Avete presente quei libri che custodite gelosamente nell’ ereader, consapevoli d’ istinto che vi
soddisferanno? Quegli autori di cui ammirate lo stile, e che aspettate il momento buono
per gustare? Per me Livia e Laura è stato un trionfo annunciato: sapevo che tra le pagine di questo romanzo avrei incontrato una scrittrice colta dallo stile fluido, elegante e particolarmente evocativo. Inoltre ho “condito” il lauto banchetto che Asia
Francesca Rossi ha preparato, con quell’
“ anelito di Sicilia” che talora mi
pervade. Il risultato è stato un' esperienza davvero gradevole e appagante, di svago ad elevato impatto emozionale .
Genesis Publishing
LIVIA E LAURA
ASIA FRANCESCA ROSSI
Genere: Romantico/ Storico
Pagine: 233
Prezzo ( solo ebook) : € 3,99
La Trama
Palermo, anni Cinquanta. La giovane contessa Livia Altamura vive con il
padre, uomo che pretende di avere il controllo assoluto sulla vita di
sua figlia e, sistematicamente, quasi traendone un piacere perverso, si
diverte a soffocarne ogni aspirazione, perfino quella di diventare
medico.
Livia, seppur oppressa da questa situazione, non ha il coraggio di sottrarsi all’autorità paterna, dilaniata dal desiderio di indipendenza e dal dovere di assecondare le convenzioni sociali. Il senso di inadeguatezza che l’attanaglia trova conforto nel ricordo, sempre vivido, della voce di sua madre, morta quando lei era molto piccola e dei versi del poemetto dedicato alla Baronessa di Carini, che la donna le cantava per farla addormentare.
Per Livia il passato è avvolto in una nebbia fitta e oscura che nessuno, inspiegabilmente, vuole aiutarla a dissipare, mentre il futuro sembra già scritto negli imperscrutabili disegni di don Enrico Altamura.
Una sera, però, la vita della ragazza ha una svolta inaspettata e sorprendente. Durante una gita tra amici al castello di Carini, le sembra di scorgere in uno specchio l’immagine di una mano insanguinata e di una giovane donna che tenta di lanciarle un misterioso messaggio.
A chi appartiene quel viso pallido e spaventato? Potrebbe trattarsi del fantasma della baronessa Laura Lanza che, secondo le leggende, vagherebbe ancora nel castello dopo il suo cruento assassinio? Angosciata dal dubbio che la strana apparizione non sia il frutto della sua immaginazione, Livia decide di approfondire la storia di Laura, unico legame con la madre sopravvissuto al tempo e all’ostracismo del padre.
Da quel momento le vite delle due nobildonne si intrecciano, sovrapponendosi a dispetto dei secoli che le separano, in bilico tra amori impossibili e matrimoni imposti, sogni e doveri, verità e inganni, tradimenti e oscuri silenzi che raggiungono il culmine nel colpo di scena finale.
Alla storia fa da sfondo una Palermo sospesa tra il passato e il presente, dove la luce lascia distinguere i contorni accennati di leggendarie ombre che non hanno mai smesso di manovrare i fili del potere in Sicilia. Le ombre occulte dei Beati Paoli.
Livia, seppur oppressa da questa situazione, non ha il coraggio di sottrarsi all’autorità paterna, dilaniata dal desiderio di indipendenza e dal dovere di assecondare le convenzioni sociali. Il senso di inadeguatezza che l’attanaglia trova conforto nel ricordo, sempre vivido, della voce di sua madre, morta quando lei era molto piccola e dei versi del poemetto dedicato alla Baronessa di Carini, che la donna le cantava per farla addormentare.
Per Livia il passato è avvolto in una nebbia fitta e oscura che nessuno, inspiegabilmente, vuole aiutarla a dissipare, mentre il futuro sembra già scritto negli imperscrutabili disegni di don Enrico Altamura.
Una sera, però, la vita della ragazza ha una svolta inaspettata e sorprendente. Durante una gita tra amici al castello di Carini, le sembra di scorgere in uno specchio l’immagine di una mano insanguinata e di una giovane donna che tenta di lanciarle un misterioso messaggio.
A chi appartiene quel viso pallido e spaventato? Potrebbe trattarsi del fantasma della baronessa Laura Lanza che, secondo le leggende, vagherebbe ancora nel castello dopo il suo cruento assassinio? Angosciata dal dubbio che la strana apparizione non sia il frutto della sua immaginazione, Livia decide di approfondire la storia di Laura, unico legame con la madre sopravvissuto al tempo e all’ostracismo del padre.
Da quel momento le vite delle due nobildonne si intrecciano, sovrapponendosi a dispetto dei secoli che le separano, in bilico tra amori impossibili e matrimoni imposti, sogni e doveri, verità e inganni, tradimenti e oscuri silenzi che raggiungono il culmine nel colpo di scena finale.
Alla storia fa da sfondo una Palermo sospesa tra il passato e il presente, dove la luce lascia distinguere i contorni accennati di leggendarie ombre che non hanno mai smesso di manovrare i fili del potere in Sicilia. Le ombre occulte dei Beati Paoli.
