domenica 27 dicembre 2015

LA RAGAZZA CHE CUCIVA LETTERE D'AMORE Liz Trenow Recensione

In questo periodo dell’anno siamo soliti coccolarci con storie dolci e deliziose in grado di creare attimi di benessere per il cuore e la mente, senza tanti intoppi e complicazioni.
Ci sono persone però che, come me, non rinunciano mai ad una storia un tantino più drammatica, nemmeno con l’ammiccante sfavillare delle luci dell’albero posto accanto al divano. Non c’è niente da fare, il richiamo è irresistibile ed è così che invece di crogiolarmi tra le pagine di una dolce e surreale commedia, di certo molto più adatta in questo periodo, mi sono gettata a capofitto in un nuovo romanzo storico, drammatico ma avvolgente come un abbraccio, triste e malinconico ma pure pieno di speranze e seconde opportunità.
In poche parole: un’ottima scelta.



LA RAGAZZA CHE CUCIVA LETTERE D’AMORE
Liz Trenow


Traduzione a cura di Manuela Carozzi
Casa editrice: Tre60
Genere: Narrativa
Pagine: 347
Prezzo: 14.90€
Ebook: 6.99€




Trama

Londra, 1910. Sembra una favola, l'amore nato tra Maria, che lavora come ricamatrice a Buckingham Palace, e David, il futuro principe di Galles. Una favola in cui un bacio è più forte di qualsiasi convenzione sociale, in cui una carezza è più importante dell'abisso che separa un umile ragazza del popolo e un membro della famiglia reale. Una favola troppo bella perché possa durare. E infatti Maria si ritrova ben presto sola, lungo una strada lastricata di dolore e di rimpianti... Londra oggi. La vita di Caroline non ha proprio nulla della favola: improvvisamente disoccupata, tristemente single, la giovane donna ha un disperato bisogno di qualcosa che le dia un po' di speranza. E, un giorno, mentre sta riordinando le cianfrusaglie di famiglia, trova in un vecchio baule una straordinaria trapunta, composta da stoffe diverse e da motivi tanto raffinati quanto insoliti. In breve, Caroline scopre che quella trapunta risale all'inizio del XX secolo e che è stata cucita nella Sartoria Reale. Ma soprattutto che, nei suoi ricami, si nasconde un messaggio toccante e misterioso: "In questa trapunta ho cucito il mio amore. Anche se te ne sei andato, io devo continuare a vivere, e questa mi terrà vicino a te..." Intrecciando i fili del passato e del presente, Liz Trenow crea un tessuto di emozioni indimenticabili, rivelandoci come, nella vita di ogni donna, ci siano segreti che soltanto altre donne possono capire, cogliendone tutte quelle sfumature che la rendono unica.



