martedì 27 gennaio 2015

L' OLTRAGGIO Sara Bilotti - Doppia recensione


Sull' onda del successo ottenuto dalle  moltissime proposte del genere, anche Einaudi sfodera il primo episodio di una nuova trilogia erotica nera. Lo fa optando per qualità e personalità, con un titolo evocativo, un' autrice al suo debutto e una trama originale. Abbiamo avuto il privilegio di leggere questo romanzo in anteprima: se ci conoscete un po' sapete che di bi/tri/tetralogie ne abbiamo lette parecchie e che non siamo sempre facili agli entusiasmi. Eppure Sara Bilotti è riuscita a tenerci incollate, a  sorprenderci e a lasciare il segno  affrontando personaggi e tematiche non facili in un  libro " che spacca" e che probabilmente si presterà a molte discussioni poco pruriginose ma molto intime. 



Einaudi


DAL 27 GENNAIO IN LIBRERIA

L' OLTRAGGIO
Sara Bilotti


Editore: Einaudi
Collana:Stile libero
Genere: Erotico nero
Pagine: 306
Prezzo: 9.00 euro
e-book: 4,99 euro


 La Trama

Eleonora non vede Corinne da quattro anni. Cosí, quando la sua amica d'infanzia la invita nella meravigliosa tenuta toscana di Bruges, dove vive insieme al suo compagno Alessandro, brillante uomo d'affari con la passione per il teatro, lei la raggiunge. Alessandro ha un fratello, Emanuele, molto diverso da lui. Uno è gentile e premuroso, l'altro è selvaggio e irruento, ma entrambi la catturano in un gioco ambiguo. Anche se desidera Alessandro, Eleonora rinuncia a lui per proteggere Corinne, come fa sin da quand'era piccola. Non riesce invece a sottrarsi alla violenta bellezza di Emanuele, che le rivela quanto possa essere eccitante perdere il controllo e lasciarsi sottomettere. Presto intuisce che i due uomini nascondono un segreto e decide di scoprirlo. Capire che cosa è successo nel loro passato è l'unico modo per curare la propria personale ferita.




