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lunedì 28 giugno 2021

REVIEW PARTY LA BAMBINA CHE SPIAVA I NAZISTI Matt Killeen



Un romanzo poco confortante ma assai avvincente in cui tra soprusi, angosce e crucci di ogni tipo, la Storia si lega a doppio filo alla storia disperata di una ragazzina costretta a crescere troppo in fretta , a porsi interrogativi troppo dolorosi, ad affrontare la dissennatezza umana .

Garzanti
LA BAMBINA CHE SPIAVA I NAZISTI
MATT KILLEEN





Traduzione: Giuseppe Maugeri
Genere: narrativa storica
Prezzo: € 17,90
ebook: € 9,99
QUI il link Amazon per l' acquisto

La Trama

E' ebrea. Ma si finge la perfetta bambina di Hitler. Perché vuole fare giustizia. Sarah non scorderà mai il giorno in cui ha incontrato la spia inglese Jeremy Floyd: senza il suo aiuto, sarebbe finita nelle mani sbagliate, proprio come è accaduto a sua madre. Per ricambiare, ha messo da parte le sue origini ebree e si è trasformata nella perfetta bambina di Hitler per rubare informazioni al nemico. Ora non vede l'ora di riconquistare la libertà. Ma non è ancora il momento. Jeremy le affida un'altra pericolosa missione: Sarah deve carpire i segreti di un medico tedesco i cui studi potrebbero avere conseguenze devastanti. Ancora una volta, l'intrepida sedicenne si vede costretta a vestire i panni dell'impeccabile ragazza ariana. A farsi strada là dove contano solo il potere e gli interessi del regime. A cercare un'alleata nella giovane Clementine che, proprio come lei, si destreggia con scaltrezza tra inganni e malvagità. Nonostante le difficoltà, Sarah riesce a mimetizzarsi alla perfezione, dissimula abilmente, si muove con circospezione e inizia persino a fidarsi di Clementine, credendo sia dalla sua parte. Non è così: in un ambiente dove il male si annida in ogni angolo, non c'è a che non sia contaminato dalla spietata legge del più forte. Eppure, Sarah non può arrendersi né permettere che qualcuno cerchi di smascherarla. Non adesso che è a un passo dal portare a termine il suo compito. E dalla vita libera e indipendente che ha sempre sognato e che pensa di meritare.

Opinione di Charlotte

La bambina che spiava i nazisti è impietoso e feroce. Fin dalle prime pagine , in un crescendo di follia, delirio di onnipotenza e crudeltà , il libro cela svelandoli poco a poco, partendo dalle sembianze di una ragazzina scioccherella filonazista, un' enormità di soprusi, piani di sterminio e violenze: perpetrati, come purtroppo ben sappiamo, nell' Europa del Reich, ma anche, in misura inimmaginabile e forse meno conosciuta e raccontata, nell' Africa colonizzata e devastata da belgi, inglesi, francesi e tedeschi. Ciascuno con l' unico obiettivo di sfruttare, distruggere, usare , corrompere, dominare l' indigeno-cavia compiendo veri e propri genocidi con lucidità e ipocrisia . La storia di Sarah parte dalla Germania, dalla condizione di un' orfana ebrea che per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e pericoloso si ritrova a fare la spia in nome di ideali che non le sono ben chiari, ma che approfondisce, sconfessa, approva intimamente nel corso della vicenda . Il suo cuore trabocca di dolore, i suoi occhi hanno visto atrocità di ogni tipo, le sue uniche certezze sono la solitudine e l' incognita di un domani senza speranza. Insieme al suo mentore dalle dubbie morale e intenzioni, e ad una fotografa coetanea dalle origini misteriose e dagli obiettivi ancora più imperscrutabili che cita Huckleberry Finn e imprime sulla pellicola fotografica muti orrori , Sarah si imbarca in una missione tragica, un' avventura tra disperati e tiranni attraversando Libia, Ciad, Congo. L' itinerario è un sovrapporsi incessante di orrori e di ipocrisie, tradimenti, pericoli, e tanto più si fa ostico , quanto più Sarah si trova costretta ad affrontare paure, passato , complicità e illusioni , bisogno e diffidenza: compiendo un percorso di crescita che implica fede e non fiducia, a fronte di  scelte difficilissime e dell' acuirsi di sensi di colpa, nonché della consapevolezza che il Male si celi anche sotto le spoglie più amorevoli.   Un punto di vista giovane per una storia lontana nel tempo ma non nelle dinamiche , raccontata con ricchezza di particolari ed empatia. L' inizio del romanzo può creare un po' di confusione, ma dopo i primi capitoli, quando l' avventura africana e i flashback di Sarah prendono corpo, si crea un ritmo veloce, via via sempre più concitato, in linea con il dinamismo della trama e dei pensieri di una protagonista in divenire. Per una fruizione che data la tematica si fa sorprendentemente vivace, e in virtù della componente emozionale veicolata da  Sarah si fa a tratti commovente.


sabato 17 aprile 2021

DI CENERE E DI CARNE Laura Vegliamore Recensione

Romanzo molto emozionante, perfetto per gli animi Romantici nel senso letterario del termine, Di cenere e di carne  affascina e sorprende per la profusione di  sentimenti talmente intensi da sovvertire spazio e tempo: che dilatati, danno la possibilità al lettore di tormentarsi e ardere di desiderio, così come accade ai protagonisti della vicenda  . Ancora una volta Words Edizioni mi ha  sorpresa con una proposta raffinata ed inconsueta. 

Words Edizioni 

DI CENERE E DI CARNE 

LAURA VEGLIAMORE 


Genere: Narrativa storica
Pagine: 219
Prezzo ebook: € 2,99 compreso nell' abbonamento KU
QUI il link Amazon per l' acquisto 

Trama
Cresciuta in convento, Lucrezia non sa nulla della vita. Ha però un dono: è capace di far vivere le parole. Per questo viene scelta come dama di compagnia di un’eccentrica contessa, affinché legga per lei ad alta voce nelle stanze del suo palazzo, a volte per ore e senza che nessuno l’ascolti. È in uno dei vecchi volumi, che Lucrezia scopre qualcosa che sarebbe dovuto rimanere celato: un messaggio d’amore, da parte di un uomo coperto d’infamia.
Il figlio del demonio.
L’assassino.
Thomas ha sei anni quando per la prima volta sente bruciare la sua pelle. Non sa che ben presto quel dolore nella carne e le strane parole che gli escono dal petto con prepotenza gli cambieranno la vita. Tra le stanze affrescate di quello stesso palazzo, passato e presente sembrano confondersi e fondersi in un percorso già tracciato. Ma cos’è davvero il destino? Una condanna alla malvagità, la risposta a una vita incompleta o l’incontro di due anime che si sono rincorse attraverso i secoli? E cosa possiamo fare di fronte a esso se non accettare la nostra impotenza?

