Bentrovati, mettetevi comodi e preparatevi a gustare un' intervista rivelatrice su Patrisha Mar! La nostra amica scrittrice si è prestata a giocare con Sognando tra le Righe e a rispondere a domande un po' particolari, sul suo romance e su se stessa, concepite da una persona un po' ficcanaso ( la sottoscritta) per farla sbottonare e per investigare sul suo lavoro: come era prevedibile, Pat se l' è cavata alla grande, è stata disponibilissima e ha soddisfatto le mie curiosità... instillandomene altre! Venite a leggere anche voi: e se ne avete voglia, allungate la lista delle domande!
INTERVISTA A PATRISHA MAR
Una domanda “ di
default” per iniziare a conoscerti: quando riesci a trovare il tempo per
scrivere, e quali sono per te le
condizioni ideali a rinvigorire
l’ispirazione?
Prima di tutto ciao a tutti e grazie per questo splendido
blog tour! Diciamo che per me la
condizione ideale è il silenzio, amo la quiete in casa, magari quando tutti
dormono. Il silenzio mi aiuta a concentrarmi, anche se ci sono rare volte in
cui sento il bisogno di ascoltare una canzone precisa in un preciso momento
perché mi ispira, mi da la carica per la scena che devo scrivere. Il problema è
che a fine giornata arrivo molto stanca, quindi scrivo pochissimo di notte.
Prediligo il dopo pranzo, quando mia figlia fa la nanna. Ho per me un'oretta e
mezza e la sfrutto al massimo, oppure ogni tanto, lascio la bimba dai miei e mi
prendo un intero pomeriggio per scrivere. Insomma faccio quello che posso,
anche se non sempre l'ispirazione coincide con i tempi a mia disposizione, ma
me li faccio bastare. Però quanto adorerei scrivere con il portatile sulle
gambe, al mare, verso le 19, mentre i gabbiani sono i padroni della spiaggia e
il suono del mare mi culla. Utopia.
Dal self publishing
alla CE di prestigio: quali sono i timori e le speranze che hanno contraddistinto
la tua esperienza nell’una e nell’altra situazione?
Quando ho cominciato con il self, per me la cosa importante
era capire se quello che scrivevo piaceva, se sapevo creare emozione ed empatia
con chi mi leggeva. Era non solo un trampolino di lancio nel vuoto, ma anche
una prova per me, per capire se potevo offrire qualcosa, se ero in grado di
crescere e migliorare, imparare. E il trovare affetto e stima intorno a me mi
ha dato la speranza di poter realizzare i miei sogni, di poter scrivere
qualcosa di cui andassi sempre fiera. Nel momento in cui la Newton Compton mi
ha contattata, ero stupita io per prima, e spaventata, perché avevo imparato a
vivere il mondo self, a sentirmi sicura e tranquilla. Ma non potevo non
raccogliere una sfida simile, la possibilità di aggiungere nuove esperienze al
mio percorso, di misurarmi con un pubblico più vasto, di aver il supporto di un
editor che mi potesse insegnare. Ma questo ha comportato anche delle
responsabilità. Sento che devo dimostrare di meritare la fiducia riposta in me.
Dal duo Katherine Keller allo YA/urban fantasy, fino
al romance contemporaneo: un percorso che ti ha vista lavorare, via via sempre
più sicura e autonoma, dapprima in
tandem con Angela C. Ryan, poi “da solista”
ma in una dimensione parallela
frutto della tua fantasia – e probabilmente della tua passione per il
fantasy, il paranormal, il manga ;
infine calata nel mondo reale anche se giocando secondo le tue regole. Quali
esigenze ti hanno spinta a intraprendere questo viaggio nel cambiamento ? E dove pensi ti porterà?
Sono molto istintiva nella mia scrittura, sono i personaggi
che si presentano a me. Mi appaiono dal nulla, mi raccontano la loro storia e
io non faccio che assecondarli. La realtà è che amo le sfide, mi piacerebbe
spaziare in più generi, misurarmi, ma per farlo devo sentire la narrazione,
devo vivere i personaggi fino in fondo. In questo periodo mi sento molto
romance, anche se chi mi ha letto in versione fantasy, si sarà accorto che l'aspetto
romance è molto forte, preponderante nei miei romanzi. Io adoro le storie
d'amore, non posso farci nulla, faranno sempre parte di me, anche se scriverò
un giallo. Non voglio pormi limiti, perché il mio unico limite spero sia la
fantasia. Nella mia agenda ci sono tanti spunti per romanzi futuri, anche di
generi diversi, alcuni fantasy, e prima o poi vedranno la luce. Il problema è
il tempo, ad averne di qualità per scrivere quanto vorrei, ma mi accontento, perché
il resto mi ripaga abbondantemente. Passare il tempo con mia figlia è senza
prezzo.
