giovedì 9 gennaio 2020

LA DONNA DAL KIMONO BIANCO REVIEW PARTY Ana Johns



Un romanzo di fantasia che scaturisce  da storie vere di guerra, di dopoguerra, di - molto spesso mancato -  incontro  tra le due culture. Una vicenda intensa e drammatica di amore, rinuncia, morte, protezione, che si poggia sul rapporto dialettico tra due epoche, due modi differenti di agire  e di pensare. Su due storie di donne  raccontate in parallelo che dialogano vincendo su tempo e silenzi , destinate prima o poi ad incontrarsi.

Tre60
LA DONNA DAL KIMONO BIANCO
ANA JOHNS 

Traduzione: Maria Carla Dallavalle 
Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine: 352
Prezzo: € 16.00
ebook: € 7.99 
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La Trama
Giappone, 1957. Il matrimonio combinato della diciassetten­ne Naoko Nakamura con il figlio del socio di suo padre garan­tirebbe alla ragazza una posizione sociale di prestigio. Naoko, però, si è innamorata dell’uomo sbagliato: è un marinaio americano, quello che in Giappone vie­ne definito un gaijin, uno straniero. Quando la ragazza scopre di essere incinta, la comprensione e l’affetto che sperava di trovare nei genitori si rivelano soltanto un’illusione. Ripudiata da chi dovrebbe starle vicino, Naoko sarà costretta a compiere scelte inimmaginabili, per qualunque donna ma soprattutto per una madre…

Stati Uniti, oggi. Tori Kovač è una giornalista. Men­tre si prende cura del padre, anziano e gravemente malato, trova una lettera che getta una luce sconvolgente sul passato della sua famiglia. Alla morte del padre, decisa a scoprire la verità, Tori intraprende un viaggio che la porta dall’altra parte del mondo, in un villaggio sulla costa giapponese. In quel luogo così remoto sarà costretta a fronteggiare i demoni del suo passato, ma anche a riscoprire le proprie radici…




Opinione di Charlotte 
Non di solo  romance vive una lettrice: a volte il desiderio di confrontarsi con temi sconosciuti ed esperienze di vita anche dolorose predomina sul bisogno di zucchero. La ragazza dal kimono bianco racconta di giapponesi e americani nella Tokio tra il 1957 e 1958 , di un amore impossibile che sfida costumi e pregiudizi, di matrimoni e disillusioni, di riconciliazione con il passato e con se stessi.  
Naoko e Tori  hanno in comune un uomo e l’ amore diverso e assoluto che hanno provato per lui: la determinazione di Naoko si scontra con il razzismo, con un senso della famiglia che non ci appartiene culturalmente ma che segue una coerenza  disarmante,  e che in un’ ottica differente dalla nostra non può essere ritenuta ingiusta . La  passionalità ostinata della Naoko diciassettenne stride con l’ educazione ricevuta, con le regole che la società le impone, e la conduce  in vicoli ciechi dai quali solamente un destino scritto e l’ accettazione di quel che non si può cambiare   riescono a  liberarla, non senza sacrificio.
Tori mezzo secolo dopo è una donna emancipata, ferita dalla perdita, disorientata da scoperte che  hanno minato punti di riferimento e convinzioni: il suo viaggio in una dimensione sconosciuta che le appartiene di riflesso fra scoperte oggettive e favole che di fatto le hanno fatto intravedere verità fin dalla tenera infanzia,  ha il potere di riconciliare, di chiudere un cerchio e portare  alla pace.
La narrazione è incalzante ed empatica,  talora amara , priva  di giudizi  di fondo su comportamenti seppur non sempre considerabili limpidi e altruisti :  ambigui in virtù della fallibilità e dell’ imperfezione  umana,  nonché del contesto sociopolitico al quale la storia appartiene. Infine, la vicenda è arricchita di luoghi e  racconti reali e simbolici, dalle implicazioni talora struggenti,   che rimangono impressi nell’ anima  e assumono una valenza universale : sia per  Naoko come parte integrante  del suo vivere quotidiano,  sia per Tori come fantasie raccontate da un padre amorevole, sia infine per il lettore,  quali emblemi della sua condizione esistenziale.  


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