sabato 16 giugno 2012

MONSIEUR di Emma Becker Blog Candy

Cari lettori, volevo ricordarvi che avete tempo fino a stasera alle ore 23.00 per poter vincere una copia di questo libro messo in palio dalla casa editrice Baldini Castoldi Dalai editore:

Emma Becker
MONSIEUR


Traduzione di R. Patriarca
Pagine: 350
Prezzo: 18,00
Rilegato


Per partecipare cliccate qui

Trama

Ellie, vent’anni, conduce un’esistenza leggera e spensierata fino al giorno in cui incontra Monsieur, un chirurgo sposato sulla cinquantina, amante della letteratura erotica quanto lei. All’inizio in forma epistolare, la loro relazione prende il volo nella camera di un hotel parigino del quindicesimo arrondissement. Sulla scia di incontri clandestini e telefonate fugaci, Ellie vivrà mesi di febbricitante attesa. Un vortice di voluttà da cui sarà sempre più difficile uscire.

«Sarei sempre potuta fuggire per non dover più pensare a quanto fosse eccitante il tabù dell’andare a letto con Monsieur, a quanto mi piacesse l’idea di avere vent’anni e di aspettare, con indosso solo delle calze che rendevano la mia nudità ancora più cruda, un ex collega di mio zio, quarantacinque anni, sposato con cinque figli. Un uomo di poco più vecchio di mio padre. Ma la totale assenza di moralità di questo incontro mi tratteneva con la stessa forza delle catene e di una palla al piede. Raramente ho sperimentato un’eccitazione mentale altrettanto violenta, un mix di ottovolante, esame orale alla maturità e di prima volta.»

Monsieur è il primo romanzo di Emma Becker. Quando è uscito in Francia, lei aveva 22 anni.

Un estratto del libro:

Ho incrociato il figlio maggiore di Monsieur sulla linea 1, Charles-de-Gaulle-Étoile. Era l’ora dell’uscita da scuola, e tutti i treni erano stati presi d’assalto da orde di liceali chiassosi. Ho dovuto alzarmi per permettere a una nuova infornata di incastrarsi nel mio vagone già affollato, ed è stato in quel momento che un gomito terribilmente appuntito mi si è conficcato nella schiena tanto da indurmi a sollevare gli occhi dal libro… per piegarmi al consueto scambio di scuse indifferenti, senza nemmeno toglierci gli auricolari dei rispettivi iPod. Come al solito non ero del tutto convinta dell’utilità di scusarmi: di cosa? Di esistere? Di avere una schiena?
Non posso affermare che sia stata proprio la sua voce – in ogni caso a malapena udibile – l’elemento scatenante di qualcosa. Per una ragione o per l’altra, l’ho fissato… e in una frazione di secondo ho realizzato, senza possibilità di errore, che si trattava di suo figlio. Nessuna magia, solo una scandalosa somiglianza tra il modello e il suo avatar, che mi ha colpito con la potenza di un sortilegio. Ho dovuto fare ricorso a tutta la mia determinazione per distogliere lo sguardo da quei grandi occhi dalle palpebre pesanti, gravati da quell’insopportabile sensualitą ereditata da Monsieur, di cui non doveva essere indubbiamente consapevole. Nella mia testa il disco si era incantato: è lui è lui è lui è lui è lui. Quando ho capito che era sul punto di trovare strano quello sguardo soggiogato che lo squadrava, ho finto di tornare ad André Breton… non credendo certo di riuscire a pensare ad altro…

1 commento:

sangueblu ha detto...

...un altro libretto "SOFT" !!!!! ^__^