" Cosa sono le vite degli altri se non dei misteri silenziosi che possono però, in qualsiasi momento, cambiare il mistero della nostra vita? "
Mondadori
LA LOCANDA DELL' ULTIMA SOLITUDINE
ALESSANDRO BARBAGLIA
Genere. narrativa contemporanea
Pagine: 163
Prezzo: € 17.00
ebook: € 8.99
La Trama
Libero e Viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio...
Nel
2007 Libero ha prenotato un tavolo alla Locanda dell'Ultima Solitudine,
per dieci anni dopo. Ed è certo che, lì e solo lì, in quella locanda
tutta di legno arroccata sul mare, la sua vita cambierà. L'importante è
saper aspettare, ed essere certi che "se qualcosa nella vita non arriva è
perché non l'hai aspettato abbastanza, non perché sia sbagliato
aspettarlo".
Anche Viola aspetta: la forza di andarsene. Bisogno,
il minuscolo paese in cui abita da sola con la madre dopo che il padre è
misteriosamente scomparso, le sta stretto, e il desiderio di nuovi
orizzonti si fa prepotente. Intanto però il lavoro non le manca, la
collina di Bisogno è costellata di fiori scordati e le donne della
famiglia di Viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano da
generazioni il compito di accordarli, perché un fiore scordato è triste
come un ricordo appassito.
Libero vive invece in una grande città,
in una casa con le pareti dipinte di blu, quasi del tutto vuota. Tranne
che per un baule: imponente, bianco. Un baule che sembra un forziere, e
che in effetti custodisce un tesoro, la mappa che consente di seguire i
propri sogni.
Quei sogni che, secondo l'insegnamento della nonna
di Viola, vanno seminati d'inverno. Perché se resistono al gelo e al
vento, in primavera sbocciano splendidi e forti. Ed è allora che bisogna
accordarli, perché i sogni bisogna sempre curarli, senza abbandonarli
mai.
Libero e Viola cercano ognuno il proprio posto nel mondo, e
nel farlo si sfiorano, come due isole lontane che per l'istante di
un'onda si trovano dentro lo stesso azzurro. E che sia il mare o il
cielo non importa. La Locanda dell'Ultima Solitudine sorge proprio dove
il cielo bacia il mare e lo scoglio gioca a dividerli. La Locanda
dell'Ultima Solitudine sta dove il destino scrive le sue storie. Chi non
ha fretta di arrivarci, una volta lì può leggerle. Come fossero vita.
Come fossero morte. Come fossero amore.
Con una scrittura lieve e
pervasa di poesia, tra giochi linguistici, pennellate surreali e grande
tenerezza, Alessandro Barbaglia ci racconta una splendida storia
d'amore.
Opinione di Charlotte
Difficile aggiungere altro, dopo una sinossi di tali completezza e forza comunicativa. Mi limiterò a raccontare quello che hanno trasmesso a me queste pagine intrise di cuore e soffio vitale : legate al contingente, all' effimero, all' evanescente che se abbiamo voglia di cercare possiamo (ri)conoscere nella vita di tutti i giorni .
Evocativo fin dal titolo, il romanzo è una lettura complessa nella sua apparente
semplicità, e pur sviluppando un intreccio narrativo coerente si accosta alla
poesia pura. La locanda dell' ultima solitudine fa parte di quelle opere dell' ingegno e dello
spirito umano che come un quadro, o un brano musicale, riescono mediante stimoli diversamente recepiti da ognuno a far
esplodere sensazioni di ogni tipo: coinvolgendo ciascun fruitore
in ragionamenti ed emozioni che , apparentemente flussi di coscienza di personaggi inventati,
quasi per magia vengono empaticamente trasferiti dalla pagina al mondo reale , e reinterpretati in base alla sensibilità, all' umore e al percorso
di vita di chi li guarda e ascolta .
Nel libro i capitoli si
susseguono in " meticoloso ordine sparso", dando di volta in volta voce e dignità a un personaggio, a un animale, a un oggetto : costituendo un
insieme surreale di esperienze, di suoni e di sentimenti , che tra visioni
e realtà pone al centro molte diversità e due protagonisti chiave. Due solitudini che
partono da poli opposti per incontrarsi in un luogo dell' anima tra
concretezza e dissolvenza , a valorizzare il potere dell'
immaginazione e le potenzialità dell' animo sensibile, poetico,
sognatore, che sa guardare dentro le piccole cose e le loro infinite
possibilità senza farsi fagocitare dalla rigidità, dalla razionalità, dal previsto e prevedibile.
Descrizioni paesaggistiche si fanno metafore dell' animo umano, pensieri intensi
nella loro immediatezza racchiudono infinite variabili d'
interpretazione emotiva e concettuale.
Il protagonista, Libero lo è di nome e di fatto: di sognare, di aspettare,di considerare gli
aspetti positivi finanche di atteggiamenti e accadimenti negativi. Egli e Viola sperimentano l' importanza e le implicazioni dell' attesa, dell' abbandono, del desiderio: e soprattutto lo struggimento di una storia d' amore basata sull' idea della stessa, protendendosi verso un ignoto che è incertezza ma anche speranza, che ha il suo punto di forza nel cammino che porta alla meta, nel pregustare un momento che alla resa dei conti potrebbe non essere esaltante come lo si era immaginato. O magari sì.
Lo
stile della narrazione è perfettamente intonato con lo spirito del
libro: armonia di suoni, di vocaboli, di frasi concepite più che per raccontare fatti per
stimolare la reazione spontanea, l' identificazione con parole e stati
d' animo, passando dal sorriso al magone, dalla leggerezza al tormento,
dal distacco all' intesa totale.
Puro e
diretto nella sua delicatezza formale, questo romanzo onirico che esplora
le potenzialità dell' uomo e le sue variabili imprevedibili attraverso appartamenti vuoti, giardini biblici, perle di cibo, accordo dei fiori, connessione tra
passato e presente, va letto e sentito più che capito: e magari riletto
più volte. Poiché l'
essenzialità dell' esperienza sensibile, il potere della fantasia,
dello sfogo, della ricerca interiore nella piena espressione della libertà
individuale, possono parlare al cuore e ai sensi in modo sempre diverso: dal momento in cui
niente è costante e certo per nessuno di noi, e la locanda dell' ultima solitudine
possiamo ritrovarla ovunque come da nessuna parte, dentro noi stessi come in
ogni stimolo subìto da altri o (in)volontariamente creato a beneficio o a danno di qualcuno nella nostra quotidianità.
L' Autore
Alessadro Barbaglia, poeta e libraio, ha trentacinque anni e vive a Novara.
La locanda dell' ultima solitudine è il suo romanzo d' esordio.
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