Per preparare i tuoi futuri lettori a La mia eccezione sei tu :
quali sono i modelli di riferimento e
gli spunti creativi più importanti che hanno contribuito allo spirito
peculiare di questo libro?
Posso dire che sognavo da tanto tempo di scrivere una
commedia romantica che potesse rientrare nel filone delle commedie cinematografiche
hollywoodiane tipo C'è posta per te, che adoro. Una storia che potesse essere
per certi versi anche visiva, veloce, e divertente. Quindi l'ho scritta tenendo
a mente che volevo mantenere una certa leggerezza nello stile e nella storia,
volevo far sorridere e sognare, e volevo rendere tutto reale, anche quello che
non può esserlo. Una critica che mi è stata mossa con la versione self è stata
che la situazione di partenza era assurda, impossibile. Ma era così che volevo
che fosse. Come si fa a vivere una favola, se non si spera che la realtà possa
diventarlo? Inoltre ho scelto un'ambientazione italiana per rendere il romanzo
più vicino a noi, alla nostra situazione attuale, come il problema del trovare
lavoro che al giorno d'oggi ci opprime. Sara è una di noi, una ragazza normale,
in cerca di un lavoro, di soddisfazione personale e dell'amore. Tutto è
costruito su di lei e sulla sua evoluzione, sulla sua ricerca di
consapevolezza, sicurezza e lieto fine.
Quali sono le
caratteristiche salienti del tuo lavoro? Cosa vorresti che il lettore recepisse
e come vorresti che si sentisse leggendo
la storia da te raccontata?
Prima di tutto penso che ogni genere abbia le sue regole, i
suoi punti fermi. Da una commedia romantica, come può essere Eccezione, ci si
aspetta amore, allegria, lieto fine, perché è il genere che in un certo senso
li richiede. E spesso scrivendo il genere si finisce per usare determinati
cliché. Personalmente ho cercato di giocarci, sono stata forse un po' sopra le
righe, e quando ho potuto li ho piegati, sovvertendoli. Non so se ci sono
riuscita appieno, mi auguro di sì, sta al lettore dirlo. Ma resto un tipo fortemente
romantico, credo nell'amore e anche nelle favole. In un tempo come il nostro in
cui si corre sempre e i problemi ci sommergono, è difficile arrivare a fine
giornata con un sorriso sulle labbra. Mi piacerebbe che Eccezione fosse capace
di strappare quel sorriso, di far sognare o divertire, portando una ventata di
serenità per qualche ora. Vorrei che il lettore credesse ancora che i sogni si
possono avverare, che le favole esistono, basta saper guardare.
La figura di Daniel
ricalca in modo palese quella di un
celebre fotomodello oggetto delle brame di milioni di donne: perché la scelta
di rifarsi ad un personaggio così famoso e idealizzato? Forse pur avendo voluto
cambiare genere, Patrisha Mar ha cercato pur sempre di mantenere una dimensione da
sogno, in cui dare modo alla lettrice di
fantasticare sull’ uomo perfetto per eccellenza?
Lo spunto del romanzo è nato proprio guardando un servizio
fotografico di David Gandy. Alcune sue foto erano piuttosto hot e mi sono
domandata come avrebbe potuto reagire una sua ipotetica ragazza vedendole. È scattata
una molla, tutto è partito da lì. Quindi ho finito per omaggiare David
scrivendo un personaggio che esteticamente gli somigliasse,ovvio che poi Daniel
è frutto della mia fantasia, non ha niente a che vedere con il noto modello.
