martedì 19 gennaio 2016

UNA CHIACCHIERATA CON CHIARA PASSILONGO

Ammettiamolo: a volte sono davvero fortunata. Uno dei romanzi che mi ha colpita in modo particolare nell' anno 2015 è senz' altro La parabola delle stelle cadenti di Chiara Passilongo; scoprire che io e lei   viviamo  a poche decine di chilometri di distanza, e capire di avere di fronte una persona molto disponibile, mi ha spinta a cogliere la palla al balzo   .  Qual migliore opportunità per la sottoscritta, di conoscere l' ideatrice  della famiglia Vicentini ?

INTERVISTA CON L ' AUTRICE
 
Mondadori 
LA PARABOLA DELLE STELLE CADENTI 
CHIARA PASSILONGO 

Collana: Scrittori italiani e stranieri
Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine:  374
Prezzo: € 18.50 
Ebook: € 9.99 
QUI la recensione di Sognando tra le Righe  
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Avere il piacere di conversare con l' esordiente Chiara Passilongo è un' esperienza intima che colpisce al cuore e  lascia il segno . Giovane,  molto fine e solo apparentemente riservata, l' autrice de La parabola delle stelle cadenti è un vulcano di idee ma al contempo è estremamente lucida e  ragiona a mente fredda per trovare il modo migliore di esprimerle. Colei che sa essere un medico odontoiatra  preciso e razionale nella vita di tutti i giorni, ha concepito una storia struggente, che non travolge il lettore con una valanga di emozioni affastellate disordinatamente, ma  le incasella e le svela poco a poco, valorizzandole in tal modo al meglio.
Chiara non è una dottoressa in lettere, o una linguista, ma non è nemmeno un' autodidatta a briglia sciolta, e se le aveste parlato capireste come il " fai da te" strida con la sua personalità e la sua meticolosità innate. Per questo quando parla del suo bagaglio di partenza,la scrittrice    sottolinea immancabilmente  con devozione e affetto  l' esperienza formativa,  estremamente utile e arricchente sia dal punto di vista stilistico sia umano,  avuta  con  la scuola di scrittura di Mattia Signorini di Rovigo:  entusiasta di come questi l' abbia sostenuta anche quando inizialmente, trattandosi di un libro d' esordio,  il suo progetto  sembrava molto, forse troppo articolato e   ambizioso. Ma la caparbietà di Chiara e la sua passione hanno avuto la meglio sull' inesperienza, e le obiezioni sono cadute in considerazione della sua determinazione, delle sue capacità e del suo interesse per l' argomento da sviluppare.
Una storia come quella raccontata  dalla Passilongo  implica  che le idee siano estremamente chiare, poichè si svolge in un arco temporale piuttosto lungo seguendo i percorsi di vita di più individui dalle personalità spiccate,  che ora si intrecciano, ora si discostano. 
Chiara  si dimostra assai  loquace quando si tratta di parlare dei suoi personaggi e de La parabola delle stelle cadenti.Un romanzo che per l' autrice stessa  è assai difficile  da classificare: affermare che parli della  crisi economica e della  politica italiana, sarebbe  conferirgli un' aura pesante e pedante che il romanzo non ha affatto;d' altro canto porre in  evidenza essenzialmente le numerose storie d' amore raccontate sarebbe riduttivo.
Forse è preferibile riferirsi a una saga familiare che si sviluppa nell' arco di un trentennio.   Contestualizzata  in ambito veneto poiché  Chiara lo conosce bene,   vi è nata e cresciuta  toccando con mano  tipi umani, luoghi, realtà produttive, nonché i fatti di cronaca che hanno costituito spunto per il romanzo. Ma temi e sentimenti non sono circoscritti alla realtà veronese, al contrario essi  sono riconducibili ad accadimenti e cambiamenti sociali, istituzionali e di costume   comuni a tantissime realtà  italiane.   
A Chiara piace pensare al " suo"  Achille  come ad  un pianeta attorno al quale ruotano tanti satelliti, in    un amarcord fatto di canzoni, momenti entrati nella storia d' Italia e dell' uomo,  programmi televisivi, mode : nel compimento di  un excursus politico e sociale dagli anni '70 ad oggi che ha il sapore agrodolce di un' evoluzione/involuzione.  Di qui in parte  il riferimento alle stelle cadenti del titolo del romanzo .
L'autrice ha messo qualcosa di sé in ogni personaggio, sia pure sotto forma di desideri e aspirazioni.
Achille è un uomo integro , autoritario, animato da certezze  e ideali,  che vacilla solamente  quando si rende conto che il mondo che lo circonda  non obbedisce alle sue leggi, costringendolo ad accettare il fatto compiuto e a scontrarsi col compromesso;  la moglie  Nora, alla quale l' autrice vorrebbe assomigliare più di ogni altro protagonista della storia, al contrario del marito è morbida, dolce, e  proprio  il suo atteggiamento ottimista e il suo  essere  adattabile la aiutano a trarre  il  meglio da ogni situazione, anche dall' imprevisto.  
I due figli  sembrano avere un  destino segnato, ma  escono dal binario imposto dal padre  affrontando la vita a modo loro seguendo due percorsi opposti: Francesco centrifugo, Gloria centripeto. L' uno devoto alla madre, l' altra protagonista di un rapporto speciale col padre,  entrambi confusi e in evoluzione, alla scoperta di se stessi e alla ricerca  della propria emancipazione. E poi  c'è Andrea, il "bello e dannato"che  farebbe capitolare qualsiasi ragazza, animato da valori completamente diversi da quelli di Achille: è l' elemento estraneo alla famiglia Vicentini, e per questo particolarmente contestato e ammirato  .  Infine impossibile non menzionare La Ditta, talmente importante ai fini della narrazione da vivere un' esistenza propria e da elevarsi a personaggio chiave della vicenda.      
La parabola delle stelle cadenti non è mai estrema , ma sempre delicata:  un intersecarsi complesso e verosimile di astio e amore, in cui l' odio  non è mai tale fino in fondo , esiste sempre lo spazio per il perdono, i rapporti genitori-figli sono frutto  di dinamiche credibili nelle quali ci si può ritrovare in tutto o in parte. 
Chiara ha infine sottolineato  come l' editing del romanzo  sia stato estremamente rispettoso, e come  Mondadori non abbia posto la minima censura al libro nonostante si parli di temi talvolta "scomodi" . Del resto  l' abilità che è stata riconosciuta alla scrittrice  è quella di non calcare la mano e di non  cercare sensazionalismi,  quanto piuttosto di  usufruire  di un contesto da lei ben costruito e documentato  per inquadrare al meglio i drammi individuali dei suoi personaggi.
Nel cassetto di Chiara Passilongo  ci sono nuovi  progetti: uno dei suoi desideri sarebbe raccontare un' nuova storia familare, magari partendo da una situazione opposta a quella creata con i Vicentini  . E avendo intuito la forza della sua personalità, sono convinta che sarebbe  per lei un impegno serissimo e un lavoro certosino dal risultato entusiasmante.  

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