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lunedì 28 maggio 2018

ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO Gail Honeyman Recensione

La Glasgow odierna fa da scenario ad un romanzo dalla spiccata tendenza uplifting , atta  ad infondere buonumore e fiducia nel lettore. Eleanor Oliphant sta benissimo ha già conquistato il pubblico in molti paesi , e presto diventerà un film incentrato su una figura pura, indifesa e in balia di se stessa:  esemplificativa  dell’ importanza del contatto umano,  e di quel bisogno di cura e di amore verso se stessi e verso gli altri che alberga in ognuno di noi.

Garzanti Libri
ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO
GAIL HONEYMAN


Collana:Narratori moderni
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 344
Prezzo: 17.90
ebook: € 9.99
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La Trama 
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.



Opinione di Charlotte
Divertente drammtatica, commovente: è Eleanor Oliphant, una donna di trent’ anni che posa sulla realtà che la circonda uno sguardo disarmante, sincero e privo di filtri. Un po’ Forrest Gump in gonnella nel suo anallizzare con logico candore dal rerogusto graffiante atteggiamenti e costumi sociali diffusi e talora poco edificanti , un po’ emblema delle insicurezze che si annidano  in misura diversa in ogni individuo , Eleanor non sa cosa sia l’empatia, è metodica ,  incredibilmente sola e ignorata quando non derisa da colleghi e concittadini  . La sua mancanza di malizia e le sue fragilità l’ hanno portata ad un isolamento emozionale, in un limbo costruito su di un presente monotono dalle abitudini ossessive e immutabili, che se da un lato la protegge da un passato tragico e violento, dall’ altro la rende diversa e incompresa agli occhi delle persone in cui incappa quotidianamente .
Mentre si addentra in questo schema comportamentale e (a)sociale ,  il lettore recupera schegge di vita di Eleanor , ottenendo un quadro completo dei suoi drammi atto a comprenderne e  giustificare azioni e reazioni: quella che inizialmente sembra una successione di sequenze argute e stravaganti si tramuta ben presto in una storia di solitudine e di rinascita in nome di altruismo ed amicizia. Basta una piccola sollecitazione, infatti, per suggestionare la protagonista  ed incoraggiarla a uscire dal  sistema che si è autoimposta, ponendosi nuovi obiettivi . In una lenta progressione che vede una donna un po' naïf un po' consapevole  liberarsi del proprio guscio di anaffettività e disperazione latente, accrescendo l' interazione con gli altri giorno dopo giorno, affacciandosi su un  mondo in cui la tenerezza e il conforto sono l’ altra faccia della superficialità , Eleanor  impara il piacere della reciprocità soccorrendo  e facendosi aiutare , parlando e ascoltando, dando e ricevendo attenzioni.
Sebbene sia stata vittima , ella non cerca mai la compassione del lettore, e pian piano familiarizza con lui fino a creare una muta  complicità , ottenendo quel saldo legame empatico  che costituisce la chiave per aumentare  l’ autostima e per saper apprezzare la vita con le sue   gioie e nonostante i dolori. 
Spesso i sogni di Eleanor sono chimere:  quel che invece è vero,  salvifico, non illusorio,  è il ruolo dell’ amico paziente che sa capire, sostenere, sopportare asprezze e smussare spigoli   .Un messaggio positivo, confortante, veicolato da un libro accattivante e scorrevole nella forma, eppure lento e meditato nella fruizione, per un'  interiorizzazione profonda e propositiva: dopotutto, se ce la fa Eleanor a uscire dal microcosmo  claustrofobico  in cui continua ad imbattersi in se stessa e nelle proprie insicurezze,  ce la può fare ognuno di noi.



L' Autrice



Gail Honeyman si è laureata alle università di Glasgow e Oxford. Eleanor Oliphant è Completely Fine è stato candidato  al Lucy Cavendish Fiction Prize come work in progres,s ed è il romanzo d'esordio della Honeyman. L’ autrice vive a Glasgow, in Scozia.

2 commenti:

  1. Bella recensione, questo libro sembra stupendo!Lo leggerò sicuramente ^^

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  2. @Juliette, hai ragione: pendavo di avere a che fare con un romanzo prettamente divertente, in realtà molte sfaccettature del personaggio di Eleanor lo rendono profondo e.. istruttivo :-) Buona lettura!

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