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giovedì 26 gennaio 2017

LA LOCANDA DELL' ULTIMA SOLITUDINE Alessandro Barbaglia Recensione


" Cosa sono le vite degli altri se non dei misteri silenziosi che possono però, in qualsiasi momento, cambiare il mistero della nostra vita?   "

Mondadori 
LA LOCANDA DELL' ULTIMA SOLITUDINE 
ALESSANDRO BARBAGLIA 




Genere. narrativa contemporanea
Pagine: 163
Prezzo: € 17.00
ebook: € 8.99

La Trama 

Libero e Viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio...
Nel 2007 Libero ha prenotato un tavolo alla Locanda dell'Ultima Solitudine, per dieci anni dopo. Ed è certo che, lì e solo lì, in quella locanda tutta di legno arroccata sul mare, la sua vita cambierà. L'importante è saper aspettare, ed essere certi che "se qualcosa nella vita non arriva è perché non l'hai aspettato abbastanza, non perché sia sbagliato aspettarlo".
Anche Viola aspetta: la forza di andarsene. Bisogno, il minuscolo paese in cui abita da sola con la madre dopo che il padre è misteriosamente scomparso, le sta stretto, e il desiderio di nuovi orizzonti si fa prepotente. Intanto però il lavoro non le manca, la collina di Bisogno è costellata di fiori scordati e le donne della famiglia di Viola, che portano tutte un nome floreale, si tramandano da generazioni il compito di accordarli, perché un fiore scordato è triste come un ricordo appassito.
Libero vive invece in una grande città, in una casa con le pareti dipinte di blu, quasi del tutto vuota. Tranne che per un baule: imponente, bianco. Un baule che sembra un forziere, e che in effetti custodisce un tesoro, la mappa che consente di seguire i propri sogni.
Quei sogni che, secondo l'insegnamento della nonna di Viola, vanno seminati d'inverno. Perché se resistono al gelo e al vento, in primavera sbocciano splendidi e forti. Ed è allora che bisogna accordarli, perché i sogni bisogna sempre curarli, senza abbandonarli mai.
Libero e Viola cercano ognuno il proprio posto nel mondo, e nel farlo si sfiorano, come due isole lontane che per l'istante di un'onda si trovano dentro lo stesso azzurro. E che sia il mare o il cielo non importa. La Locanda dell'Ultima Solitudine sorge proprio dove il cielo bacia il mare e lo scoglio gioca a dividerli. La Locanda dell'Ultima Solitudine sta dove il destino scrive le sue storie. Chi non ha fretta di arrivarci, una volta lì può leggerle. Come fossero vita. Come fossero morte. Come fossero amore.
Con una scrittura lieve e pervasa di poesia, tra giochi linguistici, pennellate surreali e grande tenerezza, Alessandro Barbaglia ci racconta una splendida storia d'amore.

Opinione di Charlotte 

Difficile aggiungere altro, dopo una sinossi di tali completezza e forza comunicativa. Mi limiterò a raccontare quello che hanno trasmesso  a me queste pagine intrise di cuore e soffio vitale :  legate al  contingente, all' effimero, all' evanescente che se abbiamo  voglia di cercare possiamo (ri)conoscere  nella vita di tutti i giorni  .   
Evocativo fin dal titolo, il romanzo è una lettura complessa nella sua apparente semplicità, e  pur sviluppando un intreccio narrativo coerente si accosta alla poesia pura. La locanda dell' ultima solitudine fa parte di quelle opere dell' ingegno e dello spirito umano che come un quadro, o un brano musicale, riescono mediante stimoli diversamente recepiti da ognuno  a far esplodere sensazioni di ogni tipo: coinvolgendo ciascun  fruitore in ragionamenti ed emozioni  che , apparentemente flussi di coscienza di personaggi inventati, quasi per magia vengono empaticamente trasferiti dalla pagina al mondo reale , e reinterpretati  in base alla sensibilità, all' umore  e al percorso di vita di chi  li guarda e ascolta .
Nel libro i capitoli  si susseguono in " meticoloso ordine sparso",  dando di volta in volta voce e dignità  a un personaggio,  a un animale, a un oggetto :  costituendo un insieme surreale di esperienze, di suoni e di sentimenti  , che tra visioni e realtà pone al centro molte diversità e due protagonisti chiave. Due  solitudini  che partono da poli opposti per incontrarsi in un luogo dell' anima tra concretezza e dissolvenza  , a valorizzare il potere dell' immaginazione e le potenzialità dell' animo sensibile, poetico, sognatore, che sa guardare dentro le piccole cose e le loro infinite possibilità senza farsi fagocitare dalla rigidità, dalla razionalità, dal previsto e prevedibile.
Descrizioni paesaggistiche  si fanno metafore dell' animo umano, pensieri intensi   nella loro immediatezza racchiudono infinite variabili d' interpretazione emotiva e concettuale.
Il protagonista, Libero lo è  di nome e di fatto: di sognare, di aspettare,di considerare gli aspetti positivi finanche di atteggiamenti e accadimenti  negativi. Egli e Viola sperimentano   l' importanza e le implicazioni  dell' attesa, dell' abbandono, del desiderio: e soprattutto  lo struggimento  di una storia d' amore basata sull' idea della stessa, protendendosi verso  un ignoto che è incertezza ma anche   speranza, che ha il suo punto di forza nel cammino che porta alla meta, nel  pregustare un momento che alla resa dei conti potrebbe non essere   esaltante come lo si era immaginato. O magari sì. 
Lo stile della narrazione è perfettamente intonato con lo spirito del libro: armonia di suoni, di vocaboli, di frasi concepite più che per raccontare fatti per stimolare la reazione spontanea, l' identificazione con parole e stati d' animo, passando dal sorriso al magone, dalla leggerezza al tormento, dal distacco all' intesa  totale.
Puro e diretto  nella sua delicatezza formale, questo romanzo onirico che esplora le potenzialità dell' uomo e le sue variabili imprevedibili attraverso appartamenti vuoti, giardini biblici, perle di cibo,   accordo dei fiori, connessione tra passato e presente, va letto e sentito più che capito: e magari riletto più volte. Poiché  l' essenzialità dell' esperienza sensibile, il potere della fantasia,  dello sfogo, della ricerca interiore nella piena  espressione della libertà individuale, possono parlare al cuore e ai sensi in modo sempre diverso:  dal momento in cui  niente è costante e certo  per  nessuno di noi, e la locanda dell' ultima solitudine possiamo ritrovarla ovunque come da nessuna parte, dentro noi stessi come  in ogni stimolo subìto da altri o  (in)volontariamente creato a  beneficio o a danno di qualcuno  nella nostra quotidianità.

L' Autore

Alessadro Barbaglia, poeta e libraio, ha trentacinque anni e vive a Novara.
La locanda dell' ultima solitudine  è il suo romanzo d' esordio.


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