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martedì 13 febbraio 2018

LE ASSAGGIATRICI Rosella Postorino

Cover: la leggerezza della farfalla che filtra lo sfondo permettendo comunque di intravederlo,  lo sguardo rivolto all' osservatore quasi ostentatamente,  tanto a sfidarlo a conoscere   segrete pulsioni quanto a tacergliele .
Quelle che vengono raccontate ne Le assaggiatrici sono vicende amare, che hanno fatto parte della normalità di tante, troppe persone, e che vengono presentate da Rosella Postorino senza pomposità o distanza storica: la costante del romanzo infatti è la straordinaria empatia , alla quale fa da contraltare in modo altrettanto incisivo  l' assenza di essa.

Feltrinelli 
LE ASSAGGIATRICI 
ROSELLA POSTORINO
Collana: i Narratori
Genere: Narrativa storica
Pagine: 285
Prezzo: € 17.00
ebook : € 9.99 
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La Sinossi 
La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

Opinione di Charlotte
Rosa, un marito al fronte, un destino precario, la perdita sua compagna costante: di persone care, di riferimenti,  di amor proprio,   nel passaggio frequente e repentino  tra terrore latente e sviluppo di legami ora fraterni ora   morbosi.  Le assaggiatrici è un romanzo molto affascinante, intriso di contrasti e di contraddizioni  , che racconta un periodo storico di delirio e ossessione collettivi   dal punto di vista di persone comuni  lasciate a se stesse e abusate dalla guerra e dalla dittatura: vedove bianche, madri incapaci di sfamare i figli, soldati partiti al fronte in virtù di ideali ben presto  demoliti. Ingannati e ingannatori, prevaricati e prevaricatori, vittime e carnefici:  da un lato i lupi, forti  del potere che  il Reich conferisce loro, a  decidere della vita, della morte, delle sofferenze altrui. Dall' altro i più deboli, pecore guidate da un pastore squilibrato, suggestionate dalla propaganda, impaurite,  sfruttate e vessate dalle SS a concorrere a realizzare il disegno  onnipotente di Hitler. Eppure, forse perfino nell' individuo  più gretto albergano granelli di rimorso e di umanità.  Eppure, anche la persona  vessata , umiliata, privata del  libero arbitrio, può cercare delle fugaci consolatorie evasioni : spesso  vergognandosi di se stessa per questo, talora compiendo azioni meschine,  affrontando comunque la quotidianità   pur consapevole che ogni giorno vissuto potrebbe essere l' ultimo, e che a scegliere del suo destino sarà comunque  qualcun altro.
Le assaggiatrici sfodera una serie di personaggi di quelli che mandano in cortocircuito emozionale, tante sono le sequenze narrative che portano il lettore  a variare il proprio metro di giudizio, a confondere  le percezioni e gli  stati d' animo,  a mutare opinione,  elargendo tanto  compassione quanto   livore nei confronti ora dell' uno ora dell' altro protagonista della storia .
L' assaggiatrice è sola, affamata  dalla guerra sia fisicamente sia nell' animo: ella  affronta costantemente la dicotomia   cibo -veleno / voluttà - paura , cercando di condurre   una vita " normale" tra le mura del quartier generale di Hitler, sotto lo sguardo canzonatorio e glaciale delle sue guardie più fidate . Dieci donne vengono scelte come vittime sacrificali, e si ritrovano  a condividere sia  l' appagamento di un bisogno primario - nutrirsi- , sia l' angoscia di essere sospese tra vita e morte. Ognuna  è sola     in mezzo alle altre,    specchio  riflesso di dolori e  bisogni altrui: a   rischiare per sentirsi viva, a desiderare di fuggire anche solo per poco dal tormento,  spesso compiendo  scelte  dalle quali scaturiscono biasimo e disistima di sè .Una complicità tra destini, che sovente  anziché  creare alleanze erge muri cementati dalla  disperazione, enfatizzata dall' ironia   amara, dall'  inquietante normalità che stride con condizioni di vita anomale e denigratorie.  Il punto di partenza della storia è la vicenda della narratrice del romanzo, che filtra gli accadimenti attraverso il suo vissuto, spesso affastellando infanzia e maturità, ricordi gioiosi e disincanto, a  perdere inesorabilmente   innocenza e fiducia lungo la strada della sua esistenza.  Lo stile di Rosella Postorino è  asciutto,scarno, talora quasi sbrigativo: a suggerire come   il soffermarsi più del dovuto su un particolare possa inasprire il senso di colpa e il dolore. Per trasmettere emozioni , all' autrice è  sufficiente  sottintendere le contraddittorie e istintive pulsioni soverchianti,   in grado di annientare anche il legame più solido e la convinzione più radicata: in quest' ottica spesso anziché  riportare alla mente  eventi cristallizzati nel tempo, la maggior parte dei quali  purtroppo tristemente noti, ricorrono odori e sapori più o meno piacevoli o sgradevoli, a ricordare che qualcuno li ha vissuti sulla propria pelle, sperimentando la lussuria, il rischio, il disgusto, l' annientamento emotivo.
Tra invasati e detrattori di un uomo e del suo  folle e lucido piano di distruzione e morte, Rosella Postorino pone al centro le famiglie devastate , gli amori corrosi. Il prezzo è stato altissimo: quanto è stato  amputato, e cosa è sopravvissuto a tutto questo?  

L'  Autrice 

Nata a Reggio Calabria nel 1978, vive e lavora a Roma
Cresciuta in Liguria, a San Lorenzo al Mare, si è trasferita a Roma nel 2002 e ha esordito nella narrativa nel 2004 con il racconto In una capsula all'interno dell'antologia Ragazze che dovresti conoscere.
Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo La stanza di sopra vincitore del Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice nella sezione Opera Prima, del Premio Città di Santa Marinella e tra i 13 finalisti del Premio Strega.
Collaboratrice del quotidiano La Repubblica e del mensile Rolling Stone, ha in seguito pubblicato altri 3 romanzi (di cui uno, Il corpo docile, vincitore del Premio Penne-Mosca 2013), un saggio, la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro all'interno di Working for paradise e ha curato alcune opere della scrittrice Marguerite Duras.





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