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mercoledì 27 aprile 2016

LA FELICITÀ È UNA PAGINA BIANCA Elisabeth Egan Recensione



Ero in piedi nell'oceano, con l’acqua fino al mento, troppo stanca per tenermi a galla. All'orizzonte si levò un’onda gigantesca, sempre più veloce a mano a mano che si avvicinava alla spiaggia. Inspirai a fondo e mi ci tuffai dentro nell'istante in cui stava per travolgermi. Coraggio.

NORD
LA FELICITÀ È UNA PAGINA BIANCA
Elisabeth Egan

Traduzione a cura di
Casa editrice: Nord
Collana: Narrativa Nord
Genere: Narrativa
Pagine: 414 
Prezzo: 16.60€
Ebook: 8.99€



Trama

Quando qualcosa non va, Alice Pearse si rifugia nella lettura. È sempre stato così; fin dalla più tenera infanzia, per Alice i libri sono isole felici dove potersi rilassare, mondi in cui perdersi, tesori da amare. E, adesso che si è ritrovata di colpo con un marito disoccupato, tre bambini da mantenere e un mutuo da pagare, i libri sono diventati letteralmente la sua ancora di salvezza: è infatti grazie alla sua fama di book blogger che le viene offerto un impiego da Scroll, una promettente start up che sta per inaugurare una catena di «sale di lettura», ovvero raffinati caffè dove sprofondare in comode poltrone, consultare uno sterminato catalogo di e-book e leggere. Nonostante le feroci proteste della sua migliore amica, proprietaria della libreria del quartiere, Alice accetta, tuttavia non le ci vuole molto per rendersi conto che gestire la famiglia con un lavoro a tempo pieno è molto più difficile di quanto non si aspettasse e che, dietro l’apparenza meravigliosa, Scroll nasconde un incubo. Eppure Alice non si scoraggia: in fondo, a volte, per trovare la felicità basta girare pagina. 

Intelligente e attuale, divertente e profondo, questo romanzo racconta con delicata ironia le difficoltà di una donna costretta a dividersi tra famiglia e carriera, sentendosi troppo spesso inadeguata. Almeno fino al momento in cui capisce che non bisogna fare tutto, ma concentrarsi solo su ciò che amiamo davvero. E credere – sempre e comunque – nei libri.

