A CIASCUNO IL SUO SVAGO
Il libro
CINQUANTA SFUMATURE DI NERO
(Fifty Shades #2)
E.L. JAMES
Genere: Romance erotico
Pagine: 594
Prezzo: € 12.00 ebook: € 6.99
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La nuova versione contiene degli extra riguardanti la realizzazione del film
e un breve racconto secondo il POV di Mr Grey
Il film
Charlotte
Sfumature sì, sfumature no..
Sembra che in questi
giorni al cinema e in libreria non sia uscito altro! Al livore un po’ eccessivo
di persone che mi hanno aggredita con un “ Sei
andata a vederlo? Da te non me lo sarei mai aspettata” , si è affiancata l’
adorazione di altre lettrici e spettatrici , che il primo miliardario dagli appetiti incontenibili
( un bello e dannato che ormai fa la figura dell’ educando , di fronte a tanto dark imperversante ) non lo hanno mai
scordato, e che per vederlo sul grande schermo, somigliante o no al personaggio
di loro fantasia, si sono accaparrate i biglietti in prevendita con largo anticipo sull’ uscita
del film.
Credo che fra i miei millemila difetti, non sia annoverato
lo snobismo. Sono fra quelle persone che prediligono la cucina biologica e l’
ingrediente di qualità, ma a volte si trovano a sbavare come un labrador di fronte a un Wrap Burger con patatine unte e speziate;
per lo stesso motivo mi abbono ai cineforum d’ essai ma rido a crepapelle di fronte
al cinepanettone di turno, oppure leggo un classico della Narrativa e poi sento
l’ esigenza di avvicinarmi a un libro leggerissimo per tematiche e stile.
Ed è per questo che la mia opinione è : ben vengano le operazioni
commerciali, ben vengano le sfumature! Che sollevano il morale di chi lo permette loro, che portano al cinema o in libreria
persone che non avrebbero mai letto un libro, e guardano i film
sporadicamente; e che anche se sfavillano per effetti speciali e confezioni
glamour, non traggono in inganno coloro che amano Wim Wenders o i romanzi di Murakami. Che piacciono a moltissimi, insomma, senza dover per forza piacere a tutti e senza dover eccellere in qualità e messaggio.
Che il romanzo della James sia un fenomeno di costume ma non un capolavoro della letteratura , credo ormai l’
argomento sia stato sviscerato e chiarito da qualsiasi blog, rivista,
trasmissione televisiva. Che Christian Grey abbia avuto il merito di sdoganare il
romance erotico, di renderlo a portata di tutte le donne , di farle parlare con più libertà dei loro desideri tra le lenzuola , credo sia altresì innegabile.
Inoltre, la "costola BSDM porno soft" del romance che è
derivata dal successo ottenuto dalla James, ha portato allo sviluppo autonomo del
rosa in mille varianti: agevolando per contrasto la diffusione del delizioso “rosa che non ti aspetti”, caratterizzato da meno paletti, più ironia, più similitudini
con noi donne italiane rispetto a quello d' oltreoceano.
Per quanto mi riguarda, mascherina o non mascherina ( carinissima) , doppiaggio
o traduzione azzeccati o meno, al di là della valutazione percentuale di porzioni
scoperte di corpi ora maschili ora femminili, avere nella libreria un’ edizione
speciale delle "50s" con contenuti inediti riguardanti le riprese
del film non è cosa che mi dispiaccia . E ho gradito anche il film, blockbuster godibilissimo soprattutto da chi ha letto il libro: credo anche
che i due attori principali ( soprattutto Dakota Johnson ) siano riusciti a dare un minimo di tridimensionalità a personaggi sulla
carta inconsistenti.
E che le spettatrici ( me compresa) abbiano riletto velocemente Il Tomo, che siano andate al cinema in gruppo per voyeurismo, per compiere un piacevole e liberatorio
esercizio di memoria, per rimirare il corpo plastico del bel Dornan..cosa avrà mai portato
via al Grande Cinema ? Eravamo in compagnia, senza pensieri: e per un paio d’
ore abbiamo scherzato, schernito, ammirato lo skyline di Seattle, il ballo in maschera, i “ cuori e fiori”, un po' sognando e un po' ridendo . Questi momenti di leggerezza non sono scontati, o inutili: e sicuramente non vedo in essi nulla di
sbagliato, sciocco, sminuente per me o per chi, a guardare il film e a leggere il libro, si è divertito.
Sybil
È la verità, a distanza di tanti anni ancora E.L. James riesce a far parlare di sé, sempre con lo stesso ardore, tra critiche, sarcasmo, smorfie e venerazione, in bilico tra disprezzo e approvazione. Che sia il film o il libro non importa, è l’universo che ruota intorno al tanto discusso Mr. Grey a far vorticare le acque, a far increspare le onde, perdendo di vista l’unico dettaglio davvero significativo ovvero che, nel bene e nel male, negli anni è riuscito a creare una linea di scontro, di discussione, di confronto, ha spinto persone che non amano la lettura ad entrare in libreria, ha permesso ai lettori più accaniti di ampliare i propri orizzonti letterari (al momento dell’uscita del primo romanzo della serie ancora il genere non era entrato nella sfera commerciale della letteratura, era principalmente destinato ad alcune categorie di lettori), in poche parole è riuscito ad alzare un bel polverone. I gusti restano però sempre gusti, soprattutto per quanto riguarda i libri (e film) ed è quindi normale che non tutti si trovino d’accordo, soprattutto quando in ballo c’è una trasposizione cinematografica. Sinceramente, l’idea che mi ero fatto dell’intera storia si discosta dalla visione tridimensionale che ne è stata fatta, dai capelli ramati del bel milionario al suo “parziale” pugno di ferro, ma questo poco conta, perché in fondo la coppia Dornan-Johnson ha saputo fare il proprio lavoro, con stile, togliendo qua e là qualche emozione ma regalandone delle altre anche più intense.
Non so se si è capito, ma io faccio parte della schiera di persone che ha davvero apprezzato la serie della James e che non ha rinunciato ad andare al cinema per vedere, ricordare, assaporare le parole di un libro che con semplicità ha saputo rapire completamente la mia mente e il mio cuore. Critica positiva sì o no? Ognuno ha il diritto di esprimere il proprio pensiero, quel che va detto però (ed è innegabile) è che la James, diversi anni fa, ha avuto lo sguardo lungo e affilato, ha saputo creare un mix esplosivo e convincente, una fiaba dark al tempo non ancora presente in molte librerie (compresa la mia).
Per quanto riguarda la mia recente esperienza al cinema, posso dirvi che è stata davvero piacevole. Abbiamo bisogno anche di storie commerciali, non sempre di film d’autore, perché cercare l’evasione è giusto e non scontato, dar voce al bisogno di sfuggire per due ore al martellante suono della quotidianità è fisiologico e anche se non è proprio uguale al frutto della nostra immaginazione, che importanza ha? Dal libro al film tutto cambia, lo sappiamo bene, per il semplice fatto che nella lettura la nostra mente lavora a senso unico e in maniera del tutto individuale, perdendo poi nel grande schermo quelle “sfumature” da noi create, ma in fondo i lettori ci sono abituati, giusto?
Quindi, in conclusione, vi saluto riportando la risposta che ho dato a tutte le persone che in questi giorni mi hanno chiesto: “Ma perché sei andata a vedere le 50 sfumature?”
“Perché no?”
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