Daniel è apparentemente l'uomo ideale, ha successo, è sicuro di sé, è
romantico, passionale e intelligente, per non dire uno schianto. Eppure Daniel
ha delle ombrosità, è più complesso di quello che sembra, e spero avrete modo
di leggere il seguito di Eccezione, per conoscerlo meglio. Ma sì, ho voluto
mantenere una dimensione da sogno, perché leggendo un libro posso ancora
permettermi di sognare. Possono permetterselo tutti. Ecco perché il romanzo è
visto con gli occhi di Sara. Sara vede quella perfezione e noi siamo lei,
viviamo con lei la storia. Ho cercato di creare una maggiore empatia in questo
modo. La lettrice è Sara e vive il suo sogno a occhi aperti.
Come ti relazioni ai
tuoi personaggi? Ti senti affine a Sara, e in caso affermativo quali sono le
caratteristiche salienti che vi accomunano?
In realtà ti rovescio la domanda, come loro si relazionano
con me? Si presentano, si raccontano, mi dicono quello che vogliono dire o
fare, è incredibile. A volte piego addirittura la trama, cambiandola in corsa,
per lasciarli liberi di essere loro stessi, cerco di renderli naturali, di
viverli e capirli. C'è un po' di me qua e là nel romanzo, anche in Sara. Come
lei sono molto razionale, cerco sempre di valutare i pro e i contro di ogni
cosa, ma nel mio caso sono fortunata perché in me coesiste una dimensione
irrazionale che controbilancia questa tendenza. Un'altra cosa che mi avvicina a
Sara è questo suo desiderio di fare bene il suo lavoro, di impegnarsi. Però mi
sento più simile a sua sorella Virginia. Lei è ottimista, il bicchiere mezzo
pieno, solare, e anche un po' saggia.
Una delle note di
colore di questo romanzo è la temibile Spank, che ha deliziato un po’ tutti i
lettori: vuoi raccontarci qualcosa di come è nata ?
È nata per caso, come tutti i personaggi del romanzo. Quando
ho scritto una certa scena, ho immaginato che i protagonisti non fossero soli e
l'ho vista. Buffa, tirannica, possessiva e dolcissima, ma non con Sara, e mi
sono divertita un mondo a scriverla. Spank è la vera protagonista del romanzo.
Scherzo, ma è una costante del rapporto tra Daniel e Sara. La scelta del nome è
legata all'anime Hello Spank che guardavo quando ero una ragazzina.
Progetti futuri:
puoi anticiparci qualcosa ?
Ho già scritto altri due commedie romantiche, una è il
seguito di Eccezione, l'altra è autoconclusiva. Vedremo cosa accadrà. Inoltre
devo completare un new adult già cominciato e scrivere Eccezione 3 che è tutto
nella mia testa. Poi si chissà...
Non è fantastica????
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La recensione di Sognando tra le Righe del romanzo, potete trovarla QUI
Adoro!
RispondiEliminaPatty dammi il new adult e essuno si farà male! *___*
ahahhaha devo trovare il tempo di finirlo *_*
RispondiEliminaIo ADORO le interviste :D
RispondiEliminami sono proprio divertita a relizzare insieme a Pat questa intervista!
RispondiEliminaadoro Patrisha sempre di più e non vedo l'ora di leggere altri suoi lavoro perché merita davvero e la mia eccezione sei tu è un grande esempio :*
RispondiEliminaBellissima intervista. Partecipo volentieri... mi piacerebbe molto leggere questo libro! :)
RispondiEliminaBellissima intervista! Anche io guardavo hello spank ahah
RispondiEliminaBellissima intervista, aspetto il seguito! Il tuo libro è stupendo, merita di essere letto.
RispondiEliminapresente anche a questa tappa, citando cè posta per te l autrice si merita un grande bacioooooooo amo questo film <3 alla folllia!
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/sharer/sharer.php?u=http%3A%2F%2Fsognandotralerighe.blogspot.com%2F2015%2F07%2F8-tappa-blog-tour-giveaway-la-mia.html%3Fspref%3Dfb&t=Sognando+tra+le+Righe%3A+8%C2%B0+TAPPA+BLOG+TOUR+%2B+GIVEAWAY+%22+LA+MIA+ECCEZIONE+S...
RispondiEliminaBella intervista! Deve essere un'emozione enorme vedere il proprio libro sugli scaffali! *w*
RispondiEliminapresente a questa tappa :-)
RispondiEliminaBellissima intervista. Patrizia non è soltanto una grande scrittrice ma anche una gran donna.
RispondiEliminascrivi Pat e tanto che noi leggiamo tutto
Patty, sei unica...
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