Nona e ultima tappa di quello bellissimo blog tour alla scoperta del nuovo appassionante romanzo distopico di Monica Lombardi. Primo capitolo di una serie assolutamente imperdibile!!!
Nelle precedenti tappe avete avuto modo di conoscere i personaggi, la Nuova e la Vecchia Era, lo Stardust. Oggi abbiamo la possibilità di conoscere qualcosa di più sull'origine di questa bellissima serie distopica, attraverso le parole della sua creatrice Monica Lombardi!
Emma Books e Monica Lombardi
BLOG TOUR STARDUST
Nona Tappa
Intervista con l'Autrice
Prima di sapere qualcosa di più sulla serie e sul primo romanzo, una breve presentazione del libro e le precedenti tappe del blog tour, per chi le avesse perse.
#1 Serie Stardust
Editore: Emma Books
Collana: Shadow
Genere: Distopico
Pagine: 306
Prezzo: 4,99
Trama
È una notte come tante, a Portland, Oregon, nella Vecchia Era. Tra le ombre dei parchi e le strade poco trafficate si muovono una bambina che cerca l’impossibile, un poliziotto che rischia la vita e un uomo che non sa che cosa fare della sua. Tre persone che non si conoscono, il cui destino si intreccia per non sciogliersi più. È notte anche a New London, nella Nuova Era. Allistar si trova in un luogo che non gli interessa, circondato da persone da cui si sente sempre più distante. Eppure è in una serata insignificante come quella che fa la scoperta che cambia il corso della sua vita. Un gioco che non è un gioco, una razza che sta cominciando a prepararsi alla guerra. Free è un uomo, un amico, un ideale. È ciò che spinge un gruppo di Phys e Mepow a lottare per riscattare un pianeta spaccato in due razze diverse ma complementari. È la speranza di un futuro di pace. Il primo libro di una serie imperdibile che vi trasporterà in un mondo nuovo eppure sempre uguale, che vi farà viaggiare nel tempo sulla scia dello Stardust, la polvere di stelle, a fianco di uomini e donne che non si danno per vinti, determinati a lottare oggi per vincere domani.
Per quei lettori che ancora non conoscessero questo galattico nuovo romanzo di Monica Lombardi, segnalo il prequel GRATUITO (imperdibile!)
Prequel di Free
Pagine 37
Prezzo: 0,00
(disponibile su Amazon)
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Trama
“Ho sempre difeso la libertà di un autore di viaggiare nello spazio, oltrepassando i confini del paese dove vive. Ho sempre visto tanti autori viaggiare nel tempo, all’indietro soprattutto. Ora vi invito a partire per un nuovo viaggio insieme a me, a scoprire un nuovo mondo: il mondo dei Raven e degli Hawk, un mondo che vive nel nostro presente ma che parte, per quanto strano possa sembrare, dal futuro. Il sipario si alza su questo nuovo mondo e una ragazza ci viene incontro per accoglierci. Per raccontarci la sua storia. La conoscerete bambina, una bambina davvero straordinaria. Lascio la parola a Dana, figlia di Rave. La miglior guida che potessimo sperare di avere.”
Consiglio a chi ancora non avesse iniziato il romanzo, di leggere il prequel perchè non solo rende già l'idea della potenzialità della serie, ma fa luce sull'inizio della storia, in modo davvero magistrale.
E ora le precedenti tappe per chi si trovasse qui per caso:
2a TAPPA: Emozioni fra le Pagine Recensione del prequel
3a TAPPA: Insaziabili letture Recensione in anteprima di FREE
4a TAPPA: Romanticamentefantasy Presentazione personaggi Vecchia Era
5a TAPPA: La biblioteca del libraio Lo Stardust
6a TAPPA: Storie di notti senza Luna Recensione di FREE e personaggi della Nuova e Vecchia Era.
7a TAPPA: La mia biblioteca romantica Recensione e Personaggi della Nuova Era
8a TAPPA: Voglio essere sommersa dai libri La geografia di Stardust
9a TAPPA: QUI!!!!
E adesso sono lieta di dare la parola
alla geniale creatrice di questa nuova serie!!!
