Avete presente quel gioco che quasi tutti noi facevamo da piccoli con le tessere del domino? Quello in cui mettevamo le tessere in piedi una vicina all'altra e poi finito il serpentone, toccando la prima venivano giù come fossero un' implacabile onda. Questo romanzo mi ha ricordato quella visione.... come dalla caduta della prima tessera, attraverso una leggera spinta, andava tutto a rotoli, senza la possibilità di arrestare il processo. Questo è un pò quello che succederà ai protagonisti di questa triste e ineluttabile storia, dove tutti saranno sopraffatti dai sensi di colpa e inconsapevoli vittime del crollo della pedina più importante.
Sto parlando del nuovo struggente romanzo della
GARZANTI
GARZANTI
LE BAMBINE CHE CERCAVANO CONCHIGLIE
di Hannah Richell
Traduzione di Enrica Budetta
Collana: Narrativa
Pagine: 420
Prezzo:
Rilegato con sovracopertina
Trama
Il mare in tempesta si infrange sulle coste frastagliate coste del Dorset. In alto, su una scogliera impervia, si erge una casa colonica con le mura imbiancate che brillano come un faro sotto la luce del sole. Clifftops.Il posto che una volta Dora chiamava casa.
Da dietro le ampie finestre le sembra ancora di sentire risuonare le risa di sua sorella Cassie, il rumore delle loro corse di bambine gioiose. Adesso la natura ha ripreso il sopravvento e l'edera avvolge le antiche mura della magione dei Tide, in un viluppo di silenzio, polvere e segreti. Dora è fuggita da tutto questo, schiacciata dal peso della colpa. Una colpa inafferrabile come il vento, ma che si è insinuata nelle fibre del suo essere in profondità. E non le fa dimenticare quella lunga e calda giornata d'estate di tanti anni prima. I giochi alla ricerca di conchiglie, i nascondigli tra le rocce e quella piccola, fatale distrazione che ha distrutto un'intera famiglia. Da allora Cassie non le vuole più parlare e le due sorelle si sono allontanate irrimediabilmente. La sabbia e il vento non sono riusciti a disperdere il dolore, che è rimasto sepolto, come un cuore pulsante. Ma oggi Dora non può più fuggire, il soffio di una nuova vita respira dentro di lei e per amore del suo bambino deve ritrovare i pezzi perduti della sua vita. Perché dietro il massiccio portone di legno di quercia di Clifftops ci sono due occhi pieni di accuse e segreti ad attenderla, gli occhi di una donna che dovrebbe amarla, ma che da sedici anni sembrano covare solo risentimento. Gli occhi di sua madre. Dora deve trovare il coraggio di affrontarli una volta per tutte, prima che il segreto che le ha spezzate le travolga definitivamente come un'onda troppo impetuosa.
Da dietro le ampie finestre le sembra ancora di sentire risuonare le risa di sua sorella Cassie, il rumore delle loro corse di bambine gioiose. Adesso la natura ha ripreso il sopravvento e l'edera avvolge le antiche mura della magione dei Tide, in un viluppo di silenzio, polvere e segreti. Dora è fuggita da tutto questo, schiacciata dal peso della colpa. Una colpa inafferrabile come il vento, ma che si è insinuata nelle fibre del suo essere in profondità. E non le fa dimenticare quella lunga e calda giornata d'estate di tanti anni prima. I giochi alla ricerca di conchiglie, i nascondigli tra le rocce e quella piccola, fatale distrazione che ha distrutto un'intera famiglia. Da allora Cassie non le vuole più parlare e le due sorelle si sono allontanate irrimediabilmente. La sabbia e il vento non sono riusciti a disperdere il dolore, che è rimasto sepolto, come un cuore pulsante. Ma oggi Dora non può più fuggire, il soffio di una nuova vita respira dentro di lei e per amore del suo bambino deve ritrovare i pezzi perduti della sua vita. Perché dietro il massiccio portone di legno di quercia di Clifftops ci sono due occhi pieni di accuse e segreti ad attenderla, gli occhi di una donna che dovrebbe amarla, ma che da sedici anni sembrano covare solo risentimento. Gli occhi di sua madre. Dora deve trovare il coraggio di affrontarli una volta per tutte, prima che il segreto che le ha spezzate le travolga definitivamente come un'onda troppo impetuosa.
Opinione
Opinione da madre o da semplice lettrice? Difficile scelta.... perchè durante la lettura di questo forte e commovente romanzo, più d'una volta mi sono ritrovata a pensare da quale punto di vista giudicare la pedina più importante di questo crudele "gioco", chi schiaccia meglio chi...
La famiglia, il punto di riferimento più importante per ciascuno di noi. La figura materna fulcro della famiglia, la "luce" che risplende davanti a noi come il faro durante le burrasche, lo scudo che ci protegge dai "pericoli", il saggio che dispensa consigli anche quando ci sembrano superflui. La persona di cui ci fidiamo ciecamente da quando vediamo la luce a quando la vita ci consente di averla al nostro fianco. Ma cosa succede se quel faro si spegne durante la tempesta, se quel saggio dispensa consigli ma in realtà ci sta usando come vittime sacrificali di un tragico gioco del destino? Si può vivere nella consapevolezza di avere usato i propri figli e i loro sensi di colpa per cercare di pulirsi la coscienza? Può una madre arrivare a tanto? Leggendo questo toccante romanzo vi chiederete come può una figura che dovrebbe dare la vita per i suoi figli, immolarli per negare i propri errori. Farli vivere nella convinzione di essere la causa della disgregazione della famiglia, quando in realtà la mela marcia è proprio quella che dovrebbe dare il buon esempio di intregrità e onestà.
