domenica 4 marzo 2018

SENTIMI Tea Ranno Recensione

Una recensione che mi fa sentire minuscola, poiché nonostante  la mia buona volontà a mio avviso  non rende  giustizia ad un romanzo oltremodo incisivo,  pregno di emozioni contraddittorie:  di drammi universali che passano attraverso  storie individuali,  coinvolgenti  un mondo  declinato al femminile violentato dal maschilismo e dalla brutalità. 

Frassinelli
SENTIMI 
TEA RANNO


Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine: 228
Prezzo: € 17.50
ebook: € 9.99
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La Trama
Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro. 

Opinione di Charlotte
Il filo conduttore  del libro  è la ricostruzione di un fatto che concatena le azioni di molte persone all' interno di una piccola comunità siciliana:  il  racconto avviene attraverso più  punti di vista parziali, a restituire un disegno d' insieme a più voci che ora stridono ora si accordano, e il cui  punto  comune risiede nella sofferenza al femminile accompagnata da altrettanta resilienza  .Sentimi è difficilissimo da inquadrare : sospeso tra realtà e visione, parla di temi fin troppo fondati, dolorosi  e attuali, ma lo fa in una dimensione onirica, perdendo la connessione con il contingente. E' proprio questa mancanza di punto focale realistico  che cattura e  disorienta il lettore, proiettandolo in un calderone di dolori, di disillusioni , di azioni e reazioni,    staccandolo dalla realtà ma  al contempo catapultandolo in una dimensione  senza tempo:  a desumere che quanto raccontato, quanto vissuto dalle voci narranti, non sia passato che ha coinvolto  solo loro, bensì   costituisca problematica che  purtroppo non cessa mai di essere presente.
Sentimi ha una fortissima componente  simbolica :un po' come accade nell' Antologia di Spoon River - ma qui sotto forma di prosa fluida e discorsiva e non di poesia -,  la figura mediatrice,  trascrivendo vicende sospese  tra evanescenza e concretezza,  ascolta voci di donne decedute che raccontano senza filtri distorsori il proprio punto di vista sulla propria esistenza,  la propria morte, i propri egoismi : siano esse giovani, anziane, madri,  figlie, nobili,suore, usuraie, tutte queste donne hanno in comune la violenza fisica e psicologica perpetrata in modo più o meno sottile dagli uomini della loro vita. Mariti, confessori, amanti, figli, clienti,  con le loro azioni  hanno tracciato il destino di ognuna; delitti d' onore,  tradimenti, lussuria e assenza di compassione,  hanno decretato morte, dolore, stoica  sopportazione.  Giocato su ambivalenze al femminile, su azioni e reazioni spesso  opposte e contrastanti,  Sentimi è una costruzione ad incastro  le cui tessere sono  donne dalla vita semplice elevata ad emblema di una condizione di silenzio forzato, di prevaricazione:  in bilico tra il desiderio di parlare e quello di tacere,  voci di persone disilluse, abusate nel corpo e  nello spirito senza avere la possibilità di difendersi, e che hanno chinato  il capo di fronte a decisioni altrui e alla società che ha impedito loro di opporsi,   chiedono di essere ascoltate e non giudicate,  di essere libere e finalmente riscattate ,  sviscerando ciò che le tormenta  e che ne ha  provocato la condanna arbitrariamente e senza appello.
Tra escamotage per sopravvivere al dolore, delazioni, giustificazioni più o meno plausibili,  tutte le voci  proclamano  la propria innocenza: che sia vero o meno, il quadro d' insieme restituisce una figura di   donna  immancabilmente subordinata,  sopravvissuta ad  amarezze ,  tiri mancini , voltafaccia inaspettati.Tutti i personaggi si sentono investiti della colpa di non avere reagito ai soprusi,  e tutti  cercano la liberazione dal tormento, dalla repressione, dalla bugia che le ha imprigionate.
Spesso nemiche in  vita, a volte vendicative, ora vittime, ora crudeli, queste anime tanto diverse,  finalmente capite e non solo udite, riescono a comporre un disegno d' insieme, una verità riconosciuta da tutte le parti, creando un tessuto di solidarietà e di ascolto reciproco che giunge ad avere quella  forza incontrastabile  che la voce singola  non ha mai avuto.  Le  voci  alleviano il dolore l' una all' altra , creano una rete di complicità,  e ne consegue che le loro testimonianze hanno finalmente il diritto di emergere:  se sole e silenziose erano fragili , unite e rumorose danno  potenza alla debolezza, carezza alla percossa, luce alle ombre celate dalla menzogna e dalla paura.
Un messaggio forte, aperto, per una storia che parla di passato ma  che instilla nel lettore una rabbia moderna : troppe verità vengono soffocate, troppe voci anche in questo preciso istante sono inascoltate. Smisurato è il desiderio di dare loro spazio per lasciarle finalmente  respirare, affinché siano affrancate  e la loro libertà sia un  esempio per le donne di oggi e di domani.

A QUESTO LINK  il racconto Femmina, legato al romanzo  : Per gentile concessione dell’editore, è stato  pubblicato su   ilLibraio.it 

Il Booktrailer




L' Autrice 
Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007).
Nel 2012 per Mondadori esce La sposa vermiglia e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 per Frassinelli esce Sentimi.

Tea Ranno sarà a Tempo di Libri   giovedì’ 8 marzo alle 14:00 presso lo stand di Sperling per poi spostarsi alle ore  15.00 allo Spazio Incontri con l' evento  Cento voci e una storia. La violenza degli uomini

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