Opinione di Charlotte 

Qualcuno   a primo impatto potrebbe  assimilare L' oltraggio alla recente duologia   di Irene Cao: ma  commetterebbe un errore grossolano.  Poiché mentre in Irene Cao  "vince" il  lato empatico e istintivo  dell’ attrazione fra uomo e donna, e sostanzialmente prendono forma un “ giusto” e uno " sbagliato”, ne L' oltraggio il gioco si fa più  sottile e introspettivo, con reminiscenze  hitchcockiane  e componenti freudiane :  i personaggi sono tutti magnetici a modo loro, ma dannati da un passato che ha prodotto cicatrici mai definitivamente  rimarginate, e che si ripercuote,  non senza pesanti deviazioni, nelle relazioni interpersonali sulle quali è incentrato questo dramma a tinte variabili. Nello scenario di Bruges,  una tenuta toscana dal ruolo chiave, simbolo di appartenenza ad un gruppo  ristretto e isolato di individui,    viene raccontata una vicenda erotica che affronta l’ attrazione tra uomo e  donna facendo leva  sulle componenti psicologiche e sulle pulsioni fisiche, nonché  su  una dialettica continua e mai definitiva; la storia è striata di  nero poichè è permeata di elementi nebulosi, inquietanti, seminascosti,  che prendono forma dall' analisi comportamentale dei protagonisti, e  ai quali spetta agli stessi personaggi  dare un' opportuna  collocazione nelle loro esistenze
Avete presente quelle amiche d’ infanzia con le quali si è condiviso tutto, ma che sono state anche una sorta di  antagoniste;  con le quali ci si è confrontate, dalle quali  è sembrato di subire dei torti, e sulle quali si è    cercato di primeggiare per una sorta di sentimento di rivalsa più meno giustificato?  Da questo presupposto parziale, ambiguo e poco rasserenante prende vita  L’ oltraggio , che in un' atmosfera a tratti surreale affronta  molteplici solitudini, contrasti, tensioni  e punti di vista.
Attraverso  gli occhi, il cuore, il vissuto complesso e  le spinte emotive altalenanti    della protagonista  Eleonora -  ammaliata da Bruges e dalla convivenza particolare,  claustrofobica e inquieta  ma irrinunciabile che la quotidianità  nella tenuta comporta -   vengono indagati  in profondità due fratelli  fisicamente simili ma che sono uno l’ opposto dell’ altro, rappresentando  due aspetti opposti dell’ attrazione:   uno sostanza  l’ altro evanescenza, uno essenza  e l’ altro fuoco. Sfacciato e fanciullesco Emanuele, cerebrale e  istintivo Alessandro, entrambi affascinanti e complessi, sfolgoranti e pieni di difetti  , i due attraggono e respingono Eleonora, i comprimari e il lettore ora rassicurandoli ora ferendoli.
Tra persone carismatiche e individui più fragili, consiglieri  complici che si rivelano  repentinamente doppiogiochisti ,   quel che volutamente  disorienta il lettore non sono tanto le  informazioni dette o non dette: piuttosto, è  difficoltoso  distinguere tra   realtà e finzione,  verità e inganno, Bene e Male. I personaggi  diventano di volta in volta  vittime e carnefici, vengono considerati  rivali o complici a seconda  di come si considerano le circostanze.  Chi bluffa e chi è sincero? Chi è  autentico  e chi invece   un inganno sublime?
La protagonista Eleonora in chiusura del romanzo trova una sua risposta soddisfacente  a questi quesiti:    ma sappiamo che L' oltraggio è parte  di una trilogia, e   che rimangono  una valanga di questioni in sospeso. Tanto più che coloro che in questo primo capitolo  hanno avuto ruolo secondario sono personalità estremamente  interessanti, con  molteplici possibilità di  sviluppo autonomo : c’è da scommettere quindi che i giochi siano appena iniziati. Quel che è certo è che la protagonista attraverso la quale vediamo la storia,  durante la sua permanenza a Bruges  muterà profondamente la sua visione delle cose, il suo metro di valutazione  e capirà molti aspetti di  se stessa, iniziando un percorso di costruzione della propria identità, smantellando poco a poco il muro di inadeguatezza che l’ ha sempre tenuta prigioniera condizionandola negativamente .
Il mio suggerimento è quello di lasciarsi andare alla storia, senza giudicare o dare per scontato alcunché;   leggendo con il solo  obiettivo di  conoscere  fatti ed emozioni assecondando i ritmi imposti dall' autrice- stratega. Sara Bilotti mette in scena  uno spettacolo soggiogante  che si svela un passettino alla volta mostrando svolte imprevedibili,  astute e ambivalenti, stimolando così curiosità e stati emotivi . Problematiche e dinamiche interpersonali spesso sono esposte in modo iperbolico: ma è  incontrovertibile che molte persone possano riconoscersi in questi situazioni e atteggiamenti, di fondo verosimili e credibili
A mio avviso L’ oltraggio  ha il coraggio,  che altre trilogie  non hanno  avuto fino in fondo, di non virare sullo scontato gli sviluppi , i tormenti e le decisioni dei protagonisti; di non incorrere nel perbenismo né nel moralismo e di  mantenere coerenza  percorrendo  anche  strade poco battute, a rischio di scelte impopolari.  
Fin dalle prime righe lo stile di Sara Bilotti mi ha rapita  per  musicalità e  intensità espressiva:  l’ efficacia  con la quale la scrittrice dipinge luoghi ma anche stati d’ animo in modo meticoloso e quasi iperrealista, servendosi di un lessico vario e incisivo, è quasi spiazzante. Come Alessandro, Sara Bilotti mi ha  suggestionata grazie alle sue  doti di affabulatrice;  come Emanuele, mi ha portata a riflettere su una dimensione ancestrale e spontanea, " di pancia",  dei rapporti interpersonali.   






Opinione di foschia75

"Quel microcosmo aveva leggi tutte sue, 
e lei ci era finita in mezzo, al centro di un buco nero.
Eppure il suo primo istinto non era fuggire.
Anzi, dai suoi arti uscivano già radici affamate.
Voleva far parte di quel luogo, con tutta se stessa.
Voleva essere un abitante di Bruges, 
anche se non ne capiva ancora bene il motivo".