Le sensazioni che ho provato durante la lettura sono state mutevoli ma sempre intense, sono passata dalla piacevole carezza del nascente amore e della creazione di una famiglia, al dolore e senso di rabbia e di impotenza davanti all'ineluttabilità degli eventi, che hanno investito i componenti di questa famiglia, in un pomeriggio d'estate, mandandola in mille pezzi..... scagliati lontani l'uno dall'altro.... troppo lontani per potersi toccare, capire e perdonare. Una madre, ma anche una donna, colta da una delle debolezze più subdole e pericolose.... l'amore per un altro uomo che in uno dei momenti più delicati della sua vita, l'ha fatta sentire attraente e importante.... a tal punto da mettere i propri figli in secondo piano. Un pomeriggio, per perdere tutto quello che di più importante e tangibile avesse.... i suoi stessi figli.... come si può sopravvivere nella consapevolezza di non poter più essere una famiglia, di essere la causa di tanto dolore, inflitto a chi più ami per un leggero capriccio....
Oggi sono una mamma e spesso mi capita di avere dei brutti pensieri, di pensare a cosa sarebbe la mia vita se per un errore perdessi uno dei miei figli.....non riuscirei a tacere per pulirmi la coscenza, ma sono consapevole che la mia vita come quella di chi mi sta accanto non sarebbe più la stessa. Un capriccio può trasformare la vita di chi amiamo in un inferno.... ma siamo esseri umani, nati per sbagliare perchè imperfetti e troppo impulsivi.
I sensi di colpa terranno i protagonisti della storia, sospesi in un limbo, vivendo una vita a metà, perchè incapaci di parlarsi, affrontarsi e perdonarsi. Ognuno vivrà il senso di vuoto e fallimento in maniera diversa, ma sempre molto intensa e autodistruttiva, fino a quando non capiranno che l'unico modo per accettare la verità e saper perdonare se stessi ma soprattutto chi amiamo, anche se ci ha tradito, pulendosi la coscenza con i nostri sensi di colpa.
E quando la vita andrà avanti, aprendo la porta alla nuova generazione, sarà anche il momento delle seconde possibilità per tutti, una nuova vita come collante per avvicinare e ricomporre i pezzi, per ricominciare a vivere e lasciare andare il ricordo di chi abbiamo amato ma non siamo riusciti a proteggere.
Intenso, commovente e "fonte" di tante domande..... più o meno personali, da mamma e da donna.
1/2
L'autrice
Hannah Richell, inglese, ha lavorato in editoria prima di trasferirsi in Australia. Qui ha lavorato in ambito cinematografico prima di diventare madre di due bambini e dedicarsi alla scrittura. Le bambine che cercavano conchiglie è il suo primo romanzo.
In questo suo primo romanzo ci sono molti dei suoi ricordi dell'infanzia, quando trascorreva le vacanze dai nonni nel Dorset. I ricordi di quei paesaggi e dei momenti trascorsi con la famiglia hanno ispirato l'ambientazione della storia.
A VanityFair.it è piaciuto così tanto il romanzo da dedicargli un bellissimo speciale con un regalo in esclusiva: LUOGHI DA ROMANZO, la guida ai luoghi di Le bambine che cercavano conchiglie per ispirare il tuo prossimo viaggio...
Su Wuz.it, Hannah Richell parla di come la maternità le ha cambiato la vita e come da quell'esperienza meravigliosa è nato in lei il bisogno di scrivere.
http://www.wuz.it/articolo-libri/7546/hannah-richell-maternita-intervista-scrittura.html
Sempre a questo link potrete scaricare un racconto inedito (Il salto) dell'autrice.
La GARZANTI sa come "coccolare" i suoi lettori.
6 commenti:
ho letto solo l'incipit di questo romano e mi è rimasta la voglia di continuare la lettura!
la tua bella e toccante recensione conferma le mia sensazioni e credo che sia uno di quei libri che leggerò... per forza! :)
son sempre alla ricerca di storie realistiche ed emozionanti. ciao :)
Ciao Angela, questo è uno di quei romanzi che dà vita a sentimenti contrastanti in una sola lettura, ci saranno momenti in cui ti sentirai giudice e momenti in cui sentirai di essere giudicata....
La Garzanti quando si parla di sensazioni forti è una garanzia...
come fu per LA LUCE SUGLI OCEANI.
Come sempre una recensione toccante... non c'è bisogno di aggiungere altre parole...
Grazie, e come sempre una lettrice affettuosa :-)) !!!
Bellissima recensione! :D Ho acquistato questo libro qualche mese fa in lingua originale ma non ho mai trovato il tempo necessario per leggerlo! Spero di riuscire a farlo presto! ;)
Un saluto!
PS: Anch'io ho un blog che parla di libri! :D Ti lascio il link:http://libri-ehr.blogspot.it/
Ciao. Se vi interessa vendo una copia nuova del libro a prezzo scontato. Visitate il mio negozio ebay!
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