martedì 9 settembre 2014

IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO di Katja Millay - recensione

"Non voglio che lui mi ami.
Perchè io l'abbia detto a voce alta non lo so, ma è la verità.
Non voglio creare obblighi e aspettative.
Non mi va di causare delusioni nella vita di un'altra persona.
- Neanche lui vuole amarti,
quindi mi sa che siete fatti l'uno per l'altra."

Se c'è un libro da non perdere quest'anno e che non posso assolutamente esimermi dal consigliarvi qualunque sia il vostro genere di letture preferite (perchè non serve essere "New Adult addicted" per innamorarsi di questo meraviglioso libro) è proprio il romanzo di Katja Millay. Il tuo meraviglioso silenzio ha fatto breccia nel mio cuore e quello che mi ha lasciato dentro durante tutta la lettura e che continua a lasciarmi, a distanza di ore dalle ultime righe assorbite con avida parsimonia, anche ora che sono qui a scrivere, è tutto il contrario del silenzio.
Parole, voci, emozioni... Le sento risuonare dentro di me in una maniera talmente forte e vibrante che faccio quasi fatica a pensare ad altro. E ancora più fatica a trovare le parole per spiegare quanto è bello questo libro e perchè. Difficile trovarsi di fronte a letture di tale impatto e di tale peso. Soprattutto quando, stranamente, non si hanno neppure troppe aspettative e si corre il rischio di confonderlo sulle prime, anche soffermandosi semplicemente ad un superficiale sguardo ad una copertina carina ma "banale", con uno dei tanti stereotipati e più o meno "gradevoli" romanzi di genere. Niente di più lontano dalle "solite" letture infatti questo meraviglioso libro - lo ripeto - tanto pregno di dramma e ironia, di ricercatezza e al contempo semplicità da risultare come minimo indimenticabile.
Qualcosa di superlativo... In grado di lasciare il segno. Una lettura che se da una parte fa desiderare di non terminare mai, mi ha tenuta sveglia fino alle ore piccole pur di arrivare a capo della storia e non lasciare nemmeno per un attimo i protagonisti: i loro discorsi e i loro pensieri. Non so dirvi se una volta finito il libro ci si senta più leggeri... perchè forse non è la leggerezza quello di cui si impadronisce lo spirito. Semmai ci si sente più "pieni". In qualche modo più "pesanti" dopo aver assorbito tali imput. Pesanti quanto lo possono essere salvadanai riempiti di tante, tante monete che ci rendono un po' più ricchi. Un po' come il secchiello rosso delle monetine che Josh dà a Nastya il giorno del suo compleanno per esprimere i suoi desideri nella fontana del centro commerciale. Uno dei miei desideri è non dimenticarmi mai di questo romanzo, delle emozioni e degli insegnamenti che mi ha dato; perchè so che se continuerò a portarlo con me mi renderanno una persona un pochino migliore: un po' più coraggiosa. Un po' più ottimista. Perchè è bello pensare che, nonostante tutto, per tutti, ci possa essere una seconda possibilità....


IL TUO MERAVIGLIOSO SILENZIO
di Katja Millay

editore: Mondadori
pagine: 464
prezzo: 17.00 euro
Brossura
eBook: 6.99 euro

Trama

Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.


L'opinione di Sangueblu

"Ho bisogno di sapere che c'è modo per la gente come noi di uscirne.
Ho bisogno di convincermi che è davvero possibile stare bene,
e magari non solo bene, ma benissimoi;
che esiste il modo, anche se non lo abbiamo ancora trovato.
Deve esserci per forza un finale migliore di questo.
Una storia più felice.
Perchè ce lo meritiamo."

Una storia di coraggio. Una storia di rinascita e redenzione quella che ci racconta abilmente, quasi ipnoticamente, Katja Millay nel suo romanzo che, sebbene si debba in un certo senso ritenere tristissimo, paradossalmente è anche molto ironico, spassoso e divertente. Merito dell'ironia dell'autrice che dissemina magistralmente battute e scene divertenti che smorzano i toni di un libro che altrimenti sarebbe fin troppo serio e opprimente per via degli argomenti trattati e di ciascuno dei mirevoli personaggi creati dalla sua penna, capaci di comunicare perfino nel silenzio...
In questo libro tutto è colore - anche quando è il nero a predominare. 
Tutto ha un odore. Una forma. Tutto ha un suono. Perfino i pensieri.
Tutto è imprevedibile. E lo diventa di più nel momento stesso in cui più ci aspettiamo qualcosa.
Una delle più imprevedibili e forse più bella? Per me ha quattro lettere: Drew. Comincio proprio da lui perchè anche se è un personaggio secondario è bello e prezioso come un diamante - allo stato grezzo, ma pur sempre un diamante - che non solo è determinante nella storia di Natya e Josh: ne è proprio il catalizzatore. Quello che si crea tra i tre personaggi è forse il "triangolo" più bello che mi sia capitato di leggere; e questo non perchè tra loro nasca una complicata storia d'amore o di rivalità; sono semplicemente simbioticamente connessi. Drew, fighissimo e sciupafemmine, quasi sempre sopra le righe, si nasconde dietro la sua spavalderia e la sua immagine da conquistatore superficiale; è alla ricerca di qualcosa di molto più "normale" e "profondo di quello che vuole far credere. Solo lui, campione di dialettica, sorrisi ammiccanti e all'occorrenza "rutto libero" riesce infatti a penetrare nel muro costruito da due persone tanto complicate e così diverse dal lui come possono essere appunto Nastya e Josh. Due persone che sembrano vivere ognuna in un proprio campo di forza che tiene lontane le cose e gli altri; che li rende misteriosi e insondabili e che incute negli altri non tanto curiosità quanto soggezione e distacco. Due persone che, per motivi diversi, parlano molto poco e che nascondono il loro passato.
Sono fondamentalmente soli infatti, anche se in modi e per motivi diversi, Nastya e Josh. Soli e terribilmente arrabbiati. Delusi e amareggiati da una vita che li ha lasciati a fare i conti con qualcosa di orrendo e più grande di loro ma anche di inevitabile e di irreparabile. E quando non esiste un modo per aggiustare le cose, perchè certe cose proprio non possono cambiare, o tornare come prima o essere cancellate, bisogna andare avanti; semplicemente perchè respiriamo. Si deve andare avanti. Trovare il modo. Aggrapparsi a qualcosa. O a qualcuno.
Quel qualcuno che in modi del tutto inspiegabili, ma altrettanto naturali, riesce a guarirti. O perlomeno a farti trovare la chiave per aprire la porta della guarigione e credere in una seconda opportunità che può darci la vita anche quando sembra averci già tolto tutto.