Quando mi è stato chiesto di dare un parere su questa nuova trilogia erotica "nera", ci sono voluta andare con i piedi di piombo, ho detto si ma con una nota di diffidenza... come è andata a finire?
Che alla fine della prima pagina ero già dentro sino al collo! Il primo episodio per me promosso a pieni voti, per più di un motivo. Non mi soffermerò a raccontarvi cosa sia successo o a fare poco simpatici confronti con una precedente trilogia (che in questo caso sono assolutamente da escludere!), ma solo a dirvi perchè dovreste leggerlo.
In primis lo sfondo e l'ambientazione, rigorosamente toscana la location e assolutamente "isolata" l'atmosfera. Questo isolamento pratico è a mio avviso vincente, perchè mette sul palcoscenico (e non lo dico a caso) personaggi che meritano assolutamente tutto lo spazio che si prendono in questo primo capitolo e che spero si ritaglino sempre di più nei successivi. Chiaramente ho avuto il mio colpo di fulmine per un personaggio in particolare, è stato più forte di me, adoro gli uomini prepotenti e predatori, anche se quelli subdoli nascondono più assi nella manica. Via, via che leggerete sarà per voi inevitabile fare una scelta dettata dall'istinto e questa cosa mi è piaciuta parecchio. Quando ho letto che era una trilogia erotica nera, ero curiosa, e obiettivamente spero diventi sempre più nera di libro in libro, mi sono trovata a volerne ancora di più, a voler rimestare ancora di più nel torbido e sperare che nei successivi due romanzi si tocchi davvero il fondo della psiche e della deviazione dei personaggi che hanno il grande potenziale di vivere di luce propria, e spingere perchè la loro autrice li faccia muovere autonomamente sul palcoscenico. Il fatto che i più subdoli tra i personaggi in gioco, siano attori teatrali, li rende ancora più affascinanti e bugiardi, e questo regala ancora più qualità al romanzo. Chiaramente nel numeroso team, ci sono tre personaggi marginali che hanno attirato non poco la mia attenzione e che spero di ritrovare più attivi che mai nei prossimi capitoli.
Ma perchè un erotico nero? Perchè i protagonisti di questa storia devono la loro peculiare essenza e modo di essere al passato, in parte misterioso e ancora da scoprire. Quello che colpisce, oltre la singolare caratterizzazione, sono gli scambi emotivi, in un crescendo che non da tregua fino all'epilogo. L'ho letto in una sera, non riuscivo a chiuderlo, perchè i complessi intrecci e rapporti tra i personaggi non mi hanno permesso di abbassare la guardia. La protagonista suo malgrado è ospite di persone che fin da subito dimostrano la loro spiccata personalità, che irresistibilmente trattiene Eleonora, avvinta dai segreti e dall'atteggiamento scostante di Alessandro e Emanuele. A Bruges tutti hanno qualche segreto, ingombrante o meno, e tutti si coprono a vicenda. Scegliere di chi innamorarsi non è qualcosa che può bastare fare con il cuore, qui cerca di intervenire la ragione, il buonsenso e la razionalità. Ben presto anche Eleonora non solo dovrà fare i conti col suo passato ma anche con quello dei due fratelli che l'hanno attratta inesorabilmente. Non è assolutamente facile decidere, soprattutto quando le personalità dei due uomini sono così diverse eppure in egual modo irresistibili. Il loro essere come il giorno e la notte, risveglia in Eleonora sensazioni interiori che pensava di aver chiuso nel recesso più profondo del cuore, catapultandola nel passato e riaprendo vecchie ferite emotive legate al suo contorto rapporto con la madre e con l'amica Corinne che ritroverà a Bruges e che eserciterà su di lei un'influenza creduta scomparsa. Vi dovrei raccontare di Emanuele e Alessandro, ma posso io togliervi il gusto di trovarvi come Eleonora, in balia di questi due enigmatici uomini, legati non solo dal vincolo di sangue fraterno, ma anche dal perverso animo nero? No, vorrei invece volgere i riflettori verso alcuni personaggi secondari, quelli che hanno subito solleticato il mio interesse, Don Raffaele, come mi piace etichettarlo, un personaggio davvero ambiguo che organizza feste e festini nella sua villa; la psicoterapeuta di famiglia, e la  madre di Alessandro e Emanuele. Tre figure che hanno ancora tanto da raccontare. Non capisco perchè spesso io venga attratta dai personaggi marginali, che forse tanto marginali non sono nel disegno complessivo che Sara Bilotti avrà certamente tratteggiato nei prossimi capitoli della trilogia.
Concludendo, se l'Oltraggio ha avuto il potere di affollare i miei pensieri nei giorni successivi alla lettura, penso che abbia raggiunto lo scopo, colpire l'immaginario del lettore. Vale assolutamente la pena leggerlo per la costruzione introspettiva dei personaggi che bucano la carta senza effetti speciali.
Non vedo l'ora di conoscere il seguito. Un ultimo punto a favore della lettura, sono le uscite ravvicinate del secondo e terzo romanzo (rispettivamente Marzo e Maggio)
Brava Sara, hai tutta la mia approvazione e entusiasmo!!!  Voglio vedere ancora più voyeristicamente nero, toccare il fondo insieme ai tuoi personaggi.





