Per tutti gli sbagli... a cui ci spinge l'amore.
Per tutto l'amore ... che ci porta a sbagliare.
L'amore è imprevedibile, irresistibile, ci porta a inciampare, a soffrire. Ma come potremo amare senza prima sbagliare, senza prima perderci per poi capirne il valore? L'amore è come la vita, una strada tortuosa e affascinante, dove è facile sbagliare, perdersi e poi ritrovarsi, perché non è mai troppo tardi per tornare a casa.
DAL 9 LUGLIO IN LIBRERIA
E NEGLI STORE ONLINE
PER TUTTO L'AMORE
Irene Cao
Editore: Rizzoli
Collana: La Scala Italiani
Genere: Erotico
Pagine: 281
Prezzo: 14.90
Ebook. 6.99
Trama
Partire, lasciarsi alle spalle il passato per scrivere con lui il suo futuro. Ha scelto, Linda: vuole Tommaso senza riserve, con tutto l’amore di cui è capace. Una follia, per una donna indipendente e legata alla sua terra come lei. Ma se a chiederle di seguirlo, lontana da casa e dal suo lavoro come interior designer, è Lord Perfection in persona, con i suoi micidiali occhi blu ghiaccio, resistere è impossibile. Così, dalla campagna veneta Linda si ritrova a correre lungo il fiume Tago, seguendo il profilo morbido delle colline di Lisbona. Certo, l’ingresso nel jet set internazionale frequentato da Tommaso – tra noiose cene diplomatiche e ossessione per la forma – è un po’ turbolento e per niente trionfale… Linda deve imparare a modulare il suo carattere spigoloso con la sottile arte del compromesso, per non deludere l’uomo che vuole renderla felice a ogni costo. Tommaso infatti adora sorprenderla, e la desidera con un’intensità travolgente. Anche se a volte la sua passione per lei assume contorni quasi morbosi, e si trasforma in un gioco dalle regole perverse che sembra appannare la loro vita perfetta. Perché è perfetta: di questo Linda è sicura. Almeno finché il destino decide di incrinare il loro delicato equilibrio. E questa volta ha gli occhi familiari e dolci di chi ti é sempre stato accanto e non hai mai creduto potesse renderti davvero felice. Perché, come ci svela Irene Cao, il vero amore non è mai perfetto. È unico. E non ti chiede mai di cambiare.
Opinione di Charlotte
“…un fiume vitreo che
morde, scuote il loro asse interno di simmetria, preme sulle pareti dell’anima,
dipingendola di una nuova sostanza: ed è sale che si mescola a miele.”
Quando leggo passaggi di questo tipo, io ne resto
affascinata e non posso fare a meno di prendermela con chi, pur con la lodevole
intenzione di pubblicizzare l’ autrice, definisce i suoi lavori “la risposta
italiana alle 50s”. Perché mediante paragoni di questo tipo mi sembra vengano in
qualche modo sminuiti la padronanza della lingua, la ricercatezza nel
linguaggio, la poesia dello scritto di Irene Cao; che anche in questo travolgente
libro, e a mio avviso ancor più che nella prima parte della duologia, offre al lettore pagine struggenti di inconsueta sensibilità
che catturano e tengono incollati fino all’ultima pagina.
Avevamo conosciuto Linda tra i colli trevigiani, la
ritroviamo qualche mese dopo alla foce del Tago nella stessa situazione, ossia
mentre sta facendo quello che da sempre
la fa sentire bene: correre. Corsa come metafora della sua volontà di essere libera
e autentica, del volersi misurare con la vita e compiere scelte autonome fidandosi dell’ istinto. Alcuni
particolari però attirano fin da subito la nostra attenzione: qualcosa è cambiato
in Linda, il suo look fresco e funzionale è stato sostituito da un’ immagine
più sofisticata ed elegante. E questo particolare insinua il dubbio che Linda stia
cadendo in contraddizione e che in lei stia albergando dell’ inquietudine. Con
queste premesse ripartiamo da dove li avevamo lasciati, per seguire
l’ evoluzione della storia d’ amore e passione tra Linda e Tommaso; quest’
ultimo, dovendo trasferirsi a Lisbona per lavoro, ha pensato bene di farlo
insieme alla giovane di cui si è innamorato, circondandola di lusso e di premure,
dandole a modo suo tutto quello che è in suo potere per renderla felice. Linda da
parte sua non ama l’ ambiente diplomatico basato su apparenza e etichetta , ed
è restia a vivere un esistenza in funzione del compagno, ma non può fare a meno
di lui . Come fossero equilibristi i due
cercano di trovare un punto d’ incontro tra
la saldezza e il rigore maniacale di Tommaso e l’ esigenza di spontaneità e
semplicità di Linda. Nessuno dei due è perfetto e coerente , ciascuno ha una
sua visione personale e non convenzionale, ben precisa e inflessibile della coppia, della sessualità, del lavoro,
dei propri bisogni; che spesso non collima con quella
dell’ altro. Il loro è un rapporto molto cerebrale, e il punto della questione
è capire se Tommaso e Linda possano essere veramente l’ uno il completamento dell’’ altra : entrambi trarranno le proprie
conclusioni in merito alla fine di questo percorso articolato in due libri che tiene
avvinto il lettore, in un continuo alternarsi di riflessione e passione carnale, naturalezza
e artificio, avvicinamento e distacco, errori e complicità; tra le opere di Koons
esposte a Parigi, la Torre di Belem e l’
immancabile e splendidamente tratteggiata Marca Trevigiana.
