Sissi è un personaggio storico che ha colpito il mio immaginario fin da bambina. Sono una di quelle ragazzine rimaste letteralmente folgorate dalla dolcissima Romy Schneider in technicolor nella celebre quanto improbabile trilogia cinematografica anni 50 sull'imperatrice viennese , salvo poi coglierne la versione disincantata qualche anno dopo nel Ludwig di Visconti; sono una di quelle giovincelle che zaino in spalla hanno pellegrinato per Vienna tra la reggia di Schönbrunn e le colline di Grinzing, a ripercorrere i luoghi in cui l' imperatrice d' Austria passeggiava, cavalcava, scriveva poesie; e ancor oggi sono una di quelle signore che soggiornando a Merano con la famiglia si ferma sul passieren a salutare la nivea statua marmorea dell' imperatrice che legge solitaria tra il verde. Che siate fanciulle o donne più cresciutelle, che conosciate già la sua storia o che dobbiate ancora iniziare a scoprirla, sono convinta che la figura di Sissi narrata da Allison Pataki vi regalerà ore di piacevole, costruttiva e passionale evasione.
ALLISON PATAKI
Traduzione: S. Ristori
Genere: romanzo biografico
Pagine: 540
Prezzo: € 16,90
ebook: € 8,99
La Trama
È il 1853 ed Elisabeth ha appena quindici anni quando lascia gli amati boschi della Baviera per accompagnare la madre e la sorella Helene alla corte degli Asburgo. È Helene, infatti, la prescelta, colei che, secondo il volere dell'Arciduchessa madre, sposerà il cugino Franz Joseph. Ma il destino ha altri programmi e presto Sissi si ritrova all'altare, sepolta sotto un vestito magnifico troppo imponente per la sua figura, la morsa impietosa del corsetto a toglierle il fiato. Al suo fianco c'è l'uomo dei sogni: giovane quasi quanto lei, ricco e potente oltre ogni immaginazione, irresistibile nell'alta uniforme. La piccola Sissi diventa imperatrice e milioni di sudditi impazziscono per lei. Ma la Corte di Vienna non è il mondo delle fiabe, e il "vissero felici e contenti ", forse, è un miraggio. Perché l'impero è in fermento e l'Arciduchessa non vuole rinunciare al predominio sul figlio. Perché essere imperatrice significa sacrificare ogni libertà, compresa quella di crescere i propri figli. Perché Franz è alle prese con doveri più grandi di lui. Perché la morte non guarda in faccia nessuno, neppure i principi di sangue blu. Perché non bastano le mille candele dei saloni dorati di Schönbrunn a far brillare un amore che si spegne un po' ogni giorno. "Il mio nome è Sissi" rivisita il mito dell'imperatrice più amata sulla scorta di un'approfondita ricerca storica, restituendoci, in forma di romanzo, tutta la complessità di un personaggio indimenticabile.
Complici film popolari , ritratti di grande bellezza, libri a lei dedicati, Sissi è una figura che ancor oggi colpisce l' immagnario collettivo: la sua biografia ricca di elementi singolari si presta a interpretazioni tra realtà e leggenda che restituiscono immancabilmente il ritratto di una donna dalla personalità controversa, valorizzando il suo essere " emancipata" compatibilmente con l' epoca e il contesto sociale in cui ha vissuto. Questo libro, dedicato ai primi trent' anni dell' imperatrice, nonostante le "licenze" è basato su uno studio biografico approfondito ,e al contempo " rinverdisce" l' immagine di Sissi, la modernizza: ne esce un ritratto di donna romantica, spesso malinconica, sfuggente e rassegnata, ora vittima ora combattente, non sempre limpida e lineare, costretta anche nei piccoli gesti quotidiani a confrontarsi con un ruolo in grado di soffocare qualsiasi sentimento. Una realtà di palazzo, quella di Vienna, ben diversa da quella delle fiabe e un marito, il suo, ben diverso dal principe azzurro: Sissi si trova a fronteggiare una corte ostile e spersonalizzante, e un consorte influente, arrogante e al contempo debole innanzi al protocollo rigido e alle direttive di una madre autorevole. Franz Joseph viene educato fin dalla tenera età ad essere imperatore, ad assumere su di sè privilegi e responsabilità di un compito che pensa gli sia stato attribuito per volere divino , reprimendo emozioni e desideri. La personalità esuberante di una fanciulla bavarese selvatica e indomabile che imprevedibilmente si trova a fronteggiare una realtà a lei sconosciuta, mal si inserisce in un contesto fatto di doveri e apparenze, in cui le è richiesto solamente di essere docile e fertile.
