Prendiamo un uomo, una donna e un pizzico non tanto grande di cielo stellato. Aggiungiamo una buona dose di sentimenti ed emozioni confuse, sogni chiusi in un cassetto e quant'altro, oltre ad una bella gita notturna nel mezzo di un vigneto con tanto di musica e vento frizzante. Ah, dimenticavo, anche una generosa manciata di ebbrezza. Amalgamiamo tutto insieme e osserviamo il risultato... Quello che salterà subito all'occhio è una stupenda amicizia che inizia a muovere i primi passi verso qualcosa di più grande. Quindi, fin qui, niente male.Ma alla ricetta di prima mi sono dimenticata di aggiungere due ingredienti abbastanza importanti..Riformuliamo. Prendiamo un uomo, una donna e tutte le parti che vi ho illustrato sopra, ma stavolta aggiungiamo anche una cospicua quantità di problemi legati a due relazioni che, purtroppo, sono incatenate alla vita dei due protagonisti. Legate tanto indissolubilmente da non poterle scindere.Allora, a questo punto, lo scenario cambia. Non ci sono più solo loro, in quella notte, sopra il tettuccio di un furgoncino a guardare un cielo che spezza il respiro. Insieme a loro ci sono i fantasmi di un passato e di un presente che non smette di ricordagli quanto impossibile, pazzo e folle sia il loro desiderio e quanto difficile sia anche solo immaginare di poter vivere ogni notte come quella che stanno assaporando.
STANOTTE IL CIELO CI APPARTIENE Adriana Popescu
Traduzione di Lucia Ferrantini
Collana: Giunti
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 320
Prezzo: 9.90€
Ebook: 5.99€
Trama
Layla ha un grande sogno:
catturare con la macchina fotografica immagini uniche in giro per il mondo. Per
il momento, però, si deve accontentare di fare la fotografa di eventi. La sua
storia di cinque anni con Oliver e la loro tranquilla routine in un
appartamento nel centro di Stoccarda non le consentono molto di più. Una sera,
però, in una discoteca dove viene chiamata per lavoro, la reflex di Layla si
posa su un ragazzo che, con gli occhi chiusi e completamente isolato dalla
ressa che lo circonda, balla al ritmo di una musica tutta sua, perso nei propri
pensieri. Layla è ipnotizzata da questa visione e gli scatta una foto proprio
nell’attimo
prima che una gomitata accidentale lo colpisca in pieno volto. È così che
Layla e Tristan si conoscono. Ma da quel giorno non possono fare a meno di
rivedersi: un giro in moto per la città, un pic-nic lungo il fiume, una serata a guardare
le stelle cadenti. Da semplici amici, certo! O almeno, è quello che si racconta
Layla. Ma qual è il confine tra amicizia e attrazione? E quanto coraggio ci
vuole per buttare all’aria
la propria vita?
Opinione di Sybil
Layla è una fotografa e Tristan,
diciamo, un tutto fare: da cameriere, a buttafuori, da corriere, a musicista.
Il suo sogno nel cassetto è diventare uno scrittore. Entrambi vivono a
Stoccarda e nessuno dei due ancora sa dell'esistenza dell'altro.
Layla conduce una vita normale,
ha al suo fianco un uomo con il quale condivide una relazione stabile e
appagante. Tutto scorre secondo i piani, fino a che una sera, durante un
ingaggio in discoteca, il suo obbiettivo cade su di un viso sconvolgentemente
conturbante.
Appoggiato al bancone del bar c'è
un ragazzo, alto, bello, stranamente malinconico, triste. Il suo sguardo
catturato dal nulla, le sue labbra animate dall'assenza di un sorriso. Chissà perché,
Layla viene attratta dal quel viso, troppo intenso da non poterlo notare. Ruba
alcuni scatti con la sua macchina fotografica, ben consapevole che il suo
interesse non è nato da un puro spunto professionale, bensì da qualcos'altro.
Quel ragazzo è Tristan e, proprio in quella notte, la sua vita incrocerà la
strada della vita di Layla, creando due percorsi paralleli: uno in cui tutto va
come deve andare, senza intoppi, casini e dolore, l'altro pieno di confusione,
rammarico e sensi di colpa.
Si, perché anche lui è ancora
indissolubilmente legato al passato e ad una relazione troppo importante ed
ingombrante da poterla nascondere.
Nasce così una splendida
amicizia, che di volta in volta finisce per crescere in altezza ed in profondità,
fino a portare i ragazzi a rincorrersi senza ammettere mai ciò che provano.
Layla continua a cercare di
mandare avanti la sua relazione con Oliver, vivendo di continui sensi di colpa.