L' Autrice




Sara Bilotti è nata nel 1971 a Napoli, dove vive. L'oltraggio è il suo romanzo d'esordio, primo di una trilogia.  
La sua pagina Facebook:


FOUR. UNA SCELTA PUO' LIBERARLO di Veronica Roth - recensione in anteprima

Ad ormai poche settimane dalla proiezione cinematografica del secondo, attesissimo, episodio della Serie Divergent, la De Agostini ci fa un gradito regalo pubblicando Four: una bella ed interessante appendice ad una delle saghe distopiche più appassionanti ed amate. Protagonista proprio l'affascinante e un po' misterioso Quattro che, dopo la lettura di questi racconti, per noi non avrà più segreti! 

L’ultimo attesissimo capitolo della saga di Divergent.
Una raccolta di momenti indimenticabili,
un viaggio di sola andata nel cuore di Tobias.

Le 288 pagine del libro contengono ben quattro racconti di momenti specifici della vita di Tobias e si concludono con tre piccoli cammei su famosi momenti vissuti con Tris, solo guardati dalla prospettiva di Quattro. Una chicca imperdibile per tutti i fan di Divergent e della superlativa Veronica Roth. I primi tre episodi TRASFAZIONE - INIZIATO e FIGLIO si svolgono prima dell'incontro con Tris e raccontano come Tobias acquisti sempre più forza nel suo percorso da Abnegante a Intrepido. Nell'ultimo, TRADITORE, che cronologicamente coincide con la parte centrale di Divergent, Tobias conosce Tris. Siete curiosi? Ne avete ben d'onde... Ma non disperate: lo trovate già da oggi, in tutte le librerie!



FOUR
UNA SCELTA PUO' LIBERARLO 
di Veronica Roth

dal 27 Gennaio in libreria

editore: De Agostini
genere: distopico
pagine: 288
prezzo: 14.90 euro
Rilegato
( 4° libro Serie "Divergent" )

Trama

Veronica Roth ci riporta nella Chicago distopica di Tris,
raccontando i momenti fondamentali della vita di Quattro
e regalandoci così un viaggio nella mente
del tenebroso e tormentato protagonista maschile di Divergent.

Quando per Tobias Eaton – il figlio del leader degli Abneganti – arriva il Giorno della Scelta, il ragazzo non ha dubbi: vuole andarsene dalla fazione che per sedici anni è stata la sua prigione e allontanarsi dalla furia del padre violento. Per il suo nuovo inizio sceglie di unirsi agli Intrepidi, perché desidera imparare da loro a sconfiggere le proprie paure e a essere coraggioso. Con un nuovo nome, “Quattro” comincia l’addestramento, che lo porta ben presto a scalare la classifica degli iniziati e ad attirare su di sé l’interesse delle più alte sfere dirigenziali, che lo vorrebbero trasformare nel più giovane capo fazione che gli Intrepidi abbiano mai avuto. Ma è davvero così… oppure c’è qualcosa di più inquietante dietro gli intrighi attuati dai leader Intrepidi? Due anni dopo, Quattro – disgustato dalle trame della sua fazione – è pronto a fare la propria mossa e a lasciarsi di nuovo tutto alle spalle, ma l’arrivo di una giovane iniziata cambia ogni cosa. Perché, grazie a lei, Quattro scopre un lato di sé che non credeva di possedere. Grazie a lei, potrebbe tornare a essere semplicemente Tobias.

Opinione di Sangueblu

Con quale scelta potrei convivere?
Non con gli Eruditi. Non con i Candidi.
Non con gli Abneganti, da cui voglio scappare.
E neanche nei Pacifici, perchè sono troppo disperato per farne parte.
La verità è che voglio che la mia scelta sia come 
un coltello affondato dritto nel cuore di mio padre,
che lo ferisca con tutto il dolore, l'imbarazzo e la delusione possibili.
C'è una sola scelta che può farlo.
Lo guardo e lui annuisce.
Mi incido nel palmo un taglio così profondo che mi vengono
le lacrime agli occhi. Sbatto le palpebre per cacciarle indietro
e serro la mano in un pugno per raccogliervi il sangue.
I suoi occhi sono uguali ai miei,
di un azzurro così scuro che quando c'è poca luce
come in questo momento sembrano neri,
come buchi scavati nel cranio.
Sento la schiena pulsare e bruciare;
la camicia sfrega sulla pelle scorticata,
la pelle in cui ha scavato solchi con la cintura.
Apro la mano sopra i carboni. 
Li sento bruciare nello stomaco, mi sento pieno fino a scoppiare di fuoco e fumo.
Sono libero.

