mercoledì 28 agosto 2013

IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO Vanessa Roggeri Anteprima

Come l'autrice di questo romanzo, sono cresciuta a Pane frattau e leggende sarde, storie di personaggi che agli occhi di un bambino acquistavano tutto un fascino particolare, storie in cui nonni e zii aggiungevano un pizzico di minaccia, per infondere un certo timore nei caratteri più vivaci.
"Guarda che se non fai da bravo chiamo Mommotti" (qualcosa di simile all'uomo nero).
"Guarda che se stai all'aperto dopo pranzo, viene la mamma del sole e ti porta via". Insomma le nostre mamme e nonne sapevano come tenerci buoni, in tempi in cui Tata Lucia ancora non si era inventata un mestiere....
Quando ho letto la trama di questo romanzo, ho pensato a tutte le figure affascinanti che popolano le leggende e il folclore di un'isola che è riuscita a tramandare di generazione in generazione una cultura pagana che affonda le sue radici in un passato davvero lontano. Storie e leggende che si tramandano di padre in figlio, figure dell'immaginario come le Janas (fate) o le Cogas (streghe, che suggevano il sangue dei neonati), e figure reali come s'accabadora, di cui ancora si parla nei vicoli più stretti dei paesi più isolati del centro Sardegna.
La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è stato il titolo.
Per molti il Ginepro è un alberello le cui bacche trovano uso nella cucina mediterranea, ma per i Sardi è uno degli alberi simbolo della propria terra, una pianta caparbia che resiste al fuoco e cresce anche sulle rocce a strapiombo sul mare, conquistando poci pugni di terra.... rispecchiando così il carattere di un popolo che ha resistito come ha potuto alle varie dominazioni. Credo che il titolo sia stata una scelta voluta dall'autrice, per simboleggiare proprio la forza e l'ostinazione di questa pianta che, poi è l'essenza degli abitanti di questa terra e, dei personaggi della sua storia che sono certa regalerà una intensa e toccante lettura.



DAL 29 AGOSTO IN LIBRERIA
 
IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO
di Vanessa Roggeri
 
Editore: Garzanti libri
Collana: Narratori moderni
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 216
Prezzo: 14.90
Rilegato con sovracopertina
 
 
Trama
 
 
 E notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. E una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Ianetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. E sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. E lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta.
 
 
 
L'autrice
 
 
 
 
 
Vanessa Roggeri è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia. Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l’hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto.
 
 
 
IS COGAS (definizione di WIKIPEDIA) :
 
Nelle credenze popolari della Sardegna centro-meridionale, le Cogas (o Bruxas) erano delle streghe che di notte si intrufolavano nelle case dove c'erano dei bambini appena nati di sesso maschile, per ucciderli. Per scongiurare tale eventualità, i genitori ponevano sulla culla del neonato un bastone di canna e un rosario benedetto. Queste creature tenebrose quando giungevano accanto alla culla iniziavano a contare i grani del rosario, senza però mai riuscire a contarli tutti prima dell'alba, quando oramai sarebbero dovute scappare per non essere colpite dalla luce del sole. Le Cogas avevano l'aspetto di vecchie megere ma si riconoscevano soprattutto perché avevano un piccolo pezzo di coda da quando erano nate e avevano la capacità di assumere qualsiasi forma. Si racconta che San Sisinnio, loro acerrimo nemico, riuscì a cacciarle da Villacidro.
 
 
Alcune caratteristiche de IS COGAS nella tradizione di Villacidro (paese di origine di queste leggendarie figure) (fonte http://www.contusu.it/leggende-e-tradizioni/723 ):
 
Is Cogas è un essere che secondo la tradizione popolare sarda, nasceva dopo una nidiata di sei femmine consecutive e quindi predestinata, già dal ventre materno a nascere strega, coga appunto.
Le cogas sono riconoscibili perché hanno una minuscola coda oppure una piccola croce pelosa sulla schiena. Erano conosciute anche con i nomi di surbiles o surtoras.
Considerate streghe e vampire poiché dedite a succhiare il sangue umano soprattutto quello dei neonati non ancora battezzati, is cogas erano temute anche per il loro potere di trasformarsi in animali, di rendersi invisibili o di spostarsi velocemente a cavalcioni su delle scope.
Si dice che bastasse rivoltare un indumento, anche indossato in quel momento, per vedersele all'improvviso di fronte, senza abiti e coperte solo dai lunghi capelli e peli.

Non posso non leggere questo romanzo, perchè dopo S'accabadora di Michela Murgia, e Sa reina di Simone caltabellotta, ho proprio bisogno di tornare nella mia terra.....
 
 

1 commento:

Laila71 ha detto...

Carissima Foschia, dopo la tua entusiasmante anteprima ho acquistato il libro... anche le commesse erano in fibrillazione per questo romanzo Ripasserò a trovarti per postare il mio commento.
Grazie amica.