sabato 16 giugno 2012

SEGRETO INCONFESSABILE di Shayla Black Anteprima

Ok...sta finalmente arrivando l'estate e si alzano le temperature... sarà anche per questo che le case editrici stanno proponendo sempre più titoli bollenti! Sull'onda del bestseller mondiale "Cinquanta Sfumature" la Leggereditore ci propone un romanzo decisamente HOT... da una delle più note autrici di questo "genere". Sto parlando di Shayla Black che sarà in libreria il 28 giugno con "Segreto inconfessabile", un libro decisamente ad alto contenuto erotico, che fa parte della Serie "Wicked Lovers" di cui alcune lettrici probabilmente hanno già sentito parlare, visto che la Harmony tempo fa pubblicò i primi tre.
Segreto quindi effettivamente sarebbe il quarto, e credo che siano libri autonomi che possano essere letti singolarmente. Che dite, vi ispira? Non so...io quasi quasi una possibilità gliela darei, anche se non è il mio genere preferito. Ma dopo il libro della Lewis, sono curiosa almeno di fare un paragone. Vi farò sapere....


editore: Leggereditore
pagine: 368
prezzo: 10.00 euro

Trama


Due uomini e una donna, una proposta intrigante, impossibile da rifiutare. Tutto inizia per gioco, e Hunter pensa di avere pieno controllo. Kata, però, non è una donna comune. È fragile e dolce, ma anche determinata e indomabile. Una notte non sarà abbastanza, perché Hunter l’ha scelta e nessuno potrà distoglierlo dal desiderio di averla tutta per sé. Ma a cosa sarà disposta a rinunciare Kata? Riuscirà a seguirlo, mettendo in gioco tutta sé stessa, e rivelando la sua vera natura?


“Una storia eccellente e un cast memorabile, per un romanzo che vi sorprenderà fino alla battuta finale.”   Romantic Times

“Delizioso e accattivante, una lettura fantastica!”  Fresh Fiction


Wicked Lovers Series
1) I peccatori della notte ( Harmony Passion n°13 luglio 2008 )
2) Lezioni proibite  ( Harmony Passion n°19 marzo 2009 )
3) Deliziosa ossessione  ( Harmony Passion n°44  luglio 2011 )
4) Segreto inconfessabile
5) Belong to me
6) Wicked Lovers (novella in digitale)
7) Mine to hold

MONSIEUR di Emma Becker Blog Candy

Cari lettori, volevo ricordarvi che avete tempo fino a stasera alle ore 23.00 per poter vincere una copia di questo libro messo in palio dalla casa editrice Baldini Castoldi Dalai editore:

Emma Becker
MONSIEUR


Traduzione di R. Patriarca
Pagine: 350
Prezzo: 18,00
Rilegato


Per partecipare cliccate qui

Trama

Ellie, vent’anni, conduce un’esistenza leggera e spensierata fino al giorno in cui incontra Monsieur, un chirurgo sposato sulla cinquantina, amante della letteratura erotica quanto lei. All’inizio in forma epistolare, la loro relazione prende il volo nella camera di un hotel parigino del quindicesimo arrondissement. Sulla scia di incontri clandestini e telefonate fugaci, Ellie vivrà mesi di febbricitante attesa. Un vortice di voluttà da cui sarà sempre più difficile uscire.

«Sarei sempre potuta fuggire per non dover più pensare a quanto fosse eccitante il tabù dell’andare a letto con Monsieur, a quanto mi piacesse l’idea di avere vent’anni e di aspettare, con indosso solo delle calze che rendevano la mia nudità ancora più cruda, un ex collega di mio zio, quarantacinque anni, sposato con cinque figli. Un uomo di poco più vecchio di mio padre. Ma la totale assenza di moralità di questo incontro mi tratteneva con la stessa forza delle catene e di una palla al piede. Raramente ho sperimentato un’eccitazione mentale altrettanto violenta, un mix di ottovolante, esame orale alla maturità e di prima volta.»

Monsieur è il primo romanzo di Emma Becker. Quando è uscito in Francia, lei aveva 22 anni.

Un estratto del libro:

Ho incrociato il figlio maggiore di Monsieur sulla linea 1, Charles-de-Gaulle-Étoile. Era l’ora dell’uscita da scuola, e tutti i treni erano stati presi d’assalto da orde di liceali chiassosi. Ho dovuto alzarmi per permettere a una nuova infornata di incastrarsi nel mio vagone già affollato, ed è stato in quel momento che un gomito terribilmente appuntito mi si è conficcato nella schiena tanto da indurmi a sollevare gli occhi dal libro… per piegarmi al consueto scambio di scuse indifferenti, senza nemmeno toglierci gli auricolari dei rispettivi iPod. Come al solito non ero del tutto convinta dell’utilità di scusarmi: di cosa? Di esistere? Di avere una schiena?
Non posso affermare che sia stata proprio la sua voce – in ogni caso a malapena udibile – l’elemento scatenante di qualcosa. Per una ragione o per l’altra, l’ho fissato… e in una frazione di secondo ho realizzato, senza possibilità di errore, che si trattava di suo figlio. Nessuna magia, solo una scandalosa somiglianza tra il modello e il suo avatar, che mi ha colpito con la potenza di un sortilegio. Ho dovuto fare ricorso a tutta la mia determinazione per distogliere lo sguardo da quei grandi occhi dalle palpebre pesanti, gravati da quell’insopportabile sensualitą ereditata da Monsieur, di cui non doveva essere indubbiamente consapevole. Nella mia testa il disco si era incantato: è lui è lui è lui è lui è lui. Quando ho capito che era sul punto di trovare strano quello sguardo soggiogato che lo squadrava, ho finto di tornare ad André Breton… non credendo certo di riuscire a pensare ad altro…