Opinione di Sybil



Nella parte iniziale del romanzo incontriamo Maria, una donna ormai matura e dal passato tormentato.
Si trova di fronte ad una giovane studentessa e sta rispondendo a delle domande sulla sua vita. Patsi Morton, la studentessa, sta facendo delle ricerche per completare la sua tesi di laurea e Maria è una delle candidate per l’ intervista. Infatti Maria è stata paziente di un noto istituto psichiatrico di Londra per gran parte della sua vita e per tutto il tempo in cui è stata rinchiusa là dentro, ogni dottore, ogni infermiera, ogni assistente l’ha considerata malata di mente. Siamo nel 1970 e Maria è ormai fuori dall’ospedale, ma le tenebre del suo passato la ossessionano ancora, lasciandola vivere a metà. Un segreto devastante la tiene in pugno e niente ormai, nemmeno il tempo volato con tanta voracità, potrà ridarle ciò che le hanno strappato: l’amore, la fiducia verso il prossimo, la brillantezza della giovinezza. 
Ma perché è stata considerata malata di mente?
Per rispondere a questa domanda bisogna andare ancora più indietro nel tempo, intorno al 1910, quando una giovanissima Maria arrivò a Buckingham Palace insieme alla sua amica del cuore, con la mansione di ricamatrice. Per un’orfanella come lei, cresciuta in un orfanotrofio, il semplice fatto di essere arrivata alla corte dei reali d’Inghilterra era un onore smisurato. Maria era abilissima con l’arte che aveva come protagonisti l’ago e il filo, non esisteva modifica e cucitura che non era in grado di fare, tanto che in poco tempo si fece una buona reputazione a palazzo. La sua vita sarebbe potuta andare a gonfie vele se non avesse incontrato un paio di occhi blu come il cielo e un sorriso da ragazzino indisciplinato. Per lei fu amore a prima vista. Ma c’era un grande problema. Gli occhi e il sorriso appartenevano al figlio del re d’Inghilterra, ovvero al principe di Galles. La vita di Maria, che mai era stata semplice, diventò a poco a poco tremendamente complicata, al punto che in poco tempo si ritrovò chiusa dentro all’istituto psichiatrico senza via d’uscita. Chiaramente in ospedale nessuno le credeva: un’umile serva arrivata da chissà dove, malata di mente, che sosteneva di essere stata la ricamatrice della regina. Inutile dire a quali umiliazioni venne sottoposta. Ma qualcuno che sapeva la verità c’era……
Non posso dirvi cosa in realtà successe a questa povera donna, ne cosa il futuro aveva in serbo per lei. Unico punto fisso della storia è una coperta patchwork che la stessa Maria aveva iniziato a ricamare quando ancora era giovane e felice a palazzo. La coperta arriverà fino ai giorni nostri tra le mani di Caroline una donna in gamba ma alla deriva, scossa da numerosi cambiamenti di rotta. Inizierà ad interrogarsi sul valore della trapunta e mentre lo farà accidentalmente scoprirà un segreto vecchio di un secolo, volato per decenni tra le soffici sete reali conservate da Maria. 
Che cosa lega Maria a Caroline? Che ne è stato dell’anziana ricamatrice e del suo amore?

La ragazza che cuciva lettere d’amore, più che una storia d’amore è una romanzo che espone il dramma della vita di una donna, distrutta dal sentimento stesso che l’ha resa libera. Ci parla di famiglia, di perdita, di abbandono, ma anche di rinascita e rivincita, il tutto narrato con un positivo disincanto. Non ci sono “infiocchettamenti” e il vissero felici e contenti, piuttosto c’è il sapore amaro che accompagna la vita giorno dopo giorno, che ci suggerisce di andare avanti e continuare a lottare, perché tanto ogni cosa va come deve andare.
È un romanzo molto coinvolgente, considerate che l’ho letto in una sera, e ben si adatta al periodo natalizio perché nonostante sia drammatico, ci mostra l’altra faccia della medaglia, facendoci capire che se ci viene proposta una seconda possibilità, non dobbiamo aver paura di prenderla e andare avanti.
Mi sono affezionata molto ai personaggi, soprattutto a Maria, ed è stato impossibile non immedesimarsi nella vita di una giovane ragazzina con un cuore grande e aperto alla serenità che si innamora di un principe per poi finire  in un ospedale psichiatrico senza essere veramente malata di mente. Le cure, le umiliazioni, gli attimi di follia che la facevano davvero sentire pazza e un segreto pesante come il piombo, bollente come lava, duro come la roccia. E poi di nuovo la vita, composta dai resti della precedente e dai germogli di quella rimanente.
Un libro che consiglio davvero a tutti, perché con semplicità e armonia racconta una storia difficile ma tempestata di nuove opportunità. 

In questa trapunta ho cucito il mio amore, con cura, orgoglio e sincerità. Anche se te ne sei andato, io devo continuare a vivere, e questa mi terrà vicino a te.
  




L'autrice


Prima di dedicarsi alla narrativa, Liz Trenow ha lavorato come giornalista per i più importanti quotidiani inglesi e ha curato diversi programmi culturali per la BBC. Nei suoi romanzi, ama intrecciare vicende contemporanee a suggestioni tratte dalla Storia, creando echi tra personaggi di diverse generazioni. Per La ragazza che cuciva lettere d’amore ha attinto direttamente alle tradizioni della sua famiglia, che da oltre trecento anni si dedica alla lavorazione della seta, anche per conto della Famiglia Reale.
Sul sito dell’autrice  liztrenow.com  troverete alcune immagini della trapunta descritta nel romanzo e, se volete, le istruzioni per realizzarla.






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