Non sono il perfetto figlio Abnegante,
condannato a farsi divorare completamente dal sistema
e a sparire nell'anonimato.
Al contrario, sono il primo trasfazione Abnegante
dopo più di dieci anni.

Ancora una volta, addentrarsi tra le pagine di Veronica Roth è un'esperienza totalmente coinvolgente e sensazionale. E' davvero una maestra nel trascinare completamente il lettore nel suo mondo e farlo sintonizzare immediatamente con la situazione e soprattutto con i pensieri e le sensazioni dei suoi personaggi. Le sono davvero grata di aver pensato di scrivere anche questa piccola parentesi sul mitico Quattro, personaggio assai straordinario ed indimenticabile per tutto quello che ci ha fatto vivere nella Saga di Divergent, permettendoci non solo di trascorrere ancora un po' di tempo con lui, ma soprattutto di conoscerlo più in profondità, andando a scoprire qualcosa in più sul suo passato e sulla sua personalità; su quelli che sono stati i suoi pensieri più intimi e le motivazioni che hanno fatto scaturire le sue scelte. E così, nonostante potessimo pensare di conoscere già tutto, la Roth ci smentisce, donandoci tasselli importanti per ricostruire quel complesso - e meraviglioso - puzzle che è Tobias Eaton che, pian piano e sotto i nostri occhi, si trasformerà nel Quattro che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, ma con qualcosa in più.

Non tutti forse sanno, infatti, che proprio Tobias doveva essere inizialmente il protagonista e la voce narrante di Divergent, fino a che l'autrice non si rese conto, ad un certo punto, che come narratore non era adatto alla storia che voleva raccontare. Solo quattro anni dopo, una volta ripreso in mano il progetto, l'autrice trovò finalmente il personaggio perfetto per dare slancio alla narrazione: una ragazza Abnegante pronta a mettere alla prova il proprio valore, come sappiamo bene... Tobias non è mai scomparso, ma è entrato nella storia come Quattro: istruttore, amico e alleato di Tris.

Nel primo episodio: Trasfazione vivremo il momento della Scelta. Apprendiamo da vicino - sentendo quasi il frizzore delle percosse e l'umiliazione dei rimproveri - quanto sia penosa e svantaggiata la posizione di Tobias, vittima dei soprusi e della violenza del padre, crudele e autoritario ma anche della claustrofobica sensazione di dover appartenere ad una categoria predefinita in cui non si riconosce totalmente. Assistiamo "dall'interno" a quelli che sono i processi mentali che lo porteranno a fare una scelta che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui: quella di appartenere agli Intrepidi e diventare appunto un Trasfazione. Una vera rarità tra gli Abneganti, e ancor di più nel suo caso dal momento che suo padre, Markus Eaton, è alla guida della sua Fazione. Ma lui vuole andarsene.
Qualunque scelta, qualunque fazione pur di lasciarsi alle spalle suo padre e la sua crudeltà.
Lontano da un mondo in cui le persone sanno essere solo umili e contrite, che condannano qualsiasi forma di auto-indulgenza.
Lontano....
Verso qualsiasi forma di libertà... Quella stessa libertà che, attraverso i suoi piccolo gesti, aveva imparato da sua madre.

"E' stata mia madre a insegnarmi
a rubare momenti di libertà come questo,
anche se non se ne è accorta. Io la osservavo quando se li prendeva:
scivolava fuori casa la sera, dopo che mio padre si era addormentato,
e poi rientrava di nascosto
appena la luce del sole cominciava a ricomparire
dietro i palazzi. Se li prendeva anche quando era con noi,
fermandosi a occhi chiusi davanti al lavello,
così distante con la mente che non mi sentiva nemmeno se parlavo."

Quella stessa libertà che non smetterà di ricercare e di "rubare" anche se per brevi momenti, quando vivrà i suoi momenti di iniziazione e anche quando diventerà un Intrepido a tutti gli effetti.