Opinione di Charlotte
Se Cime tempestose e il sublime ottocentesco vi affascinano in virtù del tormento di spiriti complessi esacerbati dall’ amore, e vi appassionano le antiche dimore misteriose con le loro biblioteche vibranti di energia e ricche di tesori di parole, vi berrete questo romanzo:  gotico fino al midollo, misterioso fin dal titolo, incentrato su un amore disperato e senza tempo, su un uomo misterioso dall’ aura demoniaca, su una ragazza ingenua alla scoperta della vita, su un castello e delle persone che sono enigmatici custodi di segreti.
In Di cenere e di carne l’ amore è così intenso, totalizzante e predestinato, da farsi dolore, follia, esasperazione, inadeguatezza; in un’ atmosfera inquietante, sospesa, giocata sui binomi amore/morte, esaltazione/disperazione, inappagamento/ appartenenza, si rivela destabilizzante e al contempo costruttivo il ruolo di Thomas e Anouk, la cui interazione delinea un percorso che è il prosieguo naturale, ma non scontato, della storia principale.
Laura Vegliamore ha una scrittura che colpisce: particolareggiata, ricca di aggettivi ma non ridondante, ben si adatta a plasmare ambienti suggestivi e raccontare stati d’ animo. La trama del libro giocata su colpi di scena e sulle sfaccettature caratteriali e comportamentali di personaggi contraddittori, fragili , sognatori, inizialmente appare slegata, composta di tasselli non incasellati così come si conviene in un buon thriller: poiché di fatto siamo di fronte ad una storia d’ amore, ma anche a forze soverchianti, pericoli latenti, che appartengono al genere " giallo". In realtà la storia viene modellata con coerenza di capitolo in capitolo, facendo luce sugli eventi inizialmente inspiegabili che plasmano ora schiacciandoli ora elevandoli i quattro protagonisti principali della storia.
Per una lettura appassionante, a tratti struggente , in cui la visione, la nostalgia, la rivelazione, si tramutano tanto in incubo quanto in esaltazione.

giovedì 25 marzo 2021

REVIEW PARTY IL RESTO NON CONTA François Garde

 


Dalla Rivoluzione Francese alla caduta di Napoleone, un uomo comune diviene protagonista della Storia , per un romanzo avvincente che coniuga la testimonianza di un saggio, ad una cifra stilistica seducente propria della narrativa.

Corbaccio
FRANCOIS GARDE
IL RESTO NON CONTA 


Genere: narrativa storica 
Pagine: 300
Prezzo: € 16.90
ebook: € 9.99
QUI il link Amazon per l' acquisto 


La Trama
Nel 1815 Murat tenta di riconquistare il trono di Napoli che ha perso dopo sei anni di regno. L'ascesa irresistibile di questo figlio di un locandiere del Quercy, diventato generale della Rivoluzione e in seguito maresciallo dell'Impero, non ha conosciuto fino a questo momento alcun limite se non la volontà di Napoleone. Ma il destino di colui che Carolina Bonaparte, sorella dell'imperatore, aveva scelto di sposare, si interrompe brutalmente. Catturato, gettato in prigione, viene fucilato il 13 ottobre 1815. Dalla cella in cui trascorre l'ultima settimana di vita, nel castello che oggi si chiama Castello Murat a Pizzo Calabro, François Garde ricostruisce con una serie di flash back l'ascesa irresistibile e la vita avventurosa di un uomo che ha legato a filo doppio le sue sorti a quelle di Napoleone, e racconta al contempo un periodo decisivo per la storia italiana.

Opinione di Charlotte
Il resto non conta è una lettura perfetta per chi ama le biografie romanzate ma attendibili; un tuffo nella storia evocativo, affascinante, a ripercorrere la vita di un personaggio sfrontato e carismatico, protagonista di battaglie e accadimenti storici cruciali durante l' Impero Napoleonico all' ombra e in appoggio al cognato Bonaparte .
Nel romanzo Gioacchino Murat, fatto prigioniero dai Borboni e prossimo alla fucilazione , ripercorre la propria esistenza avventurosa tirandone le somme con nitidezza e passione. Ne emerge il ritratto di un uomo d' azione , proveniente dal ceto popolare e trasformato nell' arco di un trentennio in generale e monarca: affamato di esperienze e di vita , individuo strafottente e donnaiolo al quale il ruolo subalterno spesso va stretto, egli è al contempo dedito alla causa di Napoleone e complice della giovane e determinata moglie Carolina Bonaparte in un legame solido e alquanto atipico. François Garde, con disinvoltura narrativa e grande accuratezza, dipinge un affresco  molto fedele alle testimonianze storiche - sono poche, evidenziate e non rilevanti le "licenze" - che si fa di pagina in pagina estremamente accattivante . L' entourage dell' Imperatore,  di cui sono palesi lo charme ma anche l' attitudine al nepotismo , all' egocentrismo e all' autocelebrazione, fa da contraltare al cameratismo tra soldati spesso alimentato da quegli ideali genuini che Gioacchino Murat persegue alla sua maniera, spesso senza riflessione o compromessi; per un ritratto a tuttotondo che tramuta la figura bidimensionale studiata nei libri in uomo a suo modo grande nella sua imperfezione, tanto determinato  fino agli ultimi minuti della propria vita,  da comandare perfino il plotone che compirà la sua esecuzione.


L' Autore
François Garde è nato nel 1959 in Provenza e dopo essersi laureato all’ENA, la celebre École national d’administration, ha intrapreso la carriera di magistrato amministrativo nei territori d’oltremare in Martinica e successivamente in Nuova Caledonia. Tornato in Francia, è attualmente vicepresidente del tribunale di Grenoble. Ha scritto numerosi saggi sui territori d’oltremare, prima di dedicarsi con successo alla narrativa. Oltre a Il resto non conta, il suo primo romanzo, Il ritorno del naufrago, pubblicato in Italia da Corbaccio, ha vinto nel 2012 il Premio Goncourt.

venerdì 5 febbraio 2021

MARIA. NATA PER LA LIBERTÀ Amalia Frontali Recensione

Nel silenzio dell'alpeggio, guardando la valle al di là dei prati fioriti, con i piedi nudi a cercare sollievo sull'erba fredda, Maria Peron assaporò, come mai prima, la Bellezza del creato. E non poté fare a meno di chiedersi che parte dovesse avere lei in tutto ciò, e cosa volesse veramente. E si impose, e si concesse, d'essere sincera: voleva essere utile e voleva essere libera. 


Non sono una grande amante della Narrativa di guerra, ma questo romanzo mi ha travolto senza riserve, non solo per la cura nella ricostruzione, ma soprattutto per la magistrale scenografia nella quale il lettore si muoverà insieme ai protagonisti. Un romanzo che si legge come la sceneggiatura di un film, dove anche il più piccolo particolare acquista un colore ben definito nell'immaginazione del lettore. 


Nua Edizioni


MARIA
Nata per la Libertà
Amalia Frontali

Editore: Nua edizioni
Genere: Narrativa storica
Pagine: 280
Prezzo:  15,00
Ebook: 4,99


Trama

Una storia lontana eppure ancora vicina nella memoria. Una donna la cui impresa ha segnato la vita di tante persone. Un romanzo storico accurato, dalla voce di una nuova autrice di talento che ha saputo tratteggiare con maestria ed estremo rispetto la storia di uomini e donne che hanno fatto la Storia del nostro Paese. Aprile 1944: appesa ai cornicioni delle finestre, una donna fugge dalle finestre dell’ospedale Niguarda, a Milano. È Maria Peron, un’infermiera trentenne, nubile, che abita in un convitto di suore e non ha alcun interesse per la politica, né tantomeno per la lotta armata. Però è coraggiosa, affamata di libertà e la sua bussola morale è infallibile. Ricercata dai fascisti, prende una decisione che le cambierà la vita: salire sui monti della Valgrande e diventare una ribelle. Maria trascorre un anno insieme ai partigiani e si spende senza riserve per prestare aiuto, senza mai imbracciare un’arma. Organizza un’infermeria e un presidio sanitario, si guadagna un grado da ufficiale e i galloni di chirurgo sul campo. Attraversa l’inferno della guerra, trovandosi testimone e protagonista di eventi drammatici e atti di ordinario eroismo e facendo i conti, giorno dopo giorno, con la propria coscienza. Infine incontra persino l’amore, a cui credeva di avere già rinunciato. Nel pieno di una tragedia collettiva, Maria si scopre piena di risorse, pragmatica e coraggiosa, capace di ridisegnarsi sulle proprie esperienze restando coerente a se stessa. Questa è la sua storia ed è una storia vera.



opinione di foschia75

Un altissimo esempio di resilienza e resistenza femminile. 

