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lunedì 20 gennaio 2020

RP IL RAGAZZO CHE DECISE DI SEGUIRE SUO PADRE AD AUSCHWITZ Jeremy Dronfield



Nella triste ricorrenza della Giornata della Memoria, il romanzo di Jeremy Dronfield interamente basato su fatti e testimonianze di sopravvissuti, tragicamente documentati fedelmente, è la devastante sintesi dell' immane tragedia dell'Olocausto, vista attraverso gli occhi di un padre e di un figlio miracolosamente scampati a sei anni di campi di concentramento tra Buchenwald, Auschwitz e Mauthausen: alle esecuzioni di massa, al lavoro massacrante, alle malattie, alla denutrizione, alla scientifica opera di disumanizzazione e sterminio compiuta dal Reich hitleriano in tutta l' Europa durante il secondo conflitto mondiale.


HarperCollins
IL RAGAZZO CHE DECISE 
DI SEGUIRE SUO PADRE AD AUSCHWITZ 
JEREMY DRONFIELD



Genere: storico biografico
Pagine: 493
Prezzo: € 20.00
ebook: € 9.99 
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La Trama
Vienna, ottobre 1939. Gustav Kleinmann, un tappezziere ebreo, e il quindicenne Fritz, suo figlio, vengono arrestati dalla Gestapo, caricati su un vagone merci e deportati a Buchenwald, in Germania. Picchiati, ridotti alla fame, costretti ai lavori forzati per costruire il campo stesso in cui sono tenuti prigionieri, riescono miracolosamente a sopravvivere alla brutalità nazista. Finché, tre anni dopo, Gustav non viene inserito nella lista dei prigionieri che saranno mandati ad Auschwitz. Per Fritz è uno shock senza precedenti. Da tempo circolano voci inquietanti su quel lager e sulle sue speciali camere a gas dove si possono uccidere centinaia di persone alla volta. Il trasferimento laggiù significa una cosa sola... Eppure l'idea di separarsi dal padre non lo sfiora neppure. I compagni di prigionia gli dicono di dimenticarsi di lui, se vuole vivere, ma Fritz si rifiuta di ascoltarli e insiste per accompagnarlo, pur sapendo che li aspettano altri anni di orrori e sofferenze, se possibile ancor più terribili. Ma a tenerli in vita, ancora una volta, saranno l'amore e un'incrollabile speranza nel futuro. Basato sul diario di Gustav - un diario segreto di cui nemmeno suo figlio era a conoscenza - e sulle testimonianze dirette di parenti, amici e altri sopravvissuti, "Il ragazzo che decise di seguire suo padre ad Auschwitz" non è soltanto la storia di un legame, quello tra padre e figlio, che si è rivelato più forte della macchina dell'odio che ha cercato di schiacciarli. È anche una testimonianza di coraggio e di resilienza, e un ritratto lucido e vivido del meglio e del peggio della natura umana.

Opinione di Charlotte 
MAI PIU'
La storia orripilante purtroppo è conosciuta e mai abbastanza esecrata .  Nessun atteggiamento revisionista potrà mettere in discussione quanto è accaduto e quanto male  sistematico e lucidamente folle è stato commesso:  basta andare a fare un giro su Wikipedia per imbattersi nei volti e nelle spregevoli azioni  dei macellai ( medici, sorveglianti, corpi speciali militari)  che sistematicamente hanno ucciso e umiliato senza pietà . Il ragazzo che decise di seguire suo padre ad Auschwitz racconta l' inimmaginabile, il progressivo sfacelo di corpi e anime, la disumanizzazione alla quale uomini di qualsiasi estrazione, nazionalità  religione, con particolare inconcepibile accanimento sugli ebrei ,  sono stati sottoposti  tra lavori forzati devastanti, perdita di cari e averi, sadismo oltre ogni limite: ma è anche una storia di istinto di sopravvivenza, di devozione reciproca tra padre e figlio,  di tentativi di resistere , di condividere quel barlume di compassione, solidarietà, civiltà con altri individui che nonostante tutto, incredibilmente, non è stato soffocato del tutto dall' orrore mostruoso. 
L' ansia, il terrore, le speranze affievolite giorno dopo giorno di chi ha sfidato la sorte e ogni tipo di vessazione, dalle leggi razziali prima, alla privazione della libertà e dignità poi, e ha lottato ora  dopo ora  per non essere ucciso o non vedere perire  chi amava  asservito ad  un mostro feroce e ripugnante,   sono tangibili in ogni singola frase del romanzo. Attraverso gli occhi di tutta la famiglia Kleinmann, alternando momenti di " tregua" a periodi catastrofici, da padre e figlio internati agli altri madre/moglie e fratelli/figli  che sono riusciti a rifugiarsi in altri paesi o sono stati uccisi con metodo ributtante, è tangibile e penoso l' incancrenirsi del dolore, del terrore,  dello smembramento e annientamento di popoli e congiunti in nome di un odio contro ogni logica e coscienza. 
Fortuna , resilienza e solidarietà hanno consentito  a Gustav e a Fritz di  sopravvivere a carissimo prezzo, e la loro è una delle testimonianze più agghiaccianti e tragicamente fedeli al vero che abbia letto sul tema dell' Olocausto.





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