Ci sono momenti in cui qualsiasi
parola spesa diventa inutile, superflua. Succede quando un’esperienza ci lascia
turbati a tal punto da ammutolirci, oppure quando ciò che si apre davanti a noi
è così completo da non lasciare spazio ad altro.
Questo è ciò che mi sta capitando
adesso, appena conclusa la lettura del romanzo. Nonostante la tremenda voglia
di condividere con tutti voi la storia che sto tenendo tra le mani, non riesco
a trovare una parola adatta a descrivere ciò che mi ha dato in cambio, quello
che mi ha lasciato. Come molti di voi sapranno, Verso l’infinito, racconta la vita di Stephen Hawking vista
attraverso gli occhi della moglie Jane, sua inseparabile compagna ed alleata,
attraverso gli anni più difficili ma speciali della loro esistenza. È una
biografia a tutti gli effetti, piena di descrizioni ben documentate, con tanto
di numerose date e svariati nomi, ma al
suo interno esiste una forza invisibile che lo rende non solo un semplice e dettagliato memoriale dal quale apprendere
un’infinità di nozioni riguardanti i protagonisti. Dentro questo romanzo si
parla di vita o meglio, di un’esistenza che sin dai suoi primi passi ha aspirato
alla pura e semplice normalità ma che alla fine è sbocciata in qualcosa di
straordinario.
“Il
sorriso sul suo volto mentre fluttuava libero dal suo peso avrebbe commosso le
stelle. Di sicuro ha commosso me profondamente, e mi ha fatto riflettere su
quale privilegio sia stato percorrere anche solo un breve tratto del viaggio
verso l’infinito
insieme a lui.”
VERSO L'INFINITO
Jane Hawking
Casa editrice: Piemme
Collana: Saggistica Piemme voci
Genere: Biografia
Pagine: 588
Prezzo: 19.50€
Ebook: 5.99 €
Trama
È il 1962 e Jane e Stephen
frequentano l’università inglese di Cambridge. Lei è una
ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente
studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una
spiegazione semplice e unica dell’universo.
Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace
molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina
indissolubilmente.
Stephen ha solo ventun anni, l’età in cui l’immortalità è ancora l’unica ipotesi contemplata, quando
riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo
due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si
innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen
combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta acapofitto a
studiare ciò che a lui più manca: il tempo.
Grazie all’amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni
all’eternità, uno dopo l’altro. Mentre il corpo di Stephen
è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a
espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più
lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene
insieme l’universo
ha un solo elemento comune: l’amore.
Opinione di Sybil
Mentre leggevo Verso l’infinito non avrei mai
immaginato quanto sarebbe stato difficile parlarne in seguito. Nonostante si
possa immaginare che sia una storia triste, in realtà ciò che ci dona è molto
di più che mestizia e rammarico. Quello che ci offre è l’immagine di una vita
fatta di coraggio, amore, ambizione, caparbietà, desiderio di sopravvivere ad
ogni costo.
La voce narrante appartiene a
Jane Hawking, moglie del famoso fisico inglese Stephen Hawking, la quale ci
lascia timidamente entrare nell’intimità della sua vita privata, partendo dalla
sua giovinezza fino a giungere ai giorni nostri.
Jane era una giovane studiosa
della facoltà di lettere quando per la prima volta si accorge di provare
interesse nei confronti di un timido ed introverso ragazzo di nome Stephen. Lui
studia la fisica e con essa, tutte le leggi che governano l’universo. Nei suoi
occhi, la brillante fiamma dell’ambizione, che già da allora mostrava
chiaramente la grandezza della sua personalità. Stephen è uno studente
straordinario, portatore sano di una genialità che lo condurrà lontano nella
sua carriera di accademico, ma è anche gravemente malato. Ha da poco scoperto
di avere una rara malattia degenerativa che lo sta accompagnando
inesorabilmente verso la morte. I due giovani, sanno di non avere a
disposizione tanto tempo e proprio per questo, decidono di iniziare la loro
vita insieme, consapevoli delle difficoltà e del dolore che tutto questo
comporterà.
Parte da qui l’incredibile storia
di una coppia che ha intrapreso il viaggio di una vita senza futuro, strappato
dalla concretezza stessa di una malattia che non lascia spazio a sogni e
fantasticherie. Jane ci racconta l’avventura di due giovani che hanno cercato
di rendere immortale un sentimento condannato a morte ancor prima di nascere,
dichiarando guerra al dolore, alla sconfitta, alla perdita.
Credetemi se vi dico che i
risvolti saranno incredibili. Infatti Stephen diventerà il
geniale professor Hawking che noi tutti conosciamo, una mente straordinaria
confinata all’interno di un corpo addormentato che, invece di diventare il suo
limite, non ha fatto altro che aumentare la sua caparbietà di sopravvivere alla
morte. Ma ciò che a mio avviso è ancor più straordinario è la forza ed il coraggio
con il quale sua moglie affronta la tempesta che ha da subito avvolto la loro vita insieme.