Opinione di Charlotte
"Non sei forte abbastanza per
sfidarmi. E mai lo sarai”
" Moriremo d’ onore”
Fin dalla lettura della sinossi, e seguendo l’ interessantissimo
blog tour di promozione al libro condotto dall’
autrice in modo assai accattivante e culturalmente
stimolante, ho intuito come questa lettura, pur essendo opera
di fantasia romanzata e incentrata sul coinvolgimento emotivo , fosse ben documentata storicamente, oltre che forte di spunti
legati a letteratura e a tradizioni popolari siciliani. Livia e Laura è una favola dolceamara antica nei contenuti, ma moderna nel messaggio e nel temperamento delle protagoniste; un
viaggio sospeso tra il reale e l’ immaginario, che coniuga concretezza e suggestione tra finzione,
leggende e verità, spaziando dai riferimenti
alla tradizione orale ai grandi scrittori trinacri con particolare riferimento
a I Beati Paoli raccontati da Luigi Natoli.
Al centro del romanzo le vicende drammatiche e passionali di due giovani donne: due vite che scorrono parallelamente e che capitolo dopo
capitolo si intrecciano fino a confondersi.
Pur essendo ambientate temporalmente a 400 anni di distanza l’
una dall’ altra, le storie di Livia e di Laura sono accomunate da molteplici elementi : la provenienza da famiglie nobili; l' orgoglio delle proprie origini; l’ istinto
di ribellione
inappropriato al ruolo sociale ricoperto; la ricerca infruttuosa e
ossessiva della stima e dell’ amore di padri
padroni ambiziosi e freddi, che mirano a piegare la forza di volontà delle figlie e le
considerano alla stregua di monete di scambio; l’ immolazione di intere esistenze sull’ altare della visione distorta e
maschilista dell’ onore. In
considerazione della giovane età e dell’ inesperienza, la fierezza in Livia e in Laura si mescola all’ ingenuità: e questo le rende
eroine romantiche “ da feuilleton”, Giuliette in versione popolare nostrana, destinate a entrare nel cuore del lettore, ad amori
travolgenti , a macchinazioni e strumentalizzazioni familiari, a scene rocambolesche “ all’ ultimo respiro”.
Nell' ambiente opprimente e tirannico creato ad arte dalla Rossi, la risata argentina di Livia e di Laura sembra destinata a spegnersi tra le ricche mura
di palazzi fastosi, soffocata dalla cupidigia e dalla rigidità morale. Ma le due donne, remissive fuori e ribelli
dentro, trattate come pedine passive ma caratterialmente fiere e indomite, aspirano
a individuare un varco attraverso il quale
esprimere la propria individualità: che riesce ad emergere sempre più prepotentemente pagina dopo pagina, coinvolgendo il lettore in
pensieri e illusioni adolescenziali e mature al contempo. In un crescendo di toccante intimità e di identificazione personaggio/lettore , fino all' emancipazione dall’ ipocrisia e dalla
negazione del libero arbitrio, seppur con esiti non sempre felici.
Molti sono gli elementi che contribuiscono all’ originalità
della prosa di questo romanzo pervaso dal calore sanguigno, dal folclore, dall’
orgoglio siciliani, che si sposano con la modernità della mentalità di Asia
Francesca Rossi : componenti enfatizzate e vivacizzate dall’ uso del dialetto, indicatore di divario sociale ma associato
anche ad emozioni spontanee, a calore confidenziale, e spesso azzeccatissima nota di colore - con tanto di traduzione
per coloro che non ne hanno dimestichezza.
Livia e Laura è una lettura convincente, che si
distingue per la padronanza lessicale e la costruzione raffinata, e che è in continua sorprendente evoluzione: una storia di quelle che avvincono fino all’ ultima pagina, in cui convivono passioni roventi e anime candide,
complotti segreti e progetti di vendetta
, cupidigia, falsità, sete di rivalsa.
Fino allo svelamento di inconfessabili segreti sepolti nel passato, e al
compimento di destini che sembravano già scritti ma che in realtà sono tutti o in parte da definire.
Di Asia Francesca Rossi Sognando tra le Righe ha letto anche
Il palazzo d' inverno ( recensione QUI )
L' Autrice
" Sono nata a Roma, sono italiana, ma fin da piccola ho sempre avuto la passione per l’Oriente.
Il desiderio di conoscerlo ed approfondirne più aspetti possibile mi ha
portato a laurearmi in Lingue e Civiltà Orientali a La Sapienza,
curriculum di lingua e letteratura araba.
Dopo la laurea sono partita per l’Egitto, per approfondire lo studio della lingua araba e della cultura islamica.
Ora sono di nuovo in Italia, per specializzarmi, ma un’altra passione
che ho avuto fin da piccola si è affiancata a quella per l’Oriente: la scrittura.
Attualmente collaboro con varie riviste e blog online, come Diario di Pensieri Persi, Speechless, Arabismo, Urban Fantasy, O Magazine, Egittologia. Net .
Inoltre ho in pubblicazione diversi racconti, ma di quello avrò modo di riparlare.
Tra le mie passioni non poteva mancare la danza del ventre, poi la musica, il cinema, la lettura, i viaggi e l’apprendimento di nuove lingue."
Il suo blog:
Il link FB dove recuperare le tappe dell' interessante e curatissimo blogtour di Livia e Laura:
https://www.facebook.com/events/846258998738533/
1 commento:
Grazie!!!!!!! <3 <3 <3 Grazie per questa splendida recensione, grazie per la tua sensibilità e per quella "smania" di Sicilia e di ansia di vivere che ci accomuna <3
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