Che Amalia Frontali fosse una grande scrittrice e un'appassionata di Storia lo avevo intuito da altri suoi romanzi dal contenuto ricercato e mai banale come La chioma di Berenice. Ma qui ho assistito alla stesura di una Storia realmente accaduta, con personaggi realmente esistiti che hanno scritto una delle pagine più importanti e buie del secolo scorso. Non leggo spesso romanzi ambientati durante le grandi guerre, ma qui ho voluto fare un'eccezione e ne sono più che soddisfatta, perché ho "conosciuto" persone che hanno lottato per un anno in un ambiente ostile, freddo, pericoloso, per la Libertà di tutti. Quella di Maria Peron è una storia che parla di donne e coraggio, una vita dedicata al proprio lavoro e agli altri per un fine comune: la lotta contro il fascismo. Infermiera in fuga da Milano, Maria si troverà suo malgrado travolta dalla dura realtà della guerra sul campo, senza le agevolazioni dell'ospedale. Fin da subito dimostrerà di avere uno spirito di adattamento alle avversità e una forza d'animo come pochi che non l'abbandoneranno neanche nei momenti più difficili quando tutto sembra perduto. Il suo operato e il suo coraggio conquisteranno tutti i suoi compagni di brigata e tante saranno le vite da lei salvate in condizioni estreme in cima ai passi di montagna e nei boschi sui versanti innevati. La sua forza interiore è alimentata dal suo attaccamento a Dio e alla sua misericordia, anche se non mancheranno profondi momenti di dubbio e sconforto che l'autrice ha saputo restituire al lettore in modo vivido e commovente. Quante domande si farà Maria arrivata alla fine della Guerra, domande che inevitabilmente chiameranno in causa le nostre coscienze a distanza di tanto tempo. I dubbi di Maria, daranno al lettore la grande opportunità di riflettere sul passato e ricordare quello che moltissimi uomini e donne hanno fatto per renderci liberi. Giorno dopo giorno, la giovinezza sfiorirà dai volti e dai cuori dei personaggi, trasformandoli in vecchi sopravvissuti che alla fine del conflitto si troveranno con più domande che risposte, svuotati delle poche certezze che il conflitto aveva alimentato.  
Vorrei soffermarmi infine sulla scrittura di Amalia Frontali, incisiva, evocativa, impreziosita dal magistrale utilizzo del lessico che spesso mi ha spinto a rileggere più volte certi passaggi, dandomi quella inebriante sensazione di appagamento che solo la verace scrittura italiana può dare. 



L'autrice 

Amalia Frontali conduce una vita semplice in campagna: ha una laurea inutilizzata, un lavoro ordinario, un giardino poco collaborativo e una famiglia molto paziente. Dopo un'onorata carriera di lettrice onnivora e autrice di giochi di ruolo, da qualche anno scrive romanzi storici, per passione e per diletto. 

lunedì 28 settembre 2020

I DOMANI CHE VERRANNO: STORIA DI AMORE E DI GUERRA Mariangela Camocardi

Quando una penna rosa ingegnosa e abile incontra il Dramma di una guerra della quale abbiamo ancora testimonianza diretta da genitori e nonni, il risultato è un romanzo struggente che ci fa sentire particolarmente vicini ai piccoli e grandi eroismi dei suoi personaggi. 

Self publishing 
I DOMANI CHE VERRANNO 
STORIE DI AMORE E DI GUERRA 


Genere: narrativa storica 
Pagine: 364 
Prezzo: € 9,99
ebook: € 2,99 compreso nell' abbonamento KU
QUI il link Amazon per l' acquisto 

La Trama 

Nulla quanto la guerra intreccia i destini delle persone, condizionando le scelte, la vita, l’amore di chi ne viene toccato.
Francesca, Elena, Mavi, Lucia… donne che rivendicano il diritto di vivere la loro giovinezza nonostante gli angusti limiti imposti dal conflitto. Ciascuna a modo suo.
Fabriano fa da cornice a una storia intensa e contraddistinta dalla precarietà che sopravviene nella fase bellica più dura.
Francesca conosce Vittorio, sottufficiale dell’esercito italiano in Albania quando, in uno slancio di fervore patriottico, diventa madrina di guerra e scrive “al soldato che oggi non riceve posta”.
Nessuno dei due immagina che le prime formali lettere che si scambiano saranno la scintilla di un grande amore. Con l’armistizio dell’8 settembre ’43 e l’innescarsi della Resistenza, Vittorio preferisce unirsi ai partigiani che combattono in clandestinità, piuttosto che aggregarsi alla rinata R.S.I.
A Francesca si affiancano Elena e Mavi, sorelle di lei; ma anche Rebecca, la ragazzina ebrea che riesce a sfuggire ai lager nazisti. E poi c’è Lucia, la moglie del fratello Eugenio, combattente sul fronte greco, la quale, con un voltafaccia inaspettato, inizia a collaborare con fascisti e tedeschi.
"I domani che verranno" si dipana sullo sfondo di una guerra differente da quella affrontata dagli uomini, racconta le battaglie quotidiane di coloro che sono rimaste a fare i conti con le aberranti conseguenze di un conflitto che non ha concesso tregua né respiro.
Donne che si alternano sulla scena di una narrazione a più voci.
Donne forti che lottano contro la paura, la fame, le violenze di anni e giorni senza pace per costruire i domani fatti di luce, di ritorni, di speranze.

Opinione di Charlotte 

Declinato al femminile nonostante la presenza carismatica di un uomo affidabile che fa da trait d' union tra varie vicende, I domani che verranno racconta di fascisti, nazisti , partigiani, e di famiglie da ricomporre , amicizie da preservare, innamoramenti sospesi,  riferendosi ai  drammi sociali e politici di una delle pagine più tragiche della nostra storia.   Le Donne di Mariangela Camocardi, come hanno fatto milioni di altre nella vita reale,  all' attesa passiva contrappongono spirito di iniziativa e coraggio:  sono tenaci combattenti, diverse tra loro per età e indole, e sfidano carestia, bombardamenti, prevaricazioni, compiendo rinunce e scelte di campo sofferte e temerarie. Talora arrivano a spersonalizzarsi, a fare il doppio gioco:  pagandone caro il prezzo in privazioni fisiche  e di  dignità,  pur di proteggere le persone che amano e di mantenere intatto il filo di speranza che consente di non soccombere. Il lettore partecipa ai loro amori, alle loro difficoltà, alle loro azioni spesso analizzate da più punti di vista, giudicate immaginando di trovarsi nelle medesime circostanze. Si è costantemente consapevoli che non si tratta di iperboli , di fantasie improbabili, ma di piccole, grandi , devastanti avventure quotidiane mediante le quali i fatti che vengono riportati sui libri di storia diventano fili di una trama  fedele al vero,  eppur romanzata  e diversificata nei toni. I domani che verranno parla di tutta l' umanità,  ma anche dell' individuo e dei suoi sentimenti unici e travolgenti, positivi o negativi che siano. La cifra stilistica è estremamente efficace nel trasmettere empatia in ogni avventura , ostacolo,momento di intimità o sconforto: per una lettura dolceamara che alla malinconia e alla rassegnazione contrappone la resilienza, l' affetto sincero,  lo stimolo a guardare avanti anche quando immaginare il futuro  può sembrare impossibile.  

