lunedì 17 ottobre 2016

IL GIOCO DEL MALE Angela Marsons Recensione

Un thriller eccellente e mozzafiato, al limite dell’asfissiante. Il gioco del male è il secondo romanzo di Angela Marsons che vede come protagonista la carismatica e apparentemente algida detective Kim Stone.
Un intreccio agghiacciante e cupo, che terrà il lettore incollato alle pagine. Ancora una volta Newton & Compton propone al pubblico un thriller degno di questo nome, all’interno del quale il male è solo uno dei tanti ingranaggi di un gioco crudele e spietato…



NEWTON COMPTON
IL GIOCO DEL MALE 
Angela Marsons

Traduzione a cura di Erica Farsetti e Angela Ricci
Casa editrice: Newton Compton Editori
Collana: Nuova Narrativa Newton
Genere: Thriller
Pagine: 382
Prezzo: 9.90€
Ebook: 0.99€



Trama

Sembra un semplice caso di vendetta personale, ma l’omicidio è solo il primo di una serie di delitti che via via diventano più cruenti. È evidente che dietro tutto questo c’è qualcuno con un piano preciso da realizzare. Mentre le indagini si fanno sempre più frenetiche, Kim si ritrova nel mirino di un individuo spietato e deciso a mettere in atto il proprio progetto criminale, a qualunque costo. Contro un sociopatico che sembra conoscere ogni sua debolezza, la detective Stone si rende conto che ogni mossa potrebbe esserle letale. E così, mentre il numero delle vittime continua a crescere, Kim dovrà considerare ogni minima traccia, perché con un avversario del genere anche la più remota pista va percorsa per fermare il massacro. E questa volta è una questione personale.


Opinione di Sybil



Angela Marsons torna in Italia con un nuovo attesissimo romanzo che vede come protagonista la dinamica e astuta detective Kim Stone. Voglio essere sincera, è il primo libro che leggo dell’autrice, tanto che all’inizio ero pervasa dal timore di non riuscire a capire le dinamiche della storia e soprattutto dei personaggi, già introdotti nel capitolo precedente. In realtà tutto ciò non è accaduto, anzi, sin da subito ci si sente parte della narrazione; ogni dettaglio, magistralmente collocato all’interno delle pagine, funge da trampolino di lancio per scoprire la chiave di lettura utile ad interpretare il gioco di specchi messo in piedi dall’autrice. Sotto  questo punto di vista è stata veramente eccezionale, in quanto è riuscita a non tagliare fuori il “nuovo” lettore e a far sentir coinvolto chi invece già conosceva Kim Stone e il suo team. Chiaramente, arrivata a questo punto, non posso esimermi dal leggere Urla nel silenzio (primo capitolo della serie), perché sono sicura che riuscirà a regalarmi inquadrature diverse utili a decifrare e conoscere meglio Kim Stone. È infatti un personaggio molto interessante, carismatico, a tratti glaciale, ma estremamente magnetico. Tutto della detective attira l’attenzione del lettore, la sua andatura sicura per le strade della città e per i corridoi della centrale, più incerta nei sentieri della sua esistenza; il suo essere geniale, intuitiva, estremamente pratica, indipendente. Non è una donna che vuol nascondere la sua fragilità dietro una potente armatura, bensì un essere umano indurito dalla vita capace di costruire sopra delle basi traballanti qualcosa di solido e resistente. La forza del personaggio è proprio questa: non si vende per quella che in realtà non è, non si nasconde dietro un vetro rotto, non fa la dura per eclissarsi, ma perché conosce il lato più oscuro del mondo e vuole combatterlo con un pugno di ferro. Non è la paladina della giustizia senza macchia e senza peccato, in realtà è l'imperfezione a renderla ciò che è, una detective che segue l'intuito e lo fa con o senza l’approvazione dei suoi superiori. Fugge da un passato pesante e opprimente. Non ne ha mai parlato con nessuno, nemmeno con il suo unico amico e collega e questo non perché teme il giudizio altrui ma perché non è ancora riuscita a fare i conti con se stessa,  non ha ucciso il mostro, forse l’unico, che da anni la tormenta: il rimorso. Ecco il tratto che più la rende speciale, umana, irresistibile e personalmente ho adorato l’empatia che è riuscita a trasmettermi tra le righe nonostante i suoi tentativi di sembrare cinica e calcolatrice.
Il gioco del male è un thriller ben fatto, strutturato in modo da non far avvertire al lettore l’arrivo imminente di un colpo di scena, per poi colpirlo con tutta la sua forza. Apparentemente somiglia ad un fiume in piena che scorre lento e placido verso un punto non ben definito, un corso d’acqua destinato però a strappare i ponti con la sua celata potenza. Tutto ha inizio quando una serie di terribili omicidi e atti di violenza iniziano a verificarsi nell’area di competenza della detective Stone e della sua squadra. Apparentemente sembrano essere casi separati, in realtà però c’è un sottile filo che li unisce. Kim non ne ha le prove, ma il suo intuito le suggerisce di scavare a fondo e di percorrere strade secondarie rispetto a quelle già battute dai suoi colleghi.  Arriverà così sulle tracce di una tremenda sociopatica, disposta a tutto pur di raggiungere il suo scopo. Non ha coscienza, ne è animata da sentimenti come il rimorso e la compassione, vuole soltanto portare a termine il suo malefico gioco di vite. Non esiste scenario peggiore: il tempo scorre e ogni minuto che passa diventa terreno fertile per nuova violenza. Tutto cambia quando sarà proprio Kim ad entrare nel campo visivo della sociopatica, dovrà così fare i conti con una realtà che invano aveva cercato di seppellire sotto metri di cemento armato, risvegliando un passato, il suo, ancora infestato da fantasmi cupi e terrificanti.

In questo romanzo l’autrice non gioca con la nostra mente, non ci inganna, non ci offre una falsa visione della realtà, in verità ci fornisce sin da subito gli indizi per risolvere l’enigma e i mezzi per decifrare e comprendere il comportamento dei personaggi. Conosciamo la sociopatica, il modo in cui agisce, e siamo in parte al corrente del perché lo fa. È il bisogno di scoprire il come e il quando verrà smascherata a rendere adrenalinica la narrazione e qui torna in ballo il personaggio chiave del libro: Kim e, insieme a lei, il suo impareggiabile intuito.
Consiglio questo romanzo a tutti quei lettori che amano il thriller raccontato dal punto di vista delle forze dell’ordine e non solo, perché tra queste pagine è sì il lavoro di squadra a primeggiare, ma è anche la mente e il cuore della protagonista a rendere più reale e tangibile l’intera storia. Non mi resta che mettermi sotto e andare a leggere Urla nel silenzio



L'autrice 



ANGELA MARSONS ha debuttato nel thriller con Urla nel silenzio arrivando a vendere un milione e mezzo di copie nel mondo. In Italia è arrivato ai primi posti delle classifiche. Urla nel silenzio è il primo, fortunato capitolo della serie che vede protagonista la detective Kim Stone, che prosegue con Il gioco del male. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller. Per maggiori informazioni, visitate il suo sito: www.angelamarsons-books.com.




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