Per tutto l’ amore è la cronaca non scontata di un
sentimento: la storia di un rapporto tra due persone dai caratteri non facili unite da un
profondo sentimento, costrette in nome dell' amore a fare delle scelte che presuppongono rinunce a
quello in cui credono e che fa parte del loro Io più intimo; un racconto
introspettivo in cui Linda, ma anche Tommaso e Alessandro esprimono con dovizia di particolari le
sensazioni che stanno provando
Alessandro, certo: perché in questo dramma sensuale tra Linda e Tommaso, come era facilmente intuibile
si inserisce “ l’ elemento di disturbo”: la ventata di aria fresca, la
personificazione della schiettezza, dell’ impulsività e della libertà, dell’
avversione per il possesso, per gli
obblighi; che in virtù delle sue caratteristiche e del fortissimo legame con Linda non può non avere un ruolo chiave in tutta la
vicenda.
Un romanzo decisamente molto più erotico del primo, in cui
il sesso anche molto spinto non è puro
voyeurismo, ma è funzionale alla comprensione della psicologia dei personaggi e
alla crescita della loro consapevolezza
emotiva. Un libro in cui i comprimari sono meno raccontati rispetto al primo
episodio, ma sono una presenza costante con influenza determinante sulle scelte
dei protagonisti.
Quello narrato da Irene Cao ancora una volta è grande Amore per la verità delle emozioni, per la realizzazione
personale, per la valorizzazione della
natura intrinseca dell’ individuo. Personalmente, mi dispiace solamente che l’
epilogo, rispetto alla connotazione dell’
intero romanzo che sviscera l’ animo dei protagonisti, sia
meno approfondito: alcuni aspetti che erano stati trattati con efficacia per interi capitoli , a mio
avviso avrebbero meritato di essere indagati ulteriormente.
Resta il fatto che Per tutto il mio amore sia una splendida prova d' autore, un romanzo imperdibile
da assaporare con grande piacere, su cui meditare, che mette in discussione valori e obiettivi; basato sulla passione ,
sulla bellezza, sulla meditazione.
Opinione di foschia75
Rapiscimi, voglio abbandonare tutto,
stare qui, tenerti dentro,
tu che sai farmi sentire legata al tuo corpo
come nessuno ha mai saputo fare.
Siamo arrivati alla fine di questa intensa storia, e mi dispiace, perché c'erano tutti i presupposti per scrivere un terzo libro. Si, forse ai personaggi di Irene ci si affeziona talmente tanto che vorresti continuare a sbirciare nelle loro vite, sapere come sarebbe stato se...
Irene Cao, a distanza di appena un anno, ci propone una nuova intensa e attraente storia sensuale, capace di farti perdere la cognizione del tempo, di leggere un intero libro in una sera, perché il suo stile e il suo modo di intrecciare le situazioni, non ti permette di chiuderlo sino a quando non sei costretta perché arrivata all'indice.
I primi dettagli che mi vengono in mente quando penso alle storie di questa autrice, sono i luoghi, gli atteggiamenti dei suoi personaggi, il suo personale modo di vedere la vita attraverso gli occhi di Linda, perchè sono fermamente convinta che quando plasma un personaggio, in esso ci sia molta parte della sua personalità, e questo mi affascina parecchio. Linda corre, ascolta buona musica, ama il vento tra i capelli, il sole sul viso, un aperitivo con gli amici, la semplicità, la sincerità, la spontaneità... come si fa a non immedesimarsi in una donna così? Come si fa a non sentirsi parte della storia?
