#LaRagazzaDelTreno, un romanzo già caso editoriale ancor prima di arrivare in libreria, il risultato di una spropositata campagna pubblicitaria, un thriller-fenomeno che, grazie a una sinossi ben congegnata, ha creato una certa aspettativa negli amanti del genere. Così, complice il tam tam, e la trama scritta ad hoc, ho voluto prendere anche io quel treno.... e... più che un thriller psicologico, ho trovato un romanzo introspettivo che scava abbastanza a fondo nella vita di tre donne, e dopo lunga riflessione, non posso assolutamente sconsigliarlo, anzi, se preso per il verso giusto, è un romanzo che ci lascia un messaggio forte e chiaro: Cosa siamo disposte a diventare, per amore?
PIEMME
Non lo so.
Non so dove sia finita la mia forza,
non ricordo di averla persa.
Forse è stata consumata dalla vita,
un po' alla volta,
in un lento logorio.
LA RAGAZZA DEL TRENO
Paula Hawkins
Traduzione di Barbara Porteri
Collana: Narrativa
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 306
Prezzo: 19,50
Ebook: 9,99
Trama
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
Opinione di foschia75
Essendo una ex lettrice di thriller di Tess Gerritsen, Glenn Cooper e Dan Brown (neanche tra i più feroci), quando ho chiuso questo libro, mi sono resa conto che può essere demolito oppure in fondo preso per quello che è in realtà: un romanzo introspettivo dell'animo femminile, che di thriller per me ha pochissimo, giusto una spolverata. Forse l'autrice ha voluto renderlo psicologicamente "squilibrato", restituendoci le vite di tre donne tormentate seppur in modo diverso, per lo stesso motivo (che non vi posso certo dire!). Non ho percepito quella sensazione incalzante che un thriller dovrebbe avere, però in compenso ho percepito tutta l'inquietudine e il tormento della protagonista, fiaccata dal recente passato, dal quale non ha proprio intenzione di salvarsi anzi, giorno dopo giorno, si avvicinerà sempre più al baratro, al punto di non ritorno, dandosi all'alcol e cercando di annebbiare i ricordi di una vita neanche troppo lontana.
La sua vita è talmente patetica e solitaria, che comincia a spiare le vite degli altri attraverso il treno che prende tutte le mattine per andare a lavoro. Attraverso quelle vite, cerca di dimenticare la sua, cerca di creare uno scenario, per non pensare a cosa si sia ridotta la sua esistenza.
Rachel inventa delle storie felici attraverso il finestrino, da un nome e una storia a quelli che abitano case e giardini, che ogni giorno con i loro gesti, le permettono di non pensare.
Fino a quando una serie di eventi e coincidenze, non la catapulteranno nella vita di quelle stesse persone che lei guarda tutti i giorni, come se le vedesse attraverso un filtro.
E' successo qualcosa che lei non ricorda, spesso emerge da sogni confusi che la agitano, spingendola a bere e ripercorrere gli stessi tragitti fatti per anni.
Le vite di alcune persone si intrecceranno con la sua, portando il lettore a conoscere tre donne, all'apparenza forti, ma vittime di emozioni molto simili, capaci di renderle succubi di una visione assai distorta della realtà. L'alternanza dei tre punti di vista, rende la lettura certamente più vivida e interessante. Le loro azioni ci daranno modo di capire quanto fragile possa essere l'animo femminile, soprattutto quando si ama a tal punto da perdere la visione della realtà.
Non posso raccontare di più perchè ho paura di incorrere in qualche antipatico spoiler, una cosa è certa, poco o niente è quello che sembra, la protagonista vede attraverso una coscienza annebbiata dal dolore e dalla depressione.... ma poi in realtà, davvero è così, oppure dietro c'è qualcosa di ancora più inquietante?
Il bello di questo romanzo, non è il fatto che ci scappi il morto (come un buon thriller richiede!), ma l'idea di cosa la mente umana può vedere se indotta da una serie di eventi, e cosa realmente per lo shock è in grado di rimuovere. In questo l'autrice è stata molto brava, ha saputo condurre il lettore, dove ha condotto la protagonista.
Perchè non sconsiglio questo romanzo? Perchè secondo me vale la pena leggerlo?
Perchè la piega psicologico introspettiva data dall'autrice, ci lascia un messaggio tutto dedicato all'animo femminile.
Vale la pena toccare il fondo, annichilirsi, per inseguire una visione distorta della realtà e dell'amore?
Leggetelo se siete in vena di avvolgervi nel tormento e nella tardiva voglia di ricominciare, se avete voglia di conoscere un personaggio femminile fuori dai soliti schemi, capace ora di commuovere, ora di farci arrabbiare.
Mi è piaciuto, perchè adoro "analizzare" la parte più intima e fragile delle donne, quella capace di farle smarrire e poi quando tutto sembra privo di speranza, dare un bel colpo di reni e riemergere.
Un viaggio intenso e profondo nella parte più oscura della coscienza.
L'autrice
Paula Hawkins ha lavorato quindici anni come giornalista prima di dedicarsi alla scrittura. La ragazza del treno è il suo primo thriller. Venduto agli editori di tutto il mondo prima ancora dell’uscita, è stato opzionato da Dreamworks.
3 commenti:
Wow! La tua recensione mi è piaciuta molto! Da quando è uscito questo libro stuzzica la mia curiosità!
Emanuela fammi sapere cosa ne pensi!!!
Gentile fdbooksfree, dopo aver letto il tuo commento mi pongo un quesito...
ma hai letto per caso la mia recensione? Oppure il tuo commento era volto semplicemente a indirizzare i lettori alla tua opinione?
Vabbè facciamo così.. copio e incollo un passaggio che mi sembrava abbastanza chiaro:
"ho voluto prendere anche io quel treno.... e... più che un thriller psicologico, ho trovato un romanzo introspettivo che scava abbastanza a fondo nella vita di tre donne"
Pensavo si evincesse che per me non è un thriller...
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