L' Austria di questo romanzo " è un impero multietnico e multilingue per eccellenza, un mosaico che non è tenuto insieme da una nazionalità, una religione, una lingua in comune, e neppure da un vero senso di appartenenza. Una sola cosa unisce queste terre, queste persone, questi interessi divergenti: Franz Joseph."
Partendo da queste premesse storicamente attendibili, si comprende come il quadro offerto al lettore sia romanzato ma tutt' altro che idilliaco: un matrimonio che fa acqua da tutte le parti, una donna circondata da persone ma sempre sola, che non si sente mai moglie e madre fino in fondo. Sebbene un sentimento vero sembri esser stato il motore della scelta di Sissi come imperatrice, e sebbene sembri che Franz le sia stato sinceramente affezionato - pur non disdegnando la compagnia di numerose amanti - qualsiasi slancio affettivo o momento di intimità finanche i più normali ne Il mio nome è Sissi viene sublimato nel ruolo sociale e politico: matrimonio, gravidanze, figli, tutto diventa affare di stato, per due esseri umani pieni di difetti e prigionieri del loro ruolo, che non arrivano mai a comprendersi del tutto , e che fino all' ultimo sono legati nel bene ma anche nel male, ora ferendosi ora supportandosi a vicenda . Fin qui, nulla che non sia capitato anche a numerose altre coppie celebri e influenti nel corso dei secoli .
Quel che rende Sissi speciale è la sua resistenza ad oltranza agli innumeremoli tentativi della suocera, del marito, della corte asburgica, di addomesticarla. La sua relativa autonomia di pensiero riesce a renderla rivoluzionaria a modo suo poichè artefice almeno in parte del proprio destino ( di qui forse il senso del titolo , la proclamazione della propria autodeterminazione ) . In particolare Sissi trova una via di fuga rivolgendo il suo interesse e la sua passione all' Ungheria. E agli ungheresi. E a uno in particolare,stando a quanto riportato con molta enfasi e qualche base attendibile dalla Pataki.
Dai primi anni di vita a corte fino al concepimento della quarta figlia, ricorrendo a rimbalzi temporali, l' autrice si rivela molto efficace nel creare un dinamico dualismo tra le aspettative di una quindicenne desiderosa di scoprire la vita, di sognare, di amare come qualsiasi altra fanciulla, e il disincanto della stessa persona ormai indurita, il cui cuore si è spezzato molte volte, che spesso ha ceduto alle pressioni e al cerimoniale accettando il ruolo impostole, ma che è riuscita a ritagliarsi uno spazio di sfogo e anticonformismo, a far valere la propria personalità senza essere messa costantemente in ombra dal marito.Ogni capitolo inizia con una frase autografa di Sissi, spesso sconfortante , e la si confronta con la realtà quotidiana dell' imperatrice , mitigata da una storia d' amore dal sapore magiaro, enfatizzata dai dissapori con l' influente e importuna suocera. Le pagine si snodano rivelando l' acquisizione delle consapevolezze sempre maggiori di una donna privilegiata ma ostile al mondo dorato in cui si trova: non sempre giusta, non sempre matura e impeccabile, ben tratteggiata proprio perchè ne vengono esaltate sia le qualità sia le mancanze.
Non mancano ne Il mio nome è Sissi le omissioni di fatti storici e le invenzioni narrative: ma in fin dei conti, si tratta di una lettura d' evasione , e come tale trovo giusto che l' autrice abbia cercato un compromesso tra realtà e finzione e abbia dato risalto ad aspetti accattivanti, lasciandosi andare a divagazioni emotive che hanno infuso piacevolezza a un libro lungo ma estremamente scorrevole. Che si affronta con curiosità e che invoglia a scoprire le sfaccettature di un personaggio del passato molto amato dagli austriaci: famoso per i suoi vezzi, la sua bellezza, le sue stranezze e il suo temperamento, ancor oggi omaggiato con fiori , preghiere e parole di ammirazione nella cripta che ne custodisce le spoglie mortali. Vedere per credere.
Opinione di Charlotte
L' Austria di questo romanzo " è un impero multietnico e multilingue per eccellenza, un mosaico che non è tenuto insieme da una nazionalità, una religione, una lingua in comune, e neppure da un vero senso di appartenenza. Una sola cosa unisce queste terre, queste persone, questi interessi divergenti: Franz Joseph."
