lunedì 16 luglio 2018

VOLEVAMO ANDARE LONTANO Daniel Speck Recensione

Andare lontano. Lontano da chi? Lontano da cosa? 
Da noi stessi. Dalla delusione. Dal dolore. Dalla paura di soffrire. La vita è un cerchio e più scappiamo e più la nostra scia ci insegue, diventando un tutt'uno con ciò che cerchiamo di raggiungere e con ciò che abbiamo cercato di lasciarci alle spalle.
Il romanzo di Daniel Speck è un incanto disincantato. È la folle corsa degli opposti che si attraggono. È la storia di una vita che ne racchiude tante altre.
Non è vero che l’amore vince sempre…o forse sì…


Sperling&Kupfer
VOLEVAMO ANDARE LONTANO 
Daniel Speck

Traduzione a cura di Valeria Raimondi
Casa editrice: Sperling&Kupfer
Collana: Pandora
Genere: Narrativa
Pagine: 552
Prezzo: 19.90€
Ebook: 9.99€


Trama

Milano, 2014. Julia, giovane e brillante stilista tedesca, sta per affrontare la sfilata che potrebbe finalmente coronare i suoi sogni. Ma, proprio mentre guarda al futuro, il passato torna a cercarla nei panni di uno sconosciuto che sostiene di essere suo nonno. Dice di essere il padre di quel padre che lei ha sempre creduto morto, e le mostra la foto di una ragazza che potrebbe essere Julia stessa, tanto le somiglia, se solo quel ritratto non fosse stato scattato sessant'anni prima.
Milano, 1954. Vincent, promettente ingegnere tedesco, arriva da Monaco con il compito di testare una piccola automobile italiana che potrebbe risollevare le sorti della BMW. È così che conosce Giulietta, incaricata di fargli da interprete, e se ne innamora. Lei è una ragazza piena di vita e di sogni - ama disegnare e cucire vestiti - ma è frenata dalla sua famiglia, emigrata dalla Sicilia, e da una promessa che già la lega a un altro uomo. Si ritroverà a scegliere tra amore e dovere, libertà e tradizione, e quella scelta segnerà il destino di tutte le generazioni a venire…
Fino a Julia. Proprio a lei, oggi, viene chiesto da quel perfetto estraneo di ricucire uno strappo doloroso, di ricomporre una famiglia che non ha mai conosciuto. Ma che ha sempre desiderato avere. Se accetta, l'attende un viaggio alla ricerca della verità, un tuffo nel passato alla scoperta delle sue radici. L'attendono bugie e segreti che potrebbero ferirla: il prezzo da pagare per riavere un mondo di affetti che le è sempre mancato. L'attende la scoperta emozionante di un amore incancellabile a cui va resa giustizia e di una donna luminosa che, all'insaputa di Julia, vive da sempre dentro di lei e dentro i suoi sogni.


