Dimmi che ore sono è un romanzo che pagina dopo pagina spinge l'ignaro lettore a non poche riflessioni. Credo che ogni "viaggiatore" troverà la sua personale chiave di lettura. Tanti sono gli elementi chiave con i quali l'autrice ci invita a guardarci dentro e tirare le somme di quello che siamo stati finora e di quello che potremmo essere se ci fermassimo un attimo e ci rapportassimo con gli altri per capire meglio noi stessi. Ciò che ci succede intorno può essere lo spunto per capire dove siamo arrivati e dove vogliamo andare. La prossima volta che prenderemo un treno, guardandoci intorno vedremo "oltre".
Self publishing
DIMMI CHE ORE SONO
Eliana Enne
Editore: Eliana Enne
Genere: Narrativa
Pagine: 204
Prezzo: 15,00
Ebook: 4,99
Trama
Veronica ha 28 anni e tanti sogni nel cassetto, ma anche paura di innamorarsi. E' per questo che non sa se accettare la proposta di matrimonio di Alessandro e lasciare la piccola città marchigiana in cui vive per trasferirsi da lui a Torino. Sono mesi che tergiversa, ci sono troppe incognite in ballo e, dopo l'ennesima discussione al telefono, sceglie di prendere il treno e raggiungere il fidanzato senza però avvertirlo. Il viaggio si rivelerà ricco di imprevisti e incontri occasionali con singolari personaggi, tra cui un misterioso e affascinante scrittore deciso a conquistarla. Il percorso ferroviario si trasforma per Veronica in un viaggio dentro se stessa, ben oltre il tempo scandito dalle lancette dell'orologio. Emozioni e sentimenti colorano un romanzo brillante e divertente da leggere tutto d'un fiato.
opinione di foschia75
«Dimmi che ore sono».
«É l'ora di intraprendere il nostro viaggio interiore».
Un treno, un lungo viaggio, una donna che sta cercando delle risposte, una meta da raggiungere; che sia reale o emotiva, questo sarà il lettore a deciderlo. Eliana ci invita a intraprendere un viaggio metaforico alla ricerca di noi stessi o di qualche risposta in sospeso, legata al nostro presente e futuro.
L'autrice invita il lettore a salire sul treno con la protagonista e trovare la risposta che cerca, attraverso le vite e gli errori di chi la circonda. Trovo che la durata di questo viaggio spinga il lettore a farsi delle domande, che non necessariamente coincideranno con quelle di Veronica, ma che inevitabilmente per un motivo o per un altro saranno legate al nostro vissuto.
«Dimmi che ore sono».
«É l'ora guardarsi intorno e riflettere».
Seduta sul treno con Veronica, attraverso i suoi pensieri e i suoi gesti, ho avuto tutto il tempo per pensare, per capire che in questo momento più che mai, dovremmo riuscire a "rallentare" la nostra vita e guardarci intorno, guardare chi ci sfiora, chi ci guarda, chi ci parla. Veronica incontrerà diverse persone, ognuna col suo bagaglio di esperienze, ognuna con una storia da raccontare. Ogni passeggero è una metafora attraverso la quale trovare risposte (non è detto che le troveremo ma sarà inevitabile una riflessione).
Non è mai troppo tardi per fermarsi e imparare dalle esperienze altrui, ascoltare per farne tesoro. Inevitabilmente ci guarderemo dentro e tireremo le somme di quello che siamo e che potremmo essere. Perché relazionarsi col prossimo ci aiuta a essere critici con noi stessi per primi.
«Dimmi che ore sono».