Di Mariangela Camocardi Sognando tra le Righe ha recensito:

L' Autrice 

venerdì 31 gennaio 2020

I MIGLIORI ANNI #reviewtour Cinzia Giorgio

Buongiorno Lettori!
Oggi abbiamo il piacere di partecipare al #reviewtour del nuovo romanzo di Cinzia Giorgio. Ringrazio la mia amica Sara del blog Starlight's Books per il coinvolgemento e la Newton per la lettura. 

Cinzia Giorgio con la sua forza narrativa ci presenta una donna caparbia e orgogliosa che ha fatto della sua dignità vessillo, dando una direzione precisa alla sua vita in un momento storico "di svolta" per le donne. In Matilde Carbiana alberga l'animo impetuoso femminile di ieri e di oggi. 




Newton Compton 


REVIEW TOUR





IL ROMANZO


Collana:   3.0
Genere: Narrativa storica
Pagine: 320
Prezzo:  9,90
Ebook: 2,99


Trama 

Aprile 1975. A soli quarantotto anni, Matilde Carbiana sta per diventare nonna. Il nipote ha deciso di nascere proprio il giorno del suo compleanno. Eppure, quello che dovrebbe essere un momento di grande gioia pare turbarla. E il turbamento arriva da lontano…
Estate 1943. La cittadina di Venosa è occupata dai nazisti, che terrorizzano gli abitanti. Matilde, giovane e determinata, non ha intenzione di rimanere confinata nella provincia lucana: vuole convincere il padre, viceprefetto della cittadina, a lasciarla andare a Bari per completare gli studi. Fausto Carbiana accetta, ma a patto che la accompagni suo fratello Antonio. A Bari, nella pensione che li ospita, vivono altri studenti, tra cui Gregorio, un giovane medico. L’antipatia iniziale che Matilde nutre per lui si trasforma ben presto in un sentimento profondo. Ma la guerra e gli eventi avversi rischiano di separarli proprio quando hanno capito di non poter più fare a meno l’una dell’altro. Matilde si troverà suo malgrado di fronte a scelte più grandi di lei, che cambieranno per sempre la sua vita. E non soltanto la sua…


opinione di foschia75


Cinzia Giorgio è una grande appassionata di Storia e soprattutto di grandi figure femminili che hanno segnato un determinato periodo. In questo nuovo romanzo ci consegna una piccola e preziosa gemma legata alla sua famiglia e alla figura di sua nonna. I migliori anni è un romanzo familiare che ci restituisce una donna forte e determinata vissuta in un periodo in cui l'emancipazione femminile era nel pieno della sua evoluzione. Matilde dimostra fin da bambina di avere un temperamento forte e testardo, imparando presto a tener testa agli uomini della sua famiglia a cominciare dal padre, figura illustre della società della piccola Venosa. Negli anni della giovinezza ottiene il permesso di poter studiare a Bari, dove conosce il primo scampolo di libertà e quello che sarà l'amore della sua vita. Ma il periodo nel quale consumerà la sua giovinezza è anche quello a cavallo del secondo conflitto mondiale durante il quale molti avvenimenti cambieranno il corso della sua vita, spingendola in una girandola di emozioni che forgeranno il suo carattere. Matilde è una donna testarda e orgogliosa, ha coltivato la sua spiccata voglia di libertà ed emancipazione, rendendosi presto conto che la dignità ha un prezzo che spesso non coincide con l'amore idealizzato.
L'amore visto con gli occhi di Matilde non ha tempo, può nascere durante il conflitto mondiale come oggi, è un sentimento che ci mette spesso davanti a una scelta sofferta: sacrificare il rispetto verso noi stesse per un amore non totalmente sincero. Cosa siamo disposte a sacrificare per essere felici? Questo è il quesito che inseguirà la protagonista per tutta la sua esistenza, spesso stringendola in una morsa mozzafiato che la spinge a fuggire dalla realtà per rifugiarsi nei ricordi che altro non sono che sale sulle ferite. Andare avanti con i rimorsi o guardare a quello che la dignità ci ha permesso di costruire. Qualche volta lasciare andare i ricordi ci aiuta a vedere meglio ciò che abbiamo costruito rinunciando a un sogno idealizzato.
Matilde è l'immagine della forza delle donne, pronte a perdere quello in cui hanno creduto per riscattare il rispetto verso se stesse.
Come sempre Cinzia Giorgio tesse una trama magistralmente intrecciata con la Storia italiana e ci restituisce una figura femminile di grande attualità, ricordandoci che fuoco arde in ognuna di noi e quanto la dignità  e la libertà intellettuale non debbano mai smettere di alimentarlo.



L'autrice



Cinzia Giorgio è dottore di ricerca in Culture e Letterature Comparate. Si è specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, compiendo studi anche all’estero. Organizza salotti letterari, è direttore editoriale del periodico Pink Magazine Italia e insegna Storia delle Donne all’Uni.Spe.D. È autrice di saggi scientifici e romanzi. Con la Newton Compton ha pubblicato Storia pettegola d’Italia ed È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare e quattro romanzi: La collezionista di libri proibiti, La piccola libreria di Venezia, La piccola bottega di Parigi e I migliori anni.



martedì 28 gennaio 2020

SHADOW'S HEART Claire Dew Heath Anteprima

Buonasera Lettori!
Ecco una bella novità in arrivo per la neonata Words Edizioni che ci propone un romanzo storico affascinante. In uscita il 30 Gennaio e già disponibile in preorder (anche in abbonamento Kindle Unlimited)! Se siete curiosi e volete saperne di più sul romanzo, nel post trovate il link della casa editrice dove Claire Dew Heath presenta Le Ombre. 




WORDS EDIZIONI 


DAL 30 GENNAIO SUGLI STORE ONLINE






SHADOW'S HEARTDOW'S HEART
Claire Dew Heath 

Editore: Sword edizioni
Genere: Storico
Pagine: 246
Prezzo: 13,90
Ebook: 2,99
In abbonamento con KU


Trama

Inverness, 1821
Duncan è solo un bambino quando suo padre gli parla delle Ombre: un manipolo di uomini fedeli e senza scrupoli, assassini silenziosi e addestrati. Una forza che servirà al Duca quando, una volta cresciuto erediterà il titolo. David Darnley, Marchese di Campbell, è un uomo fiero, orgoglioso e profondamente legato a Duncan. Rimasto vedovo concentra ogni suo sforzo nel proteggere suo figlio e il suo migliore amico. Quando gli intrighi di corte si scontrano con rivalità antiche e le nobili casate diventano nemiche, solo coraggio e determinazione potranno salvare la situazione.
Amicizia, famiglia, amore sacrificio e segreti. Tutto questo nel romanzostorico ambientato in Scozia nato dalla penna di Claire Dew Heath.


