martedì 12 aprile 2016

E' UNA SPECIE DI MAGIA Daniela Grandi Recensione

Lucia era arrivata in motorino, consapevole che presto avrebbe dovuto dire addio al suo amato destriero, e si trovava in fase scongelamento nell'atrio della scuola. Si guardava attorno, mezza stordita dal chiacchiericcio assordante, stupita ancora come all'inizio del suo viaggio nel vedere:  capelli fonati fino ad altezze assurde, o rinsecchiti dalla permanente, o lunghi fino al sedere e ripresi da un lato, tipo Brooke Shields in Laguna blu, ormai un classico; Timberland ai piedi come se piovesse; borse Naj Oleari in ogni possibile variazione di colore; tanti di quei piumini che si stentava a credere che le oche fossero sopravvissute agli anni '80.

Se avete portato una borsa Naj Oleari, se avete indossato le Timberland e la fibbia El Charro, il tutto con walkman alla mano e playlist degli U2, allora non potete perdere un romanzo nostalgico come questo.






AMAZON CROSSING


E' la nostalgia che ci frega


E' UNA SPECIE DI MAGIA
Daniela Grandi

Editore: Amazon
Genere: Narrativa
Pagine:
Prezzo: 9,99
Ebook:
GRATIS con Kindle Unlimited



Trama

Cosa fareste se un fulmine a ciel sereno vi riportasse indietro nel tempo, nella Kind of Magic dei vostri anni ’80?
Lucia e Sandra, amiche ancora oggi come ai tempi del liceo, hanno l’occasione di sperimentare questa “specie di magia”.
Dentro sono ancora le stesse donne di prima (o di dopo?), ma fuori si ritrovano con i loro corpi di diciottenni, le pettinature assurde, i vestiti improbabili, e poi c’è la loro vita del 1984: i genitori ancora giovani, le mattinate a scuola, con i grandi amori in agguato tra i banchi, gli amici dimenticati, le battute esilaranti, la voglia di prendersi in giro, la leggerezza.
Ma tornare indietro nel tempo potrebbe anche essere un modo per costruire un nuovo futuro: riusciranno a salvare Freddie Mercury? Ad aiutare vecchi amici a fare le scelte giuste anche contro i tabù del tempo? A far vedere a tutti quei semi che poi germoglieranno in problemi globali? O, più semplicemente, tornare ad avere diciott’anni potrà riportare un po’ di quella magia nella loro vita di oggi?

opinione di foschia75



Dopo aver letto e apprezzato Un lungo istante meraviglioso, torno a immergermi nei favolosi anni 80' con il romanzo di Daniela Grandi, E' una specie di magia scelto da Amazon Publishing. Una di quelle letture di nicchia, per molti ma non per tutti per la sua delicatezza e la sua eleganza, che i nostalgici apprezzeranno di sicuro, ritrovando nell'avventura di Lucia e Sandra, echi del loro vissuto, delle mode che in quegli anni fecero storia. 
Io ero ancora alle elementari, ma certi must li ricordo molto bene, sarà anche per questo che attraverso l'avventura delle due protagoniste, ho ricordato mode e atteggiamenti che oggi fanno sorridere.
Lucia e Sandra, insoddisfatte della piega presa dalle loro vite, torneranno inspiegabilmente indietro nel tempo di trent'anni, ritrovandosi al liceo, dentro il loro corpo di ragazze, ma con la testa da quasi cinquantenni. Passeranno una settimana nel 1984, cercando di cambiarne il corso e gli eventi che le hanno viste protagoniste. 
La loro amicizia e complicità le spingerà a forzare un po' la mano, cercando di modificare situazioni, per capire se questo si ripercuoterà sul futuro, al quale prima o poi dovranno tornare.
Ritroveranno i loro genitori più giovani, i loro compagni di scuola e i loro professori, cercheranno, avendo una seconda possibilità, di rivivere più appieno la vita di quell'anno, tra feste e serate tra amici, cercando quelle emozioni che la prima volta non hanno provato.
Se vi venisse data la possibilità di tornare indietro nel tempo, cambiereste qualcosa della vostra vita, o di quella di chi conoscete? E se poteste scegliere, in quale anno vorreste tornare?
L'arrivo di Lucia e Sandra nel 1984, suscita non poca nostalgia nelle due protagoniste, che venendo dal 2014, si renderanno conto di quanto fosse più semplice e leggera la vita, di come fossimo liberi da cellulari e app varie, e come le giornate trascorressero serene e senza grandi scossoni.  Tornare al liceo con la testa da adulti, permette a Lucia e Sandra di rivivere con più consapevolezza, la settimana a loro disposizione, ma sempre con la curiosità del "come sarebbe stato se"...
E' una specie di magia, è la storia di due donne che alla soglia dei cinquant'anni, tirano inevitabilmente le somme di quello che è stato e di quello che è oggi, con un lavoro e una famiglia da gestire e una gran voglia di "evadere" dalla frenesia della quotidianità, da quel senso di soffocamento che prende una donna all'improvviso, quando si rende conto che le cose sarebbero potute andare diversamente. E' in quei momenti che spesso ci coglie quel senso di nostalgia della gioventù, della spensieratezza dell'età, quando l'unica preoccupazione era l'interrogazione di latino. 
La narrazione è frizzante, Lucia e Sandra sono due personaggi caratterialmente diversi, ma complementari, che si sostengono a vicenda ieri come oggi, restituendoci un bellissimo esempio di amicizia e solidarietà femminile.
Un romanzo carezzevole, che fa sorridere e ci permette di ricordare come siamo stati, come abbiamo vissuto appieno anni di grandi cambiamenti. E' una specie di magia è l'occasione per riallacciare i ricordi e sorridere, per trascorrere una o due sere all'insegna di una storia allegra e leggera, dove l'amicizia e i primi batticuori vi terranno compagnia tra una canzone degli U2 e l'onnipresente Freddy Mercury. 



L'autrice


Daniela Grandi è nata a Parma e vive a Roma, dove lavora come giornalista a La7. È l’autrice di Il club dei pettegolezzi e Cose da salvare prima di innamorarsi, entrambi pubblicati da Newton Compton.
Come la protagonista dei suoi primi romanzi, Daniela Grandi voleva diventare un’intrepida reporter alla Oriana Fallaci, scoprendo poi che salire su un cacciabombardiere non è così piacevole, né così facile, e che di Fallaci ce n’è una sola. È quindi approdata al romanzo, desiderosa di emulare la grandezza e la serietà di Marguerite Yourcenar, ma scoprendo che anche di Yourcenar ce n’è una sola.
Con le sue prime opere ha definitivamente compreso di non essere fatta per la serietà. Ha quindi scelto come motto, per la sua vita e per i suoi libri, una frase di Audrey Hepburn: «Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cosa che mi piace di più. È la cura per moltissimi mali».



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