Monica Lombardi
1. Quando e in quale circostanza è nata l’idea, il concetto, che ha poi dato vita a questa bellissima serie?
Ho guardato i vecchi file sul mio computer: la primissima versione di Free risale all’estate 2011. Era molto diversa da adesso, si scopriva da dove Free e Allistar venissero solo a metà libro, ma l’ossatura della storia e i personaggi erano quelli. Tutto è partito dall’idea di un viaggio nel tempo diverso dai soliti: non dal presente verso il passato o il futuro ma dal futuro al presente. Il punto di partenza, il punto di origine dei protagonisti di Stardust è infatti una società terrestre futura in cui gli esseri umani si sono evoluti in due modi diversi a seconda dell’ambiente dove hanno scelto di vivere, e la società risulta quindi nettamente divisa in due razze; anzi, è come se coesistessero due società parallele, che si sfiorano appena. Un uomo e una donna superano questa barriera, innamorandosi. Il viaggio nel passato non è né casuale né esplorativo bensì strategico, e qui mi fermo per non svelare troppo. Dal passato si vuole costruire un futuro migliore: ecco perché la tagline della serie è “Lottare oggi per vincere domani”.
2. Ho letto la serie del GD Team, sempre edita da Emma Books. In entrambe le serie il messaggio di famiglia e team operativo arrivano forti e chiari al lettore. In questo argomento centrale, c’è qualcosa di autobriografico?
Di autobiografico forse no. Voglio dire, ho una famiglia, ma né nel Team né in questa serie compare una famiglia tipo la mia. Il Team nasce come gruppo di lavoro, ma negli anni i legami sono diventati così forti che, ormai, se uno viene colpito vengono colpiti tutti. In Stardust abbiamo una coppia molto unita con un figlio, un figlio senza padre che gravita verso di loro, amici che si considerano fratelli, un padre che si trova da solo a crescere la sua bambina. E poi ci sono i Raven, che vivono e combattono insieme. Amo i legami forti, i personaggi leali pronti a qualunque cosa per proteggere chi amano, questo sì. L’amore, l’amicizia, la “fratellanza” biologica e per scelta sono importanti per me. Nella vita e nei romanzi.
3. Hai dato vita a una potente serie Distopica, che lascia al lettore dei messaggi forti e attuali, come l’annoso dilemma della realtà virtuale, che progredisce nel quotidiano in maniera impressionante e se vuoi incontrollata. Cosa pensi di questo fenomeno globale? Cosa hai voluto comunicare al lettore?
Più che voler comunicare qualcosa di specifico mi piace che le mie storie riflettano il mondo in cui viviamo. Quando le primissime automobili cominciarono a circolare, venivano viste come macchine infernali, la velocità faceva paura, era un concetto che sembrava andare “contro” l’uomo. Credo che la tecnologia sia inarrestabile. Faccio fatica a immaginarmi un personaggio che non possa tirare fuori dalla tasca un cellulare (o “comunicatore”, come si chiama nella Nuova Era), forse perché è una presenza tanto ingombrante nella nostra vita. La realtà virtuale è solo all’inizio ma non si fermerà, come non si sono fermate le automobili o i cellulari. Quando ho guardato al futuro della Nuova Era e ho pensato alla vita un po’ priva di emozioni che conducono i Mepow, quasi prigionieri nelle loro megalopoli, mi è venuto spontaneo pensare che sarebbero diventati dei grandi fan di questo tipo di evasione. Credo che per loro sia l’unico modo di rimanere sani, di sfuggire alla claustrofobia.
4. Puoi descrivere come è stato il rapporto con i personaggi durante la stesura? Ti seguo spesso, e mi piace moltissimo conoscere questo aspetto della scrittura, che nel tuo caso è fondamentale, considerato il numero di personaggi dei tuoi romanzi.