QUI TROVATE UNA DESCRIZIONE DELLE OMBRE


L'autrice

Figlia di un nobiluomo di Parma e di una gentildonna di Bologna, nata molto tempo fa in un paese medioevale della Toscana, probabilmente sotto una pianta di ortica.
Laureata in Etnoantropologia per far dispetto al nobile padre, ama leggere di tutto (per influenza paterna) e mangiare cose buone (per influenza materna), due attività che spesso svolge contemporaneamente.
Amante della musica (soprattutto il rock di Frank Zappa e le sonate di Mozart, con qualche incursione nel pop di Bowie), predilige il gioco degli scacchi e, quando la sua losca professione lo consente, la danza storica dell’Ottocento.
Di carattere è schiva, vorrebbe vivere soprattutto di notte e nelle Highlands scozzesi.

venerdì 24 gennaio 2020

REVIEW PARTY LA CAMPANA IN FONDO AL LAGO Lars Mytting


Un romanzo dal forte impatto emozionale e dalle atmosfere ovattate di neve,   fatte di silenzi assordanti, di memorie custodite e tramandate,  di vecchio e nuovo , e spirito e materia, che dialogano con fatica.  Di   istinto e ragione che duellano per prevalere l’ uno sull’altro,  a restituire pennellate vigorose,  oltremodo affascinanti, vibranti di passione, di natura e di tradizioni.

DeA Planeta
LA CAMPANA IN FONDO AL LAGO
LARS MYTTING



Genere: narrativa storica
Pagine: 474
Prezzo: € 18,00
ebook: € 9,99
QUI il link Amazon per l' acquisto

La Trama
Norvegia, 1879. Nel piccolo villaggio di Butangen sorge una chiesa dalla bellezza austera e sublime. È un'antica stavkirke, interamente costruita in legno e intrisa di memoria, di leggende e di magia. È qui - tra i banchi spolverati di neve e un freddo capace di gelare il midollo - che un tempo si poteva ammirare l'ultimo arazzo tessuto dalle dita instancabili di Halfrid e Gunhild Hekne, gemelle siamesi unite "per la pelle" dalla vita in giù. Ed è sempre qui che le campane realizzate dal padre in loro onore rintoccano da sé, misteriosamente, ogni volta che una minaccia incombe sulla valle... Fino al giorno in cui il nuovo pastore decide di disfarsene nel nome del progresso e delle proprie ambizioni. Ma il reverendo non ha fatto i conti con Astrid Hekne, indomita discendente di Halfrid e Gunhild, disposta a tutto, anche all'inganno, pur di difendere le "sue" campane e sfuggire a un futuro che sembra già scritto. Intreccio di storie, epoche e destini, "La campana in fondo al lago è un omaggio vibrante allo "stupore dei tempi andati" e al fascino di una terra aspra e bellissima.




Opinione di Charlotte 
Sul finire del 1800, in una Norvegia assiderata dal gelo e isolata geograficamente e culturalmente  dall’ Europa ,tra visioni e leggende e tra culti pagani e religione  si sviluppa la storia del romanzo. Il perno della vicenda, oggetto di contese e catalizzatrice di sentimenti e aspirazioni,   è   una chiesa interamente edificata in legno intrisa di storia e di storie;  ospitante due campane che sembrano dotate di spietata volontà propria,  alle quali è legata una tradizione popolare che  in una sorta di ricorso storico molto sembra suggerire di vero e di attuale.  La trama  de La campana in fondo al lago si snoda attraverso le vicende di una giovane donna, appartenente ad una delle famiglie più antiche di Butangen,  e di due uomini " forestieri" dai temperamenti diametralmente  opposti, provenienti da mondi  e da studi differenti: entrambi in conflitto con se stessi, ambedue attratti come falene dalla giovane. Attraverso Astrid  i loro propositi e convinzioni  inizialmente influenzati da  materialismo e ambizione   si sgretolano a poco a poco: il freddo che penetra le loro ossa  viene contrastato dal calore e dalla determinazione della protagonista,  in grado di sciogliere cuori,  demolire pregiudizi e modificare intenti . La lucidità del parroco e dell' artista,  dovuta ad una  visione  distaccata di luoghi e tradizioni per loro nuovi e alquanto primitivi,    si contrappone   a legami familiari, e a vincoli con il tempo e la  cultura del posto in cui si trovano,  che non si possono recidere né ignorare .  Butangen e la sua gente sono come il legno che scalda, si deteriora ma tenace resiste e  protegge quel che gli viene affidato  ; a sua volta  il metallo delle campane è vigoroso,  minaccioso promemoria contro coloro che tentano di offuscare memorie e   volontà di un popolo.
Nelle metamorfosi di personaggi in simbiosi con la realtà dura e  solida di Butangen, e nell' immobilità sublime di una natura ben più regale di qualsiasi sovrano , ben più ricca di qualsiasi mecenate , ben più saggia di qualsiasi accademico, risiede il fascino di un romanzo che è racconto, sogno immaginifico, compendio di grandezze e miserie umane.  




Lars Mytting, giornalista e scrittore, ha pubblicato tre romanzi di grande successo in Norvegia, ma è con Norwegian Wood, pubblicato in Italia da UTET e tradotto in 10 paesi, che è diventato una vera celebrità: ha venduto più di 500. 000 copie, ha vinto il Bookseller Industry Award 2016 nella categoria Non-Fiction, ha ispirato libri da colorare, programmi televisivi e contest fotografici a tema, mentre sui social network è esplosa la #NorwegianWood mania. Con DeA Planeta ha pubblicato Sedici alberi, altro grande successo internazionale da oltre centocinquantamila copie nella sola Norvegia.




mercoledì 18 dicembre 2019

QUALUNQUE SIA IL TUO NOME Review Party Laura Baldo

Buongiorno Lettori! 
Oggi abbiamo il piacere di partecipare al #reviewparty del romanzo che ha vinto la seconda edizione del Concorso ELove Talent. Ringrazio ancora una volta l'amica Raffaella del blog The Reading's Love per questa emozionante lettura. Un romanzo ben intrecciato con la Storia che ci presenta due personaggi davvero intensi. 



E-Lit  Harmony

REVIEW PARTY
Qualunque sia il tuo nome 




Il Romanzo

ROMANZO VINCITORE DELLA SECONDA EDIZIONE 
DEL CONCORSO eLove Talent


LINK acquisto: solo su KOBO
DATA USCITA: 16 DICEMBRE
Titolo: Qualunque sia il tuo nome
Autore: Laura Baldo
Editore: E-Lit
Collana: Romance
Genere: Narrativa storica (seconda Guerra Mondiale)
Pagine:  263
Prezzo: 3,99 (ebook)
Trama: La Storia li ha messi uno contro l'altra. L'amore potrà unirli?
Polonia, 1941/1948
Anna, scortata da una guardia, sta percorrendo un corridoio del quartier generale della Gestapo a Varsavia e sente una voce, che le provoca un tumulto di emozioni dolorose e laceranti. La voce appartiene a un ufficiale in divisa da SS, dall'aria arrogante e dagli occhi di ghiaccio che sembrano non riconoscerla.
Lei però di lui non può dimenticarsi. Lo ha soccorso tre anni prima quando, ferito, è comparso nel fienile della fattoria di famiglia a Poznan. Tra loro era scoccata una scintilla, ma dopo che lui è partito Anna ha scoperto che le aveva mentito sulla propria identità, forse addirittura sul nome.
E un dubbio ancora più grande la perseguita da allora: è davvero lui l’autore della soffiata che ha cambiato il corso della sua vita, spingendola a unirsi alla Resistenza per cercare vendetta?