Sarà bello, anche se un po' doloroso, scoprire i retroscena della sua infanzia. Scopriremo con più precisione quello che in Divergent avevamo solo immaginato.
Vivremo insieme a Tobias le sue quattro paure, che gli sono valse il suo nuovo nome da Intrepido.
Conosceremo delle sfaccettature inaspettate della strana personalità di suo padre Marcus che, nonostante la crudeltà e la rigidità, a suo modo ha cercato di proteggerlo da sè stesso e dalla sua "diversità". Per primo infatti si era accorto della spiccata divergenza del figlio e nonostante tutto si è premurato di metterlo in guardia per eludere il sistema.
La divergenza di Tobias rivestirà in questo romanzo un ruolo molto importante.
Veronica Roth ce la presenterà gradualmente ma con potenza facendocela assimilare in maniera molto potente tanto che saremo completamente immedesimati nella situazione. Faremo la conoscenza di nuovi - e importanti personaggi come Amar - ma ritroveremo anche vecchie conoscenze , come Tori o Eric, che daranno un importante contributo all'aggiunta di importanti tasselli che costruiscono quello che è Quattro/Tobias.

Vivremo l'incontro con sua madre e la scoperta delle menzogne che la davano per morta.
Scopriremo attraverso i suoi occhi la rete di complotti e bugie che stanno intessendo Intrepidi ed Eruditi. Insieme a Quattro prenderemo una posizione e decideremo da che parte stare!

Attraverso questi quattro racconti scopriremo le tante sfaccettature del suo animo. Ne verrà fuori un personaggio ancora più bello e complesso di quello che già avevamo imparato a conoscere ed amare grazie alla lettura della Saga. Lo vedremo crescere, acquisire quella sicurezza che ci aveva tanto affascinato. Verranno esaltate tutte quelle qualità che lo rendono uno dei personaggi di carta e inchiostro più carismatici ed affascinanti....

La Serie "Divergent"

1 - Divergent  ( recensione QUI )
2 - Insurgent  
3 - Allegiant  ( recensione QUI )


L'Autrice


Vive con il marito a Chicago e si dedica alla scrittura a tempo piano. Ha esordito giovanissima con Divergent (pubblicato da De Agostini libri nel 2012). Il primo volume di una trilogia distopica a cui hanno fatto seguito Insurgent e Allegiant, bestseller mondiale che ha raggiunto i vertici della classifica del “New York Times”.


OGGI IN LIBRERIA: IL GIORNO DELLA MEMORIA





Un post che non ha bisogno di spiegazioni, una frase sulla quale ogni commento è superfluo. Gli autori di oggi non dimenticano, le loro parole perseverano nel raccontare l' orrore di quanto accaduto: la dignità martoriata, le vite spezzate, derubate, negate.  
Un monito  alle  giovanissime generazioni,  che non  hanno testimonianze dirette dell' atrocità della guerra; storie vere che non possono che  diffondere  la cultura dell' uguaglianza, del rispetto e della pace tra  noi adulti. 



DORA BRUDER - PATRICK MODIANO


Traduttore: F. Bruno
Editore: Guanda
Collana: Narratori della Fenice
Genere: Narrativa straniera/biografico
Pagine: 136
Prezzo: €14.50
E.book: € 5.99



31 dicembre 1941. Sul «Paris-Soir» appare un annuncio: si cercano notizie di una ragazza di quindici anni, il suo nome è Dora Bruder. A denunciarne la scomparsa sono i genitori, ebrei emigrati da tempo in Francia. Quasi cinquant’anni dopo Patrick Modiano si imbatte in quelle poche righe di giornale, in quella richiesta d’aiuto rimasta sospesa. Non sa niente di Dora, ma ne è ugualmente attratto: cerca di ricostruirne la vita, i motivi che l’hanno fatta scappare, cerca di immaginare le sue giornate nel periodo della fuga. A poco a poco ricompone la storia dei Bruder: la nascita della ragazza, le origini dei genitori, i loro trasferimenti, l’ultimo domicilio della famiglia. Modiano segue l’ombra di Dora per le vie di una città che conosce e ama, la Parigi dei quartieri periferici, degli hotel ormai chiusi da tempo, dei cinema che non esistono più. Sono luoghi che hanno vissuto la guerra e conosciuto l’atmosfera sinistra dell’occupazione. L’atmosfera in cui vive la stessa Dora fino a quando, otto mesi dopo la fuga, verrà deportata ad Auschwitz insieme al padre. Qui, dove comincia la Storia degli uomini, si chiude per sempre la storia privata di Dora in mezzo a quella di milioni di altre vittime.
Dora Bruder è fuggita, poi è riapparsa, ma sin dall’inizio ha mantenuto il segreto su quel breve periodo. Forse la sua è stata una fuga d’amore, o forse no, non lo sapremo mai con certezza. E proprio grazie a questo atto di disobbedienza, a questo scatto di libertà, la sua memoria non è caduta nell’oblio e rivive ora nel ritratto intenso e commovente che Modiano lascia di lei per sempre.  PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2014.