Opinione di Sybil



Non serve difendere il mondo da attacchi alieni, scalare le sette vette più alte della terra in sette anni o girare il pianeta con solo uno zaino in spalla per sentirsi coraggiosi. Semplicemente, è sufficiente vivere la vita. Per quella si che ci vuole coraggio, forza e determinazione. Un giorno si diventa super eroi e quello successivo ci si sente nudi, privati di ogni protezione, gladiatori muniti di sole catene per sopravvivere. La vita è così, ci vuole forza per viverla, coraggio per portarla a termine e risolutezza per superare le avversità senza perdere di vista il fine ultimo: la felicità, sempre, comunque e ad ogni costo.
È questo il messaggio che Elisabeth Egan ci vuol trasmettere con il suo romanzo d’esordio ed è proprio questo il punto focale dell’intera storia che a prima vista può sembrare una delle tante commedie frivole che girano normalmente nelle librerie. In realtà, dietro questa falsa apparenza, il romanzo delle Egan scava un solco profondo nel cuore perché con parole semplici e con un’ironia acida e sopra le righe, riesce a dar voce a tutti quei pensieri che quotidianamente affliggono molti di noi, spacciando una medicina amara per una bella cucchiaiata di miele.
La storia che ci racconta è quella di Alice e di tutta la sua famiglia. Alice è una donna realizzata, è madre di tre splendidi bambini che stanno crescendo sotto i suoi occhi, moglie di un affermato avvocato che lavora a New York e ha la grande fortuna di svolgere un lavoro che adora e per di più part-time. Insomma, è la regina del focolare e dell’ufficio, conduce un’esistenza tranquilla che le permette sia di realizzarsi come madre che come donna indipendente e in carriera. Ha tempo per portare i figli a scuola, per far visita ai suoi genitori, per portare il cane dal veterinario. Può fare tutto senza perdere di vista la sua dimensione di donna che desidera affermarsi anche fuori dalle mura domestiche. Tutto cambia quando un giorno suo marito torna a casa dal lavoro sconfitto e le comunica di aver reagito male ad una mancata promozione, mandando in fumo anni di lavoro e praticantato. In un attimo la tranquilla esistenza di Alice viene travolta da una maremoto potentissimo chiamato sopravvivenza. Si trova costretta ad abbandonare il suo impiego part-time per cercarne uno a tempo pieno e ogni sua energia viene assorbita dalla forsennata caccia al lavoro, in modo da coprire i mesi o forse gli anni di inattività del marito. Travolta da una potente euforia, Alice si sente di nuovo realizzata, pronta a gettarsi a capofitto in un nuovo periodo della sua vita, dove pannolini, pranzi in tavola e allenamenti pomeridiani sono solo un vago ricordo. A tornare in campo è la sua grinta di donna in carriera, emancipata, divertente e piena di iniziativa, che presto verrà premiata da una proposta di lavoro apparentemente paradisiaca con uno stipendio munito di molti zeri. Sarà davvero il lavoro dei suoi sogni? E soprattutto, è questo ciò che desidera? 
La sua vita privata inizierà a galoppare in una strada parallela e opposta a quella percorsa dalla vita lavorativa; se da un lato il suo carisma e le sue conoscenze verranno premiate in azienda, dall’altro si accorgerà di non ricordare più in quale cassetto sua figlia ripone gli elastici colorati o come suo figlio ha imparato a fare decine di vasche in piscina, non noterà i cambiamenti di suo marito che sembra odorare ogni giorno di più di birra e non riuscirà a godere della compagnia dei suoi amati genitori che in silenzio si stanno avviando verso il tramonto. Chi vince a questo gioco? La vita o la tenacia? Il bisogno di sopravvivere in una società nella quale chi non riesce a stare al passo con l’economia perisce o la necessità di vivere con intensità l’amore di una famiglia che le sta volando via tra le dita?
Come dicevo, dietro una facciata apparentemente innocua si nasconde un romanzo capace di smuovere la terra sotto i piedi del lettore perché tratta un argomento che almeno una volta al giorno ronza nella testa di ognuno di noi: il tempo che togliamo ai nostri affetti, a noi stessi, vale davvero i soldi che ci fa guadagnare? Perdere una chiacchierata davanti ad un caffè con i propri genitori o il primo dentino di nostro figlio o un abbraccio di nostro marito quanto costa? Non si tratta di emancipazione, libertà o voglia di affermarsi nel lavoro come in casa, ma di tutte quelle piccole cose che compongono la nostra quotidianità e che per molteplici e ovvi motivi, ci vengono strappate dalle responsabilità. Ogni giorno veniamo privati di un piccolo miracolo e nemmeno ce ne accorgiamo perché sovrastati da degli impegni inderogabili. È per questo che ci vuole coraggio, per continuare ad andare avanti, consapevoli della perdita e del fatto che qualunque cosa si scelga di vivere ce ne sarà un’altra che svanirà nel nulla e che non tornerà più… Voi non ci pensate mai? Io lo faccio sempre. 

La felicità è una pagina bianca è un romanzo piacevole, brillante e arguto, che nonostante la sua lunghezza, scorre veloce come il vento e nasconde nel suo titolo una verità assoluta: non esistono regole per essere felici, la luce è già dentro di noi e negli occhi di chi ci ama.
Ed ecco come una commedia agrodolce è riuscita a farmi entrare in un circolo vizioso di pensieri….buona lettura!




L'autrice 




ELISABETH EGAN è la responsabile della rubrica letteraria di Glamour. Inoltre scrive recensioni per le più importanti testate americane: da People a Publishers Weekly, da The New York Times a LA Times, da The Washington Post a Chicago Sun-Times. Attualmente vive nel New Jersey. Il suo sito è www.elisabethegan.net

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