Un romanzo per tutti quelli che devono ancora imparare quale sia il significato della parola cambiare.Un romanzo per coloro che hanno perso fiducia e speranza negli altri e nella vita, imparando a capire che a volte, la cosa essenziale, è riuscire a trovarla dentro di se.Un romanzo di riscoperta, di perdita e di riconquista. Perché non è mai troppo tardi per ritrovare di nuovo se stessi.
NON AVRAI IL MIO SHAMPOO
Barbara Solinas
Genere: Romanzo contemporaneo
Pagine: 146
Ebook: 2.99 €
Trama
Provate a immaginare: una mattina
vi svegliate e sentite qualcosa di “peloso” sul cuscino. Pensate sia il
gatto, ma non è così.
Vi alzate dal letto, vi guardate allo specchio: siete quasi calve. Vi toccate
la testa e i pochi capelli che avete ancora vi rimangono in mano come ciuffi d’erba.
È quello che accade a Gio in “Non
avrai il mio shampoo”, colpita all’improvviso
da una forma di alopecia areata.
“Noi portatori di testa nuda
abbiamo piccole convinzioni: l’alopecia
capita alle persone sensibili; non è mai per caso; ti rende, tuo malgrado,
migliore. Credo sia vero, ma non per meriti, piuttosto per la fattispecie della
malattia stessa: l’alopecia
ti lascia sano, non hai dolori, non ti ricoverano da nessuna parte, non devi
occuparti di tamponare ferite, di fare riabilitazione. Niente. Non fa altro che
portare via la tua immagine, te la strappa di dosso come l’imbianchino la tappezzeria
vecchia.”
E così, tra pareri medici e
parrucche, vacanze al mare, vergogna e moti d’orgoglio, Gio riesce finalmente a
guardare in faccia la realtà e
a raggiungere il traguardo più difficile, ma anche quello che dà la soddisfazione più grande:
accettarsi per come è e volersi ancora più bene.
Opinione di Sybil
Gio è una donna come tante, presa
nel vortice del lavoro, della casa, del marito e di tutte quelle cose che fanno
parte di una vita comune. Una mattina si sveglia e si accorge di avere una
grande ciocca di capelli, dei suoi capelli, sul cuscino. Superato lo stupore
iniziale, che non le permette di credere a ciò che i suoi occhi le stanno
mostrando di riflesso dallo specchio, inizia lentamente ad accorgersi che i
suoi capelli stanno abbandonando la sua testa. Parte così un drammatico
crocevia di visite mediche, pareri scientifici, cure officinali e rimedi fai da
te, ma niente e nessuno riesce a far rinascere i suoi capelli e i peli del suo
corpo. Dopo tanto tempo impiegato in esami clinici ed analisi, arriva la
diagnosi: alopecia. Gio non vedrà più i suoi capelli, non potrà più
accarezzarli, non potrà più sentire quel setoso e confortante fruscio della sua
chioma al vento. Un parte di lei non esisterà più. Ben presto si accorgerà che
ad abbandonarla, in quella mattina, non sono stati solo i suoi capelli, ma
anche gran parte delle sue certezze. Il marito le confessa di non provare più
niente per lei e l'abbandona, al lavoro le consigliano di esonerarsi almeno per
un po', giusto il tempo per ritrovare il suo equilibrio. Sembra che il mondo
non abbia più bisogno di lei, che tutti possano fare a meno della sua
esistenza, a tal punto da farla dubitare della sua stessa utilità anche prima
della malattia. Si sente come un oggetto lasciato accanto ad un cassonetto,
dopo anni passati a brillare sotto i riflettori di una vita comune, ma pur
sempre speciale.
“È
questo che fa il dolore, ti fa perdere tempo. È il tratto comune che lega il
dolore per una malattia e il dolore per altre vicende. Sei talmente coinvolto e
sconvolto dagli accadimenti da non riuscire a godere di altro, anche del
pochissimo, anche di un niente che non sia la tua sofferenza. Non puoi fare
diversamente, ma quando te ne rendi conto hai fitte di nostalgia per ciò che
hai tralasciato, di cui non ti sei accorto o che hai allontanato. È la beffa
del male.”
Certamente non sarà facile per Gio
arrivare a queste conclusioni, anzi, tutt'altro. Dovrà imparare a convivere con
tutte le insicurezze che l'alopecia ha riportato a galla, amplificandone la
potenza. Dovrà combattere con il senso di abbandono, con la solitudine e la
diffidenza di chi vede nelle persone "diverse" qualcosa da cui
scappare lontano. Dovrà ritrovare il coraggio e la forza di riconoscere nel suo
aspetto, una nuova forza e personalità, degna di quella che aveva prima.
