lunedì 21 marzo 2016

PREPARATIVI PER LA PROSSIMA VITA Atticus Lish Recensione

Un romanzo duro, pungente, violento e tremendamente importante per una società che tende ad esaminare tutto tranne la sofferenza dell’esistenza umana. Atticus Lish con il suo libro ci restituisce un riflesso per nulla sfocato della disperazione, della lotta per la sopravvivenza che quotidianamente prende vita nelle strade del mondo, lontano dalle illusioni, dal falso perbenismo e dalle luci scintillanti e ingannevoli del successo. Non c’è pietà nelle sue parole, non c’è giustizia, solo l’incandescente bollore dell’anima umana che si aggrappa a tutto pur di continuare a correre, a respirare in mezzo al marciume della società. 

Mentre correva, si guardava intorno in cerca di un profilo o un movimento, e non vedendo nulla continuò a correre alla cieca. Sentì le gambe che rallentavano perché non la vedeva ed era perduto. Ma continuò a procedere, sperando non più di prenderla, ma solo di non perderla - di restare con lei e seguirla e trovarla alla fine, dovunque fosse.




RIZZOLI
PREPARATIVI PER LA PROSSIMA VITA 
ATTICUS LISH

Traduzione a cura di Alberto Cristofori
Casa editrice: Rizzoli
Collana: La Scala
Genere: Narrativa
Pagine: 560
Prezzo: 20.00€
Ebook: 9.99€



Trama

Questa è una lunga sequenza fotografica del ventre di New York. In primo piano sono in due: Zou Lei, immigrata clandestina entrata in America dal confine messicano, musulmana, per metà cinese-han, per metà di etnia uigura, giovane donna determinata a sopravvivere cercando libertà in una terra prodiga di schiaffi; e Brad Skinner, reduce rabbioso della guerra d’Iraq, giovane uomo ferito, carico dei fantasmi partoriti nel deserto. Due solitudini che quando si incontrano, nel retro squallido di uno dei tanti ristoranti annidati nel Queens, seguono l’istinto di stare insieme. Sul fondo, mentre questa storia si abbozza, ci sono i colori delle strade post 11 settembre, sporchi e ripetitivi, i rumori rauchi delle metropolitane sopraelevate, il brusio insistente delle decine di lingue, silenzi, accenti che danno forma alla città. Aspro, a suo modo vitale, Preparativi per la prossima vita ci racconta l’America che resiste e che, al di qua di ogni rassicurante immagine da cartolina, brulica lungo i muri coperti di graffiti; un’America non schermata dalla facile velocità del cinema, che ogni giorno lotta per vedere l’alba, come Zou Lei e Skinner, due personaggi memorabili, tra i più reali e riconoscibili che la narrativa contemporanea abbia prodotto. L’esordio di Atticus Lish ha conquistato la critica più severa: un romanzo unico e importante che il New York Times ha definito «necessario».


Opinione di Sybil



Preparativi per la prossima vita è una storia d’amore. Diversa, cruda, schietta, non romantica, tenera, delicata, travolgente. È la storia di due persone che si incontrano ai margini di una metropoli, New York, nei bassi fondi di una città che puzza di violenza, lontana mille miglia dalle grandi vie della moda, della finanza, della ricchezza, lontana dall’immagine che generalmente Hollywood porta nelle nostre case attraverso i film. Si incontrano sulla scala antincendio di un palazzo di periferia al cui interno cinesi clandestini lavorano senza sosta per un misero stipendio, nella sporcizia e nella solitudine. Si incontrano come se il destino quel giorno avesse voluto far loro uno stupido scherzo. Due persone tanto diverse ma così sole, perdute. Lui, Skinner, veterano di guerra, tornato dall’Iraq con il corpo devastato dalle cicatrici, anche se le più dure e pericolose sono quelle che non si vedono, quelle nascoste nella sua mente. Lei, Zou Lei, immigrata uigura arrivata come clandestina negli Stati Uniti dal Messico. Si incontrano e si riconoscono, come se le diversità fossero solo dettagli in quel mondo che non sa collocarli in nessun posto, forse tra i rifiuti o in mezzo al nulla. In una New York lugubre e decadente, nei quartieri più pericolosi e dissoluti, Skinner e Zou Lei si ameranno, si proteggeranno. Non ci sarà romanticismo tra di loro, perché non c’è tempo per questo, ma il loro amore sarà vero, delicato, un fiore bianco e puro in mezzo al marcio, alla sporcizia, sarà così tenero da straziare il cuore. Skinner è un uomo dilaniato, non dalle bombe che ha fatto esplodere, non dai proiettili che lui stesso ha sparato addosso ad altri esseri umani, ma da ciò che i suoi occhi hanno visto e il suo cuore ha provato. Scappato dalla povertà della sua vita si è arruolato nel’esercito per un ideale e adesso che è tornato nessuno riesce a capire quale sia il suo posto. Il suo trauma, un mostro che lo sbrana da dentro. È solo. Quando arriva Zou Lei capisce che forse, qualcuno, ha deciso di salvarlo, di tirarlo fuori dal quel buco nero. Zou Lei dal canto suo corre e scappa, ma trova in Skinner quella stabilità che per anni non ha caratterizzato la sua vita, trova un domani, difficile sì, cupo anche, ma pur sempre un domani. 
Immaginate questa storia. L’intensità delle emozioni narrate, la paura, la delusione, l’incertezza, il dolore, la follia, l’amore, tutto prende vita attraverso dei fotogrammi “vocali”, come se l’autore avesse voluto dotare gli occhi della capacità di emettere parole. L’impressione che ho avuto io è stata proprio questa, immagini parlanti che lasciano al cervello e allo sguardo il compito di trasmettere al lettore il contenuto senza subire l’influsso della ragione. È compito poi del lettore filtrare e rielaborare le emozioni. Perdonatemi, mi sto esprimendo in maniera contorta, ma è davvero difficile descrivere la narrazione. E difficile è anche assorbirla. Perché è dura, brutale, è proprio come se tutto si soffermasse nell’istante esatto in cui gli occhi inviano al cervello le immagini appena registrate, un attimo prima di essere ricostruite e sviluppate. Per quanto mi riguarda sono arrivata senza fiato all’epilogo, in tutti i sensi. Ma non è stato facile giungere a quel punto. Non è una lettura che scivola via velocemente, ci vuole del tempo per entrare dentro e nonostante sia tremendamente fluida, arrivano dei momenti in cui si avverte la necessità di staccare. Per me è stato così. Non avevo mai letto un libro di questo tipo e l’ho trovato sensazionale, non solo per lo stile ma anche per i contenuti perché veramente mi ha aperto gli occhi su una realtà sconcertante. Un plauso non solo all’autore ma anche al traduttore, che ha saputo girare nella nostra lingua una narrazione tanto complessa e concitata.

Non è stato facile arrivare in fondo, ma ne è valsa la pena, fino all’ultima parola.




L'autore

ATTICUS LISH esordisce nella narrativa con questo romanzo. Cresciuto nel mondo della letteratura grazie al padre, Gordon Lish, editor leggendario di Raymond Carver, ha lavorato per molti anni come traduttore dal cinese mandarino. Ha insegnato inglese per un anno in una città della Cina del Nord, un universo da cui ha preso spunto per la creazione della protagonista femminile e la scrittura di Preparativi per la prossima vita, cui si è dedicato per cinque anni. Lish ha 43 anni e vive con la famiglia a Manhattan.






1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao, ti va di vincere dei cartacei? Passa da me se ti va!
http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/2016/03/vecchio-amico-3-libri-senza-tempo_4.html