"Una parte di noi l' ha sempre saputo
che stavamo insieme perchè eravamo guasti.
Avevamo un legame basato su esperienze di vita
che nessuno dei due avrebbe voluto vivere."

Nastya si aggrappa al suo silenzio; al suo dolore; alle cinque pagine di quaderno dove ogni sera scrive prima di dormire quello che non deve dimenticare; a cucinare (e mangiare) dolci perfetti; ai suoi vestiti neri e provocanti, ai suoi tacchi a spillo e ai suoi occhi truccati pesantemente di nero che è convinta deviino l'attenzione da ciò che vuole nascondere; e alle sue corse notturne a perdifiato. 
Josh si aggrappa ai suoi lavori di falegnameria. All'odore di legno e segatura; al suono di scartatrici, martelli e seghe circolari; alla sensazione che dà accarezzare la superficie di un tavolino appena lucidato o le gambe tornite di una sedia; alla perfetta immagine d'insieme su uno qualsiasi dei lavori usciti dalle sue mani. Ore ed ore passate, e da passare, nel garage di casa sua dove è allestita la piccola falegnameria in cui ha imparato a lavorare il legno da suo padre. 
Quello stesso garage in cui capita una notte Nastya mentre è alle prese con una delle sue consuete corse auto-distruttive e dal quale verrà, da quel  momento in poi, inesorabilmente attratta come da una calamita notte dopo notte. 
Un' abitudine che, poco a poco, diventerà irrinunciabile e fondamentale per entrambi che nonostante i silenzi, le parole affilate e l'elettrica aria di sfida che aleggia sempre tra loro, impareranno - per quello che possono - a conoscersi; a rispettarsi; ad amarsi. Ad avere voglia di trovare conforto l'uno nell'altra diventando reciprocamente parte integrante della propria quotidianità. Al bisogno di proteggersi a vicenda.

"Mi aspetto che il mondo imploda, o quantomeno che partano
commenti e occhiatacce, ma non succede nulla.
Nessun mutamento apprezzabile nell'atmosfera generale.
E mi domando se sia accaduto l'impossibile.
Ovvero, noi due, io e lei, siamo diventati normali.
Non appena la parola mi passa per la testa, so che non è esatto.
Non siamo diventati normali, siamo diventati
parte integrante della quotidianità.
E non solo agli occhi di tutta la scuola.
Anche io la considero parte integrante di me, del mio presente,
della mia casa, della mia vita.
Ed è una sensazione terrificante."

Ma c'è troppo in ballo. Troppo dolore, troppa sofferenza, troppa paura... Paura che amare e soprattutto lasciarsi amare possa essere qualcosa di distruttivo. Perchè non si può vivere l' amore quando si nascondono dei segreti.. e non si può fare semplicemente finta di niente, che il passato non esista. Quando un cuore è appesantito dal rimorso, dall'omissione non può esserci serenità e di conseguenza un rapporto. Bisogna farci i conti. Tirare fuori tutto. Perchè è il primo passo - forse l'unico - per cominciare a guarire. E poi ad amare, davvero.

"Non so per quanto tempo restiamo nel pick-up di Josh,
a tenerci per mano, circondati dal buio e da rimorsi non detti.
Ma è comunque abbastanza da convincermi 
che non esiste al mondo una sola vicenda o un solo segreto
a cui valga la pena di aggrapparsi più che alla sua mano."

Questa è una storia assolutamente meravigliosa. Un libro incredibile. Inaspettato. Raro e sorprendente come la pioggia col sole. Un libro che definirei "fuori concorso" e che non si può paragonare con nessun altro di questo genere (o almeno ben pochi altri) perchè qualunque altro al confronto con questo ne risulterebbe pallido e poco significativo. Come lo ha definito qualche lettore straniero in una citazione in copertina è un libro strappacuore. Ma nel senso più bello e intenso del termine. Difficilmente scorderò la sensazione che ho provato leggendo le ultime righe... Mentre le lacrime mi scorrevano sul viso e non riuscivo a trattenere un sorriso, sono rimasta in  silenzio a pensare a quanto è meraviglioso il mare della tranquillità. E a quanto io sia stata fortunata a trovare il mio...



L'Autrice


E' cresciuta in Florida e ha studiato cinema e televisione alla School of Arts della New York University. Ha lavorato come produttrice televisiva e ha insegnato sceneggiatura e storia del cinema. Questo è il suo primo libro.

4 commenti:

bla78 ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
foschia75 ha detto...

Bellissima, intensa, toccante recensione, sei tornata più Sangueblu che mai!!!! E ne sono immensamente felice!!!

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

Mi associo all' entusiasmo di Foschia: si percepisce quanto sia stata " magica" per te questa lettura!

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

Mi associo all' entusiasmo di Foschia: si percepisce quanto sia stata " magica" per te questa lettura!