Time Crime uscite di Giugno Anteprima

Arrivano dieci giorni di caldo afoso?
Quale migliore occasione per difendersi con letture "da brivido"?



Dal 21 Giugno saranno in libreria:


Dave Zeltserman
La trilogia nera


Traduzione di Marta Milani
Pagine 832 
12 euro

Trama

Contea di Bradley,  Vermont. L’ex poliziotto Joe Denton ha appena finito di scontare sette anni per il tentato omicidio del procuratore distrettuale. Si illude di aver chiuso con il passato, con la violenza, la droga e le scommesse: ma un crimine di quel genere è impossibile da dimenticare.  Kyle Nevin è  invece un “bravo ragazzo”,  gestisce gli affari nei quartieri a sud di Boston. Ammazza solo se costretto, non pesta i piedi a nessuno: eppure Red Mahoney, il suo boss, lo vende all’FBI.  Quando Nevin esce di galera ha quindi una sola cosa in mente: fare a pezzi Red. Per racimolare qualche dollaro organizza un rapimento, ma niente va come dovrebbe…
Nè la fortuna sorride  a Leonard March, sgherro “storico” del mafioso  Sal Lombard. Quando dopo quattordici anni le porte del carcere  gli si aprono davanti, per mettere insieme due pasti caldi al giorno si ritrova a pulire gabinetti. Non sarebbe poi così male, per uno che ha sessantadue anni  e ventotto omicidi sulla coscienza:  ma si ci si può reinventare una vita “normale” quando là fuori tutti vogliono la tua testa?

L'autore


Dave Zeltserman è nato a Boston nel 1959. Laureato in matematica, ha lavorato per venticinque anni nello sviluppo di software per grandi aziende di comunicazione. Nel 2004, in seguito alla pubblicazione del suo primo romanzo, Fast Lane, ha deciso di dedicarsi alla crime fiction e alla pratica del kung fu. Per Fanucci Editore ha pubblicato Piccoli crimini (2010), con cui si apre la pluripremiata trilogia del “bastardo uscito di prigione” di cui  La vera storia di Kyle Nevin costituisce il secondo volume e Killer il terzo.

«Ho deciso di raccontare le imprese dei miei “bastardi usciti di prigione” in prima persona perché sono tutti e tre totalmente inaffidabili. Se non li avessi fatti parlare con la propria voce ci avrebbero raccontato solo un mucchio di balle.» Dave Zeltserman


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Pierre Borromée
L’ermellino di porpora

Traduzione di Valentina Pasquali
Pagine 272 
10 euro


L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal Prix du Quai des Orfèvres 2012. L’autore scrive sotto pseudonimo, ed è un avvocato di quarant’anni che vive e lavora nella provincia francese. La scrittura misurata e solida, l’accurato ritratto di una provincia che amplifica e inasprisce inimicizie e frustrazioni, la caustica ricostruzione dei rapporti di potere che oppongono autorità giudiziaria e forze dell’ordine e un intrigo che sfida il lettore ad ogni svolta investigativa candidano l’esordio di Pierre Borromée a divenire un classico del noir francese contemporaneo.

Trama

Villecomte, Borgogna. Il cadavere di una giovane donna, Juliette Robin, affonda tra le lenzuola insanguinate del proprio letto: il ventre è stato squarciato, decine di colpi di martello le sono stati inflitti sul viso. I sospetti cadono inizialmente sul marito, Pierre Robin, un avvocato piuttosto rinomato nella regione. C’è un elemento inspiegabile che aggrava la posizione dell’uomo: incredibilmente, dopo cinque anni di matrimonio, la vittima era ancora vergine. Polizia e tribunale sono costretti a collaborare, in un ginepraio di scontri e veleni, per tentare di scoprire il colpevole. Il procuratore incarica dell’inchiesta il commissario Baudry, un poliziotto all’antica, ruvido e scaltro, che inizia a indagare nella vita della coppia. Le piste, nel frattempo, si moltiplicano: sette anni prima è stato compiuto un altro terribile omicidio, il cadavere mutilato di una quindicenne è stato ritrovato nei pressi di un paese vicino. I due crimini portano forse la stessa firma, e l’assassino potrebbe colpire di nuovo…

L'autore

Pierre Borromée è lo pseudonimo di un avvocato quarantenne che vive e lavora nella provincia francese.  L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal prestigioso Prix du Quai des Orfèvres 2012, la cui giuria, presieduta da Christian Flaesch, direttore della polizia giudiziaria della prefettura di Parigi,  è composta da poliziotti, magistrati e giornalisti. 

