mercoledì 24 luglio 2013

STANZA N. 1. TROVAMI Trilogia delle stanze Emma Mars Anteprima

Lo so, ne sono consapevole, siete stufe della narrativa erotica, mi aggiungo nel gruppo di quelle che hanno un pò la nausea, perchè sommerse di continue uscite che ormai diciamocelo ci hanno un pò sfiduciato, ma...... se vi dicessi che l'ennesima trilogia estiva, è scritta probabilmente da un uomo, questo potrebbe per un momento farvi tornare sui vostri passi e valutare l'ipotesi di farci un pensierino? Dopo le presunte voci che Sylvain Reynard possa essere in realtà una donna, ora arriva dalla Francia l'autrice Emma Mars, che potrebbe celare l'identità di un conosciuto autore francese. Se non sbaglio il detto è: "La curiosità è donna", e sinceramente io, a questo punto sono curiosa, ma non di conoscere la vera identità dell'autrice (o autore), bensì di leggere il celato modo di scrivere l'erotismo dal punto di vista maschile....
Assaggerò la prima stanza e poi deciderò se può essere di mio "erotic design".


Dal  27 Agosto in libreria
Sperling&Kupfer
 
Traduzione di: Marco Zonetti
Editore: Sperling e Kupfer
Genere: Erotico
Pagine: 488
Prezzo: 14.90
ISBN: 9788820055264
disponibile anche in ebook
 
 
 
Mi faccio chiamare Elle.
Da sempre e in ogni circostanza.
Certo, Belle sarebbe pesante da portare, ma credetemi, Elle è peggio.
Elle, «lei», come se io da sola fossi la summa di tutte le donne.
Come se concentrassi in me tutte le loro grazie,
incarnassi tutti i desideri, fondessi in me tutte le fantasie,
i metalli grezzi di cui sono fatti gli uomini.

 

Trama
Parigi. Elle, 23 anni, ha deciso: il gioco, divertente ed eccitante, di fare la escort, sta per finire. Questa sarà la sua ultima notte di lavoro. Ormai sta per sposarsi con David, un uomo ricchissimo e affascinante. Poco importa se anche lui è stato un suo cliente: l’amore, poi, ha avuto la meglio. Ma durante quest’ultima notte accade qualcosa: l’uomo con cui Elle si incontra, in un hotel dove ogni stanza ha il nome di una cortigiana del passato, non è un semplice sconosciuto. È l’uomo più sexy che la ragazza abbia mai conosciuto, ed è il fratello del suo futuro marito. Elle se ne accorge troppo tardi.
Da quel momento, Elle comincerà a ricevere dei messaggi da quest’uomo che contengono una sorta di comandamenti sessuali. E comincia una sottomissione – e una rieducazione sessuale – i cui passi si compiranno nelle lussuose e magnifiche stanze dell’hotel… Non solo: Elle scoprirà che nel passato di David e Louis si nasconde un segreto: una donna, Aurore, che è stata la moglie di David ed è morta suicida. E a cui Elle assomiglia terribilmente.



A questo link il booktrailer

 
 
L'autrice
 
Dietro il nome Emma Mars, si nasconde un apprezzato scrittore francese, che a quanto pare conosce molto bene le donne. Gli altri due volumi della trilogia delle stanze usciranno nell'autunno del 2013.
 
 
La TRILOGIA DELLE STANZE:
Stanza N.1 Trovami
Stanza N.2 Svelami
Stanza N.3 Scoprimi
 
 
 
 
 Un passaggio del romanzo:
 
No, un anno fa non sapevo che ogni camera è un crogiolo d’amore in cui ogni donna resta in incubazione imparando finalmente a essere se stessa. Non ero schiava come lo sono adesso e, tuttavia, ero prigioniera,
molto più di oggi. Non ingannatevi, oggi sono io la padrona, e non solo dell’uomo che trepida dietro la porta. Il mio abbandono  è totale, eppure non sono mai stata in grado di controllare il corso  degli eventi come ora.
 