«Questo libro nasce da uno scacco: si muove nel vuoto, si agita nel vuoto, attraversa il vuoto, interroga il vuoto, viene deluso dal vuoto; ma da questo scacco nasce la sua bellezza.»
Pietro Citati

«Un racconto esemplare cui fa da sfondo la sinistra Parigi dell’occupazione e da primo piano il ritratto di un’adolescente tenera e misteriosa come Anna Frank.»
Corrado Augias

«Un grande libro… ecco uno scrittore contemporaneo che tenta un’impresa impossibile ma indispensabile: tenere vivo il legame con l’orrore del nostro passato recente.»
Le Monde




UNA LUCE QUANDO E' ANCORA NOTTE - VALENTINE GOBY


Traduttore: L. Bosio
Editore: Guanda
Collana: Narratori della Fenice
Genere: Narrativa straniera/biografico
Pagine: 228
Prezzo: €16,00
E.book: € 5.99



Mila, giovanissima militante nella Resistenza francese, viene deportata a Ravensbrück nell'aprile del 1944 insieme ad altre quattrocento donne. Non ha mai avuto alcuna aspirazione all'eroismo: se ha deciso di aiutare suo fratello e gli altri militanti parigini l'ha fatto per senso del dovere, con la semplicità dei suoi vent'anni. Come le altre prigioniere politiche, prova sollievo nell'apprendere che non sarà fucilata. Non sa nulla del viaggio che l'aspetta, non ha mai sentito nominare Ravensbrück. Del campo di concentramento ignora tutto, anche le parole per nominare le cose, le azioni, le regole che bisogna imparare per sopravvivere. E per raccontare alle altre donne il segreto che avrà un ruolo decisivo nel suo destino. Grazie alla solidarietà delle compagne e a una tenacia incrollabile, Mila riuscirà a scorgere un barlume di luce rappresentato dalla presenza, nel campo, di una Kinderzimmer, una camera per i neonati: un luogo paradossale di vita in un paesaggio di disperazione. Giorno dopo giorno, nella durezza di un autunno e di un inverno infiniti, Mila si aggrappa con tutte le forze a quella luce, per se stessa e per il bambino che porta in grembo.


LA MEMORIA DEI FIORI - RYWCA LYPSZYC



Traduttore: A. Zapruder, L. Sacchini 
Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori Moderni
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 196
Prezzo: € 14,90
E.book: € 4.99


È l’aprile del 1944, l’ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Łódź: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c’è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni.
Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l’unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l’unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. In queste commoventi pagine prende vita il ritratto di una bambina costretta ad affrontare l’impossibile compito di diventare donna in un mondo dominato dalla violenza e dall’ingiustizia. Ma Rywka deve resistere. Per sé stessa, per la sua famiglia, per le tante persone che, a rischio della loro stessa vita, ogni giorno le offrono aiuto. E l’unico modo per resistere è non smettere di sognare: la libertà per sé e per Cipka, una casa, un piccolo studio avvolto dall’ombra della sera, una penna, qualche foglio bianco per coltivare la sua più grande passione, la scrittura.
Sogni che le danno la forza, nonostante la sofferenza che la circonda, di emozionarsi per il ritorno della primavera, per la lettura di un libro, per il calore di un sorriso che arriva inaspettato. 



L' ANGELO DEL CAMPO  - CLIFFORD IRVING


Traduttore:  F. Oddera
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza 
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 314
Prezzo: € 18.60
E.book: € 5.99



