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venerdì 15 gennaio 2021

LA CASA DEL MALE #review party Annalisa Strada e Gianluigi Spini

Ma forse, prima, nella loro vita, di emozioni vere non ce ne erano state. In fondo, il prima era tutto immerso nell'infanzia, che non risparmia niente ma non ha esperienza e questo le consente di smussare gli spigoli di una realtà troppo aspra. 

Buongiorno lettori! Oggi abbiamo il piacere di ospitare la prima parte del #reviewparty dedicato al nuovo libro di Annalisa Strada e Gianluigi Spini. Una storia di amicizia, tradimenti e soprusi che cambieranno nel profondo gli animi dei protagonisti.



REVIEW PARTY 




IL ROMANZO


Titolo:  La casa del male
Autori:  Annalisa Strada e Gianluigi Spini
Editore: DeA Planeta
Genere: Narrativa storica per ragazzi
Pagine:  192
Prezzo: 13,90     Ebook:  6,99
Trama:  Arturo ha quindici anni e un pensiero fisso in testa: dichiararsi a Liliana, la ragazza della porta accanto. Col pensiero di Liliana, Arturo non fa quasi più caso all'atmosfera cupa che si respira nelle vie di Milano. Del resto, è abituato alla guerra, agli aerei che sganciano i loro carichi mortali, alle cattive notizie dal fronte e alle estenuanti file per un tozzo di pane da dividere con la mamma e la sorella. Per Arturo questa è la normalità, e tenere un basso profilo è l'unico modo che ha per sopravvivere, a dispetto di quel che pensano i suoi amici: il ribelle Luciano, invischiato in ambienti antifascisti, e lo sprezzante Vittorio, camerata convinto. Arturo guarda Liliana e non vede nient'altro. Non vede la morte, non vede le torture, non vede la Villa Triste. Una casa in cui coloro che entrano difficilmente possono raccontarlo. Nella Milano di Arturo e Liliana, a volte, basta una parola, o un pensiero pronunciato ad alta voce per finire inghiottiti dalla casa, e lì, nemmeno tutto il coraggio del mondo può salvarti. Ma a quindici anni non ci si arrende, si è pronti a giocare la partita, anche se in palio c'è una vita. Con questo romanzo, Annalisa Strada e Gianluigi Spini portano alla luce uno degli episodi più crudi e terribili della Seconda guerra mondiale. Arturo e Liliana non sono realmente esistiti, ma i loro nomi racchiudono la storia di migliaia di giovani che, come loro, hanno vissuto l'orrore delle Ville Tristi sorte sul territorio italiano durante il conflitto. “Villa Triste” era una canzone d'amore un po' strappalacrime che ebbe un grande successo all'inizio degli anni '40. Poi arrivarono i mesi drammatici dell'occupazione nazista e quel nome ― certe volte le parole seguono percorsi inaspettati ― passò a indicare quei centri di tortura gestiti dai fascisti dove, per far confessare i partigiani arrestati, si consumarono con ferocia atrocità e torture di ogni genere. Una pagina poco nota e quasi dimenticata della nostra storia recente. Età di lettura: da 12 anni.

opinione di foschia75

Un romanzo al quale mi sono avvicinata con velato timore perché la trama non anticipa una storia allegra ma un particolare della guerra che in molti non conoscono o hanno dimenticato col tempo; l'esistenza di Ville dalla doppia valenza che sotto la patina di cene e feste nascondevano torture contro i partigiani o i presunti simpatizzanti di questi. Questo romanzo racconta le vicende di quattro adolescenti che in un primo momento vivevano vicini di casa e tra i quali si era formato un legame di amicizia o alcuni di loro lo credevano. Arturo, Liliana, Luciano e Vittorio sono quattro ragazzi tra l' adolescenza e la maggiore età, si conoscono da tempo ma ultimamente le loro strade sembrano incrociarsi sempre meno e con esse le loro idee della guerra e degli ideali personali. Mentre Vittorio e Luciano dimostrano di avere le idee piuttosto chiare da quale parte stare, Arturo vive sullo spartiacque tra l'infanzia e i primi sussurri dell'adolescenza. Proprio questa sua ingenua e genuina visione della vita lo porterà a soffrire più di tutti perché ancora non consapevole del valore della fiducia e dell'amicizia, soprattutto in uno dei momenti più bui della nostra Storia. Arturo sarà vittima di un banale malinteso che ora dopo ora si ingrandirà a dismisura cambiandolo per sempre. Una storia che ho trovato attuale nei rapporti tra adolescenti, nel costruire e rispettare un rapporto di amicizia e fiducia che può rischiare di essere rovinato per sempre da un messaggio mal interpretato. Ho apprezzato molto la scelta degli autori di soppesare l'intensità di una storia molto cruda che scritta così invita il giovane lettore a fare diverse riflessioni, sull'amore acerbo, sulla fiducia e sul senso di giustizia. Una storia intensa e a tratti commovente che ci restituisce un giovane protagonista ingenuo prima, disincantato poi. 


Gli Autori

Annalisa Strada scrive libri per bambini e ragazzi. Insegna lettere in una scuola secondaria di primo grado e da prima di scoprire quanto le piacesse insegnare ha scoperto quanto strepitosamente le piacesse inventare storie. Ha pubblicato oltre ottanta titoli, molti dei quali tradotti all’estero, e ha vinto alcuni premi: il Gigante delle Langhe (2010), il Premio Arpino (2011, 2012), il Premio Selezione Bancarellino (2017) e il Premio Cento (2017).

Gianluigi Spini è uno scrittore e autore per il cinema e il teatro. Con Annalisa Strada ha scritto molti romanzi per ragazzi di genere storico, come Il rogo di Stazzema, La resistenza dei fratelli Cervi e I ragazzi di Villa Emma.



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