L’intento di Jane è quello di
raccontarci, attraverso le pagine del libro, ciò che ha fatto diventare un
brillante studente di fisica, una delle menti più eccelse dei nostri tempi. E
ci riesce in pieno, con la sua dettagliata descrizione di eventi, premi,
dottorati, riconoscimenti mondiali importanti ricevuti dal marito nel corso
degli anni. Quello che però è saltato indiscutibilmente ai miei occhi non è
tanto il magnifico soggetto della sua narrazione, ma lei stessa. Semplicemente
ed unicamente lei, Jane. Mi ha lasciata ammutolita il suo coraggio, la sua
devozione, la sua forza e il suo irrefrenabile ottimismo che non si è piegato
mai, nemmeno di fronte alle sfide più dure. In queste pagine che ci parlano di
un uomo che ha impegnato tutta la sua vita a spiegare e conoscere le leggi che
regolano l’universo, incontriamo una donna che indirettamente ha reso possibile
tutto ciò. Una donna che per amore ha regalato al suo adorato marito mangiato
dalla malattia, una vita speciale, tranquilla, caratterizzata da una normalità
che nessuno si sarebbe aspettato per loro dopo la terribile diagnosi.
Nonostante l’ineluttabilità di un destino che sembrava voler contare i giorni
ad un amore appena sbocciato, Jane ha saputo trovare la forza di andare avanti
controcorrente, in salita costante verso una prova sempre più dura della
precedente. In un qualche modo è come se avesse sconfitto la mortifera malattia
che attanagliava la sua vita. E mentre Stephen si appresta ad entrare
nell’olimpo delle persone immortali, Jane faticosamente lavora per rendere
possibile tutto ciò, trasformando l’ordinario in qualcosa di straordinario.
Come? Impregnando la loro dura
quotidianità di pura e semplice felicità, con amore, dedizione e senza nessun
desiderio di arrendersi.
Raccontandoci la storia di suo
marito, inevitabilmente ci rende partecipi del piccolo grande miracolo che in
realtà lei stessa ha fatto, regalando con semplicità l’esempio di una vita
fatta di sacrificio, con l’umiltà di non vantarsi per aver assistito un uomo
gravemente malato, ma soprattutto mettendosi allo stesso livello di tante altre
persone che, come lei, combattono ogni giorno contro una malattia tremendamente
devastante. Verso l’infinito è anche
la testimonianza delle difficoltà incontrate dalle famiglie che si trovano ad
affrontare patologie sconvolgenti, distruttive, di come a volte non riescano
nemmeno a superare le difficoltà incontrate nel percorso e di come spesso non
ricevano aiuti necessari da parte delle istituzioni, rendendo complicato anche
il semplice atto di trovare una casa conforme alle esigenze che un grave
handicap solitamente richiede.
La realtà che ci racconta Jane Hawking
nel suo libro non è mai velata di falso ottimismo, non ci nasconde minimamente
le avversità con le quali si è trovata a combattere ogni giorno, le stesse
complicanze che un giorno porteranno le loro vita ad un bivio, facendo
diventare quella che era la loro preziosa felicità un enorme buco nero, simile
a quelli studiati da Stephen nelle sue teorie sull’universo.
“Era
inutile tentare di spiegare che fra le alienanti paranoie della fisica e le logoranti,
incessanti esigenze della malattia avevo cercato onestamente di essere una
buona moglie per Stephen; che in mezzo all’armamentario di farmaci, attrezzature mediche e
turni di assistenza, in mezzo alla pletora di saggi scientifici, equazioni e
riunioni, avevo cercato onestamente di fare del mio meglio, sebbene la mia
stessa vita fosse stata stravolta.”
Ma nonostante ciò, il messaggio
che ci spedisce è comunque lo stesso, un faro irraggiungibile dalle asperità
della vita: l’amore rende possibile ogni cosa. Che sia l’amore di una moglie
per il marito, dei genitori per i figli, che sia l’amore per la vita, o per le
cose che si fanno per renderla completa, l’amore per il lavoro, per i risultati
da raggiungere o più semplicemente l’amore per tutti gli splendidi nuovi giorni
che l’esistenza ci dona.
Qualunque tipo di amore sia ad
animare le nostre vite, possiamo pure lasciarci cullare dal fatto che, prima o
poi, sarà in grado di generare dei piccoli grandi miracoli.
L'autrice
JANE HAWKING, studiosa di letteratura e scrittrice, è stata sposata per venticinque anni con Stephen Hawking, da cui ha avuto tre figli. È insegnante di lingue e cantante corale.
Da Verso l’infinito, la storia della sua vita con StephenHawking, è stato tratto il film La teoria del tutto.
Ecco il trailer ufficiale:
1 commento:
Cara Sybil, la tua recensione mi ha davvero commossa. Non so se sarò in grado di affrontare una lettura così intensa, ma sei riuscita a incuriosirmi e a farmene respirare l' atmosfera coinvolgendomi emotivamente: come ti riesce sempre tanto bene ;-)
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