«Mi hanno chiesto come abbia fatto a descrivere con tale esattezza e realismo l’ambiente giudiziario. Semplice : è un ambiente che conosco dall’interno. Quello che racconto è un mondo con il quale mi confronto e mi scontro ogni giorno.» Pierre Borromée.

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Penny Hancock
La casa sul fiume

Traduzione di Elena De Giorgi
Pagine 368 
 10 euro

Esordio noir teso e denso, forte di una bellissima contestualizzazione in cui l’acqua, il fiume, le correnti sono così presenti da condividere con Sonia a Jez il ruolo di protagonista. La storia, narrata in prima persona da Sonia, la protagonista, fa sì che il lettore viva dall’interno i dissidi, le contraddizioni, i sogni, i ricordi di questa donna che, nella sua follia, è così disperatamente “normale”, così simile alla moltitudine di mogli e madri sospese tra la quotidianità di un’esistenza apparentemente senza scossoni e gli urti di una frustrazione sempre latente che qui, d’un tratto, diventa tanto urgente da cancellare ogni cosa, famiglia, affetti, equilibrio mentale. Di più: il contesto più ampio che ruota intorno alla protagonista è una camera d’echi di tutto quello che sostanzia, da sempre, il dolore “clandestino” delle donne: un dolore fatto di tutto e niente, di vite spese in riti sempre uguali, di incomunicabilità mai risolte affogate in piccole e grandi sbornie solitarie, di figli e mariti e amici sempre presenti e mai realmente conosciuti.

 
Trama

Greenwich, Londra. In un freddo pomeriggio di febbraio Sonia, 43 anni, apre la porta di casa (una vecchia, splendida magione che si affaccia sul Tamigi e che lei ama definire, da sempre, “the River House”) e lasciando entrare Jez, 15 anni, amico del figlio e  nipote di una sua cara amica. Il ragazzo viene per un motivo qualsiasi (vorrebbe vedere un raro disco di vinile del marito di Sonia, Greg, che al momento non è in casa), ha intenzione di restare in casa una mezzora o poco più.
Non ne uscirà più.
Con una progressione geometrica, un passo dopo l’altro, senza che ci sia nulla di prestabilito, Sonia inizia a far sì che il momento in cui il ragazzo lascerà the River House venga via via rimandato: inizialmente è una piccola sbornia innocente che si prendono insieme, poi diverrà una pratica quotidiana fatta di sonniferi sciolti nelle bevande, di una lunga reclusione nel garage (evidentemente, semi abbandonato) nel cortile antistante, di legacci che tengono Jez stretto alla spalliera del letto. Il ragazzo  non sa cosa pensare: Sonia nutre per lui un’attrazione fisica che è ha una forte componente materna; sostiene di volerlo proteggere, lo coccola, lo nutre con delizie sempre nuove, continua ad affermare che presto lo lascerà andare, che il tutto è una specie di gioco a termine. Il ragazzo non ha tuttavia alcuna voglia di partecipare: ma non ha scelta, Sonia ha fatto sparire il suo cellulare, lui non ha modo di contattare nessuno, quando il marito e il figlio della donna sono in casa si ritrova recluso nel freddo e nel buio del garage. Si ammala,  rischia di morire; poi, grazie alle amorevoli (ma ossessive, asfissianti) cure della protagonista, il suo stato di salute migliorerà.
Nel frattempo, le indagini sulla scomparsa del ragazza si serrano in cerchio intorno alla River House: ma sarà Helen, la zia di Jez, la sola a pagare per una verità che la donna non ha ancora messo a fuoco. Un giorno va a trovare Sonia e trova una t-shirt del ragazzo, realizza cosa sta accadendo, e paga con la vita. Sonia uccide Helen, e ne fa scomparire il corpo tra le gelide correnti del fiume (un fiume che conosce bene, che è stato il leitmotiv della sua infanzia lì, in quella casa che si affaccia sull’argine); ma le indagini continuano, il cerchio si fa ancora più serrato.
Il finale è sorprendente: tutto lascerebbe pensare che il ragazzo morirà o verrà liberato in tempo, tertium non datur: e invece Sonia lo lascerà andare (dopo averne preso un calco in gesso, così da serbarne, tangibilmente,  la memoria), e si consegnerà poi al suo destino, le accuse, l’arresto, la detenzione in un istituto psichiatrico.


L'autore


Penny Hancock, logopedista in una scuola elementare di Londra, vive a Cambridge con il marito e i tre figli. La casa sul fiume, suo romanzo d’esordio, verrà tradotto in dieci paesi; i diritti cinematografici e televisivi sono stati acquisiti dalla Festival Films.

«La sola cosa che conta, la sola cosa che vale la pena raccontare, è l’interiorità dei personaggi, cosa accade sotto la superficie. Scrivere è un’immersione nel profondo: niente di più e niente di meno.» Penny Hancock