Nonostante la sinossi possa farlo pensare, questo romanzo non ha il sapore frivolo ed edulcorato di un feuilleton,
visionario e - come talvolta accade - anacronistico . Piuttosto,
ricorda quegli sceneggiati televisivi "da bambini accompagnati" (
avete presente la serie francese I Borgia di Tom
Fontana ?) , contraddistinti dalla ricostruzione d' epoca meticolosa e
inappuntabile ma anche dall' elevato impatto emozionale. Opere in
cui la vicenda storica fedele e ben documentata viene romanzata con
l' introduzione di personaggi di invenzione che affiancano quelli
realmente esistiti, e che costituiscono spunto per divagazioni di
fantasia basate su temi e fatti realmente accaduti: senza lesinare sugli
aspetti più sgraditi e violenti . E' proprio il caso di questo romanzo,
che pur forte di un intreccio avventuroso con tanto di oscure presenze e
di misteri sui quali far luce , rimanda a cospirazioni, coinvolgimenti
politici, caccia alle streghe, costumi sociali presentati con
dovizia di particolari in modo estremamente realistico.
IL DUCA CHE NON POTEVA AMARE
ELENA E MICHELA MARTIGNONI
Collana: Omnibus
Genere: Romanzo storico
Pagine: 389
Prezzo: € 22,00
ebook: € 9,99
La Trama
Urbino, 1488: il duca Guidobaldo di Montefeltro non ha mai amato nessuna
donna ma per Elisabetta Gonzaga, sua sposa, prova una vera passione. Il
giovane duca sa di non avere ereditato il carisma e la sensualità di
suo padre Federico, ma desidera liberarsi dall'affettuosa ma limitante
tutela dello zio Ottaviano Ubaldini. L'Ubaldini, uomo dotto con una
spiccata inclinazione per l'astrologia e l'alchimia, nasconde un segreto
doloroso: lo spettro di un antenato lo tormenta da decenni,
ricordandogli una colpa del passato. Unica sua consolazione è l'amore di
una donna misteriosa, incontrata anni prima nei boschi quasi assiderata
e senza memoria; lui l'ha chiamata Deodata, le ha assegnato una piccola
casa e la protegge lasciando che eserciti le sue straordinarie doti di
curatrice: arti che, però, la mettono in pericolo perché attirano su di
lei il sospetto di stregoneria. Deodata vive ai margini della città, in
compagnia di un lupo e di una ragazzina muta, eppure proprio la sua
misera capanna diventerà il crocevia di molti destini...
Opinione di Charlotte
Ecco la corte di Urbino, nella sua magnificenza ma anche nella sua iniquità, ospitare nobili illuminati e infidi congiurati assetati di potere, duchi e servitori, frati e guaritrici: in un turbinio di arte e cultura ma anche di ignoranza e pregiudizio , sfarzo e pochezza d' animo . Alla corte dei Montefeltro, mecenati e uomini di sapere fronteggiano perfidia, perversità, bassezze perpetrate da altri individui rozzi e spregevoli: ma la peculiarità de Il duca che non poteva amare risiede nel fatto che pur essendo il motore di ogni evento, la parte del leone nella storia non la fa il sesso forte: poichè le pedine sulla scacchiera dei giochi di potere, le destinatarie di brutalità di ogni sorta, della profusione di cattiveria gratuita che ha come fine ultimo l' affermazione della supremazia e la soddisfazione di pulsioni ignobili a scacciare barbare insicurezze, sono le donne: a qualsiasi classe sociale appartengano, esse sono vittime designate , sacrificabili agli istinti più biechi, all' ignoranza, alla cupidigia, destinate a subire ogni genere di sopruso, umiliazione, abuso fisico e psicologico da parte di mariti, padri, incolti detrattori, senza potersi difendere . Ci troviamo di fronte quindi a una lettura non confortante ma purtroppo realistica ,che spesso sferra pugni nello stomaco alla lettrice mentre le protagoniste vengono violate o ingiustamente accusate. Sono Donne apparentemente sottomesse ma ribelli nell' animo, che accettano passivamente i soprusi poichè la società non consente loro di opporsi, che scontano sulla propria pelle i tentativi di sollevarsi: e sono proprio la determinazione, l' impeto, il coraggio che non vengono mai meno, ad elevare queste donne ad eroine, trasformando un potenziale saggio storico divulgativo in un romanzo appassionante in cui tra vita di corte, cozzare d' armi, superstizione e fanatismo religioso occupano un posto d' onore le storie d' amore, la sensualità, le esperienze extrasensoriali, gli enigmi dal passato, i tormenti, i rimorsi, i colpi di scena.
In conclusione, trovo che Il duca che non poteva amare sia un godibile affresco di ottima fattura, dai colori cupi ma con squarci di vivacità e guizzi di luce, in grado di raccontare attraverso descrizioni minuziose, odori, sensazioni, le energie positive e negative trasmesse dai personaggi. Un libro scritto in modo fluido e coinvolgente, di quelli che permettono al lettore di immergersi lentamente e inesorabilmente in una dimensione parallela, a sperimentare sulla propria pelle il disagio, lo sprezzo delle ingiustizie e la volontà di rivalsa: fino a divorare le ultime 150 pagine della storia in un soffio. E a considerare, che, alla resa dei conti, forse l' unico incantesimo ad oggi ancora inspiegabile è l' amore.
Ringrazio di cuore le autrici, che attraverso la cara amica Angela del blog Insaziabili Letture mi hanno dato l' opportunità di leggere il loro emozionante romanzo.
Le Autrici
Milanesi sorelle, appassionate lettrici e autrici di tre romanzi storici sulla famiglia Borgia pubblicati anche in Spagna, Requiem per il giovane Borgia - 2005 TEA, Vortice d’inganni - 2008 Corbaccio, Autunno rosso porpora - 2010 Corbaccio, e di varie novelle noir.
Collaborano con la rivista Storia in Rete dove hanno una rubrica fissa di recensioni ("La storia è un romanzo") e con la rivista For Roma e For Milano per la quale intervistano autori e recensiscono romanzi.
Il loro sito:
2 commenti:
Bellissimo romanzo storico,le sorelle Martignoni sono bravissime,anche molto belli i loro romanzi sulle vicende della famiglia Borgia
Bellissimo romanzo storico,le sorelle Martignoni sono bravissime,anche molto belli i loro romanzi sulle vicende della famiglia Borgia
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