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giovedì 24 marzo 2016

È QUI CHE VOLEVO STARE Monica Brizzi Anteprima

Prima ci ha parlato di cosa succede a chi si innamora oggi, in tempo di crisi, poi ci ha fatto perdere la testa per un bellissimo nerd dagli occhi espressivi e dal cuore grande. Adesso invece ci accompagna a fare un viaggio in Grecia, insieme ad un gruppo di amici che dopo dieci anni dalla fine delle scuole superiori, decidono di riunirsi e ripetere la gita fatta prima della tanto agognata maturità. Molte cose sono cambiate, ma le emozioni restano per sempre le stesse, intense, potenti, travolgenti, senza tempo. 
Monica Brizzi torna con un nuovo emozionante romanzo, portando una ventata di primavera in questi giorni che già profumano di fiori e nuove aspettative. 
È qui che volevo stare è il nome del libro e sarà disponibile tra pochi giorni in tutti gli store on line. Quindi cari amici, se desiderate gustare i primi assaggi dell’estate, il romanzo di Monica Brizzi fa proprio al caso vostro!
Di seguito troverete il prologo…lasciatevi tentare!!


È QUI CHE VOLEVO STARE
MONICA BRIZZI

Genere: Romanzo rosa
Pagine: 150
Ebook: €
Romanzo autopubblicato
Disponibile da aprile 2016!


Trama

Una promessa fatta dieci anni prima. Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola.
Peccato che Sofia, una ventinovenne così rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare. Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta per tutte a sconfiggere la sua chimera?



PROLOGO



DIECI ANNI PRIMA

Mi muovevo tra la gente, cercavo uno spazio, uno spiraglio, ma il muro umano che avevo davanti me lo impediva. I ragazzi si muovevano a un ritmo che rimbombava lontano, a una musica che di lì a poco sarebbe esplosa nella sala. Lungo la parete destra si era creata una specie di corridoio che permetteva di attraversare la superficie e arrivare vicini alla meta. Scelsi di passare da quella parte e con il cuore che mi gonfiava il petto mi incamminai verso il palco.
Intravidi Lorenzo con un bicchiere di birra tra le mani, le mie amiche che ridevano contro la parete, i miei compagni di classe. Mi sforzai di non convogliare l’attenzione sul ragazzo che fino a qualche ora prima mi baciava nel bagno della scuola, durante l’intervallo, e che in quel momento ci stava provando con una del terzo anno. Presi al volo il dolore e lo misi in un piccolo angolo. Avrei avuto tutta la notte per pensarci, tutta la settimana per piangere. Ma non quella sera. Quella sera era solo sua e non avrei permesso a niente di rovinarmela.
Aveva già suonato dal vivo ma io non lo avevo mai visto. Non avevo mai sentito le note che si rompevano tra le sue mani, le bacchette colpire i piatti, il piede che premeva sul pedale. Lo avevo immaginato milioni di volte. I capelli che in leggere onde scendevano sulle spalle, le maniche della maglietta arrotolate sulle braccia, le fossette che sempre più spesso spuntavano nel suo viso.
Il palco, enorme e troppo alto, non era distante da quel punto. Ero arrivata dove volevo arrivare e sgomitando contro tizi altissimi che si vessavano le braccia a forza di spallate, al ritmo di una musica che non era ancora partita dagli strumenti ma che si diffondeva dalle casse che mi superavano sia in altezza che in larghezza, occupai un piccolo spazio e finalmente lo vidi. Non feci caso al cantante, al chitarrista, al bassista. Non feci caso ai cavi, ai microfoni, alla gente che passeggiava, alla sua batteria. Con lo sguardo corsi veloce a lui e smisi di respirare. Si stava sistemando il polsino nero sul braccio destro e non sollevava la testa, non alzava gli occhi, non pensava che io ero lì davanti.........(continua!!)

L'autrice



MONICA BRIZZI nasce negli anni ’80 ad Arezzo, in Toscana, la città in cui vive con il marito. Ha iniziato a capire quanto le piacesse leggere a dodici anni, quanto scrivere a diciassette, e da allora non ha più smesso. Oltre a È qui che volevo stare ha pubblicato Innamorarsi ai tempi della crisi e Il mio supereroe, edito da Delos Digital.

Della stessa autrice Sognando tra le Righe ha letto anche:
Innamorarsi ai tempi della crisi (recensione QUI)
Il mio supereroe (recensione QUI)






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