«Non è mai troppo tardi per perdonare e perdonarci»
Il viaggio di Veronica ci racconterà la sua storia, il suo passato. Attraverso i suoi ricordi conosceremo la donna che è oggi, riuscendo a capire e condividere le sue insicurezze e i suoi umani dubbi. Utilizzando i viaggiatori come mezzo per spingere Veronica a guardarsi dentro, a superare le insicurezze, l'autrice ci invita a essere sinceri e critici con noi stessi, per migliore il nostro personale giudizio. Osservare le fragilità e gli errori di chi ci sta intorno ci aiuta a cogliere i nostri limiti e a migliorare la nostra persona. Credo che Veronica sia una donna come chiunque di noi, in un momento di svolta della propria esistenza, con una meta da raggiungere, senza una direzione precisa da prendere. La vita è un viaggio, sta a noi tracciare la rotta decidendo quali ostacoli evitare e quali urtare. Sbagliare è normale, perdonarsi è più difficile.
«Dimmi che ore sono».
«É l'ora di guardare avanti senza paura».
Il Tempo è uno dei punti cardine di questo romanzo. Il Tempo nelle sue diverse "pieghe". Veronica imparerà che la fretta non è mai una buona consigliera, che il "tutto e adesso" non è la risposta che cerca. Attraverso le esperienze di alcuni compagni di viaggio imparerà a fermarsi e riflettere, che il tempo non si può controllare e piegare a proprio favore. Certe decisioni non vanno prese alla leggera, l'esperienza è sempre la miglior consigliera. Veronica ha un rapporto conflittuale con il tempo, ma questo viaggio le insegnerà a fare i suoi passi senza fretta ma con la determinazione necessaria per non pentirsi. Alla fine del viaggio manca poco e Veronica si sta rendendo conto che questo treno senza saperlo, la sta portando verso le risposte che sta cercando.
«Dimmi che ore sono».
«L'ora di guardare in faccia la realtà»
Il Treno entra in stazione, Veronica è arrivata al capolinea, ha le risposte che cercava. Il suo viaggio è terminato, uno nuovo l'attende. Sarà pronta a ripartire? Avrà il bagaglio giusto per arrivare alla nuova meta? Certamente adesso sa come fermarsi e riflettere, come fare tesoro delle esperienze per trovare le risposte ed essere una persona migliore.
Ciò che l'attende alla stazione è quello che in fondo ha sempre avuto davanti, solo che non era certa fosse il treno giusto. Per capirlo era inevitabile intraprendere un viaggio impegnativo dentro se stessa, trovare le risposte attraverso i dubbi e le incertezze, per poter guardare con occhi nuovi e sinceri quello che in fondo ha sempre voluto. Adesso però ne è consapevole.
Credo sia tipico dell'animo umano porsi delle domande sull'esistenza e su come imparare a mettere un passo davanti all'altro tutti i giorni. Eliana ci invita a essere consapevoli di ogni singolo passo, per non vivere di rimpianti e rimorsi, ma di fiducia in se stessi e consapevolezza di essere ogni giorno migliori anche attraverso le somme dei nostri errori.
L'autrice
ELIANA ENNE è lo pseudonimo col quale Eliana Narcisi pubblica quotidianamente su Fb sia sul blog TUTTA COLPA DI ILARIA che sulla pagina ELIANA ENNE.
Avvocato di professione, scrittrice per passione, ha iniziato con piccoli racconti per un'associazione di volontariato. Ha collaborato per anni con lo scrittore e poeta Giuseppe Binni, ha curato per l'attore Premio David di Donatello Ernesto Mahieux la sua autobiografia. DIMMI CHE ORE SONO è il suo primo romanzo.
Di sé dice «Amo i sogni impossibili, i libri che mi fanno perdere il senso del tempo, le canzoni che sembrano parlare di ciò che non riesco a confessare neppure a me stessa, le persone che coi piccoli gesti comunicano grandi emozioni. Mi fido di chi crede nell'amicizia, sa ascoltare e sa chiedere perdono. Non mi piace chi si prende troppo sul serio, litiga per il parcheggio, sta sempre a dieta e a tavola toglie il grasso dal prosciutto. Cosa amo di me? Che sono una che si rialza quando cade. E capita spesso...»
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