Opinione di Sybil

Era da tempo che desideravo leggere un libro così. Intenso, travolgente, vero fin nel midollo. Volevamo andare lontano è il romanzo d’esordio di un autore che sono certa avrà un enorme successo nel panorama europeo se non mondiale, perché possiede la capacità di parlare al cuore con semplicità e schiettezza, nascondendo lo sguardo del lettore dietro il palmo delle sue mani, ma lasciando libera la mente di galoppare nell’infinita distesa della sua storia, così terribilmente reale e priva di scorciatoie. Perché all’interno del romanzo non ne esistono di scorciatoie, anzi sarebbe più giusto parlare di infinite e impervie salite senza fine. Ho adorato la storia di Speck, l’ho assaporata pagina dopo pagina, facendo tesoro delle testimonianze nascoste tra le righe, imparando a conoscere la storia degli italiani emigrati all'estero, che lasciandosi alle spalle la propria vita, la cultura, le abitudini, la famiglia, hanno offerto il loro corpo e le loro mani callose a nazioni straniere in cerca di manodopera. Mi sono lasciata travolgere dalle antiche usanze degli isolani siciliani, dal loro senso del dovere e del decoro così forte e potente da condizionare generazioni intere. Mi sono persa tra i sogni di una giovane ragazza che per un attimo si era immaginata una vita senza costrizioni e obblighi e quelli di una donna che al contrario era stata cresciuta nel nome della libertà e del libero arbitrio ma che senza le sue radici si sentiva persa, inutile, disorientata. Volevamo andare lontano è lo scontro di due generazioni lontane nel tempo, anzi, mi correggo, di tre generazioni lontane nel tempo che per colpa degli stessi motivi non hanno fatto che perdersi, allontanarsi, distruggersi. Ma come dicevo poco fa la vita è un cerchio infinito. Più si scappa più la nostra coda ci rincorre e più rischiamo di cadere nel vuoto che ci siamo costruiti attorno. Cavalieri solitari di un’esistenza che ci costringe a perdere di vista le uniche cose di cui abbiamo bisogno, il nostro passato e ciò che più facilmente tendiamo a trascurare: il presente.
Al centro della storia di Daniel Speck ci sono due donne, Giulietta e Julia, ma anche alcuni uomini, Vincenzo, Giovanni, Enzo e Vincent, tutte pedine imperfette di un gioco destinato a finire male, perché quando si inizia a percorrere la strada sbagliata è davvero difficile tornare indietro. Julia è una donna cresciuta senza un padre, apparentemente completa, ma straziata da un vuoto incolmabile. Per tutta la vita non ha fatto altro che cercare risposte negli altri, nel lavoro, senza sapere che le sue domande nascevano dall’assenza dell’unico uomo che non aveva mai avuto accanto, il suo papà. Quando un giorno un uomo anziano di nome Vincent le si presenta davanti affermando di essere suo nonno, il mondo di Julia si capovolge. Superato lo sconcerto iniziale, tutto per lei inizia ad avere un senso, il suo non sentirsi parte del mondo, la sua insicurezza, il bisogno di dare un nome all’assenza di suo padre. Ogni minima cosa diventa un tantino più limpida ma non meno dolorosa. È così che prende vita la storia di Giulietta, una giovane ragazza italiana che per un fugace istante si era illusa di poter amare il suo bellissimo ingegnere tedesco e di poter fuggire insieme a lui a Venezia, in sella ad una moto scalcinata. Quello che Giulietta non sapeva è che la vita aveva altri piani per lei, che l’avrebbero portata lontano da quell’amore e dal caldo abbraccio della felicità. 
Come le vite di queste due donne siano legate indissolubilmente lo dovrete scoprire da soli, scendendo a patti con delle scelte che non sempre vi sembreranno giuste ma che vi ricondurranno al grande cerchio della vita dove non è il passato a definire chi siamo, bensì le nostre radici e le motivazioni che si nascondono dietro il più terribile dei gesti. Non esiste amore senza perdono, ne giustizia senza sbagli, ne presente senza passato.


Esiste un mondo in cui gli assenti sono più vivi dei presenti. E mentre crediamo che siano le persone che ci circondano a influenzarci, in realtà sono gli invisibili quelli che ci seguono fin dentro i sogni.


L'autore


DANIEL SPECK, sceneggiatore di successo, docente e scrittore, è nato a Monaco di Baviera nel 1969. Ha studiato storia del cinema presso l'Università di Monaco e la Sapienza di Roma - città in cui ha vissuto per alcuni anni - e alla Scuola di cinema di Monaco. Per il suo lavoro di sceneggiatore ha ottenuto premi prestigiosi, come il Grimme-Preis, definito «l'Oscar della tv tedesca». Volevamo andare lontano è il suo primo romanzo, diventato subito un bestseller in Germania, dove è stato l'esordio più venduto nell'anno di uscita e ha svettato per oltre dodici mesi nella Top 10 di «Der Spiegel». È ora in corso di traduzione in altri Paesi europei, ed è già diventato una serie tv, girata in gran parte in Italia.




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