Nella vita reale siamo tutti diversi gli uni dagli altri, mi piace che anche nei romanzi sia così. Subisco il fascino dei miei personaggi, soprattutto quelli maschili, ma alcuni li controllo meglio di altri. C’è sempre la “variabile impazzita”, il personaggio che fa quel cavolo che gli pare: nel Team è Jet, in Stardust è Luke, il poliziotto che si trova invischiato nella lotta tra Hawk e Raven per un caso che finisce con l’assomigliare al destino. Cerco di ascoltare i personaggi, di capire che cosa vogliono dire nei dialoghi e, più in generale, dove vogliono andare nella storia. Mi piace vederli crescere, cambiare in base alle esperienze che fanno. C’è un solo modo in cui penso che un autore possa trattare i suoi personaggi: considerarli vivi. A me è sempre venuto spontaneo farlo ma devo confessare che fa un po’ male: esistono nella tua vita eppure non li vedrai mai. Sono un po’ come dei fantasmi, ecco. I miei romanzi sono ormai caratterizzati dalla presenza di tanti personaggi, come hai detto anche tu, tanto che parlate spesso di “romanzi corali”. Credo che sia perché amo le dinamiche e perché non me ne bastano solo una o due: amo mischiare dinamiche diverse e, da Scacco matto in poi, ho scoperto questo modus operandi “per intreccio” che mi calza a pennello.
5. Cosa ti ha spinto a scrivere un genere così diverso da quelli scritti finora? Cosa pensi del Distopico in Italia?
Le storie sono storie. Parto dall’idea, sempre, e se un’idea mi piace, mi stuzzica, se la sento mia, non le chiuderò mai la porta in faccia perché è di un genere diverso, perché costituisce un mix di generi che sfugge a ogni etichetta. Amo il mistero in tutte le sue forme, amo guardare i miei personaggi innamorarsi, amo gli eroi, di qualunque tipo, e i fenomeni al limite della realtà, nella twilight zone o anche oltre, mi stuzzicano e mi divertono. Alla fine sono questi gli ingredienti che possono finire nelle mie storie. Quando ho scritto la prima versione di Free, i primi titoli della nuova “ondata” di distopici stavano uscendo in America ma non ero neanche ancora consapevole che sarebbero stati definiti così. I primi e più celebri romanzi distopici, come Brave New World di Huxley o 1984 di Orwell, vennero scritti nella crisi pessimistica che seguì le due guerre mondiali. Nel secondo dopoguerra si delineava lo spettro della guerra fredda, con la minaccia nucleare. Anche noi abbiamo i nostri spettri, oggi, forse questa nuova narrativa distopica, più popolare e romantica, dà forma e allo stesso tempo esorcizza le nostre paure. Sentiamo racconti di società del futuro “sbagliate” ma troviamo sempre una soluzione, in queste storie. Credo che il messaggio non sia più di denuncia, com’era per Orwell, ma di speranza: abbiamo bisogno di pensare che sarà sempre possibile trovare una soluzione, qualunque cosa accada.
6. Il romanzo si articola su piani temporali differenti, cosa ha significato durante la stesura?
Ha significato far crescere la storia. Mi spiego meglio. A volte una storia ha davvero bisogno di tempo, di essere lasciata lì a sedimentare, per crescere nel modo giusto, nel modo migliore, per trovare tutto il suo respiro. Free è stato rimaneggiato due volte, ma questa seconda volta è stata una sorta di piccola grande rivoluzione. Avevo deciso di scrivere la storia di Nathan e Leyla, i genitori di Free, mi sembrava che sarebbe stata un’introduzione ideale per la serie. Mettendo piede nella Nuova Era durante L’inizio, raccontando del loro incontro e di Syrus, il padre di Allistar, ho scoperto molte cose su quel mondo. Ho scoperto, soprattutto, il suo enorme potenziale. Mi è venuta voglia di parlare di più della Nuova Era, rispetto a quanto avevo fatto nelle prime due versioni, e ho capito che l’intreccio tra i due piani temporali avrebbe arricchito moltissimo il romanzo. Così ho giocato con l’alternanza tra capitoli ambientati nel presente e nel futuro, nella Vecchia e nella Nuova Era, per tessere la trama. È un meccanismo che distingue Stardust dagli altri distopici e ne sono molto fiera.
7. Durante la lettura, si percepiscono particolari che potrebbero ricondurre a film e libri conosciuti, per esempio io ho fatto un collegamento con il film Ember per quanto riguarda il rifugio. Ma probabilmente i lettori troveranno delle analogie con altri film e libri. C’è una serie televisiva, qualche film cult che anche solo in modo marginale ti ha ispirato durante la stesura?