 
Un anno fa non ero ancora Elle.
Ero tutte le donne tranne lei, quella
che dovevo ancora far nascere…
 
 
 
 
AVVISO
Vorrei chiedere a chi leggerà questa anteprima se gentilmente potesse cliccare su G+1 in fondo al post, ci sarebbe d'aiuto per poter vincere due copie del romanzo da mettere in palio qui su Sognandotralerighe (ai primi di Settembre). Come sempre grazie alle lettrici che ci seguono, anche se magari non leggeranno la trilogia.

SA REINA Simone Caltabellota Recensione

Mutiamo tutti da un giorno all'altro,
per lente e inconsapevoli evoluzioni,
vinti da quella legge ineluttabile del tempo
che oggi finisce di cancellare
ciò che ieri aveva scritto
nelle misteriose tavole del cuore umano.
                                                  Grazia Deledda
 
 
"Tre uomini in viaggio insieme, questo è il nostro primo giorno ed è sotto i rami grandi e nodosi di Sa Reina, lungo il suo corpo senza età, che ci siamo fermati, per abbandonare almeno un poco di tutto quello che ci portiamo dietro; dall'aereo e da prima ancora di incontrarci a Cagliari questa mattina, dalle nostre vite fino a questo momento, in questi campi poveri e secchi dove il tempo riflette se stesso e non ha più un verso".
 
Penso che questo passaggio vergato da Simone Caltabellota, vi dia un'idea di quello che troverete in questo viaggio fisico e soprattutto interiore alla ricerca di se stessi, alle soglie dei quaranta anni. E quale ambientazione potrebbe essere più consona per restare sospesi nel tempo, ma non nelle proprie convinzioni, se non la Sardegna? Come disse Grazia Deledda, mutiamo tutti da un giorno all'altro, per lente ed inconsapevoli evoluzioni. Leggendo queste magistrali "pennellate" dell'animo umano, quello più mutevole e profondo, quello dove non riusciamo a giungere neanche noi, ho ritrovato l'energia di una Terra arsa dal sole, caratterizzata da profumi inconfondibili, dove il tempo sembra essersi fermato. Questa dimensionalità temporale proietta il visitatore inconsapevole, dentro se stesso, alla ricerca di qualcosa di inspiegabile che nella frenesia del quotidiano difficilmente avrebbe il tempo di spiegare. Questo romanzo possiede certamente più chiavi di lettura e, se avete avuto la fortuna di viaggiare in Sardegna sotto Sa mama 'e su sole, coglierete anche la più piccola sfumatura.
 
 
 
 
 
SA REINA
di Simone Caltabellota
 
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Narrativa contemporanea
Collana: Scrittori
Pagine: 176
Prezzo: 13.00
Brossura
 
Trama
                                                                                      
Sa Reina, in Sardegna, è un ulivo millenario, forse il più antico del Mediterraneo. Proprio da Sa Reina, nella regione del Sulcis, comincia il viaggio del protagonista Davide e dei suoi amici Leo, un ragazzo che ha appeno perso l’amore, e Lucien, un rocker e archeologo inglese alla ricerca di materiali per uno studio sulle antiche civiltà sarde.
Quello che attende i tre nel Sulcis, però, sarà un’avventura senza respiro. Non solo resteranno bloccati sull’isola, ma si troveranno ad attraversare esperienze inimmaginabili, che li porteranno a contatto con i propri fantasmi e le proprie paure più profonde, con nuovi amori, con le rivolte sociali diffuse in quell’isola ribelle più di ogni altra; e, nel caso di Davide, con le proprie origini familiari, con la storia di suo padre e di suo nonno. Esperienze che li condurranno infine sul limite di un precipizio fisico e psicologico, in cui rischieranno di cadere per sempre, sopraffatti dalla malia di quella terra arcaica e m isteriosa.
In Sa Reina, interamente basato sulla cultura antica e il folklore sardi, il dato reale e quello spirituale, il tempo della storia e quello del mito si intrecciano continuamente, creando un singolare «racconto sciamanico», che non ha corrispondenti nella nostra narrativa di oggi.
 
