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mercoledì 6 giugno 2018

LE VOCI DELLE BETULLE Eloisa Donadelli Recensione

Capì che le era sempre mancato il coraggio di affrontare i dolori. Ci arrivava vicino, li vedeva nitidamente e si ritirava sempre un passo prima del traguardo. 
Che codarda del cuore!
Capì che, se non si gioca, non c'é vittoria, perché la felicità sta oltre quel traguardo e lei si era sempre rifiutata di viverla. 
La forza non è chiudersi in se stessi. La forza è lasciar fluire le energie. 


Le voci delle betulle mi ha chiamato, e dopo averlo letto ho capito perché: Resilienza, una parola che racchiude tutta la forza evolutiva e guerriera delle donne, quel barlume di auto salvamento che permette di rialzarsi dopo una rovinosa caduta emotiva. Come racconta l'autrice, le donne sono come le Betulle, alberi leggeri con radici profonde, poggiate su prati ostili e silenziosi. Si piegano flessuose e imperturbabili nell'accettare qualunque vento le scuota. 




Sperling & Kupfer


Raccogli le munizioni bimba guerriera.
Il dolore è il privilegio di essere noi stessi. 


LE VOCI DELLE BETULLE
Eloisa Donadelli

Collana:
Genene: Narrativa
Pagine:  292
Prezzo: 16,90
Ebook: 2,99 (solo il 5 Giugno)



Trama 

Bernadette Laudis vive da sempre con un peso inspiegabile sul cuore, un senso di vuoto che le fa mancare l'aria all'improvviso nonostante l'abbraccio caldo della famiglia, e che cerca di colmare con il suono del suo violoncello. Finché, un giorno, un oggetto stonato rinvenuto sul pavimento di casa rivela una verità affilata, che squarcia il velo di purezza di cui credeva ammantata la sua vita. E il dolore la getta in un crepaccio senza appigli, di quelli che si insidiano nei ghiacciai delle Alpi che fanno da contorno al paesino di Cimacase, dove lei da Milano si è trasferita per amore. Una notte, in cerca di ossigeno fresco, Bernadette si addentra nei boschi e scopre una radura protetta da un recinto di betulle. Lì, in una casa di sasso, vive Giosuè, un pastore solitario, un uomo anziano che si è fatto eremita per proteggere i ricordi. In paese lo chiamano «il re delle betulle»: dicono che i suoi consigli siano un balsamo per le ferite dell'anima; dicono che sappia leggerti dentro, ma che non tutti riescano a trovarlo. Parla poco, ma conosce la saggezza degli alberi e sa ascoltare. Anche la voce del silenzio. Grazie a quell'incontro, Bernadette inizierà a sciogliere i nodi del cuore. Grazie al bosco di betulle, troverà la chiave per spalancare una porta sul suo passato, sulla storia della sua famiglia e sul mistero delle sue origini. Liberandosi così da quell'antico peso sull'anima e ritrovando la strada di casa. Perché ci sono destini che solo gli alberi sono in grado di preservare.


opinione di foschia75

Questo romanzo mi ha colpito nel profondo, 
ma ho ritenuto opportuno farne un'analisi impersonale.

Non ho ancora capito come faccia un libro a chiamarmi, quale canto intoni per invitarmi, ma quando lo fa è magia, perché la maggior parte delle volte quella storia apre qualche cassetto dei ricordi.
Le voci delle Betulle è un romanzo profondo e struggente che racconta donne di diverse generazioni, intrappolate nelle loro mancanze. Attraverso le emozioni della protagonista, riusciamo a percepire quel vuoto emotivo che toglie l'aria nei momenti più difficili, quando anche il carattere più forte depone le armi per farsi scuotere dal senso di sconfitta.
Bernadette sta affrontando un momento molto delicato della sua vita, si trova in precario equilibrio tra la donna guerriera e la moglie disincantata che non riesce a decidere che direzione prendere. Saranno gli eventi a indicarle la via, perchè il richiamo delle sue origini sarà inspiegabilmente forte e irresistibile. Il bosco la chiama e lei non riesce a capirne il motivo. C'è un luogo struggente che nonostante l'inquietudine la fa sentire quasi a casa, la radura dove comincia a rifugiarsi quando sopraggiunge l'attacco di panico.
Lì, nel silenzio che lascia spazio al canto del vento tra le foglie, conosce un uomo anziano che sembra guardare dentro le persone e percepire le loro vibrazioni stonate. Bernadette tornerà tra le betulle ogni volta che ne sentirà la necessità, riuscendo a rimettere al suo posto ogni tessera del puzzle in cui la sua vita si è frammentata.
Priva di punti di riferimento, e delusa dal corso che ha preso il suo presente, è consapevole di essere l'unica artefice della propria situazione, perchè non ha mai avuto il coraggio di affrontare i problemi di petto, lasciando che fosse il tempo ad aggiustare le cose. Sarà ascoltando le betulle e conoscendo i lati insondabili del carattere del vecchio della motagna che Bernadette farà chiarezza non solo nel suo presente, ma anche in quel passato che non ha mai veramente sentito suo.
Le voci delle Betulle ci ricorda l'importanza delle famiglia, degli affetti che vivono attraverso il ricordo, della forza interiore che muove ognuno di noi, quell'innato istinto a rialzarci quando la vita ci fa lo sgambetto.

Un romanzo sulla forza delle donne, su come nonostante tutto, troviamo la nostra direzione, magari piegate dai venti impetuosi della vita, ma ben ancorate grazie alle nostre radici.

Il suo passato. Le sue radici. Fu un momento necessario, in cui poté guardare al futuro senza paure, perchè certi legami, pur non conoscendo i propri geni, ritrovano sempre la strada di casa. 




L'autrice

Eloisa Donadelli, nata a Morbegno nel 1975, ha vissuto un anno negli Stati Uniti, dove si è diplomata alla Lincoln High School di Sioux Falls. Laureata in lingue e letterature straniere all’Università Statale di Milano, ha collaborato con il quotidiano La Provincia di Sondrio, per poi dedicarsi all’insegnamento, professione che svolge tuttora in un liceo linguistico. La passione per la montagna è un retaggio di famiglia.

Dopo aver scritto un libro per ragazzi (Agostino Pizzoccheri e la biomagia, Edizioni Il Ciliegio), esordisce ora nella narrativa con Le voci delle betulle. Scrive di notte, quando i suoi bambini dormono.


L'autrice ha voluto lasciare un dolce messaggio ai lettori!


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