"?
Perchè è dark, gotico, cattivo, claustrofobico, e perchè è una favola, che in quanto tale, dice un sacco di bugie.
Grazie mille per la tua disponibilità. E' sempre imbarazzante per me fare le interviste perchè alla fine mi sembra di fare sempre delle domande "allucinanti". Spero non ti facciano troppo "schifo"
Grazie a te per la tua! E spero che le mie risposte fossero all'altezza, hai chiesto cose che hanno messo sotto la lente il mio libro e sono un po' intimidita da come l'hai inquadrato bene. Mi fa troppo piacere aver parlato con te ^_^
E adesso ecco a voi le semplici regole per partecipare al Giveaway:
Commentate liberamente una delle due citazioni che ho scelto del romanzo.
Cosa vi fa pensare, quali sentimenti vi suscita...
L'intervento più originale, appassionato ed emozionante vincerà una copia! Naturalmente, non è un obbligo, se avete voglia condividete il più possibile questo evento, ci farebbe molto piacere...
Avete tempo per partecipare fino alla mezzanotte di
Sabato 25 Maggio
In bocca al lupo!
"Dipende da che scarpe si indossano quando ci si incammina, mademoiselle. E, tanto per le scarpe quanto per la fantasia, non sai mai dove puoi finire, se non sono quelle giuste".
" Voi non avete paura di queste cose mademoiselle - ... - e quando una fanciulla non ha paura, si trova a un bivio. Prima o poi dovrete fare una scelta." - " L'ho già fatta" - "Allora dovete imparare a difendere la vostra scelta. Quando questo sar‡ fatto, la paura se ne andrà."
7 commenti:
condiviso su fb
francesca ghiribelli
e su twitter fraghi88
stupenda la copertina!
fraghi88@alice.it
commento la seconda citazione
mi ci sn rispecchiata molto
è vero a volte quando una persona decide di fare una scelta non ha paura,anche a me succede, ma essendoci diversi bivi, deve prendersi la completa responsabilità della sua scelta....
a volte c'è il rischio di trovare un vicolo cieco, io spesso ci sn andata a sbattere contro, ma se uno segue veramente ciò che vuole e il suo cuore, c'è sempre la speranza di poter imparare dai propri errori e ricavare una buona lezione per affrontare il futuro e renderlo migliore.
Per me vale sempre la famosa frase che ricorda il titolo di un bel libro 'Va' dove ti porta il cuore'....ma l'importante è saper difendere sempre noi stessi e ciò che scegliamo, proteggendo la nostra dignità sempre e comunque.
commento alla prima citazione:
Se le scarpe piacciono e molto, così come la fantasia, il luogo dove finisci sarà splendido!
Commento la seconda citazione:" Voi non avete paura di queste cose mademoiselle - ... - e quando una fanciulla non ha paura, si trova a un bivio. Prima o poi dovrete fare una scelta." - " L'ho già fatta" - "Allora dovete imparare a difendere la vostra scelta. Quando questo sar‡ fatto, la paura se ne andrà."
Nella vita prima o poi si è costretti a fare delle scelte giuste o sbagliate che siano che ti portano ad essere quello che sei ora,in questo esatto momento. Personalmente molte volte mi è capitato di fare delle scelte che molte persone intorno a me non hanno apprezzato o mai accettato del tutto, ma, nonostante questo non mai avuto mai avuto rimpianti di nessuna sorta e se potessi tornerei indietro ancora una volta per riprendere le stesse decisioni. Come dico sempre la cosa più importante è assumersi le proprie responsabilità senza andare a ledere la nostra dignità personale.
Certo ammetto che ci sono state volte in cui alcune decisioni si sono rivelate delle e proprie catastrofi, ci ho dovuto sbattere la testa, ma alla fine ho imparato dai miei errori!
Voglio concludere con una citazione che trovo stupenda: "Preferisco scegliere, perché non fare una scelta con il proprio cuore significa farla fare ad altri. E poi ti trovi con una vita che non è più tua." Stephen Littleword, Aforismi
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La seconda mi da più ispirazione, cioè: la vita è una sfida, un duello, ma soprattutto una raccolta di scelte.
Il bivio si crea quando l’incertezza si raduna nelle nostre emozioni, in quel caso ci provoca un senso di vuoto nel cuore.
Tutto sommato una scelta non è nulla, ma nessuno sa cosa prova in quel momento , quella determinata persona, la sua scelta viene identificata per ciò che si ha o per ciò in cui crede.
Io credo che quando si è consapevoli di tutto ciò, bisogna crederci fino in fondo, e rimanere se stessi anche se a volte vi va a sbattere , la vita ci conduce a crescere e con essa a maturare nuove scelte, in fine la vita è tutta una scelta!
Le due citazioni sono entrambe belle, ma la prima mi ispira di più perchè mi ha fatto pensare a viaggi metaforici! Se per esempio scegli di incamminarti lungo la vita con la persona sbagliata il posto dove arriverai sarà poco piacevole o un vicolo cieco... ma se scegli la persona giusta, quella "comoda", la strada sarà lunga e in discesa e ti condurrà verso destinazioni meravigliose.
Si ok, lo so lavoro un po' troppo di fantasia... ma la mezzanotte è passata da un pezzo e la mente vola per i fatti suoi ^^
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E per finire volevo farvi i complimenti per l'intervista che è molto carina e l'autrice davvero simpatica!
ciao ciao
Due citazione davvero belle, ma la seconda è quella che mi ha fatto più riflettere.
Fino ad ora nella vita ho sempre scelto la strada più facile, perchè ha 20 ho avuto paura di buttarmi. Avevo paura di sbagliare, di restare sola, non volevo andare a sbattere contro un muro. Ma adesso guardando indietro, ho capito che questa non è vita, ci saranno sempre dei bivi, delle scelte da fare, ma se seguo il cuore, e metto da parte questa stupida paura, riuscirò a crescere e realizzare tutti i miei sogni, non mi devo mai accontentare della via facile, ma lottare per qualcosa. Vivere come viene, ovviamente con cautela, ma sono sicura che la paura svanirà. Un passo alla volta, e se mai dovrò cadere, mi rialzerò e combatterò ancora. La vita è questa, ci sono scelte da fare, batoste da superare, momenti di gioia da vivere. Per fortuna me ne sono accorta a 20 anni, e non più in là, cosi non avrò rimpianti!!!
Mary.mary1993@yahoo.it
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Grazie mille per questa occasione!!!!!
Ho deciso di commentare la seconda citazione.
Quando giungiamo davanti a un bivio, dobbiamo fare i conti con due emozioni che fanno parte del nostro essere: il coraggio e la paura. La paura ci fa esitare prima della scelta, il coraggio ci sprona a proseguire. Scegliere è un privilegio, vuol dire esser liberi; quindi usiamo il coraggio nell'attimo della decisione e quando questa sarà presa la paura svanirà perchè non c'è più posto per i timori, perchè bisogna andare avanti usando l'arma del coraggio.
Ho condiviso su facebook (aquila reale) e la mia email è pennadoro62@gmail.com
Grazie per l'opportunità :)
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