In una società che mette
l'apparire al primo posto, potete solo immaginare quanto tutto ciò sia
complicato. Soprattutto quando chi si trova a farlo, è una donna che ha perso
completamente la fiducia in se stessa e negli altri, che ama rinchiudersi in
casa nella confortante solitudine del suo divano, piuttosto che buttarsi nel
confronto con gli altri.
Tutta la storia sarà un percorso
lento e delicato, dove essere ed apparire si scontreranno ad una velocità
supersonica, lasciando solo brandelli di autostima e coraggio, da quali
ripartire per ricostruire se stessi. Avremo l'onore di conoscere la forza di
una donna che insieme ai suoi capelli ha perso ogni cosa, l'amore, il caldo
rifugio delle certezze, ma che con l'aiuto di un analista, della sua famiglia e
di una cara amica, che le ha portato conforto fin giù negli abissi dove si era
nascosta, riscoprirà di avere ancora con se il suo io interiore. È vero, avere
i capelli ti permette di poter usufruire di tanti privilegi, ti fa sentire
protetta, uguale a tutti gli altri. Gio non potrà più lanciare sguardi da
dietro una ciocca di capelli, non potrà più trastullarsi con la sua frangia nei
momenti noiosi della giornata, non potrà più preoccuparsi di avere
l'acconciatura in ordine o di andare dal parrucchiere, non sentirà più il
profumo dello shampoo e non dovrà più perdere tempo tra gli scaffali del
supermercato per sceglierne la fragranza. Queste sono tutte cose che si danno
sempre per scontate e che se ne capisce il valore e l'importanza solo dopo
averle perdute. Per Gio è lo stesso. Aver perso tutto ciò è il suo punto di non
ritorno, la sua fine, è il tassello mancante che completa un disastro. Ma sarà
proprio da questa privazione che la vita le ha voluto fare, che scoprirà
un'altra parte di lei, quella parte che altrimenti non avrebbe mai conosciuto.
Si ritroverà ad essere di nuovo donna, con tutti gli attributi, tenace
guerriera uscita vittoriosa da una logorante battaglia. Si riscoprirà cambiata,
determinata a portare a termine il percorso che aveva iniziato tanto tempo
prima, quando ancora la vita non l'aveva indebolita. Finalmente riuscirà a
guardare il suo riflesso nello specchio, ritrovando se stessa in quello
sguardo. È vero, nell'insieme qualcosa mancherà, non potrà più pettinarsi,
farsi la coda di cavallo, ma chi se ne importa! L'importante è essersi
risollevata, con la consapevolezza che non sono le cose che ci vengono tolte ad
impoverirci, ma siamo noi stessi, con le nostre scelte e le nostre decisioni.
Un romanzo davvero imperdibile ed
intensamente brillante, che ci mostrerà la forza che gli esseri umani riescono
a tirare fuori nel momento in cui perdono ogni cosa.
Una storia profonda ed interiore,
in cui una donna coraggiosa ci dice di non perdere mai la fiducia in noi stessi,
perché è ciò che siamo e non ciò che possediamo esteriormente a renderci unici
e speciali.
“Ci vuole molta sensibilità, amore ed equilibrio per
accettare mutamenti radicali e molta intelligenza per non cadere nella
tentazione di voler tornare a essere come eri. Non lo saresti più comunque,
perché sei cambiato tu e tentare di salvare l’apparenza è goffo e inadeguato.
Essere e apparire vanno di pari passo e bisogna amare entrambe, in egual
misura, come due figli, dai caratteri diversi.”
L'autrice
BARBARA SOLINAS è nata in un’alba fredda e nevosa di gennaio.
Di quanto fosse fredda e nevosa,
nei ricordi dei suoi genitori, il racconto si arricchisce di anno in anno e
pare certo che solo per un caso non sia nata in un igloo di fortuna approntato
in piazza, a Varese.
Da questo inizio discendono due
cose:
ama follemente la neve;
ama anche di più il mare, le
spiagge calde e stare al sole;
vive, è evidente, di
contraddizioni.
Lavora, è una mamma, osserva, si
appassiona e ha una convinzione: tutto cambia, sempre, anche quando non
vorremmo.
Nella vita di tutti i giorni corre
tra casa, ufficio e altre cose.
Quando si ferma e respira,
scrive.
Un giorno andrà a vivere al mare.
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