opinione di foschia75

Un romanzo dolce amaro sullo sfondo del secondo conflitto mondiale. Una giovane donna che all'improvviso si rende conto di aver vissuto in una piccola bolla protetta. Un giorno sei nella cucina di tua zia, il giorno dopo gli eventi prendono una piega che trasforma la tua vita in un inferno. 
La storia di Anna è quella di tanti, tantissimi uomini e donne che sono sopravvissuti e non sanno neanche come. In questo romanzo assisteremo alla crescita personale di una donna che non si arrende ai soprusi, che non abbassa la testa davanti alle maniere forti e soprattutto non si arrende all'odio verso l'uomo che sembra averla tradita. 
Qualunque sia il tuo nome è un romanzo dove il sottile confine tra amore e odio può cambiare il corso di un sentimento in divenire durante uno dei periodi più bui della Storia, un sentimento che supera la paura e la consapevolezza di appartenere a due ideologie diverse, il desiderio di stare insieme nonostante tutto e tutti. Un incontro inaspettato e le vite dei protagonisti prendono strade parallele, gli anni passano ma il pensiero e il sentimento, nonostante la lontananza, si rafforzano. Fino a quando entrambi capiranno che la Guerra li ha cambiati profondamente, strappando affetti e sogni ma non la speranza che un giorno ci sarà un luogo dove poter essere due cittadini del mondo, un uomo e una donna senza razza o patriottismo, solo sincero amore nato in un giorno di pioggia. 
Una storia di resilienza e crescita personale, di amore e perdono. Un intreccio tra fiction e Storia che tocca il cuore e ci esorta a non dimenticare. 


L'autrice


Vive a Trento. Ama leggere qualsiasi genere, purché la storia la incuriosisca, e da un po' ha iniziato anche a scrivere. Ha pubblicato alcuni racconti e articoli su antologie e riviste online. Ha terminato altri due romanzi: il giallo La salvatrice di libri orfani, che uscirà in primavera con Alcheringa Edizioni, e un romanzo storico ancora inedito, anch’esso ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Al momento è impegnata col prossimo romanzo.



Il Review Party continua sui blog:


mercoledì 6 febbraio 2019

REVIEW TOUR JANÀSA Claudia Zedda Terza tappa

Buongiorno Lettori! Oggi abbiamo il piacere di ospitare la terza tappa del Janàsa Review Tour dedicato al romanzo di Claudia Zedda che con magistrale dedizione e attenzione alla Storia e alle leggende ci porta in una Sardegna arcaica, ricca di mistero e figure carismatiche, le cui gesta sono giunte fino a noi grazie ai racconti che si tramandano da millenni. Janàsa è un romanzo di un'attualità disarmante, un manifesto sulla resilienza delle donne dalla comparsa dei nuraghi fino ad oggi. La ricostruzione dell'autrice denota la sua grande preparazione e dedizione verso la lunga e spesso controversa Storia della nostra Isola. 




CONDAGHES EDIZIONI 

REVIEW TOUR 
JANÀSA 

Claudia Zedda



Io sono della terra fertile e del cielo stellato madre e figlia. Io sono del vento e del mare sorella e amante. Io sono dell'acqua e del ricordo memoria e respiro. Io sono una e tutto. 







Titolo: Janàsa
Autore: Claudia Zedda
Editore: Condaghes Edizioni
Genere: Miti, saghe, leggende
Pagine: 288
Prezzo:  20,00      Ebook:  5,99
Trama: Nella Sardegna nuragica si incontrano sette donne. Alcune sono originarie dell’Isola, altre provengono dal mare. Tutte hanno una particolare competenza, tutte sono fedeli al culto della Madre Terra. Convivendo e creando una piccola società di donne, aiuteranno il villaggio che sorge poco distante dalla loro dimora a prosperare. Le doti delle protagoniste suggestioneranno la popolazione che inizierà lentamente a considerarle maghe, sacerdotesse, guaritrici, veggenti, donne a metà strada fra l’umano e il divino, creando nel tempo il mito di quelle che ancora oggi sull’Isola sono chiamate Janas.






opinione di foschia75

Inizialmente pensavo che Janàsa potesse essere apprezzato solo da chi in Sardegna ci è nato e cresciuto, ha prestato orecchio fin da bambino a tutte le storie che si tramandano di nonno in nipote o di madre in figlia. Ma pagina dopo pagina, mi sono resa conto che Claudia Zedda ha scritto un libro di donne per le donne, attraverso la Storia e i millenni, ricordandomi a gran voce che non conta quante lune siano passate e quante ancora ne passeranno, le donne sono nate per combattere. Ha rinsaldato in me la convinzione che l'evoluzione ha scelto la donna per portare in grembo la vita perchè solo lei poteva affrontare il peso del bagaglio che ognuna di noi porta su di sé fin dal primo vagito.  

Sardegna, Mediterraneo, siamo figlie della stessa culla, nate per portare avanti la specie in un mondo difficile ieri come oggi. Quello che fa di noi donne sarde una "stele vivente" sono le tradizioni, quelle orali che siamo riuscite a portare attraverso il tempo fino ad oggi, facendone un lascito inestimabile. 
I tempi cambiano, ma la volontà di lasciare un'impronta nel nostro popolo non è mai venuta meno, perché la nostra identità è scritta nelle pietre, scolpita dal vento e dal fuoco, i miti e le leggende hanno cavalcato il tempo, giungendo fino a noi che oggi parliamo con riverenza delle Janas come di figure leggendarie e che Claudia riabilita in modo assolutamente avvincente.
In queste sette donne, sacerdotesse e guerriere dotate di sola resilienza, io vedo le donne di oggi, combattenti dall'alba al tramonto, impegnate nel cercare di dare e ricevere rispetto, lottando per la loro dignità ed emancipazione da luoghi comuni e violenze di genere. 
Janàsa e le sue sorelle hanno promesso alla Madre Terra di proteggere il proprio popolo, di mantenere l'equilibrio tra bene e male, di scongiurare odio e guerre, di propriziare il raccolto e di sacrificare la propria felicità in nome della propria gente. Credo che attraverso questa promessa ci passiamo tutte ogni giorno. Quel pesante fardello col quale nasciamo è la promessa di difendere l'equilibrio e le persone che amiamo. Non lo abbiamo scelto, è la natura che ci sceglie e noi dobbiamo rispondere a quella chiamata con orgoglio e dignità.

Lo so, soffro di campanilismo, ma sono nata e cresciuta in un Terra antica, che trasuda energia e coraggio, che conserva la Storia dei suoi antenati con geloso orgoglio e che forgia le donne come guerriere anche quando lasceranno l'isola perché il loro destino è altrove. 
Nonostante Janàsa e le sue sorelle siano rispettate e temute per l'aura che le avvolge, nel profondo sono donne con le loro insicurezze, colte da momenti di profonda solitudine interiore, eppure non abbassano mai la testa davanti al loro destino, anche quando questo è infausto. 
Claudia Zedda plasma sette guerriere con una dote ciascuna, sette messaggere che proteggono il loro popolo e la sua prosperità, sacrificando la propria felicità. Verranno le tentazioni per mettere alla prova la loro fedeltà, perchè il disegno si compia e la Storia attraversi il tempo fino a giungere alle labbra di Annita che le racconterà a sua nipote Piera che un giorno le racconterà a sua figlia Paola. 

«È una storia preziosa, Piera. Janàsa e le sue sorelle, e molte donne dopo di loro, hanno custodito questi segreti gelosamente, raccontandoli come una storiella di poco conto, ma non dimenticando il potere che queste parole custodiscono: della nascita, della cura, dell'assistenza e della morte. E se ci pensi bene, bellixedda, queste sono tutte cose che le donne sanno ancora fare. In fondo tutte noi siamo antenate di quelle che sbrigativamente la gente chiama Janas. E ora spetterà anche a te il compito di garantire la sopravvivenza di questi segreti raccontandoli agli altri e non permettendo che vengano dimenticati. Parlano di noi, sono le nostre radici, la nostra storia». 