Partendo da queste premesse storicamente attendibili, si comprende come il quadro offerto al lettore sia romanzato ma tutt' altro che idilliaco: un matrimonio che fa acqua da tutte le parti, una donna circondata da persone ma sempre sola, che non si sente mai moglie e madre fino in fondo. Sebbene un sentimento vero sembri esser stato il motore della scelta di Sissi come imperatrice, e sebbene sembri che Franz le sia stato sinceramente affezionato - pur non disdegnando la compagnia di numerose amanti - qualsiasi slancio affettivo o momento di intimità finanche i più normali ne Il mio nome è Sissi viene sublimato nel ruolo sociale e politico: matrimonio, gravidanze, figli, tutto diventa affare di stato, per due esseri umani pieni di difetti e prigionieri del loro ruolo, che non arrivano mai a comprendersi del tutto , e che fino all' ultimo sono legati nel bene ma anche nel male, ora ferendosi ora supportandosi a vicenda . Fin qui, nulla che non sia capitato anche a numerose altre coppie celebri e influenti nel corso dei secoli .
Quel che rende Sissi speciale è la sua resistenza ad oltranza agli innumeremoli tentativi della suocera, del marito, della corte asburgica, di addomesticarla. La sua relativa autonomia di pensiero riesce a renderla rivoluzionaria a modo suo poichè artefice almeno in parte del proprio destino ( di qui forse il senso del titolo , la proclamazione della propria autodeterminazione ) . In particolare Sissi trova una via di fuga rivolgendo il suo interesse e la sua passione all' Ungheria. E agli ungheresi. E a uno in particolare,stando a quanto riportato con molta enfasi e qualche base attendibile dalla Pataki.
Dai primi anni di vita a corte fino al concepimento della quarta figlia, ricorrendo a rimbalzi temporali, l' autrice si rivela molto efficace nel creare un dinamico dualismo tra le aspettative di una quindicenne desiderosa di scoprire la vita, di sognare, di amare come qualsiasi altra fanciulla, e il disincanto della stessa persona ormai indurita, il cui cuore si è spezzato molte volte, che spesso ha ceduto alle pressioni e al cerimoniale accettando il ruolo impostole, ma che è riuscita a ritagliarsi uno spazio di sfogo e anticonformismo, a far valere la propria personalità senza essere messa costantemente in ombra dal marito.Ogni capitolo inizia con una frase autografa di Sissi, spesso sconfortante , e la si confronta con la realtà quotidiana dell' imperatrice , mitigata da una storia d' amore dal sapore magiaro, enfatizzata dai dissapori con l' influente e importuna suocera. Le pagine si snodano rivelando l' acquisizione delle consapevolezze sempre maggiori di una donna privilegiata ma ostile al mondo dorato in cui si trova: non sempre giusta, non sempre matura e impeccabile, ben tratteggiata proprio perchè ne vengono esaltate sia le qualità sia le mancanze.
Non mancano ne Il mio nome è Sissi le omissioni di fatti storici e le invenzioni narrative: ma in fin dei conti, si tratta di una lettura d' evasione , e come tale trovo giusto che l' autrice abbia cercato un compromesso tra realtà e finzione e abbia dato risalto ad aspetti accattivanti, lasciandosi andare a divagazioni emotive che hanno infuso piacevolezza a un libro lungo ma estremamente scorrevole. Che si affronta con curiosità e che invoglia a scoprire le sfaccettature di un personaggio del passato molto amato dagli austriaci: famoso per i suoi vezzi, la sua bellezza, le sue stranezze e il suo temperamento, ancor oggi omaggiato con fiori , preghiere e parole di ammirazione nella cripta che ne custodisce le spoglie mortali. Vedere per credere.
L' Autrice
ALLISON PATAKI, nata nel 1984 è una scrittrice e giornalista americana. E' l' autrice New York Times bestselling author dei romanzi storici The Traitor’s Wife, The Accidental Empress, e del successivo Sisi: Empress On Her Own. Si è laureata con lode all' Università di Yale con specializzazione in inglese e per molti anni ha scritto per la TV e i notiziari online.
Figlia dell' ex governatore dello stato di New York Geroge E. Pataki, Allison nello scrivere Sisi: Empress On Her Own e The Accidental Empress si è ispirata alle radici profonde che legano la sua famiglia all' ex impero austro- ungarico. Allison è la co-fondatrice dell' organizzazione no profit ReConnect Hungary. Scrive regolarmente per The Huffington Post, ed è membro della Historical Novel Society. Vive a Chicago con il marito.
Figlia dell' ex governatore dello stato di New York Geroge E. Pataki, Allison nello scrivere Sisi: Empress On Her Own e The Accidental Empress si è ispirata alle radici profonde che legano la sua famiglia all' ex impero austro- ungarico. Allison è la co-fondatrice dell' organizzazione no profit ReConnect Hungary. Scrive regolarmente per The Huffington Post, ed è membro della Historical Novel Society. Vive a Chicago con il marito.
1 commento:
Wow! Voglio proprio leggerlo, adoro Sissi!!
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