Parlavamo l’altro giorno degli echi, spesso inconsapevoli, tra le storie. Da quando è nato Free, ho scoperto risonanze con altri romanzi. In questi anni ogni tanto mi capitava di leggere qualcosa e di pensare “oh, cavolo, questo c’è anche in Free”. Del resto, noi autori lavoriamo di fantasia sulla base di sollecitazioni che sono perlopiù comuni. Ma se devo pensare a un’analogia tra gli eroi di Stardust e dei personaggi esistenti (più cinematografici che dei fumetti, nel mio caso), allora direi gli X-Men. Per il concetto di mutazione, per i poteri che hanno e per il loro dividersi in due schieramenti che vengono dallo stesso ceppo. New Earth e i Raven sono un po’ i mutanti capitanati dal professor Xavier, che credono nella possibilità di una pace, gli Hawk potrebbero essere il gruppo che si raccoglie attorno a Magneto, che crede solo nella sopraffazione. Sarebbe sbagliato dire che mi sono ispirata a loro in modo diretto, ma senz’altro il loro mondo e il suo fascino (l’ho scritto, sopra, che amo gli eroi di ogni tipo ;) ) ha creato in me suggestioni che hanno lavorato in sottofondo.
8. Ora dimmi il titolo un libro che hai amato da ragazzina, e che rileggeresti oggi, trovandolo attuale.
Ragazzina quanto? Se parliamo della fine elementari/inizio medie, potrei rileggere Il corsaro nero e i suoi seguiti. Se parliamo delle superiori, un titolo che ricordo benissimo e rileggerei volentieri è Città femmina di Paul Wellman, la storia di Teodora, moglie di Giustiniano. Allora mi era piaciuto davvero tanto.
9. Se potessi utilizzare lo Stardust che Era sceglieresti?
Ci sono due momenti del passato che mi piacerebbe un sacco visitare: la Londra elisabettiana, dove si muoveva quel genio intramontabile che è William Shakespeare, e l'Europa della seconda guerra mondiale, non per la distruzione ma per assistere allo sforzo congiunto, militare e non, che ha fermato Hitler.
Per quanto riguarda il futuro, non è facile immaginarlo. Ma visto che in questa serie ci ho provato, sfrutto quello che ho fatto: vorrei poter andare nella Nuova Era per capire che cosa stanno tramando, aiutare chi sapete voi a non farsi catturare nella loro rete di bugie.
10. E infine, puoi regalarci una chicca sul prossimo episodio?
Senza fare spoiler? (Perché con i miei libri, è vietatissimo farne) Potrei dirvi che Free non molla. La donna che si è insinuata nel suo cuore gli darà filo da torcere ma… credo che le probabilità che vinca tutte le sue resistenze siano molto alte davvero. Un’altra? Aster. Anche con lei ne vedremo delle belle.
Mi vengono in mente altre domande, magari le terrò per una futura intervista!!!
Ringrazio di cuore Monica, per avermi reso parte di questo blogtour, ma soprattutto per aver scritto un romanzo che mi ha tenuto incollata alle pagine con passione e smodata curiosità!
Una serie che consiglio vivamente a chi segue il genere Distopico, ma anche a chi piace il romanzo corale e dall'intreccio originale!!!
Un ultimo ringraziamento va a Emma Books, per questa nuova possibilità che ci ha dato, di leggere Monica Lombardi e a Valeria per il suo impeccabile e sempre celere lavoro!
E' stato un piacere rispondere alle tue domande, Foschia, e seguire il tuo entusiasmo durante la lettura mi ha reso davvero felice :)
RispondiEliminaGrazie di tutto e, se ti vengono in mente altre domande, sono qui!
Un abbraccio e a presto
Monica
Ahahahaha, le altre domande verranno inevitabilmente avvicinandomi all'epilogo di Free (povera me, non voglio uscirne!), ma le tengo per la prox intervista, magari in vista del secondo!!! Che non tarderà.... VERO?????
RispondiEliminaGrazie a te di cuore, per essere sempre presente e vicina ai tuoi lettori... e a quelli che presto lo diventeranno.
Non ho ancora una tempistica da darvi. In questo momento sono al lavoro sul "libro di GD", va bene lo stesso?
RispondiEliminaMa non vedo l'ora anch'io di tornare nel mondo di Stardust :)