In Janàsa, attraverso le arti e i poteri delle sette sacerdottesse, Claudia Zedda invita il lettore a intraprendere un viaggio, non solo introspettivo ma anche storico-culturale, alla scoperta di antichissimi mestieri e misteri che ancora oggi si tramandano in alcune comunità della Sardegna. Tra questi l'uso del telaio per tessere tappeti meravigliosi che raccontano le storie del passato, l'uso del miele e delle erbe aromatiche nella preparazione di moltissime ricette antiche, l'abitudine di lavorare il pane che diventa così prezioso pezzo d'arte, e non ultimo il fascino delle "pietre che parlano": le Domus de Janas, i nuraghi e i pozzi sacri, testimonianze indelebili della Storia millenaria di un popolo. 








«Il tempo è come il vento. A noi sembra che voli via lontano, ma lui ripercorre sempre le stesse colline, gli stessi mari, le medesime caverne.
È una ruota che gira in tondo, è un fiume chiuso come un anello: capiterà forse che tu possa incontrarle, quando sarà giusto che accada, perché quel che trascorre presto o tardi torna, quel che muore presto o tardi rinasce».   




L'autrice 




Mi sono laureata in Lettere Moderne con indirizzo socio antropologico, ho pubblicato il mio primo saggio “Creature fantastiche in Sardegna“ (ed. La Riflessione) che poi  era la mia tesi di laurea e ho pensato bene di scrivere per alcune riviste cartacee, ripiegando poi per il web, che diciamocela tutta, è un pelo più gratificante.
Nel 2011 dato che a scrivere di Sardegna ci ho preso gusto ho pubblicato “Est Antigoriu“(ed. La Riflessione), impiegando le mie giornate collaborando con Videolina, Sa Corona Arrubia, la Fondazione Lilliu e “girellando” in lungo ed in largo per la Sardegna a raccontar di creature fantastiche.
Giusto perché di cose da fare non reputavo d’averne abbastanza ho deciso di aprire i miei tre blog “KalarisWeblob”,”EssereFreelance” e “BottegaKreativa”, ho imparato a intrecciare cestini alla maniera di Narcao, e mi sto appassionando alla fotografia.
Nel 2012 ho iniziato la collaborazione con Radio Golfo degli Angeli e ho scritto il mio primo romanzo. 

mercoledì 17 gennaio 2018

LA SPOSA DEL LAGO Rita Bonfanti Recensione

Lo ammetto, ero intimorita da questo romanzo, avevo paura che per la storia narrata potesse essere lenta e prolissa. Quello che ho letto è invece un romanzo intenso e caratterizzato da una narrazione incalzante, che ci presenta una protagonista avanti per il suo tempo, un grande esempio di emancipazione e coraggio. Questa è la storia vera di una donna che ha combattuto contro la crudeltà del lago e della vita, che non ha mai abbassato la testa davanti all'infausto destino, una donna vissuta tanto tempo fa, eppure capace di insegnarci a tenere la testa alta davanti al dolore. 






Edizioni Della Goccia

LA SPOSA DEL LAGO
Rita Bonfanti

Editore: Edizioni Della Goccia
Collana: Giallo grano n.5
Genere: Narrativa storica
Pagine: 195
Prezzo:  12,00
Ebook: 2,99


Trama

Como, alba del 3 maggio 1891. In una casa del Paradisett, piccola frazione affacciata sul lago, Cecilia si sveglia col cuore colmo di emozione: dopo anni di contrasti col papà Zaverio, intravede finalmente uno spiraglio di luce nel proprio futuro. Alessandro, un ragazzo di origini umbre di cui è profondamente innamorata, è l'oggetto dei litigi: non è il tessitore sognato come genero da suo padre, anzi, è un semplice impiegato mal retribuito, un "imbratacarta", e per di più forestiero. Tuttavia, con determinazione e un pizzico di astuzia, Cecilia riesce a spuntarla e a Ferragosto dello stesso anno convola a nozze col suo grande amore.
Il lago, presenza imprescindibile nella vita di quei luoghi, segnerà profondamente l'esistenza di Cecilia nel giorno stesso del matrimonio e, undici anni dopo, sarà ancora arbitro del suo destino.
Il romanzo è ispirato alla storia di Cecilia Gioconda Teodolinda Rossi, bisnonna dell'autrice.



opinione di foschia75


Rita Bonfanti ricostruisce la storia di sua bisnonna, una donna molto sfortunata, piegata ma non spezzata dalla vita. Attraverso la pregevole narrazione di questa bravissima autrice, siamo invitati sul lago di Como a cavallo tra Ottocento e Novecento, in una modesta famiglia di tessitori. 
Rita Bonfanti ci presenta una giovane donna che sin dalle prime pagine dimostra una forza d'animo come poche, che non ha paura di tenere testa al caratteraccio del padre, che è pronta a prendere due schiaffi pur di far valere le proprie idee. L'autrice dimostra una grande passione nel ricostruire non solo le vicende della bisnonna, ma anche le usanze e i costumi di fine secolo, la condizione della donna in seno alla famiglia e sul posto di lavoro. Attraverso gli occhi e il cuore di Cecilia, il lettore verrà risucchiato in uno scenario che genera emozioni via via più vivide e struggenti. 
Non mi aspettavo davvero una narrazione così viva e incalzante, non mi aspettavo una protagonista così stoica e testarda, così forte e coraggiosa da costruire una famiglia numerosa e sopravvivere al dolore di non poche perdite.
Un romanzo dove la vita dona e subito dopo prende, dove le donne devono combattere la battaglia quotidiana per far valere il loro pensiero. 
In questo romanzo, l'acerrimo nemico della protagonista è il lago, quella distesa d'acqua sulla quale pulsano le vite dei personaggi di questa storia, quello specchio traditore che presto chiederà il suo tributo al fresco entusiasmo di una giovane donna e sarà sempre lì a lambire cupamente i momenti di gioia della famiglia.
La protagonista è una figura femminile forte e paziente, dedita alla famiglia e al lavoro, colpita più volte dalla perdita eppure capace di rialzarsi e andare avanti spinta da quella inspiegabile forza interiore che l'evoluzione ha voluto affidare proprio a noi, prima figlie, poi mogli e infine madri, forgiate dalla vita, carezzate dall'illusione dei sogni.
Lo stile dell'autrice è asciutto e incisivo, ha saputo dare la giusta marcia alla narrazione, rendendo partecipe il lettore di una storia triste ma incalzante, dove la vita e la morte giocano una partita a scacchi con le emozioni dei personaggi.