In fondo, non riesce a capire come hanno fatto a perdersi per strada negli
anni. Erano una coppia perfetta. Divertenti, brillanti, felici. Avevano un
sogno e lo hanno costruito insieme. Poi, un giorno, l'allegria è diventata
noia, la voglia di condividere solitudine, l'amore abitudine.
Quando ancora non aveva
conosciuto Tristan, le andava bene tutto. Tendeva a confondere l'affetto con
l'amore. Ma poi, dopo aver assaporato cosa uno sguardo può provocare dentro
l'anima, come il vibrare caldo della voce possa far bloccare per un istante il
battito del cuore, niente è stato più lo
stesso.
Ora sa cosa significa volare tra
le braccia di qualcuno, sa che colore hanno i sogni, quelli ai quali ha
rinunciato e quelli ai quali non credeva più. Sa fin dove l'amore ti può portare
e l'uragano che è in grado di scatenare. Ma tutto questo la spaventa. Perché per
troppo tempo ha lasciato che fossero gli altri a scegliere per lei e, adesso,
non ne è capace, non ne ha il coraggio.
Poi, in una notte come tante
altre, inizia a crescerle dentro quella parte di lei che per troppo tempo aveva
tenuto a freno, imbottendola di sonniferi. In quella notte strappata al sonno,
Layla e Tristan impareranno a conoscersi, a guardarsi dentro. Non ci sarà ne un
bacio, ne una carezza. Niente di tutto questo. Ci saranno solo loro, il cielo e
le loro parole. Prima di poter incominciare a viversi, dovranno fare i conti
con ciò che li tiene legati ad una vita abissale, che non gli appartiene più.
Dovranno lottare per imparare a dominare i loro sentimenti, e solo così riusciranno
a riemergere, a tornare a galla.
Sia Layla che Tristan dovranno
affrontare la difficoltà di ammettere fino in fondo il grande equivoco che si è
insinuato nella loro vita. Per troppo tempo hanno confuso il vivere con il
sopravvivere ed entrambi si sono adattati ad un'esistenza che non faceva più per
loro. In fondo si sa, è sempre più facile accontentarsi di ciò che si ha e non
mettere più sotto interrogatorio la propria anima. Vivendo nella quotidianità si
perde la consapevolezza di se stessi e chiunque smette di domandarsi se tutto
ciò che possiede è quello che aveva desiderato in passato. Crescendo i sogni
cambiano, e anche i risultati di ciò che si voleva raggiungere. Ma ci sono
delle cose, dei punti fissi che non cambieranno mai. E di solito, sono sempre
quelli che si finisce per chiuderli in un cassetto e lì dimenticarli. Poi, un
giorno, per caso quel cassetto si riapre (perché sappiamo bene quanto il
destino ama metterci del suo) e succede l'inevitabile.
A Tristan e Layla è accaduto
questo. Senza volerlo hanno assaggiato la bellezza dell'amore, con il solo
problema di non poterlo vivere; hanno
visto come sia semplice lasciare scorrere la vita senza dare un'impronta di se
e hanno capito quanto sia difficile riuscire a distruggere per poi ricostruire
quello che si ha.
Come sempre ho finito per
affezionarmi di più al personaggio maschile, perché da subito mi è apparso più coerente
e deciso. Per quanto il suo passato fosse più complicato e difficile da
gestire, ha saputo dare il giusto peso alle emozioni. Il freno più grande
veniva proprio da Layla, che non riusciva in nessun modo a voler dare ascolto a
ciò che provava. Troppo spaventata da lasciare la strada vecchia per la nuova,
ha cercato in tutti i modi di ricostruire il suo rapporto con Oliver, mettendo
da parte l'ovvio sentimento che nutriva per Tristan. A volte, più che
coraggiosa, mi è sembrata incoerente e poco credibile. Poi si è però innescato
un meccanismo che ha reso impossibile non appassionarsi alla loro storia e,così,
sono arrivata in fondo all'ultima pagina del romanzo in poco meno di due giorni.
Chissà se Tristan e Layla
decideranno a cosa dare ascolto. Se al cervello o al cuore.
Chissà se ciò che è ovvio, riuscirà a sconfiggere il loro
pregiudizio interiore.
Quello che è certo é che,spesso e
volentieri, è bello armarsi di coraggio e saltare. Gettarsi in quell'ignoto che
sa di scoperta, di consapevolezza.
Saltare. Provare. Vivere.
L'autrice
ADRIANA POPESCU è nata a Monaco
nel 1980. È stata sceneggiatrice televisiva, collaboratrice per diverse testate
giornalistiche e blog. La sua avventura è cominciata nel 2012 con il grande
successo ottenuto dal suo primo libro autopubblicato in rete, a cui è seguito
Stanotte il cielo ci appartiene che l’editore Piper ha deciso di pubblicare in cartaceo.
www.giunti.it/autori/adriana-popescu/