lunedì 8 ottobre 2012

ULTIMAMENTE MI SVEGLIO FELICE Lisa Corva Recensione in anteprima

Quando leggo un romanzo che "rifugge" dai soliti stereotipi, mi sento pervasa da un piacevole senso di soddisfazione. Leggere ogni tanto qualcosa di diverso, di "quotidianamente" originale, tanto meglio se made in Italy, lascia in me una nota di buonumore. E' accaduto con il romanzo di Lisa Corva, trendy e al passo con i tempi, che dimostra quanto oggi ci affanniamo a cercare qualcosa di irragiungibile, senza renderci conto che l'oggetto di tanto affanno è proprio lì, davanti ai nostri occhi, ma era troppo semplice anche solo da prendere in considerazione. Un romanzo allegro ma per certi versi piacevolmente grottesco.....insomma un pò lo specchio di quello che siamo diventati attraverso i social network, i-Phone e Kindle!

ULTIMAMENTE MI SVEGLIO FELICE

di Lisa Corva

Perché tutti sogniamo di innamorarci. Ancora.
Perché tutti abbiamo un segreto nel telefonino.

Collana: Pepe rosa
Pagine: 240
Prezzo: 14.90 (sul sito Dalai euro 12.67)
Brossura





Trama

La protagonista? Ha le unghie dipinte di blu, si veste sempre con qualcosa che luccica, e dorme con due cellulari sul cuscino. Quan­ti anni ha? Non importa. L’importante è che sogna di innamo­rarsi, ancora. Forse per questo legge ogni giorno, su un giornale distribuito in metropolitana, una poesia. La legge come se fosse un oroscopo, come se predicesse il futuro. Perché ha appena in­contrato un uomo su Facebook…
Un libro sulla reversibilità (e irreversibilità) dell’amore, su etero che diventano gay (ma non viceversa), profumi che sanno di de­sideri sospesi, madri post-hippy in ospedale e badanti clandestine che piovono dal cielo. Ma soprattutto sull’amore ai tempi di Face­book. L’amore chiuso dentro un iPhone.
Recensione
 Inizialmente fui attratta dal titolo, poi convinta dal fiore sulla copertina che dava quel tocco "buonumore" che non guasta mai. Comincio a leggerlo, e mi rendo conto che il titolo è marginalmente legato all'intera vicenda. Il tocco di originalità è sicuramente dato dal modo in cui è scritto. Frasi brevi ma d'effetto, sembra di leggere Lucarelli in una versione scritta di Blu notte...... blu come le unghie-protagoniste di questo romanzo. Si perché Benedetta (o Asmara, come preferite), viene descritta per le sue unghie e la passione per le paillettes e non per le gambe o il fondoschiena.
Una ragazza come tante, ma che nel privato dorme con due cellulari sul cuscino e scalda il letto vuoto, col phon. Ama riempire di paillettes tutto quello che indossa, quasi a voler illuminare la sua grigia vita tra Milano e Londra. Avrebbe tutto ciò che le sue coetanee sognerebbero...... un lavoro a Londra come profumiera presso un'importante ditta, due cellulari e tante pseudo-amicizie su Facebook.  Eppure Benedetta è alla ricerca dell'amore, ma non di quello di cui ci si può accontentare..... basta che sia. No. Lei vuole qualcuno che la ami anche quando avrà smesso di amarla, un amore con cui sentirsi a casa, uno con cui condividere e scaldare il letto, quello con cui iniziare la giornata davanti alla colazione. Benedetta ha avuto diversi amori, tutti naufragati nel giro di breve tempo. Lei non si accontenta, vuole di più. Desidera sentirsi a casa.
 Un romanzo che è un viaggio introspettivo dell'animo umano, di tutte le contraddizioni che siamo, dell'affannosa ricerca dell'amore, di un altra metà che ci completi o della metà di noi che abbiamo perso.
Benedetta è il simbolo di quello che siamo diventati tra affetti familiari disgregati, social network come vetrine dove sbandierare parte di noi, la ricerca inconsapevole di qualcosa che appaghi quel senso di inquietudine che ci colpisce sempre più spesso. La sensazione di dover cercare un sentimento ormai troppo idealizzato, senza accontentarci dell'amore "della porta accanto", quello semplice e spontaneo, quello che non prendiamo più in considerazione perché troppo normale.  
La protagonista di questa storia è cresciuta senza un solido "substrato" familiare, senza vedere e conoscere l'amore tra padre e madre, tra padre e figlia e tra figlia e madre. Non ha potuto conoscere l'amore attraverso l'esempio, attraverso gli occhi di una bambina come le altre. Per questo non sa riconoscere l'amore quando le si profila davanti. Allora procede per incauti tentativi, senza approdare a niente. Poi come succede a tutti noi, la perdita improvvisa della madre, le permette di vedere le cose da una prospettiva diversa. Sarà solo allora che prenderà in mano la sua vita e capirà quello di cui ha veramente bisogno. Ha bisogno della normalità, di amare qualcuno e non solo di essere amata, di addormentarsi con un uomo e non con un i-Phone, di alzarsi la mattina e prendere il caffé con l'uomo tra i più anonimi possibili, ma capace di darle quello che lei ha cercato per tanto tempo: calore e dedizione, un cuore come casa.
Nel caso di Benedetta, come molte donne, l'amore idealizzato porta a fare voli pindarici, ma spesso la dura realtà causa atterraggi bruschi dove, quello che poteva essere l'uomo perfetto, si dimostra "irreversibile" per le nostre aspettative. Ma perché affannarci tanto? Quando l'amore viene, il campanello suonerà.....
Dopo aver chiuso il libro, mi sono posta la mia solita domanda. 
Cosa stiamo perdendo? Cosa avremo perso fra qualche decennio?
La risposta che ho cercato di dare:  La visione reale delle cose.



Ringrazio la Casa Editrice Dalai e Sarah, per avermi gentilmente inviato il romanzo.

L'autrice


È nata a Trieste, e non vedeva l’ora di infilare la sua città del cuore dentro a un romanzo. Perché Lisa Corva, nella vita, scrive. Di poesia, amore, scarpe e borse, non necessariamente in quest’or­dine. Scrive ovunque, anche dentro a un iPhone. E, ogni giorno, sul suo blog: lisacorva.com. Questo, dopo Confessioni di un’aspirante madre e Glam Cheap, è il suo terzo romanzo.

P.S.: Date un'occhiata al suo blog! E' un pozzo di pensieri e poesie, un pò come il romanzo 

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