 
 
 
Opinione
 
Inutile dire che la mia opinione sembrerà (o forse lo è) spudoratamente di parte, perchè io appartengo

a quella antica terra di cui narra Simone Cartabellota. In qualsiasi modo arriviate in Sardegna, che sia via aria o via mare, al vostro arrivo la prima cosa che percepirete sarà l'odore, soprattutto d'estate. Un odore inconfondibile di macchia mediterranea e in particolare di Elicriso, Cisto e Mirto, Erica e Lentisco, un mix che dona alla Sardegna un'impronta per chi  è nato e cresciuto, diventando il richiamo inconfondibile della propria origine. Un pò come quando un neonato riconosce la madre e il suo latte dall'odore, così un sardo avrà sempre nella mente e nel cuore quell'impronta che non sbiadisce mai, lungo l'esistenza di una vita. Arrivare in Sardegna è come tornare indietro nel tempo, soprattutto se si visita la parte "selvaggia", quella ancora ignara del cemento e dell'urbanizzazione, quella intrisa di mistero ed energia naturale, quella della Janas (le fate) e le loro case, quella delle Tombe dei Giganti (sepolture "energetiche"con una storia molto antica), e degli alberi secolari. Quella arcaica dei ritmi agro-pastorali, delle feste di paese, dei riti pagani che si tramandano (per fortuna!) di generazione in generazione. Quelle usanze mai perse di darsi del voi, di offrire un pezzo di pane e un bicchiere di vino al viandante. Tutto ciò si legge tra le righe di Sa Reina, un "manuale di viaggio interiore" alla ricerca dell'uomo e delle sue domande personali. Tre amici, tre personaggi molto diversi tra loro, tre fuggiaschi, tre ex-bambini alla ricerca di se stessi. Leggendo questo breve ma intenso romanzo, ho pensato a Demostene e la sua lanterna, all'albero di Herman Hesse, ad ognuno di noi, che in determinati momenti della vita, e in fortuite situazioni, cerca di guardare dentro se stesso e capire dove è arrivato (se è arrivato) e dove vorrebbe andare. Il romanzo di Caltabellota potrebbe essere la sceneggiatura degna del regista di Ballo a tre passi, Salvatore Mereu, che questo romanzo potrebbe magistralmente imprimere su pellicola, con intensi primi piani e struggenti panorami, in sottofondo solo il frinire delle cicale e il rumore del maestrale tra i rami di quercie e olivastri.

Il viaggio di Davide, figlio di sardo emigrato e dei suoi due amici, regala al lettore uno scorcio dell'animo umano, dal più riflessivo al più autodistruttivo, in una varietà di caratteri e modi di pensare diversi e, diversamente interessanti. Sullo sfondo il Sulcis tormentato dalle lotte dei proprietari terrieri per difendere il loro arido pezzo di terra, quello appartenente alla propria famiglia da generazioni e, come tale, segno distintivo d'appartenenza ad una classe sociale ben definita. Durante la permanenza sull'isola, i tre ragazzi vivranno momenti di particolare intensità emotiva, sia a livello personale che di gruppo, e quando torneranno alle loro vite, quel viaggio in qualche modo li avrà cambiati, spinti a chiedersi chi sono e chi vorrebbero essere. Per Davide si aprirà una finestra sul passato del padre, quello che non ha mai avuto modo di conoscere e, che il padre ha sempre tenuto nascosto, convinto che un mare di mezzo potesse cancellare gli errori del passato. I sardi non dimenticano, perchè gli piace inconsciamente crogiolarsi nei ricordi e nel dolore. Siamo un popolo attaccato alle proprie tradizioni e usanze, per noi il passato torna sempre, nel bene e nel male. Un romanzo che si legge tutto d'un fiato, dove conoscerete personaggi comuni e altri bizzarri, dove ognuno ha una storia da raccontare, a modo suo. "Personaggio chiave" della narrazione, un grande e secolare olivastro, che se potesse parlare, narrerebbe le vicende di chi all'ombra della sua chioma, si è fermato per parlare con sè stesso, e non ci è dato sapere se, e chi, ha mai ricevuto risposta.
 
 
 
 
L'autore
 
 
 
 
 
Simone Caltabellota è nato a Roma nel 1969. Come editor ha scoperto alcuni dei maggiori casi letterari degli ultimi dieci anni e ha curato le opere, tra gli altri, di John Fante e Manlio Cancogni. Ha esordito come narratore con Il giardino elettrico (Bompiani, 2010) che ha vinto il Premio Internazionale Alberico Sala ed è diventato un libro di culto.