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giovedì 4 marzo 2021

IL CIELO DI PIETRA #reviewparty N.K. Jemisin

Buongiorno Lettori!

Dopo diversi giorni di silenzio torno per parlarvi dell'ultimo capitolo della trilogia La terra spezzata di N.K. Jemisin. Il terzo capitolo di solito dovrebbe essere quello in cui si tirano le somme e si arriva a un epilogo col botto (o quasi), invece mi ritrovo con non poche domande e la fastidiosa sensazione che i granelli importanti mi siano scivolati attraverso le dita, come fa la sabbia.



OSCAR MONDADORI


REVIEW PARTY
IL CIELO DI PIETRA 
N.K. Jemisin 














IL ROMANZO 




#3 La terra spezzata
Titolo: Il cielo di pietra
Autore: N.K. Jemisin
Traduttore: Alba Mantovani
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Genere: Fantasy, distopico
Pagine: 438
Prezzo: 15,00   Ebook: 9,99
Trama: La Luna sta per sfiorare di nuovo l'Immoto. Se porterà la salvezza o la distruzione dell'umanità dipende da due donne. Essun ha ereditato il potere di Alabaster Diecianelli. Vuole usarlo per ritrovare la figlia Nassun e tentare di costruire un mondo migliore, dando una seconda occasione all'umanità. Ma aprire il Portale degli Obelischi non basta. Bisogna far tornare la Luna. Nassun ha sperimentato tutto il male possibile ed è giunta a una conclusione che sua madre non accetta: il mondo è troppo guasto per poterlo riparare. Meglio distruggerlo per sempre. Madre e figlia si ritroveranno l'una contro l'altra nell'ultima, decisiva lotta per la sopravvivenza o la fine dell'Immoto.



L'auttrice : N. K. Jemisin (Iowa City, Iowa, 1972) ha scritto otto romanzi e diverse raccolte di racconti, per i quali ha ricevuto molti premi. Tra questi, prima e unica scrittrice nella storia, tre Hugo come Miglior romanzo per tutti e tre i titoli della Trilogia "La Terra Spezzata" nel 2016, 2017 e 2018.



opinione di foschia75 

I racconti offrivano un messaggio di impossibile speranza e un'ipotesi irragionevole che i dottrinologi usavano per catturare l'attenzione di un pubblico irrequieto. "Un giorno, se la figlia di Terra ritornerà..." L'implicazione era che un giorno o l'altro Padre Terra potesse infine essere placato. Un giorno o l'altro le Stagioni sarebbero finite e nel mondo tutto sarebbe andato a posto. 


Avete presente quando da bambini si vuole trattenere la sabbia nel pugno? E questa lentamente sfugge tra le dita? Ecco questa è la sensazione che mi ha lasciato la trilogia de La terra spezzata. Un viaggio a più voci carico di messaggi molto attuali, come il nostro rapporto "malato" con la Terra, le disuguaglianze sociali, la nuova "rabbiosa" società fatta di custodi e popolazioni, dottrine e ribelli. In una serie dove il lettore non riesce mai a cavalcare la trama, ma ne viene risucchiato come in un fiume in piena, emergono sicuramente le scelte dell'autrice che hanno saputo conquistarmi: l'utilizzo della Geologia e di tutte le discipline ad essa legate e soprattutto il fattore Femminile che tutto permea nonostante la Terra sia declinata al maschile. Una trilogia dove le donne tengono le redini del proprio destino e di quello della loro gente, dove come moderne cariatidi, portano e sostengono il peso di un mondo che inesorabilmente è destinato a implodere senza il sacrificio estremo. Non è forse questa la natura stessa della donna? Ma soprattutto in questa serie emerge l'amore smisurato di una madre per i propri figli, di una donna che combatte contro i soprusi e la perdita, fino al gesto più grande di tutti. 
Insomma, qualche granello di sabbia tra le dita sono riuscita a trattenerlo, ovvero quei messaggi forti e chiari sulla deriva che l'umanità ha intrapreso, a scapito della sua stessa sopravvivenza. Lo stesso vasto lessico che l'autrice usa è una vera e propria mappa degli errori dell'umanità, dei disastri, delle sanguinose e lunghe guerre che hanno spezzato e continueranno e spezzare popoli ed etnie. Un punto ancora a favore del rapporto tra uomo e geosfera, tra etnie più sensibili ed empatiche verso Padre Terra e altre incapaci di creare e sentire quel legame che ci unisce tutti nella rete della Vita. Insomma se ho ancora qualche riserva sulla trama e la scelta di un viaggio lungo e soprattutto lento attraverso una Pangea spezzata, i messaggi lasciati tra le righe dall'autrice sono di quelli quanto mai attuali che ci invitano a fermarci e riflettere sulla brutta china presa e invertire assolutamente la rotta, sforzandoci di riattivare quell'antico legame con Gaia che risale alla nostra comparsa sul pianeta. 



1 commento:

  1. Sono d'accordo con te, le scelte di trama sembrano più un flusso di coscienza che qualcosa di programmato. Però è indubbio che la Jemisin sa come risvegliare gli animi, attraverso le tematiche che tratta

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