Penso che il successo dei suoi romanzi stia proprio in questo, nel realismo col quale racconta storie d'amore intense, tormentate. L'amore può avere mille volti, innumerevoli sfaccettature, l'amore è passione, lussuria, ma a volte è anche compromesso, sacrificio, abnegazione. Attraverso Linda, Irene ci porta a conoscere l'evoluzione psicologica dell'amore, attraverso gli sbagli, gli errori di valutazione, perché l'amore è soprattutto imperfezione, innata incoscienza che ti spinge a toccare il fondo prima di aprire gli occhi. L'amore, quello vero è così, l'hai sotto gli occhi, ma guardi sempre all'orizzonte, ti abbeveri alla fonte degli eccessi prima di scoprire che la sorgente era sotto casa.
Non è mai troppo tardi, per vivere come la tua natura chiede. E Linda è una creatura che ha bisogno di input forti per capire cosa veramente le è indispensabile. Tommaso e Alessandro sono le due facce dell'amore, la gabbia dorata e la libertà, l'ovvio e l'assurdo... ma non date subito per scontato che libertà faccia coppia con ovvio. Perché Irene vi dimostrerà che non è tutto già scritto e scontato, o perlomeno magari lo è ma il sentiero per arrivarci non è affatto lineare, come non lo è la vita reale.
L'autrice aveva promesso che in questo secondo romanzo l'eros sarebbe stato il "padrone di casa", e come sempre ha mantenuto la promessa. L'erotismo c'è eccome, descritto con calma, dovizia di particolari e senza veli, tutto calato in una cornice affascinante come quella di Lisbona, che Irene ha saputo magistralmente farci assaporare come ha fatto con la campagna trevigiana prima, e con Venezia, Roma e Stromboli nella trilogia precedente. Senza tralasciare la buona cucina, l'arte (questa volta moderna!) e il design.
L'unico appunto che "devo" fare è al finale. Perché penso che Irene abbia avuto due possibilità (che non è poco): la prima quella di poter lasciare aperto uno spiraglio per un terzo libro (i presupposti c'erano tutti se avesse modificato leggermente il finale); la seconda non prendendo in considerazione un terzo libro, ma curando un pelino di più certi stati d'animo dei personaggi (e di conseguenza certe situazioni "affrettate"), che meritavano più spazio. Ho divorato questo libro senza rendermene conto, ma arrivata al dolce.... mi è mancato il cucchiaino, per raccogliere le sensazioni di un momento fondamentale.
Nonostante questo piccolo neo (del tutto personale), adoro lo stile di questa autrice, che già all'esordio aveva dato prova di saper creare emozioni, investendo i suoi personaggi di un compito molto delicato, portare le sue sensazioni e emozioni fino al lettore. E questa è una delle sue caratteristiche migliori, arricchita dall'ambientazione e dalla cultura che ci appartiene in modo così vivido.
Peccato che questa duologia sia già finita, perché immergermi nei romanzi di Irene Cao, mi viene spontaneo, ti invita nell'erotismo con una naturalezza e un'immediatezza che ultimamente faccio fatica a trovare nel panorama offerto dal genere.
L'autrice
Irene Cao nasce a Pordenone poco più di trenta anni fa, ha studiato a Venezia (dove è ambientato Io ti guardo) dove si è laureata in Lettere antiche con una tesi in Storia romana, poi nel 2006 è diventata dottere di ricerca. Ha iniziato a scrivere la trilogia, prima dell' uscita delle Cinquanta sfumature, anche se ammette di averle lette in seguito. A differenza della famosa trilogia d'oltreoceano, la sua sarà incentrata sul sesso, il cibo e l'arte.
TRILOGIA
Io ti guardo Recensione qui
Io ti sento Recensione qui
Io ti voglio Recensione qui
DUOLOGIA
Per tutti gli sbagli Doppia Recensione qui
Per tutto l'amore
Veramente magnifico... Due opinioni complementari che insieme sono riuscite a creare un quadro strepitoso: questo libro deve essere per forza una bomba esplosiva!!! Da leggere il prima possibile, anche perchè ricordo dalla trilogia dell'anno scorso, che il linguaggio della Cao era così bello e colorato da affascinarmi sin dalle prime righe..
RispondiElimina