L'autrice



Essere l’ultima di cinque figli non offre molte prospettive, soprattutto se il papà è operaio e la mamma casalinga e non si nasce, con la vocazione di sgomitare, di primeggiare, di superare gli altri. Tutto è successo per caso o solo perché era scritto nel destino.Sono stata la prima della famiglia a prendere un diploma, e la prima a laurearmi. Una laurea da zappatrice, come dice scherzando mio marito, ma pur sempre una laurea. Sono cresciuta in simbiosi coi boschi e coi prati in un paesino collinare a due passi da Como. La natura mi ha sempre incantata ed è stata fonte per me di tanti sogni ad occhi aperti. Da adolescente sognavo di coltivare immense distese di grano per sfamare i popoli in miseria. Forse per questo mi iscrissi ad agraria senza l’appoggio paterno, lui voleva che trovassi subito un lavoro per collaborare all’economia della famiglia. Un fatto imprevisto mi portò a Milano e lì cominciai a frequentare l’università e a lavorare per mantenermi.Poi arrivò una borsa di studio e, qualche anno dopo, un lavoro fisso vicino a casa, oltre che la profonda soddisfazione di essere diventata l’orgoglio di mio padre. È per seguire un guardaparco del Gran Paradiso che mi sono trasferita in Valle d’Aosta e il resto è venuto da sé: il matrimonio, due splendidi figli e un nuovo lavoro che mi vede ancora impegnata a guardare insetti e bacherozzi di ogni sorta.Come mai ho scritto un romanzo e ne ho almeno altri due nella penna? Tutto è nato il giorno in cui ho avvertito l’urgenza di ricostruire il destino “straordinario” della mia bisnonna Cecilia, scoprendo, con sorpresa e piacere, che esistono infinite storie fuori e dentro di me, storie che aspettano solo di essere raccontate. E questo è solo l’inizio, sto già lavorando al sequel de La sposa del lago, una vera e propria saga familiare.



Qui trovate una sua intervista a cura del blog Gli scrittori della porta accanto



martedì 11 luglio 2017

LA GRAN DAMA Pitti Duchamp Recensione

«Tu non sarai mia moglie solo per legge, tu sarai mia e implorerai di esserlo». Parlava a voce bassa, con la bocca vicino al collo di lei respirando sulla sua pelle. «Voglio che ti contorca di piacere sotto di me e quando sarà il momento non sarai mai sazia». Ancora una volta la rabbia gli si era rivoltata contro: adesso non ce l'aveva più con Matilde perché era l'ignara pedina dei piani di sua nonna, adesso era furioso di desiderio. 

Ho scoperto il primo romanzo di Pitti Duchamp del tutto per caso, scegliendo i titoli per la rubrica dedicata al self publishing italiano. Non aveva neanche una recensione quando ho scaricato il romanzo con l'abbonamento KU (particolare che mi ha spinto a sceglierlo). Ho letto e assaporato questa bellissima storia, sono rimasta colpita dalla notevole eleganza e dall'ambientazione storico-geografica che lo rende un romanzo degno di attenzione. 
Pitti Du Champ entra di diritto tra le autrici self publishing che continuerò a leggere romanzo dopo romanzo. 





Self publishing



LA GRAN DAMA
Pitti Duchamp

Editore: Pitti Duchamp
Genere: Narrativa storica
Pagine: 438
Prezzo: 0.99


Trama

1851, Torino. All’incantevole sedicenne Matilde Stazzei basta un solo ballo per innamorarsi del Conte Gherardo Ostriani, dongiovanni e affascinante tessitore di trame politiche tra il Regno di Sardegna e la corte imperiale francese. Per tre anni lo ama silenziosamente e mentre gli uomini le cadono ai piedi, attratti dalla sua mirabile bellezza e dal patrimonio del padre, lei sogna di perdersi di nuovo tra le sue braccia. Il suo desiderio pare diventare realtà quando viene scelta per essere la futura Contessa Ostriani. Eppure Gherardo non è il principe azzurro che ha popolato le sue fantasie e la giovane è costretta a fare i conti con il muro che il bel Conte le oppone. Matilde, determinata e fedele ai suoi sentimenti, darà inizio alla battaglia più faticosa della sua vita: conquistare il cuore di suo marito. Il racconto di un amore che sboccia e cresce tra le ambizioni unitarie del Regno di Sardegna guidato dai Savoia e l’edonismo della corte imperiale francese di Napoleone III. Intrighi, tradimenti e passioni sullo sfondo della grande storia risorgimentale italiana.



opinione di foschia75


Pitti Duchamp innalza il vessillo tricolore e non solo del Self publishing. Decide di impreziosire le trame dei suoi romanzi d'amore con la Storia del nostro Paese, intrecciando realtà e finzione con una maestria che dimostra la sua passione per questa materia e la pregevole ricercatezza dei particolari, dai vestiti agli arredi, dalle pose femminili al galateo.
In un'ampia scenografia che porterà il lettore da Torino a Parigi e ritorno, l'autrice ci invita a prendere parte alla sensuale danza del corteggiamento tra Matilde e Gherardo, restituendoci una figura femminile che buca le pagine e ci rende orgogliose. 
Pitti Duchamp scrive senza una sbavatura, descrivendoci un periodo storico piuttosto delicato e di equilibri precari, dove anche Camillo Benso Conte di Cavour farà la sua parte. 
Quello che colpisce sin dalle prime pagine è la determinazione di Matilde, nonostante la sua giovane età. Ha messo gli occhi sul Conte Ostriani più grande di lei, e ha promesso a se stessa che sarà un giorno suo marito. Il loro matrimonio è sancito dall'etichetta del tempo, ma Matilde ama veramente Gherardo e farà di tutto per far capire anche a lui che la ama ma non lo vuole accettare, vista l'imposizione della nonna. 
Il loro matrimonio sarà l'inizio di una bellissima storia d'amore fatta di chiaro scuri legati ai non facili rapporti tra Italia e Francia. Saranno testimoni di alleanze segrete, scandali più o meno accidentali e tentazioni che mineranno più di una volta il loro sentimento crescente.
Gherardo (sospirone!) è un uomo cresciuto senza una figura paterna, schiacciato dal forte carattere della nonna che anche da adulto continua a tenerlo legato con un invisibile cappio. Un uomo aristocratico e uno stratega molto richiesto, figura fondamentale nel difficile rapporto tra il re di Francia e i Savoia. 
La loro vita tra la pacifica campagna piemontese e la più lasciva e irrequieta Parigi li vedrà impegnati in un rischioso compito pacifista, e allo stesso tempo in un più impegnativo rapporto di crescita personale all'interno della coppia.
Gherardo a Matilde sono due bellissimi personaggi, perfettamente intrecciati alla Storia e ai suoi reali protagonisti. Il loro amore dovrà superare tanti ostacoli rendendoli vulnerabili ai complotti e alla gelosia. 
Nessun titolo è più adeguato per questo romanzo, Matilde è la figura principale della storia, quella che tiene insieme tutta la trama e che dimostra quanto le donne nei periodi bui di un Paese, seppur spesso agendo nell'ombra, abbiano dimostrato intuito e coraggio in favore della pace e della libertà. 



L'autrice




Nata ad agosto del 1981 a Firenze. Vive tutt’ora nella provincia di Firenze, nelle colline del Mugello,  con il marito e due bimbi. Laureata in scienze politiche Pitti rinuncia alla carriera accademica per darsi al marketing ed alla comunicazione. Dopo diverse collaborazioni arriva la prima bambina e poi subito il secondo figlio e decide di prendersi una parentesi di vita familiare. E’ proprio allora che riscopre la grande passione per la lettura e la scrittura. Appassionata di Burlesque e collezionista di pezzi vintage di arredamento e moda cerca di coniugare i suoi interessi scrivendo e leggendo romance storici.
È amante della storia in particolare quella dell’Europa tra il 1500 ed il 1900, i quattrocento anni che hanno creato la modernità per come la conosciamo oggi in termini di arte, pensiero filosofico e scientifico, socialità. Apprezza nelle persone più di tutto la gentilezza, il garbo e la buona educazione, quel “non so che nel portamento” che fa di una donna una dama e di un uomo un signore. In Self ha pubblicato La gran dama e L’Arabesco – prima e seconda parte.