Gennaio 1943. Al campo di sterminio di Zinoswicz-Zdroj, Polonia sudoccidentale, arriva il capitano Paul Bach. Veterano e ispettore della polizia criminale di Berlino, Paul si è già visto portare via tanto, se non tutto, dalla guerra: ha perso la moglie sotto le bombe e un braccio fra le nevi russe. E ha smarrito la convinzione di trovarsi dal lato giusto. Unica sua religione, i figli e il lavoro. E ora la Gestapo gli ha affidato il compito di smascherare l’autore di alcuni misteriosi delitti, le cui prime vittime sono «un paio di ebrei di una certa importanza e un ufficiale polacco delle SS».
Il quadro è inquietante, perché gli omicidi sono stati annunciati da sibillini messaggi anonimi dal tono intimidatorio apparsi nelle baracche degli internati. Biglietti scritti a mano, in un ebraico impeccabile o in yiddish. In apparenza non esiste un movente e la dinamica è sempre diversa: unica costante, i messaggi.
In un meccanismo oliato dalla morte, nel cuore del nonsenso della Storia, sembra di cogliere lo scherno di una divinità impazzita. E nel campo, insieme al fremito della rivolta, comincia a correre la voce di un Angelo assassino che aleggia tra i blocchi...
Giorno dopo giorno, nel corso delle indagini Paul verrà a contatto con la realtà indicibile del campo, con l’umanità offesa delle vittime e quella, alienata, dei carnefici. Costretto suo malgrado a confrontarsi con l’orrore, con il male assoluto che forse non sospettava ma di cui si scopre complice, riuscirà a trovare risposta all’enigma dell’Angelo e al lacerante dissidio tra appartenenza e coscienza?
«Ammaliante… Un romanzo di grande fascino.» Thomas Keneally, autore di ""Schindler’s List""
«Sconvolgente, di forte dinamismo e meravigliosamente scritto.» ""Bestsellers""
«Un romanzo potente.» ""Publishers Weekly"" 



 
MAX E HELEN - SIMON WIESENTHAL


Traduttore: F. Saba Sardi
Editore: Garzanti Libri
Collana: Super Elefanti Besteller
Genere: Narrativa straniera/biografico
Pagine:170
Prezzo: € 9.90
E.book: € 4.99
Copertina flessibile 
   

La vicenda di Max e Helen è una struggente storia d’amore realmente accaduta. Nata nei terribili anni della guerra e segnata dalla deportazione nazista nei campi di concentramento, è diventata per Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti per antonomasia, il simbolo di ciò che la Storia di quel periodo ha significato per i destini delle singole persone, travolti dall’onda della morte e della distruzione. Wiesenthal è a un passo dall’incastrare Schulze, oggi un rispettabile dirigente d’azienda di Karlsruhe, che si è macchiato di orribili delitti sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. Ha solo bisogno di un testimone per corroborare il suo impianto accusatorio. Per questo rintraccia Max. Lui sa, lui ha visto di cosa è stato capace Schulze, spietato e sadico aguzzino. Ma non può testimoniare contro di lui. Nonostante tutto, non dirà una sola parola per inchiodarlo alle proprie responsabilità. Perché quella che narra Max, ora medico a Parigi, è anche la sua grande storia d’amore con Helen. Al momento del loro arresto erano fidanzati. Furono poi deportati nel lager di Zalesie, nei pressi di Lublino. Finita la guerra, Max l’aveva cercata disperatamente quando, nel ’58, era riuscito a tornare in Polonia. E tuttavia, ritrovandola, l’aveva perduta per sempre. 



 
FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERA' - LILIANA SEGRE, DANIELA 
PALUMBO


Editore: Piemme
Collana: Il battello a vapore
Genere:  Narrativa per ragazzi
Pagine: 197
Prezzo: € 15,00
E.book: € 5,99




La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz. Parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione Centrale di Milano e sarà l'unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi, ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. Questa è la sua storia, per la prima volta raccontata in un libro dedicato ai ragazzi. Introduzione di Ferruccio de Bortoli. Età di lettura: da 11 anni.

 

CORRI RAGAZZO, CORRI  - URI ORLEV


Traduttore: Daria Merlo 
Editore:  Salani
Collana: Salani ragazzi
Genere: Narrativa per ragazzi
Pagine: 201
Prezzo: € 9,90
E.book: € 4,49



Una fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. Solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia – dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia – passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. «Ti ordino di sopravvivere» gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. E, per avere la forza di seguire quell'ordine, il ragazzo è costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. Dimenticando, Yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si è rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. Ma la corsa prosegue, e ‘il bambino biondo senza un braccio’ rimane in mente come un’inesausta sfida alla morte. In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia – perché questa è una storia vera – che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione.

«Orlev ci mostra come i bambini possano sopravvivere senza amarezza in tempi duri e terribili».Premio H.C. Andersen, la giuria
«I libri si possono paragonare ai bambini, anche loro si allontanano da te per prendere la propria strada. E come loro – sebbene in modo diverso – possono sorprenderti».
Uri Orlev
«Raccontare la Shoa guardandola con gli occhi di un bambino. Con innocenza, sincerità, persino con humour. È quello che fa Uri Orlev, scrittore sopravvissuto al lager, nei suoi bellissimi libri per ragazzi».
Il Messaggero
«La sua migliore qualità è un senso di umanità in condizioni disumane... La forza, in altre parole, non coincide con la durezza».
The Guardian